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Labocania 16-09-2010 15:14

Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
La mia, immagino che rappresenti un’ esperienza comune a quella di molti altri utenti del forum:

In una delle rare occasioni in cui mi tocca partecipare fisicamente ad un’occasione sociale - estraniato come al solito dal mondo circostante - i miei vagabondaggi mentali vengono bruscamente interrotti dalla voce forte e sicura di qualche importuno: “Tu che ne pensi di questa cosa? Su parla! Fai sentire la tua voce!”

Pur avendo prestato un’attenzione quasi nulla al cicaleccio che mi avvolgeva come un rumore indistinto di fondo, non ho difficoltà ad individuare l’argomento dell’ discussione, vista l’assoluta prevedibilità dei moti mentali della prosaica umanità che attendeva la mia opinione sul loro caso.
Mi preparo ad articolare una riposta pensata, ma, faccio appena in tempo ad esordire, che già lo zotico che aveva richiesto il mio intervento, riversa la sua attenzione al vaniloquiare di una ragazza.

Io, di fronte a questo ennesimo caso di superficialità estroversa, non posso fare altro che rammaricarmi per le lame delle posate che non offrono un profilo sufficientemente affilato ai desideri assassini che si affollano nella mia mente e brulicano nelle mie vene. Repressi i miei istinti barbarici, mi riapproprio della mia parte razionale e formulo la seguente riflessione:

E’ inutile aspettarsi attenzione e comprensione dalla moltitudine estroversa con la quale ci tocca avere a che fare, la comprensione è al di fuori delle loro capacità intellettive, non sono in grado di percepire ciò che si colloca al di fuori del loro angusto orizzonte; il loro universo è costituito unicamente dall’insieme di accadimenti che si susseguono nel tempo e scandiscono la loro vita attiva. Loro sono solo sommovimento di materia, non hanno vita intellettuale, solo pensieri che accompagnano l’insorgenza dei bisogni e istintive riflessioni volte al loro soddisfacimento.

Per noi invece la vita intellettuale è tutto. La nostra figura mondana, ciò che noi siamo per gli altri, è solo un pallido spettro; l’insieme delle nostre azioni una fantasmagoria.

Voi che ne pensate? Riuscite a comunicare con i “vivi”? Pensate che sia possibile farlo?

Altamekz 16-09-2010 15:17

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
E' possibile farlo se si conoscono i tipi umani cosa che la maggior parte delle persone...comprese noi troppo spesso ignoriamo.

Questo video lo trovo molto interessante: YouTube - Tipi Umani 02 - Introverso ed Estroverso

barclay 16-09-2010 15:28

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Dipende dalla compagnia. Comunque anch'io devo spesso ridurre il mio vocabolario per farmi capire.

Andrea8888 16-09-2010 15:31

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Basta scegliersi una compagnia "adatta"...certo discorrere con truzzoni e via dicendo è impossibile...ma non tutti sono così anzi...direi che l'incomunicabilità totale la si ha con una stretta minoranza di opposti.

notime 16-09-2010 15:32

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Ma tu che intendi per "comunicazione"? Le chiacchiere di circostanza? Perché nove volte su dieci tra amici si parla a vanvera (e non è che sia un male).

Labocania 16-09-2010 15:32

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Altamekz (Messaggio 403243)
E' possibile farlo se si conoscono i tipi umani cosa che la maggior parte delle persone...comprese noi troppo spesso ignoriamo.

Questo video lo trovo molto interessante: YouTube - Tipi Umani 02 - Introverso ed Estroverso

Il professore parla di condizioni che hanno permesso ad un gruppo di ragazzini di paese, di formulare domande e partecipare ad una discussione riguardante un argomento che è al di fuori dai loro interessi.

Noi queste condizioni favorevoli, quando siamo alle prese con la vita sociale, non le abbiamo; le condizioni sono favorevoli solo agli esseri sociali, agli estroversi.

Labocania 16-09-2010 15:35

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da notime (Messaggio 403256)
Ma tu che intendi per "comunicazione"? Le chiacchiere di circostanza? Perché nove volte su dieci tra amici si parla a vanvera (e non è che sia un male).

Sì, i dialoghi delle persone sono quasi sempre costituiti da un insieme di domande, risposte, narrazioni che non presuppongono alcuna sentita partecipazione, parlano senza dire niente di rilevante.

