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La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
Anche perchè l'erba del vicino è sempre più verde. Certe volte pensiamo che chi esce sia meglio di noi, che abbia una vita migliore ma non è così...almeno non sempre...
Un po' di invidia è normale comunque... |
Re: La mia invidia per chi vive
Personalmente non provo invidia verso gli altri, piuttosto mi arrabbio con me stesso perchè non riesco a fare quello che altri trovano semplice e quindi cerco di trovare costantemente il modo per migliorarmi.
Non è un processo facile, ma sicuramente non intendo più vivere di rimpianti. Se non altro posso dire di averci provato. |
Re: La mia invidia per chi vive
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L' invidia per gli altri, specie i miei coetanei che son riusciti a costruirsi una vita, mi distrugge e mi fa star malissimo. Son sempre attanagliato dal confronto con gli altri...se vedo una persona che sia una ragazza o un ragazzo non riesco a fare a meno di fargli una radiografia istantanea e di confrontare la sua vita alla mia, e ne esco sempre perdente. Pensa che fino a qualche anno fa ero un sincero appassionato dei film di Moccia o cmq Moccia-style, sia italiani o americani con quei ragazzi che si divertono nei college, hanno le loro esperienze, vivono insomma, adesso non riesco minimamente più a guardarli mi sale una rabbia troppo forte |
Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
L'invidia è il male, anzi il malissimo. E' il peggiore dei 7 vizi capitali e per quanto sia impossibile non provarne un po', una volta passata sotto il vaglio demistificatore della ragione, dimostra tutta la sua inconsistenza. Come posso provare invidia per persone che non conosco e che non hanno nessuna responsabilità nell'aver concorso a determinare il mio stato di isolamento e solitudine?
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Re: La mia invidia per chi vive
Provo la stessa cosa, solo che io mi ci immedesimo forzatamente, penso al loro spasso, divertimento, allegria, tanta compagnia."rosico"come si dice...perchè purtroppo da soli non si fà proprio niente, manca la spinta in tutto, perchè una persona ha bisogno di contonui stimoli, se no si spegne, depressione, vuoto, frustrazione.io non riesco a leggere libri e guardare film, perchè sono una fatica incredibile per la mia testa.e come fare una passeggiata in salita in montagna di 5 km.riesco solo a stordirmi con tt quello che posso.sento che sto buttando nel cesso la mia intera vita, che adesso che ho sconfitto la fobia e problemi piu gravi, sembrava poteva diventare bellissima e avvincente.invece ho buttato tt nel cesso.spero di riuscire a uscirne.ci hanno sempre detto quanto e preziosa la vita, io invece la sto trattando come se volessei proprio ammazzarla.e sento di essere un vero idiota.spero che i piu "fortunati"si divertano e arrivino alla vecchiaia con mille ricordi.io probabilmente creperò giovane di qualche malattia.visto che ormai cago merda arancione.:D:clap:
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
Io provo invidia pure nei confronti dei barboni.
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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quoto il compagno mattley, anche perche si sta lentamente convertendo alla sacra religione che dice di stare alla larga dai peccati capitali tra cui ricordiamo lussuria in particolare :laugh: |
Re: La mia invidia per chi vive
Una sera, mentre leggevo l'autobiografia di Neruda (si vede che non avevo proprio un cazzo di nulla da fare) ho provato un odio incommensurabile per quel bastardo che scopava senza problema alcuno forse anche grazie alla maggiore promiscuità della sua gente, persino quando non era famoso. Ho messo da parte quel libro di merda e non lo toccherò mai più.
Odio tutte le donne. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
brasialine? o rumene?? o nigeriane?? ahauaauahu
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Re: La mia invidia per chi vive
No io non penso che portare male e ridere delle disgrazie altrui serva a qualcosa..ti rende solo acido e ti fai sangue amaro. Anche perchè non sai quelle persone che magari ridono e scherzano come sono arrivate fin lì..magari sono partite dallo stesso punto in cui sei partito tu e sono riuscite a rialzarsi. Questo è quello che devi fare! Lottare e rialzarsi e un giorno potresti essere tu quella persona che ride con alcuni amici. Io stessa provo molta invidia ma non li auguro la morte perchè tanto so che a me non cambierebbe nulla..mi sentirei sempre male..sola ecc..
