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evitante...
sono giova eh....cmq riporto qui quello che ho riportato su un altro forum...
leggendo da wikipedia e in giro su internet... Tipicamente, si presentano come persone che amano stare da sole e riferiscono di sentire un certo senso di estraniazione dalla società. ... Il disturbo evitante della personalità è di solito osservato all'inizio dell'età adulta, ed è associato ad un certo senso di "rigetto" effettivo o percepito dal genitore o dai pari età durante l'infanzia. ... caratteristiche stile evitante: # Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine; # Preferire il conosciuto allo sconosciuto; # Sensibile e preoccupato circa quello che gli altri pensano di loro; tendenza ad essere impacciato e apprensivo; # Molto discreti e prudenti nel trattare con gli altri # Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri; disturbo evitante: # Non hanno amici intimi o confidenti o solo uno al di là dei parenti più stretti; evitano attività che implicano un contatto interpersonale significativo; # Riluttanti a coinvolgersi con la gente a meno di avere la certezza di essere accettati; si offendono facilmente davanti a critiche o disapprovazioni; # Timorosi di imbarazzarsi arrossendo, piangendo o mostrando segni di ansia di fronte ad altre persone; Tendono ad avere un rendimento al di sotto le proprie possibilità e trovano difficile focalizzare l'attenzione sulle attività professionali o sugli hobby. ... La ricerca suggerisce che le persone affette da disturbo evitante di personalità, in comune con persone affette da altre fobie sociali, monitorano eccessivamente le proprie reazioni interiori quando sono coinvolti in interazioni sociali. Comunque, al contrario invece di persone affette da altre fobie sociali, monitorano eccessivamente anche le reazioni delle persone con cui stanno interagendo. L'estrema tensione creata da questo monitoraggio può giustificare il modo di parlare titubante e la taciturnità di molte persone affette da disturbo evitante della personalità. Sono così preoccupati di monitorare se stessi e gli altri che produrre un discorso fluente diventa difficile. .... # Ipersensibilità alla critica o al rigetto; # Isolamento sociale autoimposto; # Estrema timidezza in situazioni sociali, nonostante si senta un grosso desiderio di relazioni intime; # Tendenza ad evitare le relazioni interpersonali; # Sensazioni di inadeguatezza; # Autocritico circa i propri problemi di relazione con gli altri; # Problemi nello svolgere alcuni compiti professionali; # Autopercezione di una vita propria di solitudine; # Sensazione di sentirsi inferiore agli altri; # Creazione di un mondo di fantasia. . . . Trattamento [modifica] Il trattamento del disturbo evitante di personalità può servirsi di varie tecniche, come ad esempio allenamento delle abilità sociali, terapia cognitiva, trattamento di esposizione per aumentare gradualmente i contatti sociali, terapia di gruppo per far pratica con le abilità sociali e a volte terapia farmacologia.[2] Una questione-chiave nel trattamento è guadagnare e mantenere la fiducia del paziente, dal momento che le persone affette da DEP spesso iniziano ad evitare le sessioni di terapia se non hanno fiducia nel terapista o temono un rigetto. Lo scopo principale sia della terapia individuale sia della terapia di gruppo è, per le persone affette dal disturbo, iniziare a "sfidare" le proprie credenze esageratamente negative sulla propria personalità.[3] Anche se non approvati dalla comunità psicologica, è apparso un certo numero di siti web sull'argomento e tali siti hanno la pretesa di offrire suggerimenti alle persone affette dal disturbo. L'idea principale che corre attraverso questi siti, un'idea che sarebbe condivisa anche dalla comunità psicologica, è che le persone affette dal disturbo hanno visioni negative su loro stesse non realistiche e che lo "sfidare" queste credenze" è il primo passo per superare questo disagio. sintomi che conosco relativamente bene...il mio problema nella conversazione deriva dal senso di inadeguatezza in parte e in parte dai pensieri continui di analisi sopra citati... trattamento? roba che ovviamente già sapevo ed è l'autoterapia che cerco di attuare giorno x giorno... |
Re: evitante...
l'evitante evita, tu ti ci butti invece
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Re: evitante...