Dialogare in questo modo per me è sempre un fastidio, io non riesco a parlar di nulla.

Massi91 16-09-2010 15:37

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403240)
La mia, immagino che rappresenti un’ esperienza comune a quella di molti altri utenti del forum:

In una delle rare occasioni in cui mi tocca partecipare fisicamente ad un’occasione sociale - estraniato come al solito dal mondo circostante - i miei vagabondaggi mentali vengono bruscamente interrotti dalla voce forte e sicura di qualche importuno: “Tu che ne pensi di questa cosa? Su parla! Fai sentire la tua voce!”

Pur avendo prestato un’attenzione quasi nulla al cicaleccio che mi avvolgeva come un rumore indistinto di fondo, non ho difficoltà ad individuare l’argomento dell’ discussione, vista l’assoluta prevedibilità dei moti mentali della prosaica umanità che attendeva la mia opinione sul loro caso.
Mi preparo ad articolare una riposta pensata, ma, faccio appena in tempo ad esordire, che già lo zotico che aveva richiesto il mio intervento, riversa la sua attenzione al vaniloquiare di una ragazza.

Io, di fronte a questo ennesimo caso di superficialità estroversa, non posso fare altro che rammaricarmi per le lame delle posate che non offrono un profilo sufficientemente affilato ai desideri assassini che si affollano nella mia mente e brulicano nelle mie vene. Repressi i miei istinti barbarici, mi riapproprio della mia parte razionale e formulo la seguente riflessione:

E’ inutile aspettarsi attenzione e comprensione dalla moltitudine estroversa con la quale ci tocca avere a che fare, la comprensione è al di fuori delle loro capacità intellettive, non sono in grado di percepire ciò che si colloca al di fuori del loro angusto orizzonte; il loro universo è costituito unicamente dall’insieme di accadimenti che si susseguono nel tempo e scandiscono la loro vita attiva. Loro sono solo sommovimento di materia, non hanno vita intellettuale, solo pensieri che accompagnano l’insorgenza dei bisogni e istintive riflessioni volte al loro soddisfacimento.

Per noi invece la vita intellettuale è tutto. La nostra figura mondana, ciò che noi siamo per gli altri, è solo un pallido spettro; l’insieme delle nostre azioni una fantasmagoria.

Voi che ne pensate? Riuscite a comunicare con i “vivi”? Pensate che sia possibile farlo?

Secondo me è sempre questione di pregiudizi e reputazione...se loro ti considerano sfigato non ti degneranno di attenzioni o te la degnano solo per pochi secondo...se ti considerano normale invece ci parlano, scherzano e ci fanno di tutto tranquillamente...
Questa cosa la sto vedendo proprio su di me...dove abitavo io nessuno mi parlava, quando parlavo gli altri non mi ascoltavano o non volevano sentirmi, non volevano la mia compagnia e tutto il resto...questo perchè avevano pregiudizi....sapevano che io non avevo amici e non volevano essere il "caso umano" ossia l'unica persona che ascoltasse e stesse vicino a uno "sfigato"...

Qui inveve noto che è tutto diverso perchè nessuno mi conosce, per loro sono normalissimo e ci parlano, scherzano e usciamo tranquillamente sia con i ragazzi sia con le ragazze...ho avuto una botta di autostima in questi 4 giorni davvero notevole...

In sostanza secondo me la cosa che tende gli altri a scartarci e non darci attenzione è la nostra reputazione...se avessimo degli amici e non avessimo la reputazione da sfigati secondo me ci degnerebbero di molte più attenzioni...

barclay 16-09-2010 15:45

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403259)
Sì, i dialoghi delle persone sono quasi sempre costituiti da un insieme di domande, risposte, narrazioni che non presuppongono alcuna sentita partecipazione, parlano senza dire niente di rilevante.

Dialogare in questo modo per me è sempre un fastidio, io non riesco a parlar di nulla.

Per curiosità, su cosa avevano chiesto il tuo parere in quell'occasione?

notime 16-09-2010 15:50

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
"Sì, i dialoghi delle persone sono quasi sempre costituiti da un insieme di domande, risposte, narrazioni che non presuppongono alcuna sentita partecipazione, parlano senza dire niente di rilevante."

Labo scusa ma non è che ogni discorso che si fa tra amici debba essere pieno di passione o una questione di vita o di morte. A volte è bello anche così dire cose senza senso, l'importante è stare insieme senza pensieri.