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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a che serve invidiare ? Chi fa una bella vita se ne sbatte di te, devi almeno fare altrettanto. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Loro si programmano astutamente quei piaceri da vivere nella fase edonistica della loro vita, però, al tempo stesso, mostrano una psicologia "saggia", cioè una psicologia fondata su una morale secondo cui i piaceri mondani passano e non sono poi così importanti. In questo modo possono pararsi il c*** dagli invidiosi, perchè se c'è qualche invidioso come te che dice "non è giusto, tu puoi farlo e io no", loro possono risponderti dicendoti che sei uno che è attaccato ai piaceri mondani e quindi sei un superficiale. E non serve a nulla neanche che gli rispondi "ma anche tu ci sei attaccato, infatti li cerchi e anche con impegno come se ne avessi un vitale bisogno", lui ti risponderebbe senza scomporsi "sì, ma a me è capitato di avere queste occasioni, se non avessi avuto queste occasioni mi sarei messo l'animo in pace, perchè non sarebbe stata la fine del mondo", quindi la sostanza sarebbe che lui, in realtà, sta godendo del piacere di godere di un privilegio, ma in un modo astuto tale da uscirne pulito. Così quelli che si godono i piaceri della vita lo fanno con questo stato mentale astuto uscendone puliti, inattaccabili. Sono meccanismi che fanno sempre parte dell'ipocrita psicologia dell'essere umano, per cui anch'io provo un senso di repulsione e non vedo l'ora che raccolga i frutti della sua ipocrisia e della sua continua ingiustizia. |
Re: La mia invidia per chi vive
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In genere cmq osservo che si verifica tutto l'opposto a quello che dici tu, tutti (dai più giovani alle persone anziane) dicono che nella vita l'importante è spassarsela, divertirsi, trombare, ecc., anzi sempre proprio un dovere una legge a cui nessuno può sottrarsi; ad esempio se il sabato sera non esci a divertirti e sei giovane sei quasi colpevole di qualche delitto. E questo è comunque deplorevole perché, oltre a fomentare eventuali invidie, fa sentire sbagliato e in colpa chi non è "come gli altri". |
Re: La mia invidia per chi vive
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Per fortuna non sono un terrorista, ma non lo sono solo perchè confido in una giustizia ultraterrena che compensi le cose. Tu invece riesci a dire senza scomporti "non credo che avverrà mai"... io non dico che ci devi credere... ma come fai a non sentire la pressione di impulsi omicidi al pensiero che quelle ingiustizie non saranno mai pagate? Quelle pulsioni sono talmente forti che neppure la tecnica di ironizzarci su sarebbe efficace per esorcizzarle. Evidentemente non ti immedesimi profondamente in quelle ingiustizie, altrimenti, ripeto, il solo immaginarlo farebbe ribellare ogni energia del tuo corpo e imporre la condizione che quell'evento accada :) Quote:
Ecco perchè dico che gli edonisti sono spesso degli ipocriti astuti: loro si programmano le loro esperienze di piacere, ma si parano anche il c*** dalle critiche degli invidiosi dicendo che quei piaceri non sono importanti, anche se nella pratica dimostrano invece che quei piaceri per loro sono importanti. Ma quel modo astuto di fare fa sì che loro ne usciranno sempre puliti, che saranno sempre inattaccabili, e che quando saranno criticati dall'invidioso l'invidioso ci farà la figura del rosicone vittima del pensiero negativo, e loro ci faranno la figura degli edonisti vincenti che sanno applicare il pensiero positivo, anzichè la giusta figura che dovrebbero fare e non fanno: quella di opportunisti che godono del piacere di un privilegio. Il motivo per cui odio gli esseri umani è che hanno una psicologia che non sente la necessità che tutti abbiano le stesse possibilità e riescono a tollerare che certi conti da regolare rimangano per sempre in sospeso. