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Per chi non lavora ( e per chi sì)
Lavoro: problema.
Chi di voi è disoccupato? Cosa fate tutto il giorno? Come vivete questa situazione? Io il lavoro lo cerco, ma a volte certi limiti sociali m'impediscono di "buttarmi".(ad esempio quando cercano personale nei locali, nn è facile proporsi) Alla fine dipingo, leggo, scrivo. Vorrei un lavoro ma oltre al fatto che adesso c'è crisi, in quasi tutti i lavori è richiesta una capacità sociale che a furia di star soli si perde. Poi quando si è nella mia situazione(troppi anni, poca esperienza) si dovrebbe prendere tutto, ma come fate? Bisogna forzarsi secondo voi, oppure accettare la propria inettitudine..? |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Grazie Redman, però son topic vecchi, il problema ora si può riproporre e ridiscutere, penso.
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Sgombriamo il campo dal moralismo, si lavora per i soldi e per fare quello che veramente ci piace. Sono pochi quelli che fanno il lavoro che li soddisfa, eccezioni. Ti capisco, non potrei mai fare il cameriere, il cassiere, il commesso...andrei nel marasma più completo. Questo almeno fino adesso, sto migliorando e magari un giorno non li vedrò come lavori impossibili per me. Del resto senza un curriculum degno di questo nome è difficile trovare di meglio. L'unica soluzione che ho trovato, a parte lavoretti rimediati da altri che si sono sempre rivelati dei piccoli inferni privati, sono i call center con tutti gli aspetti negativi che comportano. Nel frattempo ho fatto parecchi concorsi per diplomati... Insomma è un casino, l'importante è concentrarsi su un obbiettivo e accumulare esperienza. In bocca al lupo. |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Sapevo che avresti risposto tu. Capisci bene la situazione, qua a Milano nemmeno nei call center c'è lavoro. ma ci sono molte offerte nei negozi d'abbigliamento e nei pub. Prima o poi mi ci dovrò buttare. Sto accantonando l'idea di far ciò che mi piace, alla fine fare di un hobby un lavoro può essere molto deleterio..In bocca al lupo anche a te! E' una sfida--eheh
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Quando sono rimasto disoccupato (periodo per fortuna breve) non ho avuto il tempo materiale per piangermi addosso..
Alla faccia di tutti i miei problemi di cui erano a conoscenza i miei genitori, specialmente mio padre, mi hanno dato degli imput fortissimi (dandomi del deficiente idiota ogni santo giorno del mio periodo di inattività) per cercarmi un qualcosa da fare... Sono stato poi fortunato a trovare dopo soli tre mesi un lavoro che, ad oggi, è quello che mi mantiene e mi permette di sopravvivere ma quello sopra descritto è stato un periodo decisamente buio che mi fa male ricordare.. L'unica cosa che ti posso consigliare è quello di cercare sempre senza mai fermarti... E, stante la situazione contingente moooolto nera, di scartare il minor numero di lavori possibili... |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Mettiamola al contrario: accetti la tua "inettitudine", non cerchi un lavoro, e ti aspetti che gli altri ti mantengano, mentre tu passi le giornate a "dipingere, leggere, scrivere". Un bel giorno, quando dovrai contare solo su te stessa, chi ti aspetti che provveda a te? |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Pensare di fare lavori come commesso, call center, sturacessi alla stazione centrale, ecc... mi deprime profondamente, perche` probabilmente e` quello che mi ritrovero` a fare per i prossimi 40 patetici anni... Impiego il mio tempo leggendo, guardando film, scacchi, stando (molto) su Internet e in generale al PC, ogni tanto uscendo con un paio di amici, da poco ho ripreso a correre. E nel frattempo penso a cosa vorrei davvero fare della mia inutile esistenza. Un paio d'anni fa programmavo. Ora mi e` passata completamente la voglia. Da quando vado in terapia sto entrando nell'ordine di idee che qualcosa dovro` pur fare, quantomeno per rendermi indipendente; quindi probabilmente mi trovero` un lavoro di merda e al tempo stesso ricomicero` a studiare. Ho anche in mente un indirizzo universitario, ma ormai il tempo stringe e questa e` una cosa in piu` che mi deprime, perche` sento di aver buttato gli ultimi 10 anni della mia vita, quelli fondamentali... Insomma, le possibilita` di un happy ending sono molto poche |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
purtroppo non ti posso aiutare perchè io ho iniziato quasi immediatamente a lavorare, già all'università appena prima la laurea hanno offerto un posto a me e a un altro paio di ragazzi quelli che io chiamo "gli osservatori"... poi ho chiesto il trasferimento a trento dove per fortuna cercavano personale...