Quote:
io mi butto perchè è la mia terapia....la terapia base x combattere il disturbo evitante è la cognitiva-comportamentale.... e quindi è una buona cosa anche concedersi esposizioni.... io mi ci butto non perchè ho voglia di farlo...semplicemente perchè so che è la cosa giusta che devo fare x combattere il mio disagio..è una parte della mia terapia (è la aprte pratica che esente dai percorsi psichici)....poi c'è la cognitiva... e cali se l'hai detto seriamente (visto i tuoi studi) hai fatto un'affermazione quanto mai sbagliata... |
Re: evitante...
ankio son evitantone :o non parliamo di tutte le situazioni sociali che evito
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Re: evitante...
Disturbo di mxxx. e purtroppo concordo cn cali..
l'esposizioni di certo servono...ma dipende anche in che grado è compromessa la propria salute. |
Re: evitante...
è ridicolo e assurdo nascondere la propria esistenza dietro ad un problema simile...io più capisco questo e più mi viene voglia sia di dare craniate al muro e sia di continuare a provarci...
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Re: evitante...
i punti della piocchetta....loro ritornano sempre...esposizioni...questo è il trucco...ogni situazione sociale si percepisce l'istinto di evitare...di rifugiarsi in sè e isolarsi, sfugirne via...dunque non inizio nemmeno a conversare, non so conversare del + e del - ed evito ogni interazione umana...
il trucco deve essere qui...in sti mesi ho aumentato le espozioni insieme al percorso psicologico....ora va fatta un'accelerazione netta...sia a livello dei pensieri e sia delle espozioni...ogni situazione deve essere un'interazione sociale (cosa quasi impossibile x uno che soffre di un problema come questo, ma deve diventarlo...deve essere legge...o così....o morte/fallimento) |
Re: evitante...
Giova nn è per fare sempre la rompicoglioni della situazione, ma nn hai la sensazione di ricadere sempre nelle stesse trappole mentali?
Io mi sn accorta che piu penso, piu elaboro un piano di azione,e piu affondo....nelle mie paranoie mentali..., magari pure giuste sotto certi aspetti, ma pur sempre delle gabbie. a me l'esposizioni non mi aiutano, perchè nella mia mente partorisco sempre un unica via di fuga ....e non riesco a mantenere un punto di contatto fra i miei desideri e i miei fallimenti, che nn sia distruttivo. Posso pensare mille volte a un azione da compiere, la gestisco in vari modi nel mia immaginazione, ma poi quando mi ritrovo a viverla, tengo botta per un pò, e dopo vado giu a picco.:( |
Re: evitante...
Quote:
anch'io spesso le esposizioni trovo via di fuga o semplicemente ci rinuncio perchè costa troppo sforzo...però a forza di sforzarmi qualcosa mi riesce... purtroppo anche a me succede il 99,99% delle volte (anzi forse il 100%)...che nell'immaginazione la gestisco nelle maniere più incredibili, con normalità...poi di fatto lì per lì 99 volte su 100 non inizio nemmeno ad interagire...e la volta in cui interagisco anch'io duro poco...pochi scambi di frasi (ma è già un miracolo) e poi sento il bisogno fisiologico si tagliare la comunicazione e ritornar enel mio angolo privo di stress eccessivi... però...nonostante tutto continuo ad essere testardo e provarci...prima o poi una delle 2 parti cederà...o migliorerò più nettamente o impazzirò e/o mi deprimerò fino alla morte... per me anche solo uscire x studiare in biblioteca o andare a lezione con l'idea comunque di restare lì accada quel che accada è tanto...anche se sto lì in silenzio e non riesco ad interagire x me se sto lì e riesco a starci senza provare troppo disagio è già 1 punto guadagnato... 1 anno fa a lezione mi tormentavo, sentivo un disagio immenso e non vedevo l'ora di uscire...era una tortura letteralmente... ora? ora mi infastidisc eleggermente...perchè sento il mio silenzio, gli occhi degli altri, il dovere di interagire in minima parte, ma è sopportabile...anzi sto iniziando via via a trovare quasi gusto a sfidare il mio istinto ad evitare... li in mezzo a tutti mi viene l'istinto di alzarmi ed uscire dall'aula x il disagio ...io mi obbligo a cambiare i miei pensieri...le mie sensazioni....fino a neutralizzare i pensieri negativi, le sensazioni negative e quindi il bisogno di evitare ...almeno quello di evitare di sfuggire dall'ambiente...sfuggo dalle persone, ma almeno inizio ad accettare di stare in silenzio in un ambiente pieno di altre persone... fino a poche settimane fa non avrei mai e poi mai mangiato nemmeno a tavola...ora lo sto facendo....e addirittura a volte provo la gioia pure di fare qualche battuta o ocnversazione banale in famiglia (si tratta di poche frasi ...niente di che...) ...ma x me sono piccoli risultati che mi rendono speranzoso...anche se ad alcuni sembrano nulla... o anche il solo fatto che tutta sta primavera raccontavo di buttarmi al sabato sera al pub x parlare con delle ragazze...9 volte su 10 duravo come hai detto tu pochi istanti...minuti...poi dovevo fuggire...ma una volta sono stato lì seduto x oltre 1 ora con delle ragazze totalmente estranee e...mi sono sentito relativamente a mi oagio nel conoscerci... anche quello è stato un piccolo passo fatto... |
Re: evitante...
