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-   -   Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO. (https://fobiasociale.com/il-segreto-della-felicita-lassenza-di-pensiero-16667/)

Labocania 13-09-2010 23:54

Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Titolo un po’ prosaico, ma non ho trovato di meglio.

La questione è stata discussa sulla chat e come è normale che accada in un luogo dove i pensieri si susseguono e si sovrappongono in maniera caotica, non è stata trattata e sviluppata con la dovuta calma e mi è stato impossibile abbattere quel muro d’incredulità che m’ha avvolto nel momento in cui ho esposto il mio pensiero su questo tema che mi sta molto a cuore, essendo perennemente al centro dei miei pensieri (viene prima anche della patata).

Sarò estremamente sintetico e lapidario, il resto lo scriverò a discussione avviata.



L’uomo è solo un prodotto delle circostanze. Convinzione condivisa con tanti pensatori che mi hanno preceduto eppure poco condivisibile oggi.

Noi siamo timidi, fobici, introversi perché l’ambiente in cui siamo nati e cresciuti ci ha obbligato ad essere così, non c'erano altre possibilità.

La fobia sociale è il prodotto di una serie di esperienze che ci hanno portato istintivamente a concludere che la vita sociale è il male, un luogo pieno di insidie e pericoli. Paranoie? Niente affatto! Si tratta di una reazione perfettamente razionale fondamentale per la nostra sopravvivenza non meno di quella che tiene lontano i bambini dal fuoco dopo averlo “provato”. La nostra fobia quindi non è diversa da quella che certe persone “normali” hanno per i cani o i ragni, solo che la nostra non è normale perché la nostra fobia riguarda l’umanità in generale e non solo un gruppetto limitato di esseri viventi, e questo per gli esseri sociali è un affronto imperdonabile. “Come noi così allegri simpatici e scherzosi saremmo la causa della sua malattia?- si domanda uno dei rari esseri sociali ancora sensibile al dubbio – No! Noi siamo felici e soddisfatti, quindi giusti è lui che è così per colpa sua e del suo cervello malato!

Noi temiamo l’uomo in generale perché è da lui abbiamo ricevuto solo beffe, derisione e assoluta incomprensione. Abbiamo conosciuto tutta la sua cattiveria nell’infanzia, l’età durante la quale l’uomo, non ancora assoggettato alle imposizioni della buona educazione, scatena tutta la sua terrificante brutalità. L’impatto con la crudele esuberanza e l’efferata vivacità di dei bambini ci ha obbligato ad apprezzare i vantaggi della solitudine ed ad evitare istintivamente ogni gioco di gruppo, ogni occasione sociale che ci potesse esporre al ludibrio infantile.

Certo la solitudine è piacevole, da soli è possibile svolgere diverse attività utili per lo spirito: porsi domande, leggere, conoscere, trovare risposte, pensare…. Già iniziamo a pensare perché, non avendo a disposizione altra compagnia, non possiamo fare altro che popolare nostra solitudine con interminabili meditazioni, non abbiamo alternativa…. Quando ci renderemo conto che il pensiero quello vero, quello che penetra la realtà, quello che mette in dubbio ogni nozione, che sottopone a critica ogni certezza acquisita, che sottopone a critica anche le verità della morale borghese e della fede religiosa, quello che distrugge i pregiudizi è solo un’attività distruttiva che non ci darà alcun appagamento, allora sarà ormai tardi.
Quando si approda a questa conclusione definitiva? Quando sarà ormai evidente che la felicità piena e duratura può convivere solo con la superficialità e l’ignoranza che ci ha emarginato! La felicità è non pensare mai veramente perché, insensibile alle punture del dubbio, l’uomo felice e soddisfatto non ha alcun’ aspirazione alla conoscenza, non può averla. Le domande se le pongono solo gli sventurati che nella vita non trovano nulla di veramente soddisfacente.

Il nostro guaio quindi? L’eccesso di pensiero! Non abbiamo alternative all’ambizione dell’ignoranza, cioè abbiamo bisogno di un’altra illusione contraria a quella che ci ha guidati fin ora. Sì non abbiamo speranze!


Il pensiero è il male, il non pensare è il bene? Voi cosa ne pensate, se siete tanto sfortunati da essere dotati di pensiero? Se la questione vi lascia indifferenti... beati voi!!

Moonwatcher 14-09-2010 00:02

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Non sono d'accordo per niente, tanto per iniziare per il semplice fatto che finché si è vivi non è possibile eliminare i pensieri. :)

uffolo 14-09-2010 00:05

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Un tempo mi riusciva, ora fatico molto anche solo a tentarci.