Cmq non abbatterti, e cerca di capire che un lavoro devi trovarlo per forza, nessuno ti potrà mantenere per sempre, ad un certo punto lo troverai insopportabile... |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
ti sei scordato un pezzo di post, completo io:
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ora e` a posto sempre molto utile, grazie dell'incoraggiamento... :D |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
così poche risposte??? :o
non fate i timidi |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Perchè cerchi lavoro? Per dovere o senti la spinta personale?
Io ho dovuto forzare l'ansia per entrare in tal mondo, ma avevo una lontana eco di volontà senza la quale avrei poco bilanciato l'ansia. |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
io al momento studio e non lavoro, ma l'anno prossimo, dovrò x forza lavorare, anche io vorrei evitare lavori che impongono un contatto col cliente, quindi non vorrei mai fare il commesso, cassiere, cameriere ecc. L'unica cosa che si trova in questo periodo è il call center, anzi in questo periodo è difficile pure essere presi lì.
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Il mio lavoro mi sbatte in faccia quotidianamente la vastità della mia inettitudine.
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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A parte gli scherzi, l'avevo detto che non potevo essere molto utile, ma per me non è un buon motivo per non dire la mia ;) |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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io faccio spesso ironia (anche su me stesso), senza mi sarei gia` sparato :D tra l'altro scrivere quelle cose (ma sopratutto rileggerle) ha acuito la mia depressione, evvai |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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E sono anche molto orgogliosa, a volte pur di non chiedere nulla ai miei soffro la fame...l'inettitudine è certo una scusa per mollare tutto, ma a volte è solo una pausa, un respiro nella disperazione..un segnale verso magari un cambiamento necessario non per forza di lavoro ma solo di atteggiamento Io so che devo cambiare atteggiamento, per poter sopravvivere, ma cercare degli spazi di libertà sarà sempre per me un must, anche sotto il ponte col tavernello (analcolico) Io sono un ex alcolista per cui molti treni li ho persi perché bevevo (non è una scusa). |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
io ho iniziato a lavorare praticamente appena finite le superiori, ho cambiato lavoro ma cmq non mi sono mai fermato. dopo un paio d'anni dall'inizio della mia "carriera" è venuta fuori la mia crisi personale però devo dire che tutto sommato l'ambiente lavorativo mi ha tenuto a galla. devo ringraziare i miei ex colleghi, gente semplice e simpatica, alla fine andavo in azienda volentieri perchè nonostante i cazzi miei con loro mi divertivo proprio. poi causa screzi con la dirigenza mi sono trovato un altro lavoro e mi sono dimesso. il nuovo lavoro a livello economico è sicuramente migliore ma per il resto è pessimo. sia per il lavoro in sè sia per l'ambiente soffocante sia per i colleghi, si è tutta brava gente e volendo anche relativamente simpatica ma sono senza sugo, se prima mi divertivo di gusto ora il massimo è un sorriso forzato se proprio m'impegno. inoltre sto posto di merda è un covo di filoamericani, il team, gli eventi motivazionali eccetera, no comment. cmq niente, ho provato ad integrarmi ma non ce l'ho fatta, all'inzio riuscivo anche a fingere ma poi sono arrivato al punto di rottura