Io ho un forte problema con la costanza....un mese penso in un modo, e il mese dopo crollo a picco.(nn su tutto, ma su alcune cose mi ritengo alquanto instabile).e penso che tutto cio, sia dovuto proprio al fatto che nn riesco ad accettare la mia "invalidità",l'affronto,ne cerco delle soluzioni,ma poi quando non vedo alcun riscontro concreto, entro in fase depressiva.e fanculizzo il mio mondo...
a volte penso che dovrei assopirmi nella mia malattia,solo per avere un umore meno discutibile... |
Re: evitante...
solfa...io 1 ora penso in un modo...e l'ora dopo la penso nel modo opposto (ben sapendo che il giorno dopo la ripenserò come l'ora precedente)...
solfa io penso di aver capito come sono fatto...dunque ho imparato e sto imparando a costruire la mia stabilità sull'instabilità... cioè? dal momento che so di provare certe sensazioni (che so essere in certi momenti errati) beh quando le provo mi sforzo di modificarle sul momento, di resettare il cervello... penso si debba solo combatterla in modo differente...e accettare se qualche volta non si riesce a controllare le sensazioni percepite...ma non x questo arrendendosi sempre ad esse passivamente (e soprattutto negativamente) |
Re: evitante...
No io per fortuna, non cambio umore e decisioni nell arco di un ora, ce sempre un motivo che mi fa scattare l'evitamento, le ossessioni,ecc ecc.
Il problema è individuare se stessi dentro la malattia...e quindi partorire delle decisioni o dei pensieri in base a cio che si è, e nn in base allo stato d'animo patologico di un dep. |
Re: evitante...
esattamente...quando nell'altro thread parlavo di estraniarsi parlavo anche di questo...imparare a percepire i propri limiti e quindi imparare a ragionare come se essi non ci fossero...poi tra il dire e il fare le cose si complicano un po'...ma la parte teorica per lo meno si può raggiungere....la pratica è tanto sforzo...
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Re: evitante...
qual è il colmo x 2 evitanti?
lui chiama lei al telefono e invita lei alla cena per le ore 20...alle 20 entrambi sono puntuali alla cena :D yeppieee |
Re: evitante...
Bisognerebbe ricordarsi come si era prima di ridursi in uno stato simile, ma soprattutto bisognerebbe anche prendere in considerazione che,le decisioni prese 10 anni fa in uno stato mentale normale, sarebbbero cambiate con l'avanzare dell età.
quindi ora , bho...come avremmo reagito? |
Re: evitante...
a beh il problema principale che cioè...prima di essere così...beh ero un ragazzino di 14-15anni io...quindi boh...non so quanto conti com'ero a 14-15anni...penso che in ogni casoo da quell'età fino alla mia attuale si cambia e di molto...quindi...
io vado a fidarmi più dei bisogni che percepisco quando sono solo con me stesso (ecco quello sono il vero io)...ovviamente percezioni che vado a depurare delle varie negatività dei pensieri...salvo la mia incapacità nel rapportarmi per questo mio problema ho imparato ad analizzare ed essere molto razionale dunque con un po' d'impegno riesco a percepire come reagirei senza il problema di fondo...cosa potrei pensare senza il problema di fondo... x me io sono quello...quello che ero un tempo non conta...sia perchè un tempo avevo 14-15 anni...e sia perchè noi siamo il nostro vissuto...dunque non ha senso cercare se stessi in un passato così passato,... |
Re: evitante...