Winston_Smith 14-09-2010 00:08

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
Titolo un po’ prosaico, ma non ho trovato di meglio.

La questione è stata discussa sulla chat e come è normale che accada in un luogo dove i pensieri si susseguono e si sovrappongono in maniera caotica, non è stata trattata e sviluppata con la dovuta calma e mi è stato impossibile abbattere quel muro d’incredulità che m’ha avvolto nel momento in cui ho esposto il mio pensiero su questo tema che mi sta molto a cuore, essendo perennemente al centro dei miei pensieri (viene prima anche della patata).

Azz, allora deve essere una cosa grossa :D

Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)

L’uomo è solo un prodotto delle circostanze. Convinzione condivisa con tanti pensatori che mi hanno preceduto eppure poco condivisibile oggi.

Noi siamo timidi, fobici, introversi perché l’ambiente in cui siamo nati e cresciuti ci ha obbligato ad essere così, non c'erano altre possibilità.

E la genetica dove la metti, almeno per quanto riguarda l'introversione e in parte la timidezza? Mica tutti quelli che crescono nello stesso ambiente hanno la stessa personalità.

Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
La fobia sociale è il prodotto di una serie di esperienze che ci hanno portato istintivamente a concludere che la vita sociale è il male, un luogo pieno di insidie e pericoli. Paranoie? Niente affatto! Si tratta di una reazione perfettamente razionale fondamentale per la nostra sopravvivenza non meno di quella che tiene lontano i bambini dal fuoco dopo averlo “provato”. La nostra fobia quindi non è diversa da quella che certe persone “normali” hanno per i cani o i ragni, solo che la nostra non è normale perché la nostra fobia riguarda l’umanità in generale e non solo un gruppetto limitato di esseri viventi, e questo per gli esseri sociali è un affronto imperdonabile. “Come noi così allegri simpatici e scherzosi saremmo la causa della sua malattia?- si domanda uno dei rari esseri sociali ancora sensibile al dubbio – No! Noi siamo felici e soddisfatti, quindi giusti è lui che è così per colpa sua e del suo cervello malato!

Noi temiamo l’uomo in generale perché è da lui abbiamo ricevuto solo beffe, derisione e assoluta incomprensione. Abbiamo conosciuto tutta la sua cattiveria nell’infanzia, l’età durante la quale l’uomo, non ancora assoggettato alle imposizioni della buona educazione, scatena tutta la sua terrificante brutalità. L’impatto con la crudele esuberanza e l’efferata vivacità di dei bambini ci ha obbligato ad apprezzare i vantaggi della solitudine ed ad evitare istintivamente ogni gioco di gruppo, ogni occasione sociale che ci potesse esporre al ludibrio infantile.

Secondo me spesso è una combinazione di stimoli esterni "estremi" e di predisposizione a interpretarli nel peggiore dei modi. E' un circolo vizioso, dove causa ed effetto si rincorrono.

Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
Certo la solitudine è piacevole, da soli è possibile svolgere diverse attività utili per lo spirito: porsi domande, leggere, conoscere, trovare risposte, pensare…. Già iniziamo a pensare perché, non avendo a disposizione altra compagnia, non possiamo fare altro che popolare nostra solitudine con interminabili meditazioni, non abbiamo alternativa….

Anche qui uno può apprezzare la solitudine anche di per sé, perché ha una personalità introversa e introspettiva, non per forza o non solo perché costretto da stimoli negativi esterni.

Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
Quando ci renderemo conto che il pensiero quello vero, quello che penetra la realtà, quello che mette in dubbio ogni nozione, che sottopone a critica ogni certezza acquisita, che sottopone a critica anche le verità della morale borghese e della fede religiosa, quello che distrugge i pregiudizi è solo un’attività distruttiva che non ci darà alcun appagamento, allora sarà ormai tardi.
Quando si approda a questa conclusione definitiva? Quando sarà ormai evidente che la felicità piena e duratura può convivere solo con la superficialità e l’ignoranza che ci ha emarginato! La felicità è non pensare mai veramente perché, insensibile alle punture del dubbio, l’uomo felice e soddisfatto non ha alcun’ aspirazione alla conoscenza, non può averla. Le domande se le pongono solo gli sventurati che nella vita non trovano nulla di veramente soddisfacente.

Il nostro guaio quindi? L’eccesso di pensiero! Non abbiamo alternative all’ambizione dell’ignoranza, cioè abbiamo bisogno di un’altra illusione contraria a quella che ci ha guidati fin ora. Sì non abbiamo speranze!

Il pensiero è il male, il non pensare è il bene? Voi cosa ne pensate, se siete tanto sfortunati da essere dotati di pensiero? Se la questione vi lascia indifferenti... beati voi!!