e mi sono isolato letteralmente. lavoro, evito gli altri, ci parlo solo se è necessario e cmq solo di lavoro, per il resto mi faccio i cazzi miei. e sono giunto alla conclusione che non è neanche tutta colpa mia, si io sono un asociale di merda però quache anno fa stavo molte peggio di adesso eppure al vecchio lavoro andavo d'amore e d'accordo coi colleghi. cmq è da parecchi mesi che va avanti sta storia e sono davvero agli sgoccioli. a fine anno ero a pezzi e mi stavo per dimettere. tra l'altro ne ho parlato con mio padre, ho colto l'occasione per parlargli a cuore aperto anche di tutti i cazzi miei, per la prima volta. la risposta è stata se ti licenzi ti caccio di casa, no comment. va be, ferie natalizie provvidenziali, poi mi sono messo a cercare, curricula, colloqui ma niente di abbastanza serio a confronto. quindi ho lasciato perdere e sono tornato al mio posto a testa bassa. è passato altro tempo e ora non ce la faccio più, e sta situazione si riflette anche su tutto il resto. non so cosa accadrà, se miracolosamente mi adatterò, se accetterò un lavoro di merda, se scoppierò e mi dimetterò senza avere niente in mano, chissà
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
bhe io passo le giornate al pc, poi faccio delel foto, se il tempo lo permette esco in bici, poi...guardo la tv e basta. Il tempo passa velocemente e no nmi annoio ad oziare
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Lavoro fisso da 5 anni ormai, mi scassa per la mancanza di tempo per le mie cose e passare le giornate in mezzo alla gente mi svena, ma temo anche l'isolamento sociale che risulta da non averlo, come in fondo un po' tutti, piu` che altro il problema e` che il lavoro e` troppo rigido sul concetto di 8 ore x 5/6 giorni, tante persone vorrebbero lavorare meno anche con meno stipendio, ma e` impossibile perche` la cultura dominante e` fossilizzata sulla concezione di profitto e carriera come scopi ultimi della vita, e cosi` volenti o nolenti viviamo tutti per quello, o ci sei dentro fino al collo o sei fuori da tutto, posti partime sono introvabili, piu` passa il tempo piu` la "globalizzazione" esaspera ogni cosa, la "concorrenza" che per tanti anni e` stata passata per ben di dio ormai ci porta all'isterismo collettivo, invece una societa` giusta e umana dovrebbe prevedere e incoraggiare posizioni di tranquillita` per tutti quelli a cui non interessa gareggiare.
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Ti chiedo scusa per la risposta provocatoria. ...ma ancora non capisco: hai una piccola indipendenza economica, immagino che alle 6:00 di sera torni a casa, e da quel momento in poi, non puoi fare quello che piu' ti piace? Quote:
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
pensionato sono, vorrei trovare qualcosa da fare in internet. Ma per conto mio, sotto padrone non ci vado
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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oggi non è che manca "il lavoro"... manca appunto "il lavoro che piace agli italiani" :D noi giovani dobbiamo smettere di pensare al "nostro orticello" come i nostri genitori e dobbiamo iniziare a produrre, a creare impresa, a rischiare, a mettere a frutto le idee: è questa l'unica strada per affermarsi e per realizzarsi come nell'America negli anni '50 ogni singola persona deve credere nel sogno... e realizzarlo... |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
quoterrimo
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Sono nella tua stessa condizione. Prima o poi i soldi finiranno però. Spero che le forze della natura si risveglino prima.