Quote:
Quindi nn pensi che questi bisogni sia contaminati dalla patologia? a me a volte sembra di si,forse perchè ora come ora amplificherei tutto. e nn riuscirei a scorgere il superfluo dall essenziale. |
Re: evitante...
non penso...poi dipende a che bisogni fai riferimento nel particolare...io ritengo che un bisogno resta un bisogno....patologia o meno...e quando dentro di sè si è sicuri che non sono influenzati da altro se si sono razionalizzati nel giusto modo sono quelli da seguire...
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Re: evitante...
Non sò,...io ritengo tali, i bisogni che perdurano nel tempo...
che possono esser la libertà d'azione, di pensiero, di affermazione sociale,ecc. ma quando si scava sempre piu in profondità , ed emergono i bisogni del momento(quelli legati ad una situazione attuale)..non so quanto questi siano reali...o solo il frutto di una mente instabile e malata. |
Re: evitante...
in effetti dentro di me ci sono tendenze molto contrastanti...esempio? stasera è sabato...come ogni week-end dovrei uscire con il gruppo con cui esco al solito (che non sento x il resto della settimana se non x concordare l'uscita al sabato)...
una persona normale sarebbe felice... io ovviamente sento l'istinto di evitare...so che è una situazione ansiogena (come ogni sabato che esco), non avrò niente da dire, starò in mezzo agli altri a fingere di essere "normale" quando dentro di me sentirò x il disagio l'istinto di sfuggire via x la troppa difficoltà a stare lì... dunque? dunque non è nemmeno l'una e sto pensando come ogni week-end "ma chi me lo fa fare? perchè dovrei uscire? in fondo non ho niente di cui parlare...solo pensare che devo passare l'ennesima serata con l'oro mi crea solo tensione, stress, disagio...in fondo non mi va...voglio starmene a casuccia, a guardare la tv e al pc in pace...senza stress, difficoltà da affrontare ecc...ecc..."... questo pensiero mi sta circolando in testa da un paio di orette però...in fondo al cuore sto iniziando a ripetermi da 5 minuti contemporaneamente "io non ho alcuna voglia di uscire non tanto perchè li considero estranei - perchè tempo x conoscere una persona volendo c'è sempre per scoprirla...- ma perchè sento il bisogno di evitare la situazione, so già che percepirò disagio x gran parte della serata...tutta probabilmente al solito..."... E in questa situazione in sto momento non so proprio che fare...o almeno so che cosa dovrei fare (e che cosa farò probabilmente controvoglia)...cioè prendere e uscire come ogni sabato nonostante il solito disagio ed istinto...ma dentro di me sento quello smarrimento che mi spingerebbe a fare esattamente il contrario (se non fosse che ormai mi sono intestardito...x me il sabato sera ormai è la sera in cui si esce che io lo voglia o no...anche mi venissero le convulsioni x strada)... eviterò qualsiasi situazione...di interagire a lezione...in famiglia...quotidianamente...ma al sabato sera mi sono imposto che deve essere la serata in cui esco in ogni caso (indipendentemente dalle mie sensazioni interne)... |
Re: evitante...
Mi sà che apposta che aprire un topic (che mi mette sempre ansia, perchè poi appare in prima pagina) scrivo qui,cosi riesco a nascondermi un pò.