Sicuramente l'eccesso di pensiero crea problemi, ma non credo che lobotomizzarsi il cervello possa portare alla felicità (vedi Qualcuno volò sul nido del cuculo), anche perché non credo nessuno possa arrivarci in maniera definitiva. Tanto vale non snaturarci e cercare soltanto di evitare gli eccessi dovuti a seghe mentali varie.


Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
Sarò estremamente sintetico e lapidario

E' una battuta, vero? :D

ajMcwill 14-09-2010 00:16

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Pensare non è il male ... il male è il " pensare male " ... la sfiducia è un pensare male ( le famose paranoie ) ... non avere paranoie non significa " non pensare " , SIGNIFICA NON PENSARE MALE ...
dobbiamo e dovremmo modificare il ostro modo di pensare, ed è quello che sto facendo in questi giorni, e la volete sapere una cosa? STO MEGLIO

Myway 14-09-2010 00:17

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Intanto si vede che è un 3d partorito dopo riflessioni e sforzi mentali vari, già ti spetta un plauso.

Per il resto, per me pensare serve ma bisogna pensare bene, creare pensieri veri e non semplici certificazioni mentali ad impulsi di vario tipo sia interni che esterni.

E' vero che buona parte degli uomini sono il risultato delle circostanze o meglio del modo in cui hanno reagito ad esse, specie nell'infanzia e nell'adolescenza, ma se davvero "fatti non fummo a viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza" è nostro compito arrivare a sganciarci da esse e dai condizionamenti che hanno comportato, iniziare ad agire davvero , a fare davvero piuttosto che lasciarsi agire e lasciarsi fare dalle spinte esterne.

All'inizio il contributo che potremo dare sarà piccolo ma intanto smuove l'ambiente, non saremo dei corpi morti travolti dal destino, inizieremo ad opporre una sempre maggior resistenza e quindi già non avremo 1 sola forza che agisce ma inizieremo a metterne anche noi un'altra, inizieremo a fare , a creare .

La scintilla quasi sempre origina da forte insoddisfazione che ci spinge ad un certo punto a muoverci, prima a scatti e poi costantemente non avendo più bisogno di shock esterni che ci pungolino.
CHe il pensiero da solo non basti è vero, nell'uomo è presente anche una componente irrazionale da conoscere e controllare , ma intanto già è qualcosa.

Non sono affatto d'accordo che la felicità vera comporti superficialità , anzi la giudico quest'ultima una situazione che accomuna l'uomo ad una macchina o poco di più.
La conoscenza inizialmente comporta la discesa negli inferi ma se l'aumento di conoscenza va di pari passo ad una modifica del proprio essere si avranno anch egli strumenti per venirne a capo, altrimenti rischia di rimanere uno sterile sapere che non ci da gli strumenti per agire.

luposolitario 14-09-2010 00:31

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
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Myway 14-09-2010 00:35

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da ajMcwill (Messaggio 402041)
Pensare non è il male ... il male è il " pensare male " ... la sfiducia è un pensare male ( le famose paranoie ) ... non avere paranoie non significa " non pensare " , SIGNIFICA NON PENSARE MALE ...
dobbiamo e dovremmo modificare il ostro modo di pensare, ed è quello che sto facendo in questi giorni, e la volete sapere una cosa? STO MEGLIO

...:thumbup:...

luposolitario 14-09-2010 00:41

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
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Roving_Soul 14-09-2010 00:44

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Ho un compagno di classe che ama farsi le canne; sono la sua vita. sembra uno di quei personaggi usciti da qualche film demenziale, che parlano e si atteggiano come l'autista del pullman dei simpsons. non l'ho mai sentito fare un discorso serio ma a lui piace così: è un tipo alla mano che ama il rock e batte il pugno con tutti, ma che non potrebbe andare oltre al "hey fratello dai che stasera ci rolliamo di brutto mentre ascoltiamo lo zio marley, il nostro filosofo, cazzo!". a volte mi racconta delle sue serate con i compagni di spinelli passate "alla grande", nelle quali fumano fino a sentirsi male per poi cominciare a ridere e a dire stronzate fino alla mattina dopo senza capire niente di ciò che è successo. questa è la sua idea massima di divertimento.
è la persona più felice che abbia mai conosciuto...ma non è la mia idea di felicità, sarà la sua, ma non la mia

Rocky Balboa 14-09-2010 00:48

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
sono d'accordo quando dice che l'uomo è il prodotto delle circostanze, soprattutto in età infantile ed adolescenziale, quando non siamo padroni del nostro destino, in quel caso conta davvero tanto l'ambiente che ci circonda e le esperienze che abbiamo avuto, questi sono fattori molto importanti per la formazione del carattere.

dissento invece sull'assenza di pensiero come possibile soluzione dei nostri problemi, è sempre meglio pensare... ma dipende come lo si utilizza questo mezzo, anche perchè credo che solo attraverso un lavoro nella nostra mente possiamo uscire da questa situazione.