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Se fossimo in america intanto il mercato in tempi normali sarebbe sufficientemente libero e dinamico da poter saltare da un lavoro all'altro sapendo che tanto se ne trovera` sempre... un altro. E questo e` il sogno di ogni italiano, perche` passare la vita a fare sempre la stessa cosa, se non lo sai, fa schifo, gia` dopo 2 o 3 anni ne hai una noia esasperante. Solo che in Italia non puoi fare niente e questo non lo dico io ma e` un fatto risaputo a livello mondiale, siamo uno dei paesi con ranking piu` basso del mondo in appetibilita` per gli imprenditori a causa della burocrazia interminabile, prelievo fiscale soffocante, e privilegi e feudi vari che impediscono ogni iniziativa se non sei raccomandato. In america puoi comprare una lavatrice e aprire una lavanderia il giorno dopo, questo e` quello che ha fatto l'america la liberta`, mentre qui ci manca poco che devi chiedere un permesso scritto anche per uscire di casa (e c'e` sempre qualcuno che occupa GIA` la posizione voluta proprio perche` le "posizioni" sono tutte istituzionalizzate), senza contare che per aprire una qualsiasi attivita` devi seminare regali e mazzette come babbo natale indipendentemente che tu sia a nord o sud. Se fossimo negli anni 50 sarebbe l'alba dell'industria con ancora tutto un mondo di risorse da estrarre, tecnologie da diffondere e nuovi mercati da aprire, oggi al contrario hanno esaurito tutto quel che c'era da esaurire, a meno che non si creda che l'estrazione di petrolio in mare a 1500 metri di profondita` sia una cosa alla portata di qualcuno o che chiunque prenderebbe in remota considerazione se ci fossero alternative valide (x fare un esempio). Inoltre poche immense multinazionali controllano tutti i mercati ed il consumismo e` arrivato da un pezzo al massimo tollerabile sia dalle coscienze che dall'ecosistema che dal portafogli. Il posto tranquillo non e` piu` il sogno "dell'italiano" da alcune generazioni, i giovani cresciuti con la tv (americana) sognano ben altro. Quel sogno e` solo la poltrona dei politici e dei loro lacche` e puttane, il che` ci porta anche all'argomento della gerontocrazia che controlla l'italia soffocando e rallentando enormemente il cambiamento portato dai giovani. Si dicono certe cose per fare polemica sterile (come la storia dei bamboccioni), ma la verita` e` che oggi tutti sognano la grandezza, di primeggiare nelle multinazionali, e ci si buttano anima e corpo, e questo viene sfruttato dai piu` furbi e dai piu` vecchi. Se la gente volesse veramente star tranquilla, il lavoro impiegatizio -al di fuori del pubblico- non sarebbe diventato il martirio che e` tra straordinari "ordinari" e precariato contrattuale, e il popolo non voterebbe certo partiti liberali e conservatori e berlusconi che da 10 anni promette la luna su questi temi (mentre poi anche lui guardacaso, arrivato li`, ha iniziato a fare i fatti suoi). Il sogno dell'italiano principalmente ormai e` di andarsene dall'italia! No, la verita` e` che abbiamo creduto per un po' al liberismo yankee ma c'e` stata la solita casta di privilegiati che ha approfittato di questa novita` per rafforzare ulteriormente la propria gia` lauta posizione. Spesso alle trasmissioni via radio e le lettere ai giornali qualcuno parla di rivoluzione ed e` vero che solo una cosa del genere potrebbe scuotere questo paese cristallizzato, (rivoluzione culturale e morale prima che effettiva altrimenti per come siamo messi ora finiremmo a capofitto nella dittatura.) |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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escludendo infatti a priori tutte le professioni per cui occorre bagaglio di studi e lunghi tirocini (necessari per imparare le cose sul campo) ed escludendo tutti mestieri "specializzati" per cui pur non essendo richiesti "pezzi di carta" sono necessari comunque anni ed anni di gavetta/apprendistato malpagati che ti resta ? impiegato pubblico addetto alla fotocopiatrice, rompipalle dei call center, bracciante/manovale fine dei giochi Quote:
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la rivoluzione ? la rivoluzione deve avvenire nelle mentalità... |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Picco_di_Hubbert Siamo agli sgoccioli del nostro stile di vita, altro che anni '50. Realisticamente parlando non possiamo che cercare di limitare il danno, continuare a credere nel mito della volontà individuale è qualcosa che va oltre il ridicolo in mezzo ad una crisi del sistema finanziario che verrà seguita a breve giro da una crisi del sistema industriale prodotte entrambe dallo stesso mito. Buona fortuna e che gli dei del liberismo ti proteggano...lol |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
io ho trovato il lavoro dei miei sogni .