"ma perchè sento il bisogno di evitare la situazione, so già che percepirò disagio x gran parte della serata...tutta probabilmente al solito" A me manca soprattutto lo stimolo...non sento alcun desiderio di fondermi con le altre persone, piu i rapporti rimangono superficiali, e piu mi sento a mio agio.Sono 2anni che cerco delle soluzioni a questo problema, ma piu mi sforzo,piu mi espongo e piu mi deprimo.In tutta sincerità con l'agorafobia è molto piu semplice,esco,percepisco il disagio,ma lo sopporto.semplicemente perchè, razionalmente so che non esiste nulla di "pericoloso" che potrebbe colpire la mia emotività...Mentre con la dep tutto diventa profondamente devastante, perchè le persone mentono,ti giudicano,ti illudono, ti abbandonano,ti tradiscono ecc., e io non sono in grado di sopportare tutto ciò. Piu passa il tempo e piu mi incazzo, piu passa il tempo e piu divento diffidente, scontrosa,ossessiva e suscettibile.ecc ecc. Il mio desiderio di uscirne si scontra terribilmente con le mie percezioni ,e piu ci penso e piu mi esaurisco, piu tento di mantenere un contatto cn la realtà e le persone che la popolano, e piu mi sale la depressione...è un circolo,che per lo meno io,non riesco a spezzare...e quindi son arrivata al punto di gettare la spugna e di rassegnarmi ,per proteggere per lo meno la mia stabilità emotiva... è una sorta di compromesso , io rinnego la mia parte sentimentale,per avere in cambio un minimo di stabilità. Non so cosa comporterà tutto ciò, di certo a un cambiamento quasi radicale, perchè dovrò abituarmi, a nn dar piu spazio alle mie emozioni, ai miei ideali,ai miei desideri da sentimentalona(come direbbe cali), ma d'altra parte,probabilmente imparerò a sopportare le persone,il loro egoismo,il loro cinismo, la loro falsità ecc ecc. , imparerò a non illludermi,e a prendere le cose esattamente come sono, senza piu cercare di modificarle o migliorarle. ... alla fine mi costa tanto, mi costa perdere quasi completamente me stessa e le parti che piu amo di me,ma dopo tanto cercare, non ho trovato nessun altra soluzione.che questa. Magari mi piacerò di piu, magari mi farò schifo, non lo sò..ma di certo nn posso continuare a distruggermi il cervello,nel tentativo di trovare soluzioni meno invasive. perchè ne va sia della mia salute e sia di quelle poche persone che mi sono accanto.e che sopportano giornalmente i miei cambi umorali. Se nn posso cambiare gli altri, cambierò io. e amen. |
Re: evitante...
arghhh....almeno in questo siamo diversi solfa...io sul forum faccio quello che nella vita reale non posso fare per il mio problema...cioè voglio fare in modo che le mie parole siano il più possibile in prima pagina...
io solfa anche in questo caso ho 2 sensazioni del tutto contrastanti (a seconda dell'umore interno --> ho aperto un thread intitolato "in fondo io li odio/non li sopporto"). Da un lato penso che io tanto non sappia parlare del + e dle - ormai, parlare di superficialità/banalità x creare un legame amichevole mi sa fatica e non sono nemmeno stimolato...anzi spesso vedere i miei coetanei sempre in gruppo a dire cavolate e le coetanee viceversa a civettare mi dà letteralmente ai nervi...sono quasi del parere che amo l'interazione con l'altra persona solo presa singolarmente (ma poi qui subentra sempre l'istinto di evitare x i miei problemi...e dunque non se ne fa comunque nulla). Viceversa con il mutare del mio umore a volte però penso anche che invece io percepisco e molto il bisogno di socializzare con qualcuno (magari non tutti...troppi...), ma penso che mi farebbe piacere avere un'amica con cui sentirmi totalmente spensierato e a mio agio (come ad esempio ho quell'unico famoso mio amico) o anche qualche altro conoscente con cui stabilire un rapporto amichevole così....semplicemente penso che il mio problema che mi porta ad evitare tutte le interazioni mi fa estraniare da me e fa confondere i miei pensieri e emozioni... Esatto il problema nostro è questo...io sono uno che tende a