Myway 14-09-2010 00:49

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da luposolitario (Messaggio 402051)
Eppur cotanto pensare ti ha portato a questa conclusione...

senza interrogarci non sapremo mai chi siamo

se non sappiamo chi siamo, allora sta vita non ha un senso

se ci pensiamo troppo....eccoci qua:D


pensare, ma non troppo!:thumbup:

Pensavo che volte magari si finisce qua, in alcuni casi almeno, perchè ci si è super impegnati nel farsi le domande ma non altrettanto nel cercare le risposte, per pigrizia o paura o qual che sia.

Rocky Balboa 14-09-2010 00:51

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Roving_Soul (Messaggio 402052)
Ho un compagno di classe che ama farsi le canne; sono la sua vita. sembra uno di quei personaggi usciti da qualche film demenziale, che parlano e si atteggiano come l'autista del pullman dei simpsons. non l'ho mai sentito fare un discorso serio ma a lui piace così: è un tipo alla mano che ama il rock e batte il pugno con tutti, ma che non potrebbe andare oltre al "hey fratello dai che stasera ci rolliamo di brutto mentre ascoltiamo lo zio marley, il nostro filosofo, cazzo!". a volte mi racconta delle sue serate con i compagni di spinelli passate "alla grande", nelle quali fumano fino a sentirsi male per poi cominciare a ridere e a dire stronzate fino alla mattina dopo senza capire niente di ciò che è successo. questa è la sua idea massima di divertimento.
è la persona più felice che abbia mai conosciuto...ma non è la mia idea di felicità, sarà la sua, ma non la mia

io non credo che sia davvero felice dentro di se, lui si illude di esserlo, ma non lo è, a mio parere.

luposolitario 14-09-2010 01:02

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
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TONNO 14-09-2010 01:16

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
ERRI completamente, perchè, ad es., il timido è attratto dalle donne, non le rifugge, le desidera, ma non riesce a farsi avanti, come lo spieghi tu???

Per me il problema del timido è L' INSICUREZZA, la quale GENERA l' eccesso di pensiero (ho fatto bene, ho fatto male, cosa faro' da grande, etc.. etc...), e non è viceversa, cioè che l' eccesso di pensiero genera l' insicurezza, esso è una CONSEGUENZA dell' insicurezza, non ne è la causa!!

ajMcwill 14-09-2010 01:19

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Roving_Soul (Messaggio 402052)
Ho un compagno di classe che ama farsi le canne; sono la sua vita. sembra uno di quei personaggi usciti da qualche film demenziale, che parlano e si atteggiano come l'autista del pullman dei simpsons. non l'ho mai sentito fare un discorso serio ma a lui piace così: è un tipo alla mano che ama il rock e batte il pugno con tutti, ma che non potrebbe andare oltre al "hey fratello dai che stasera ci rolliamo di brutto mentre ascoltiamo lo zio marley, il nostro filosofo, cazzo!". a volte mi racconta delle sue serate con i compagni di spinelli passate "alla grande", nelle quali fumano fino a sentirsi male per poi cominciare a ridere e a dire stronzate fino alla mattina dopo senza capire niente di ciò che è successo. questa è la sua idea massima di divertimento.
è la persona più felice che abbia mai conosciuto...ma non è la mia idea di felicità, sarà la sua, ma non la mia

dici che è felice? se gli levi la canna di bocca vedrai come crolla .......

ajMcwill 14-09-2010 01:21

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da TONNO (Messaggio 402061)
ERRI completamente, perchè, ad es., il timido è attratto dalle donne, non le rifugge, le desidera, ma non riesce a farsi avanti, come lo spieghi tu???

Per me il problema del timido è L' INSICUREZZA, la quale GENERA l' eccesso di pensiero (ho fatto bene, ho fatto male, cosa faro' da grande, etc.. etc...), e non è viceversa, cioè che l' eccesso di pensiero genera l' insicurezza, esso è una CONSEGUENZA dell' insicurezza, non ne è la causa!!