e dico è assolutamente soddisfacente fare ciò che uno desidera,visto che per me i soldi servono solo a vivere e i lussi non mi appagano.forse sarà un piccolo universo un basso obiettivo , però mi rende fiera e .... posso anche non parlare con nessuno!!! |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
io sono disoccupata,sto tutto il giorno a casa e mi occuppo delle faccende domestiche e altro sia a casa mia sia giù da mia nonna,per il resto sto un pò al computer o guardo la tv...per adesso non mi dicono niente perchè mia nonna non sta troppo bene e quindi preferiscono che non rimanga da sola,però mi sento uno schifo lo stesso...
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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realizzarsi in quello che si desidera e sentirsi personalmente appagati nella società... la vità è una sola... ed è importante sfruttarla al massimo delle proprie capacità... soldi a palate e lussi sfrenati lasciano il tempo che trovano... |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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certamente non ci sono tutte le possibilità negli anni passati ma anche nel mondo più decadente il singolo ha la possibilità di avere successo certamente a livello di statistica ci sono meno possibilità, ma non è detto che tu debba seguire la sorte degli altri Io mi ricordo bene una frase di mia nonna "è da quando sono piccola che si dice che le cose non vanno bene come una volta" e ancora, ricordo in un vecchio film visto in tv ( fatto nel 58, in pieno boom ecoomico), dove c'erano dei dialoghi tra ragazzi sul come "è difficile trovare lavoro al giorno d'oggi" insomma, certe frasi si dicono sempre :) sono così anch'io eh, però mi sono reso conto che concentrarsi sui difetti del sistema rischia di diventare un alibi per non agire |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
cmq quoto chi dice che per trovare lavoro ci vuole il cosiddetto "calcio in culo"
io qualche tempo fa con una pedata mi sono smosso senza di essa non so se mi muovevo, si rimanda, si rimanda, in continuazione, per insicurezza, per paura di fallire, per il pregiudizio che abbiamo su di noi "sono inadeguato, non ho avuto una vita come gli altri, non posos fare certe cose" i genitori in certi casi sono provvidenziali :) |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
Non conosco le realtà lavorative che vi circondano ragazzi ma vi posso assicurare che, almeno per quanto mi riguarda, mi ritengo strasuperfortunato ad avere trovato questo posto (dove sono perennemente in conflitto con la mia collega d'ufficio e dove non ho praticamente contatti con il resto dell'azienda ad eccezione del mio diretto superiore che non perde occasione per rimproverarmi ingiustamente)..
Sento quotidianamente parlare di ditte, anche a livello locale, che chiudono mettendo in cassa integrazione una marea di malcapitati per trasferire all'estero la loro attività e conosco personalmente persone immerse fino al collo in disagi di natura lavorativa...(dalla persona disoccupata a quella che non percepisce lo stipendio). E' una situazione decisamente tragica e ritengo ci si debba accontentare di quello che passa il convento |
Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
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Re: Per chi non lavora ( e per chi sì)
io ho sempre lavorato a tempo determinato, sia con contratti che in nero. Posso dire che secondo me si criminalizzano troppo i giovani di inezia, fannullonaggine etc. etc. ma secondo me il problema è che i "vecchi" non vogliono mollare le poltrone!!!
conosco gente in pensione che ha trovato un altro lavoro, :cursing: "rubandolo" praticamente ad un giovane a cui avrebbe potuto far comodo :sad: Pensate che in USA il responsabile capo Ufficio Stampa della Google ha 27 anni, il presidente italiano Napolitano fra un pò farà 90 anni..... meditate! |
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