Il cazzeggio. Dio lo benedica.

Labocania 16-09-2010 15:51

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 403273)
Per curiosità, su cosa avevano chiesto il tuo parere in quell'occasione?

Boh, l'argomento era banale, un opinione su un comportamento di qualche loro amico; ma a muovere il tizio non era stato un qualche interesse per il mio pensiero, solo il tipico riflesso degli estroversi che vedono come un qualcosa di strano in una persona taciturna.

barclay 16-09-2010 15:58

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403282)
Boh, l'argomento era banale, un opinione su un comportamento di qualche loro amico; ma a muovere il tizio non era stato un qualche interesse per il mio pensiero

Capisco. Di solito il mio parere non lo chiedono mai, in quelle circostanze, ed ho il forte sospetto che dipenda dal fatto che abbiano paura di non capire la mia risposta :cool:
Esempio: ad una festa in ufficio, io ed un mio collega-amico stavano discutendo di non ricordo cosa (nulla di leggero comunque), visto il tono allegro della nostra discussione un'altro collega s'è avvicinato, ci ha ascoltato per circa 60 secondi e se n'è andato con questa faccia --> :scared:

Myway 16-09-2010 16:06

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403282)
Boh, l'argomento era banale, un opinione su un comportamento di qualche loro amico; ma a muovere il tizio non era stato un qualche interesse per il mio pensiero, solo il tipico riflesso degli estroversi che vedono come un qualcosa di strano in una persona taciturna.

Tra l'altro spesso,dopo averci interpellato, appena cominciamo a parlare reintervengono subito loro per zittirci con valanghe di altre "amenità".

Rorò 16-09-2010 16:16

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Altamekz (Messaggio 403243)
E' possibile farlo se si conoscono i tipi umani cosa che la maggior parte delle persone...comprese noi troppo spesso ignoriamo.

Questo video lo trovo molto interessante: YouTube - Tipi Umani 02 - Introverso ed Estroverso

Davvero illuminante, spiega molte cose...

Labocania 16-09-2010 16:20

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 403294)
Tra l'altro spesso,dopo averci interpellato, appena cominciamo a parlare reintervengono subito loro per zittirci con valanghe di altre "amenità".

Hai ragione! Se non t'interrompono subito, comunque lo fanno prima o poi

"Parla come mangi!" "EH!!?!?COsa? come!?!?! Che significa questo che vuol dire quello...."

queste le interruzioni più frequenti

Nick 16-09-2010 16:45

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403240)

E’ inutile aspettarsi attenzione e comprensione dalla moltitudine estroversa con la quale ci tocca avere a che fare, la comprensione è al di fuori delle loro capacità intellettive, non sono in grado di percepire ciò che si colloca al di fuori del loro angusto orizzonte; il loro universo è costituito unicamente dall’insieme di accadimenti che si susseguono nel tempo e scandiscono la loro vita attiva. Loro sono solo sommovimento di materia, non hanno vita intellettuale, solo pensieri che accompagnano l’insorgenza dei bisogni e istintive riflessioni volte al loro soddisfacimento.

Per noi invece la vita intellettuale è tutto. La nostra figura mondana, ciò che noi siamo per gli altri, è solo un pallido spettro; l’insieme delle nostre azioni una fantasmagoria.

Voi che ne pensate? Riuscite a comunicare con i “vivi”? Pensate che sia possibile farlo? [/SIZE][/COLOR]

Mi viene alla mente Ubik "voi siete morti, io sono vivo". :)

Tornando alla questione, partendo dalla tua riflessione la domanda non è conseguente, sembra un falso quesito.

Dopo una serie di svalutazioni e ipercompensazioni che mi azzardo a tradurre così "altri" vs "io", "mondo" vs "intelletto pensante", "apparenza" vs "sostanza intellettiva" mi viene da pensare che la domanda conseguente sia
"ha un senso comunicare con il diverso da sè?" oppure "avete voglia di comunicare con il diverso da sè".

Non che non sia espressa una difficoltà oggettiva e modale nella comunicazione, che si esprime nella mancanza di attenzione nei propri confronti da parte degli altri, ma mi sembra che questa frustrazione sia sublimata e superata in quella di non ricevere nulla in cambio dello sforzo comunicativo.

In questo contesto la comunicazione è bloccata soggettivamente e oggettivamente dal sè verso l'altro e soggettivamente vuota dall'altro verso il sè.