è quello che ho detto io, appunto ......QUOTO COME SE FOSSE QUELLO CHE SCRITTO IO

barclay 14-09-2010 07:36

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Secondo me, non pensare non rende felici, più che altro t'impedisce di soffrire, quindi rende soltanto apatici. Il PC, per esempio, è il mio metodo per non pensare: ci passo tanto tempo proprio perché qualunque altra cosa mi fa star male, quando comincio a pensare a me stesso.
L'aspetto grottesco è che tutti mi dicono che io penso troppo :sad:

Labocania 14-09-2010 09:03

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da TONNO (Messaggio 402061)
ERRI completamente, perchè, ad es., il timido è attratto dalle donne, non le rifugge, le desidera, ma non riesce a farsi avanti, come lo spieghi tu???

Per me il problema del timido è L' INSICUREZZA, la quale GENERA l' eccesso di pensiero (ho fatto bene, ho fatto male, cosa faro' da grande, etc.. etc...), e non è viceversa, cioè che l' eccesso di pensiero genera l' insicurezza, esso è una CONSEGUENZA dell' insicurezza, non ne è la causa!!

Non ho mai sostenuto il contrario. Ho scritto che il pensiero interviene laddove manca una vita sociale piena e coinvolgente. Io quell'insicurezza la chiamo inquietudine esistenziale, cioè il bisogno incessante di cercare risposte veramente soddisfacenti agli interrogativi che pone la vita.

Labocania 14-09-2010 09:31

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 402032)
E la genetica dove la metti, almeno per quanto riguarda l'introversione e in parte la timidezza? Mica tutti quelli che crescono nello stesso ambiente hanno la stessa personalità.

Non nego del tutto l'importanza della genetica, cioè delle caratteristiche specifiche di ogni essere umano, ritengo però che la loro influenza sulla vita sia molto più limitata di quanto generalmente si creda perché limitate fortemente dall'ambiente e dalle circostanze oggettive. Un ambiente favorevole consente uno sviluppo armonico della personalità, le esperienze positive la vivificano, invece un evento luttuoso può distruggere in un attimo quest'equilibrio.

L'ambiente ha un ruolo sostanziale e decisivo nella formazione di tutti gli uomini.

Quote:

Secondo me spesso è una combinazione di stimoli esterni "estremi" e di predisposizione a interpretarli nel peggiore dei modi. E' un circolo vizioso, dove causa ed effetto si rincorrono.
Prima vengono gli stimoli esterni. Un neonato che tutte le facoltà adatte ad una vita piena e armoniosa se cresce in un luogo dove la madre non gli dà il minimo affetto, il padre lo ignora etc. vivrà nel malessere.

Quote:

Anche qui uno può apprezzare la solitudine anche di per sé, perché ha una personalità introversa e introspettiva, non per forza o non solo perché costretto da stimoli negativi esterni.

Sicuramente l'eccesso di pensiero crea problemi, ma non credo che lobotomizzarsi il cervello possa portare alla felicità (vedi Qualcuno volò sul nido del cuculo), anche perché non credo nessuno possa arrivarci in maniera definitiva. Tanto vale non snaturarci e cercare soltanto di evitare gli eccessi dovuti a seghe mentali varie.
Iniziamo a pensare, perché non abbiamo di meglio da fare; chi è abituato al chiasso, alla compagnia e all'attività fisica, non sentirà mai il bisogno di farlo.


Sì e' vero visto che non possiamo resettare il cervello dovremmo cercare l'equilibrio e la misura, ma non si tratta di un rimedio così semplice da realizzare

starlight 14-09-2010 11:18

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402014)
Titolo un po’ prosaico, ma non ho trovato di meglio.

La questione è stata discussa sulla chat e ........
Il pensiero è il male, il non pensare è il bene? Voi cosa ne pensate, se siete tanto sfortunati da essere dotati di pensiero? Se la questione vi lascia indifferenti... beati voi!!

non sono d'accordo..
MA SEMPLICEMENTE X IL FATTO che dai un titolo esplicativo...x poi parlare d'altro.............o almeno cosi mi sembra...............

come fa l'assenza di pensiero ad essere il segreto o a portare alla felicità.....la hai misurata.....che io sappia nn si può quantificare se no attraverso la percezione....e la percezione si sà...che e una variabile continua.....


cmq la cosa che mi ha piu colpito e il riferimento al fatto che il surplus di pensiero derivi da una nn vita sociale.......

ora questo potrebbe rivelarsi in alcuni casi vero....o forse nel tuo caso....xke alla base c'è la tua storia e le tue situazioni...ma vorrei ricordarti..che c'è molta gente che viene da situazioni opposte a quelle che tu tenti di descrivere......e che ha avuto pure la possibilità.....di vivere in parte quella che tu "elogismisuratamente,a mio avviso vita sociale, semplicemente perchè ognuno di noi percepisce...diversamente...