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Scusa sembrerò brutale ma il tuo post (anche la seconda parte) è un po' folle..cioé anche a me è capitato di provare a volte una rabbia di intensità simile alla tua, causata da pensieri intollerabilmente ingiusti...ma cerco sempre di sgonfiarla, di razionalizzarla, perché è una rabbia che ci appesantisce e ci danneggia...non si può vivere di vendetta. Guarda anche se non sembra, ti capisco: per chi è più sensibile a certi pensieri, è ancora più importante e fondamentale imparare a gestirsi, sennò non si vive più, o si vive malissimo. Rispetto (anche se non condivido) però la tua filosofia, l'idea di una vendetta ultraterrena, se riesci a considerarla plausibile, è sempre un modo per far quadrare il cerchio. Io ad esempio a volte fantasticavo su quello che avrei fatto per rifarmi del non-vissuto passato. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Facciamo un'analogia... una volontà può essere analoga a una forza fisica: la forza fisica ha un'intensità e una direzione (è un vettore). Analogamente la volontà ha un'intensità (l'intensità del desiderio) e una direzione (l'oggetto del desiderio). Quindi vedila così: io vedo la volontà, una qualunque volontà, come una forza fisica, non operante in dimensioni spaziali, ma in uno "spazio" di qualità diversa (dove c'è una direzione per ogni possibile desiderio psicologico). Ora, che cosa succede quando due corpi animati da forze fisiche opposte si scontrano? Lo scontro libera energia, la quale energia viene avvertita dai due corpi come "distruttiva", infatti quell'energia provoca nei corpi una deformazione che li disturba. Analogamente, cosa accade quando due volontà, intese come forze vettoriali, si ostacolano a vicenda? Succede che le due volontà non possono raggiungere il loro obiettivo, e questa impossibilità viene avvertita dai corpi che hanno quelle volontà in modo amaro, cioè... lo scontro di volontà genera un'energia distruttiva, che è appunto la sensazione dell'ira. L'ira per me è quell'energia che scaturisce dallo scontro di due forze di volontà opposte. Ora, così come l'energia scaricata dallo scontro di due forze si scarica in qualche modo, provocando la deformazione dei corpi, per me anche l'energia dell'ira provocata dallo scontro delle due volontà deve scaricarsi reciprocamente sui corpi. Cioè, se un corpo dotato di volontà A ostacola un corpo dotato di volontà B, non provare la necessità della "vendetta" per me equivale a non voler permettere all'energia della scontro (l'ira) di scaricarsi fisicamente sui corpi. Quando tu riesci ad accettare che ci siano ingiustizie impunite io provo la stessa sensazione che proverei se tu mi dicessi "non riesco ad accettare che due macchine che si scontrano si deformino". E' come se tu volessi condannare quell'energia a non scaricarsi, come invece, per sua necessità e natura, dovrebbe fare. E non c'entra nulla per me il discorso della serenità interiore: è chiaro che io preferisco la serenità interiore, ma se ci sono le condizioni per cui ci sia l'ira allora, in quelle condizioni, io voglio che quell'ira si scarichi, il che non vuol dire che io voglia stare perennemente nella condizione di ira. Solo che non voglio che il prezzo della serenità interiore sia impedire all'ira di scaricarsi una volta che è provocata. |
Re: La mia invidia per chi vive
No la forza di volontà non è nulla di fisico, i fenomeni che tu hai citato non esistono se non nella nostra testa. Non c'è nulla di inevitabile, perché le "forze di volontà in conflitto" non si scontrano per una qualche legge fisica. Si scontrano perché nella tua mente accade così, ma non è così in tutte, magari a noi accade per via del passato doloroso. Non sono vettori. Sono pensieri, impulsi neuronali che creano idee e pensieri, che però non sono idee e pensieri, sono microscariche elettriche...due macchine invece esistono e sono concrete (ok se escludiamo ipotesi tipo caverna di platone e matrix).