Rispondendo al quesito originale dirò che la superficialità è una risposta alla paura della morte che emerge dalla coscienza che emerge dal pensiero pensante che si pensa.
Non va svalutata, libera energie e pulsioni necessarie. Ognuno ha le sue strategie al riguardo.
Tuttavia strategie contrastanti generano conflitto quindi o ci si arrende o...ma neanche c'è da pensarci. La resa o la non belligeranza sono le uniche opzioni.

Tengo a precisare che questo sproloquio ha la sua ragione nel fatto che mi riconosco nella situazione descritta, per quanto approssimativamente e non sempre. Quindi non è una critica ma un analisi a specchio, cioè autoanalisi per analogia.

p.s.
mi sento piuttosto idiota nello scrivere in questo modo, probabilmente ho detto una marea di cazzate, ma sentitevi pure liberi di rimarcare la cosa :yes:

Labocania 16-09-2010 17:09

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 403327)
M
Tornando alla questione, partendo dalla tua riflessione la domanda non è conseguente, sembra un falso quesito.

Sì, la domanda l'ho messa solo per giustificare il punto interrogativo:). Diceva un insegnante di un corso di vendita che, al fine di mantener desta l'attenzione del pubblico, durante l'esposizione di un discorso, al suo interno occorre infilarci qualche domanda.

Quote:

Dopo una serie di svalutazioni e ipercompensazioni che mi azzardo a tradurre così "altri" vs "io", "mondo" vs "intelletto pensante", "apparenza" vs "sostanza intellettiva" mi viene da pensare che la domanda conseguente sia
"ha un senso comunicare con il diverso da sè?" oppure "avete voglia di comunicare con il diverso da sè".

Non che non sia espressa una difficoltà oggettiva e modale nella comunicazione, che si esprime nella mancanza di attenzione nei propri confronti da parte degli altri, ma mi sembra che questa frustrazione sia sublimata e superata in quella di non ricevere nulla in cambio dello sforzo comunicativo.

In questo contesto la comunicazione è bloccata soggettivamente e oggettivamente dal sè verso l'altro e soggettivamente vuota dall'altro verso il sè.

Rispondendo al quesito originale dirò che la superficialità è una risposta alla paura della morte che emerge dalla coscienza che emerge dal pensiero pensante che si pensa.
Non va svalutata, libera energie e pulsioni necessarie. Ognuno ha le sue strategie al riguardo.
Tuttavia strategie contrastanti generano conflitto quindi o ci si arrende o...ma neanche c'è da pensarci. La resa o la non belligeranza sono le uniche opzioni.
Comunicare con il diverso da sé, se questa differenza è assoluta, è vaniloquio; senza l'empatia, in assenza di un minimo di partecipazione emotiva il dialogo non può fare altro che diventare uno scambio di frasi che nulla danno all'interlocutore; terminato lo scambio di battute ognuno dei dialoganti rimane ciò che era prima, l'esperienza vissuta rimarrà solo un evento oggettivo che sarà presto dimenticato dalla memoria comune e quindi cesserà di esistere, dopo un po' di tempo.

La superficialità è una risposta istintiva alla paura della morte e al senso del nulla che la sua concezione comporta. Fare della superficialità; cioè dei beni, delle relazioni materiali con le altre persone, dell'assenza di pensiero, il proprio universo è il modo più immediato, semplice e quindi diffuso di sfuggire al dubbio e alle incertezze contrarie all'istinto vitale.


Quote:

Tengo a precisare che questo sproloquio ha la sua ragione nel fatto che mi riconosco nella situazione descritta, per quanto approssimativamente e non sempre. Quindi non è una critica ma un analisi a specchio, cioè autoanalisi per analogia.

p.s.
mi sento piuttosto idiota nello scrivere in questo modo, probabilmente ho detto una marea di cazzate, ma sentitevi pure liberi di rimarcare la cosa :yes:
In effetti l'enunciazione è un po' pesante, ma qui non siamo tra filosofi e critici cultori della forma, ci sono cose peggiori:clap:

Moonwatcher 16-09-2010 17:12

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Labo mi hai rubato l'idea, avevo in mente da tempo di aprire un topic su questo argomento, ma non l'avevo ancora fatto perché non sono ancora arrivato ad una riflessione sufficientemente profonda sul tema.