oltre al fatto ke il determinismo non e una teoria valida da pmolto..tempo.....non credo ke noi siamo solo il risulto..di ciò ke "c'è successo"..oltre alvatto ke non si vivono solo traumi...effettivi circostanziali..ma anche emotivi..che sono ancora piu radicata....


solo il fatto che tu riesca a pensare ad una assenza di pensiero......lo annulla.....



consiglierei di indirizzare le tue letture... a qualcosa di meno impegnativo...e piu positivo....x il momento..in modo da prenderti una pccola pausa

starlight 14-09-2010 11:20

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da ajMcwill (Messaggio 402041)
Pensare non è il male ... il male è il " pensare male " ... la sfiducia è un pensare male ( le famose paranoie ) ... non avere paranoie non significa " non pensare " , SIGNIFICA NON PENSARE MALE ...
dobbiamo e dovremmo modificare il ostro modo di pensare

concordo.....si si

starlight 14-09-2010 11:24

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da LordJim (Messaggio 402046)
Oh! finalmente ho l'occasione buona per riportare un sonetto di Zanzotto (il cui commento richiederebbe come minimo 3 lauree):

Sonetto del che fare e che pensare.

Che fai? Che pensi? Ed a chi mai chi parla?
Chi e che cerececè d’augèl distinguo,
con che stillii di rivi il vacuo impinguo
del paese che intorno a me s’intarla?

A chi porgo, a quale ago per riattarla
quella logica ai cui fili m’estinguo,
a che e per chi di nota in nota illinguo
questo che non fu canto, eloquio, ciarla?

Che pensi tu, che mai non fosti, mai
né pur in segno, in sogno di fantasma,
sogno di segno, mah di mah, che fai?

Voci d’augei, di rii, di selve, intensi
moti del niente che a sé niente plasma,
pensier di non pensier, pensa: che pensi?

ma quali3 laure si studia pure al 1 corso di italiano comparato....come una delle 1 materie...della laurea triennale in lingue...prrrr



dovresti cmq fare una distinzione tra significato e significante.......magari x il secondo ci vuole un certo status conoscito.....per il secondo....beh..e questo il bello della letteratura che la si puo interpretare come si vuole.....ed ogni termine può diventare "proprio"...........cmq e lodevo ke tu abbia riportato....un sonetto di letteratura quasi contemporaneA

starlight 14-09-2010 11:25

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da roving_soul (Messaggio 402052)
ho un compagno di classe che ama farsi le canne; sono la sua vita. Sembra uno di quei personaggi usciti da qualche film demenziale, che parlano e si atteggiano come l'autista del pullman dei simpsons. Non l'ho mai sentito fare un discorso serio ma a lui piace così: è un tipo alla mano che ama il rock e batte il pugno con tutti, ma che non potrebbe andare oltre al "hey fratello dai che stasera ci rolliamo di brutto mentre ascoltiamo lo zio marley, il nostro filosofo, cazzo!". A volte mi racconta delle sue serate con i compagni di spinelli passate "alla grande", nelle quali fumano fino a sentirsi male per poi cominciare a ridere e a dire stronzate fino alla mattina dopo senza capire niente di ciò che è successo. Questa è la sua idea massima di divertimento.
è la persona più felice che abbia mai conosciuto...ma non è la mia idea di felicità, sarà la sua, ma non la mia

non capisco se lo invidi o cos altro?

starlight 14-09-2010 11:27

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da caged (Messaggio 402133)
l'idea sarebbe di riuscire ad eliminare i pensieri cattivi per dare spazio a quelli buoni, il problema è trovarli quelli buoni, probabilmente dovrei inventarmeli.

secondo la mia psicolog potresti anke farlo...e nn ti farebbe male..

Moonwatcher 14-09-2010 12:35

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Cogito ergo sum (cit.)

Myway 14-09-2010 12:43

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
:
Quote:

Originariamente inviata da moonwatcher (Messaggio 402158)
Cogito ergo sum (cit.)

Purtroppo molti introversi adottano il modello "Cogito ergo cogito" :D

Moonwatcher 14-09-2010 12:49

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 402162)
Purtroppo molti introversi adottano il modello "Cogito ergo cogito" :D

Conosco, conosco, ahimè.

kocis666 14-09-2010 13:40

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
e come si fà a non pensare ?


c'era il mulla nasrudin che chiese al maestro, come si fà ad essere come te, un maestro illuminato ? il guru rispose:"semplice! basta che stà notte non pensi alle scimmie bianche"

Provate ad immaginare il povero mulla che non riuscì a pensare che alle scimmie bianche.

Labocania 14-09-2010 14:06

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da starlight (Messaggio 402131)
non sono d'accordo..
MA SEMPLICEMENTE X IL FATTO che dai un titolo esplicativo...x poi parlare d'altro.............o almeno cosi mi sembra...............