razionalizzare molto i problemi...x questo ad esempio un imbarazzo di una persona normale io posso superarlo...cioè? una persona normale è titubante nel fare una battuta più provocatoria con una persona che non conosce (si imbarazza spesso anche una persona "normale")...ecco io se mi ritrovo a rivolgere la parola magari prima di sfuggire quella frase non ho timore di dirla... poi vabbeh subentra il mio disagio che mi porta ad uscire il prima possibile dall'interazione (ma questo perchè questa è una paura più difficile da razionalizzare). Io non mi arrendo x un semplice fatto: arrendermi significherebbe che mi rinchiudo in casa e divento il Leopardi/Pascoli della nuova era...e beh...una vita così x me non ha senso...diventa noia e senza scopo... e allo stesso tempo mi accorgo che volente o nolente in mezzo agli altri ci devo stare...le lezioni, qualche volta a sforzarmi di mangiare con gli altri, appunto al sabato sera quando le persone "amiche" (che poi amiche non sono visto come eprcepisco io la realtà con estraniazione i disagio --> mentre con un "amico" dovresti sentirti a tuo agio) volente o nolente mi chiamano sono tutte cose che devo fare... e dal momento che sono lì in mezzo agli altri beh...prima o poi mi decido a sforzarmi...perchè in fondo anche stare lì in mezzo a loro totalmente isolato mi crea comunque una leggera difficoltà (perchè starsene isolati mi fa sentire al centro dell'attenzione ecc...ecc...)...e dunque prima o poi mi decido a pensare "bene...e ora di sforzarsi e di provare ad interagire anche se farei volentieri a meno di essere qui e sorbirmi questo sforzo immane". Io più cerco di mantenere un contatto con la realtà e più mi accorgo che non ho i mezzi x farlo e più sento il disagio che mi induce a scappare il più lontano possibile...ma allo stesso tempo so che non posso fare diversamente...anche perchè ho un orgoglio leggermente duro...e dunque stare lì senza provarci mi risulta comunque impossibile e mi crerrebbe ancora pi nervosismo... EDIT: uffi...diventa più egocentrica...almeno sul forum...che pacche non si sa mai se sul forum ci sei o no visto che sei sempre anonima :( |
Re: evitante...
Piu o meno queste emozioni contrastanti le ho pure io....ma sono classiche di un evitante....La voglia di esser accettato e amato , si scontra cn la paura del rifiuto.
Io a tua differenza, sperimento le mie ossessioni in altri campi, nn ho timore di parlare qualcuno(a meno che il discorso nn cada su cose troppo private o serie) del piu e del meno, ma bensi entro in crisi quando devo reggere una discussione con una persona che ha un certo grado di importanza per me,(che so un colloqui di lavoro,la mia strizza, il ragazzo che mi piace ecc) e sulla quale non ho alcuna certezza di esser appprezzata. Poi vabbhè,altre persone nn le frequento a prescindere proprio perchè ,non ho piu lo stimolo di farlo.,anche se so con sicurezza che mi adorano ecc ecc. ps:anche io sn molto orgogliosa, e nn accetto le sconfitte...ma mi son resa conto che su questa cosa piu mi incaponisco e piu ci perdo...quindi ho deciso di lasciarla scorrere. quando ero adolescente, ero abbastanza menefreghista, e vivevo bene...quindi se riesco a diventarlo pure ora, magari potrò rinsalire da tt questa situazione. anche se mi rendo conto che cosi facendo perdo l'intensità delle mie emozioni nel bene e nel male. se ora amo, o mi arrabbio,o sclero,o non tollero a 3000... dopo amerò, mi arrabbierò,e tollererò a 1000 ciò mi rode...ma allo stesso tempo l'energia che perdo ad intensificare tutto cio...mi devasta. |
Re: evitante...
Mi ritrovo quasi completamente nella descrizione dell'operatore (o giova, come devo chiamarti ormai? :tongue:) e anch'io ho sentito che l'esposizione, anche forzata, a situazioni che desidereremmo evitare è l'unico modo per migliorare gradualmente. Certo, si parte con piccoli obiettivi (è inutile dopo giorni di apatia in casa uscire e andare in discoteca in mezzo alla bolgia per dire) e piano piano si alza il tiro.