In attesa di idee migliori quoto le cazzate di Nick. :D

Myway 16-09-2010 17:20

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Che poi apparentemente un'integrazione degli opposti dovrebbe poter essere possibile:
se io introverso sono preoccupato di me, dell mie dinamiche interne in quanto soggetto, l'estroveerso è dal canto suo , orientato più sulla realtà esterna , l('oggetto che in questo caso potrei essere io), potremmo essere entrambi soddisfatti, specie se l'introverso rendesse un minimo più palese il suo intimo.

Magari è che poi ci sono anche spinte ulteriori che vanno in direzione opposta, verso l'esterno per l'introverso e verso l'interno per l'estroverso, ed allora si complica il tutto.

Moonwatcher 16-09-2010 17:29

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 403364)
c'è chi è così, e poi ci siete voi.

Vale a dire noi che spariamo cazzate a iosa? ._.

Labocania 16-09-2010 17:33

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Vive meglio il verduraio di noi!

barclay 16-09-2010 17:36

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403373)
Vive meglio il verduraio di noi!

Beati i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli (cit.) :D
P.S.- Sono ancora ateo :)

Labocania 16-09-2010 17:58

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 403375)
Beati i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli (cit.) :D
P.S.- Sono ancora ateo :)

Io non ambisco al regno dei cieli e quindi mantengo il mio spirito ricco, o meglio, mi tocca tenerlo così!

Winston_Smith 16-09-2010 18:09

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 403349)
e si vede.

Stai rasentando il trolleggiamento ultimamente. Certo non dico che tu sia l'unico, c'è di peggio in giro, ma prima ti vedevo molto più portato alla discussione e al ragionamento, ora alla provocazione gratuita e sterile.

Labocania 16-09-2010 18:18

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 403407)
Stai rasentando il trolleggiamento ultimamente. Certo non dico che tu sia l'unico, c'è di peggio in giro, ma prima ti vedevo molto più portato alla discussione e al ragionamento, ora alla provocazione gratuita e sterile.

Win, lui è il verduraio:cool:

Winston_Smith 16-09-2010 18:20

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403423)
Win, lui è il verduraio:cool:

Eh, ma è da un po' che lo tengo d'occhio, non sono solo questi ultimi post, me ne ricordo un altro dove diceva "le donne giustamente se ne tengono alla larga da voi" (massimo grado di genericità e generalizzazione). Mi dispiace che si sia messo a fare una cosa a metà tra Zarathustra e la Sibilla Cumana, elargendo dei "voi" e dei "tu" carichi di sprezzante snobismo.

Nick 16-09-2010 18:20

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 403364)
non c'è comprensione profonda delle cose.


c'è chi non ha dubbi e dice illico et immediate la verità, senza 'cercarla', 'trovarla' o idiozie del genere, ma la dice come il verduraio al mattino dice la verità offrendo le sue verdure. e così c'è chi an sich dice la verità, com'è für sich per il verduraio offrire i suoi pomodori. non ha bisogno di dimostrare o provare alcunché, lo dice e basta.

Non c'è comprensione soprattutto quando uno dice picche e invece è bastoni.

Si parlava di comunicazione sic et simpliciter e dei suoi risvolti psicologici non della verità degli enunciati nè dell'urgenza di verità da parte del verduraio.

Labocania 16-09-2010 18:40

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 403427)
Eh, ma è da un po' che lo tengo d'occhio, non sono solo questi ultimi post, me ne ricordo un altro dove diceva "le donne giustamente se ne tengono alla larga da voi" (massimo grado di genericità e generalizzazione). Mi dispiace che si sia messo a fare una cosa a metà tra Zarathustra e la Sibilla Cumana, elargendo dei "voi" e dei "tu" carichi di sprezzante snobismo.

Win se lui è approdato alla pace delle certezze assolute, non può far altro che agire da profeta e un profeta non si abbassa a discutere con noi anime semplici e limitate dai nostri problemi contingenti. Può al massimo gettarci degli aforismi, che noi, come i classici porci posti di fronte alle perle, non potremo mai apprezzare.

Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 403428)
Non c'è comprensione soprattutto quando uno dice picche e invece è bastoni.

Si parlava di comunicazione sic et simpliciter e dei suoi risvolti psicologici non della verità degli enunciati nè dell'urgenza di verità da parte del verduraio.