Sono partito dal particolare(caso personale non dissimile da quello di molti altri) per giungere alla considerazione generale oggetto della discussione. Non mia piace porre domande che "fluttuano" quando esse presuppongono un certo impegno del pensiero.

Quote:

come fa l'assenza di pensiero ad essere il segreto o a portare alla felicità.....la hai misurata.....che io sappia nn si può quantificare se no attraverso la percezione....e la percezione si sà...che e una variabile continua.....
Quando incominci a sottoporre a critica il concetto di felicità quando diviene un oggetto di studio, significa che essa non fa più parte integrante della tua vita.

Chi è felice? Chi è convinto che la vita si realizzi nella felicità e non è cosciente di essere approdato a questa convinzione.

E' felice chi, posto di fronte ad un accadimento che porta alla luce tutta l'insensatezza e l'assurdità della vita, non vacilla nelle sue convinzioni perché ne è incapace; la sua limitata ragione si oppone a tutto ciò che afferma che la felicità è un attimo fugace e l'infelicità è una condizione perenne.


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cmq la cosa che mi ha piu colpito e il riferimento al fatto che il surplus di pensiero derivi da una nn vita sociale.......

ora questo potrebbe rivelarsi in alcuni casi vero....o forse nel tuo caso....xke alla base c'è la tua storia e le tue situazioni...ma vorrei ricordarti..che c'è molta gente che viene da situazioni opposte a quelle che tu tenti di descrivere......e che ha avuto pure la possibilità.....di vivere in parte quella che tu "elogismisuratamente,a mio avviso vita sociale, semplicemente perchè ognuno di noi percepisce...diversamente...
L'eccesso di pensiero deriva non dalla mancanza o meno della vita sociale in sé, quanto dall'incapacità di accettare la realtà così com'è percepita. La solitudine è solo uno dei possibili condizioni che possono rendere la realtà insoddisfacente.

Titoli, onori, riconoscimenti possono rendere la vita più felice e soddisfacente rispetto a quella di altre persone, ma non la rendono felice in assoluto! La brama di conoscere, la perenne inquietudine intellettuale continueranno sempre ad attanagliare l'uomo devoto alla conoscenza.



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oltre al fatto ke il determinismo non e una teoria valida da pmolto..tempo.....non credo ke noi siamo solo il risulto..di ciò ke "c'è successo"..oltre alvatto ke non si vivono solo traumi...effettivi circostanziali..ma anche emotivi..che sono ancora piu radicata....
Parafrasando Wilde "Superato è ciò che gli altri indossano."

Parli di traumi emotivi... io quando di "impatto" con la realtà cioè con la vita sociale, mi riferisco all'evento fisico? Nient'affatto. E' proprio perché considero essenziale la memoria emotiva che sostengo che il timido ha ragione di temere la vita sociale


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solo il fatto che tu riesca a pensare ad una assenza di pensiero......lo annulla.....
Ovvio. Non ho certo l'ambizione di parlare di soluzioni praticabili.



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consiglierei di indirizzare le tue letture... a qualcosa di meno impegnativo...e piu positivo....x il momento..in modo da prenderti una pccola pausa
Mi stai suggerendo di dedicarmi a letture ed attività amene, di prendermi una pausa..... da cosa? Dal pensiero? Allora sei d'accordo con me! Il segreto della felicità è non pensare affatto!!:cool:

La felicità è condivisione, quindi è bello sapere di condividere questa riflessione....

anonimo 14-09-2010 14:16

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Secondo me Labo non intendeva "assenza di pensiero" in senso letterale.. (potrebbe cogliere l'occasione per confermare o meno questa mia impressione); infatti in senso letterale si tratterebbe di uno stato di cose impossibile, quasi come "quadrato rotondo". Secondo me quello che intendeva è "riduzione del pensiero" o "riduzione di un certo tipo di pensiero".. Messo così si tratta di uno stato di cose possibile. (per adesso stiamo sorvolando su un problema serio: quando possiamo dire che un pensiero è ridotto?) Poi bisognerebbe stabilire se quello stato di cose rende felici.. Si tratta di una questione empirica... Per verificare la proposizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"

Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.

LordDrachen 14-09-2010 14:30

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
è un po' brutale come equiparazione, ma d'altronde lo Zen lo dice da diversi secoli.
più che di felicità (concetto quantomai fraintendibile e utopistico) parlerei di serenità e
percezione del Se.