Ti rendi conto dell'assurdità della cosa? Noi viviamo schiavi delle nostre idee, dovremmo invece guardarle con più distacco per non farci influenzare. Fobie, timori del giudizio degli altri....tutte "seghe mentali", magari radicate, ma cose di cui dovremmo disfarci come se fossero ferraglia inutile. Ecco la consapevolezza di questa cosa a volte mi aiuta a rasserenarmi, sgonfiare l'ira (o altri sentimenti negativi) e vivere le cose più con i piedi per terra. Ma non sempre purtroppo, è molto difficile comandare i nostri pensieri. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Il meccanismo dell'ira che ho descritto mi sembra fin troppo evidente, bisogna esaminarne l'eziologia: l'ira non nasce cos a caso, nasce quando qualcosa ostacola una tua volontà (ci si incazza perchè qualcosa o qualcuno mi impedisce di raggiungere un obiettivo, di realizzare un desiderio, no?). Perciò la fisica vettoriale ben si adatta alla descrizione della volontà, e ci aiuta a capire meglio l'ira. Così se siamo incazzati, invece di forzarci in modo innaturale a reprimere quell'ira, noi analizzeremo a posteriori quali sono le volontà che, collidendosi, hanno provocato quell'ira, e questa analisi ci farà capire meglio quell'ira. Finchè invece vedremo nell'ira un nemico, e non un segnale positivo, noi rincorreremo sempre un'idea di pace e tolleranza impossibili. Così, se il corteggiamento umano è fondato su dinamiche ingiuste, gli esseri umani non prenderanno mai coscienza di queste implicazioni ingiuste finchè non cercheranno il significato dell'invidia e dell'ira da esso generato. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Per esempio, il fatto che se qualcuno può soddisfare la voglia di scopare allora devono poterla soddisfare tutti implica ineluttabilmente che il corteggiamento umano è ingiusto... non c'è scampo! E' giusto se scopano alcuni e altri no avendone entrambi voglia? No, e non c'è modo di "giustificare" questa ingiustizia, quindi in questo punto il corteggiamento umano non supera il test della giustizia, e è inutile arrampicarsi sugli specchi dicendo che in fondo è giusto e accettabile: la logica impone di dire che è ingiusto, non c'è niente da fare. Perciò un modo facile per dimostrare la bassa intelligenza degli esseri umani è semplicemente osservare che nel terzo millennio ancora nessun intellettuale serio ha pubblicato un libro in cui argomenta le implicazioni ingiuste del corteggiamento umano, ma anzi, addirittura si scrivono libri su come avere successo nel corteggiamento e si esalta il corteggiamento umano come se fosse una cosa giusta... ed essendo le implicazioni ingiuste del corteggiamento chiare come il sole a mezzogiorno questo per me è un forte indizio del livello ancora basso dell'intelligenza umana. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Evidenziare le storture insite nel presunto "modello" di corteggiamento che va per la maggiore è a mio parere la cosa più importante, in maniera tale da legittimare coloro che se ne volessero discostare e da far capire loro che non c'è niente di male se non si seguono le presunte "regole" (cosa che una certa cultura di massa vorrebbe implicitamente imporre come norma di condotta sana e ottimale). |
Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
Secondo me le dissertazioni sulla giustizia e la falsità delle persone sono abbastanza accademiche, poiché nella vita di tutti i giorni conducono ad uno sterile scontro con la realtà fatta di gente stupida e ipocrita (per te hurry) o semplicemente conformata al sistema (secondo me). Forse sarebbe lasciare da parte le ideologie e cercare di cambiare noi, prima che il mondo.
Però è interessante il discorso che poche persone si sono adoperate per modificare le regole del corteggiamento umano, insomma, poiché sono "accademiche" sarebbe interessante come spunto per ricerche e/o studi. Però come si fa a "modificare" un comportamento basato sull'emotività? Mi sembra irrealistico...il fattore più modificabile invece mi sembra il rapporto uomo/donna più che il corteggiamento, il corteggiamento è ingiusto perché è asimmetrico a causa di maschilismo e retaggi culturali obsoleti Puntare su una parità oggettiva sarebbe già un livello ottimale, questa è una cosa che penso da tempo. Anche se ribadisco che secondo me queste rimangono speculazioni divertenti ma poco utili alla fine per migliorare concretamente la nostra vita. |
Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
Allora com'è andata con la tipa? (cit.)
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
Se magari la smettessi di fare il 71 con tutti, potresti ottenere l'effetto contrario nelle persone e attirarti buone occasioni positive! NON SEI TIMIDO, sfrutta questa tua IMMENSA qualità per reagire (non da 71)!
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Re: La mia invidia per chi vive
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Re: La mia invidia per chi vive
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