Il verduraio espone le sue certezze, Dedalus le sue; ha voluto informarci che tra lui e noi non può esserci comunicazione.

Altamekz 16-09-2010 18:45

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403257)
Il professore parla di condizioni che hanno permesso ad un gruppo di ragazzini di paese, di formulare domande e partecipare ad una discussione riguardante un argomento che è al di fuori dai loro interessi.

Noi queste condizioni favorevoli, quando siamo alle prese con la vita sociale, non le abbiamo; le condizioni sono favorevoli solo agli esseri sociali, agli estroversi.

Mmmmm...non l'hai visto fino in fondo vero? tsk tsk

aisljng 16-09-2010 22:49

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403240)
La mia, immagino che rappresenti un’ esperienza comune a quella di molti altri utenti del forum:

In una delle rare occasioni in cui mi tocca partecipare fisicamente ad un’occasione sociale - estraniato come al solito dal mondo circostante - i miei vagabondaggi mentali vengono bruscamente interrotti dalla voce forte e sicura di qualche importuno: “Tu che ne pensi di questa cosa? Su parla! Fai sentire la tua voce!”

Pur avendo prestato un’attenzione quasi nulla al cicaleccio che mi avvolgeva come un rumore indistinto di fondo, non ho difficoltà ad individuare l’argomento dell’ discussione, vista l’assoluta prevedibilità dei moti mentali della prosaica umanità che attendeva la mia opinione sul loro caso.
Mi preparo ad articolare una riposta pensata, ma, faccio appena in tempo ad esordire, che già lo zotico che aveva richiesto il mio intervento, riversa la sua attenzione al vaniloquiare di una ragazza.

Io, di fronte a questo ennesimo caso di superficialità estroversa, non posso fare altro che rammaricarmi per le lame delle posate che non offrono un profilo sufficientemente affilato ai desideri assassini che si affollano nella mia mente e brulicano nelle mie vene. Repressi i miei istinti barbarici, mi riapproprio della mia parte razionale e formulo la seguente riflessione:

E’ inutile aspettarsi attenzione e comprensione dalla moltitudine estroversa con la quale ci tocca avere a che fare, la comprensione è al di fuori delle loro capacità intellettive, non sono in grado di percepire ciò che si colloca al di fuori del loro angusto orizzonte; il loro universo è costituito unicamente dall’insieme di accadimenti che si susseguono nel tempo e scandiscono la loro vita attiva. Loro sono solo sommovimento di materia, non hanno vita intellettuale, solo pensieri che accompagnano l’insorgenza dei bisogni e istintive riflessioni volte al loro soddisfacimento.

Per noi invece la vita intellettuale è tutto. La nostra figura mondana, ciò che noi siamo per gli altri, è solo un pallido spettro; l’insieme delle nostre azioni una fantasmagoria.

Voi che ne pensate? Riuscite a comunicare con i “vivi”? Pensate che sia possibile farlo?

cazzata per cazzata la dico anch'io
non sarei così certa che la comprensione sia aldifuori delle capacità intellettive di molti estroversi, credo piuttosto che scelgano in modo lucido, anche se veloce e apparentemente distratto, di non comprendere

nessuno ha energie ( intese nel senso più ampio) e tempo illimitati, così le riservano in maniera più funzionale per il loro mondo, che non trovano poi così angusto ( e che forse non è poi così angusto )

Death 17-09-2010 00:13

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
E' inutile parlare con gli estroversi.
Sono troppo stupidi per poter avere con loro un ragionamento razionale.

barclay 17-09-2010 08:01

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da aisljng (Messaggio 403587)
non sarei così certa che la comprensione sia aldifuori delle capacità intellettive di molti estroversi, credo piuttosto che scelgano in modo lucido, anche se veloce e apparentemente distratto, di non comprendere

Ragionamento sensato, ma io aggiungerei che il cervello è come un muscolo: se non lo eserciti si atrofizza. In altre parole, gli estroversi si autolobotomizzano :cool:

aisljng 17-09-2010 13:04

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 403700)
Ragionamento sensato, ma io aggiungerei che il cervello è come un muscolo: se non lo eserciti si atrofizza. In altre parole, gli estroversi si autolobotomizzano :cool:

in parte sì, però continuano a esercitarlo e farlo sviluppare in alcune direzioni di loro interesse , credo che la chiamino " ottimizzazione "

Labocania 17-09-2010 13:05

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da aisljng (Messaggio 403743)
in parte sì, però continuano a esercitarlo e farlo sviluppare in alcune direzioni di loro interesse , credo che la chiamino " ottimizzazione "

Che brutta parola.

aisljng 17-09-2010 13:07

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403746)
Che brutta parola.

eh sì , sono d'accordo

Gregor Samsa 17-09-2010 15:48

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403240)
Voi che ne pensate? Riuscite a comunicare con i “vivi”? Pensate che sia possibile farlo?