Labocania 14-09-2010 14:32

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
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Originariamente inviata da anonimo (Messaggio 402206)
Secondo me Labo non intendeva "assenza di pensiero" in senso letterale.. (potrebbe cogliere l'occasione per confermare o meno questa mia impressione); infatti in senso letterale si tratterebbe di uno stato di cose impossibile, quasi come "quadrato rotondo". Secondo me quello che intendeva è "riduzione del pensiero" o "riduzione di un certo tipo di pensiero".. Messo così si tratta di uno stato di cose possibile. (per adesso stiamo sorvolando su un problema serio: quando possiamo dire che un pensiero è ridotto?)

Bisogna stabilire cosa s'intende con pensiero.

Io quando parlo di pensiero lo intendo nel senso più pieno del termine. Pensa chi fa del pensiero la sua attività più importante, chi prova un piacere intellettuale nel farlo, chi va oltre al pensiero generato direttamente dalla percezione dei sensi, chi, partendo dal suo caso particolare giunge a meditazioni di ordine generale.

Sì, non sono molti quelli che pensano.

Quote:

Poi bisognerebbe stabilire se quello stato di cose rende felici.. Si tratta di una questione empirica... Per verificare la prosizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"

Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.
E cos'è la felicità intesa in senso assoluto? Quella condizione esistenziale che risparmia la mente dal pensiero.

Labocania 14-09-2010 14:35

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 402215)
Per me la felicità (o qualcosa che le assomiglia) è l'assenza di preoccupazioni e arrabbiature, quindi penso che si possa definire serenità...

Sono sereni tutti i poveri di spirito, tutti quelli che annullano la loro mente nella fede, non solo religiosa.....

Labocania 14-09-2010 14:44

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 402219)
Io allora sarei un povero di spirito? In che senso? Tieni conto comunque che io sono credente ma non osservante.

Tutte le fedi parlano di beatitudini, promesse di felicità, soglie luminose.... per questo hanno tanto successo.

Se la tua fede ti rinvigorisce l'animo, consente di vivere sereno, di provare piacere per quello che fai, buon per te. Sappi però che la fede e verità non possono convivere, la fede ti farà percepire la realtà sempre in modo parziale, altrimenti non sarebbe una fede.

Rispetto la fede ma non la comprendo.

starlight 14-09-2010 14:51

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402200)
S


Mi stai suggerendo di dedicarmi a letture ed attività amene, di prendermi una pausa..... da cosa? Dal pensiero? Allora sei d'accordo con me! Il segreto della felicità è non pensare affatto!!:cool:

La felicità è condivisione, quindi è bello sapere di condividere questa riflessione....

in realta era solo un modo semplice x dire che a mio avviso il tuo pensiero era stato un pò troppo indirizzato da certe letture specifiche.......xcui in genere sarebbe buona cosa variare.....xke mi pare che indirizzandosi sempre sulla stessa linea nn fai altro che radicalizzare e credere di trovare giustificazioni a una data credenza....invece di spaziare...




forse credenza nn e usato corettamente..intendevo......pensiero di base

Labocania 14-09-2010 15:00

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da starlight (Messaggio 402222)
in realta era solo un modo semplice x dire che a mio avviso il tuo pensiero era stato un pò troppo indirizzato da certe letture specifiche.......xcui in genere sarebbe buona cosa variare.....xke mi pare che indirizzandosi sempre sulla stessa linea nn fai altro che radicalizzare e credere di trovare giustificazioni a una data credenza....invece di spaziare...

forse credenza nn e usato corettamente..intendevo......pensiero di base

Credenza va bene.

A me piace la letteratura inglese umoristica, ma essa può riempire solo alcune ore, esaurita la letture le istanze del pensiero ritornano immediatamente.

Moonwatcher 14-09-2010 15:03

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da anonimo (Messaggio 402206)
Per verificare la proposizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"

Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.

Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 402216)
E cos'è la felicità intesa in senso assoluto? Quella condizione esistenziale che risparmia la mente dal pensiero.


Mi sa che Labo non si intende di logica ed ha risposto la prima cosa che suonava fiqua che gli è venuta in mente.

Come dire:
"Fuori piove. Prendi l'ombrello."
"Ci sono delle fettine di carne in frigo."

:laugh:

Moonwatcher 14-09-2010 15:05

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Il segreto della felicità è sapere di ESSERE PENSATI dalla propria ragazza. :tongue_smilie:

Labocania 14-09-2010 15:09

Re: Il segreto della felicità : l'ASSENZA DI PENSIERO.
 
Quote:

Originariamente inviata da moonwatcher (Messaggio 402230)
Il segreto della felicità è sapere di ESSERE PENSATI dalla propria ragazza. :tongue_smilie:

Meglio essere PERCEPITI!!!!!:tongue_smilie:


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