Secondo me è impossibile non comunicare, il problema forse è la qualità e quindi il grado di benessere che la comunicazione comporta. Io per esempio al lavoro comunico moltissimo con i miei datori di lavoro: il rapporto è di tipo conflittuale, ma comunico.

Gregor Samsa 17-09-2010 15:51

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 403376)
Gli estroversi mi stanno sul cazzo e non voglio averci niente a che fare, sono solo un ammasso di bastardi!

Io credo che gli estroversi abbiamo una diversa consapevolezza delle cose. Rispetto il tuo modo schietto di esprimerti :)

Winston_Smith 17-09-2010 22:48

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
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Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 403240)
La mia, immagino che rappresenti un’ esperienza comune a quella di molti altri utenti del forum:

In una delle rare occasioni in cui mi tocca partecipare fisicamente ad un’occasione sociale - estraniato come al solito dal mondo circostante - i miei vagabondaggi mentali vengono bruscamente interrotti dalla voce forte e sicura di qualche importuno: “Tu che ne pensi di questa cosa? Su parla! Fai sentire la tua voce!”

E' un po' quello che sento e vedo spesso avvenire intorno a me. Anch'io ho i miei momenti di estraneamento mentale, il problema è che quando me ne stacco per intervenire nel dibattito, ho due diversi tipi di problemi:
- o l'argomento di discussione è per me poco interessante e/o non ho molta esperienza al riguardo, quindi il timore di non riuscire a dire qualcosa di significativo o di condivisibile in proposito mi fa parlare poco o nulla;
- oppure (più raramente), se l'argomento di discussione è tra quelli su cui potrei diffondermi più a lungo con cognizione di causa, temo di passare per pedante e logorroico e di "sforare" oltre la soglia di attenzione degli interlocutori, per cui finisco per parlare comunque con il "freno a mano tirato".

La mia discussione ideale sarebbe una lunga, calma e approfondita, che svisceri l'argomento in questione nella maniera più completa possibile, tipo Simposio di Platone :D, anche se non necessariamente su questioni "difficili".
In pratica, la peste bubbonica per la stragrande maggioranza degli estroversi :D

Labocania 17-09-2010 22:55

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 404031)
E' un po' quello che sento e vedo spesso avvenire intorno a me. Anch'io ho i miei momenti di estraneamento mentale, il problema è che quando me ne stacco per intervenire nel dibattito, ho due diversi tipi di problemi:
- o l'argomento di discussione è per me poco interessante e/o non ho molta esperienza al riguardo, quindi il timore di non riuscire a dire qualcosa di significativo o di condivisibile in proposito mi fa parlare poco o nulla;
- oppure (più raramente), se l'argomento di discussione è tra quelli su cui potrei diffondermi più a lungo con cognizione di causa, temo di passare per pedante e logorroico e di "sforare" oltre la soglia di attenzione degli interlocutori, per cui finisco per parlare comunque con il "freno a mano tirato".

La mia discussione ideale sarebbe una lunga, calma e approfondita, che svisceri l'argomento in questione nella maniera più completa possibile, tipo Simposio di Platone :D, anche se non necessariamente su questioni "difficili".
In pratica, la peste bubbonica per la stragrande maggioranza degli estroversi :D

E' così. La loro soglia di attenzione è molto bassa e credo che riescano a capire solo ciò che sono abituati a sentire; il problema è che messi così non sono solo gli zoticoni analfabeti, ma anche gente che studia all'università, che dovrebbe essere abituata a comprendere e seguire un discorso un po' complesso e invece...

Labocania 17-09-2010 23:50

Re: Incomunicabilità tra introversi ed estroversi.
 
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Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 404059)
"zoticoni analfabeti"... ammazza che rispetto per chi non ha studiato all'università! Poi ci si lamenta degli estroversi...

Manco io studio all'università.... definisco così chi parla e agisce come uno zotico, il titolo di studio non c'entra :)


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