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Re: evitante...
ma solfa...vedrai io a volte su cose serie/private me la cavo meglio che sulle banalità...in 2 situazioni ho parlato addirittura in parte del mio problema (ovviamente non mettendola così...dicendo semplicemente che è un aspetto caratteriale ecc....ecc...) e in quel paio di orette mi sono sentito a mio agio incredibilmente...ma dall'istante successivo tutto ovviamente è tornato come prima...
io ancora non ho ben capito quando il problema si amplifica...anzi diciamo che non ho capito con che persone (probabilmente di più con il sesso femminile --> ma semplicemente perchè mi sento un pelo più giudicato) in particolare....ho capito che nelle situazioni "obbligate" vado in tilt...pranzi con parenti che non vedo mai, classico ascensore con vicino, a lezione (perchè teoricamente non è un luogo in cui si dovrebbe chiacchierare, ma durante le ore insieme dovrebbe risultare normale interagire un minimo), seduti ad un pub/pizzeria...tutte situazioni insomma i ncui è richiesto dalle "convenzioni" un minimo di interazione... viceversa ad esempio...se di vista ti conosco e ti incontro in piazza magari se sono di buon umore dopo il saluto 2-3-4 battute le dico anche volentieri...MOTIVO? Semplicemente perchè lì ho la via di fuga penso sempre aperta...è un incontro momentaneo e quindi sono ben consapevole che non appena sale il disagio, la consapevolezza di non avere nulla da dire, l'istinto di andarmene posso inventare qualsiasi scusa x dire "ora devo scappare...a presto"...--> e magari in quei brevi incontri di 1-2 minuti...o magari 5-10-15-20 se sono adrenalinico posso risultare sorprendentemente pià sicuro di me, socievole... viceversa nelle situazioni citate in precedenza so che sono situazioni in cui io "devo stare" e l'interazione in parte è data dalla cordialità/convenzioni e in parte dalla capacità di interessare l'altro...non è qualcosa di fortuito...ecco allroa che viene a galla il mio problema... comunque a pensarci bene quello che dici tu è quello che penso anch'io come probabile soluzione al problema...mi sono reso conto che quando sono a lezione o semplicemente in mezzo agli altri...beh se in me creo sensazioni di superiorià/altezzosità, freddezza/distacco beh l'ansia tende a svanire/per lo meno scendere... ma come hai detto tu la cosa può portare appunto a distaccarti dalle tue emozioni reali...rischio insomma di raffreddarmi internamente... penso infatti che l'alternativa al mio problema sia quella davvero di diventare freddo/stronzo/rozzo come mio padre...strafottente...così smarrirei però tutto quello che sono ora...la mia vita emotiva attuale... però comprendo che davvero come hai detto tu quel distacco è l'unico raro momento in cui mi sento un attimino più a mio agio (ma comunque x me è una situazione psicologica comunque difficile da mantenere quella superiorità-distacco) |
Re: evitante...
L'esposizioni servono quando credi fermamente che possano aiutarti...(cn l'agorafobia a me son servite),ma quando ti rendi conto che,se ti esponi tutto ciò che ci guadagni è il doppio del disagio,dell illusione, della depressione ecc...Bhe secondo me non servono.
Prima di arrivare a provare giovamento da cio,a mio parere devi aver saputo quasi annullare , o comunque controllare, dentro la tua testa,i pensieri ossessivi... se non ti fidi di qualcuno, nn riponi nelle sue mani la tua vita...mi sembra abbastanza semplice come concetto.. quindi automaticamente non esponi il tuo sentimento verso quella persona...e ciò vale anche per tt il resto. Io ho perso completamente fiducia nel genere umano, quindi lo evito come se fosse il peggior cancro... |
Re: evitante...
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ovviamente sempre e solo giova dovete chiamarmi :P |
Re: evitante...
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La componente "costanza" di cui parlavo precedentemente, gioca a nostro sfavore....ma ci si abitua un pò a tutto...e se volere è potere, probabilmente riusciremo col tempo a concretizzare anche questo distacco emotivo. Io per lo meno me lo auguro...se no dal disturbo evitante passo direttamente alla psicosi:D Purtroppo per partorire un cambiamento bisogna sacrificare qualcosa, e penso che il momento piu difficile avvenga ,quando prendi consapevolezza di ciò e fai fatica a staccarti da ciò che eri o sei, per intraprendere una realtà di vita diversa.... Per lo meno ,parlando x me, lo scoglio che nn riesco a superare è questo...son cosi legata ai miei principi morali....che nn riesco a staccarmene... |
Re: evitante...
tu solfa sarai agorafobica, ma io mi vedo molto svantaggiato rispetto a te....perchè...perchè sei donna....ehmmm...no scherzavo :D
perchè io mi sento addosso un duplice problema...tu tendi ad evitare, ma x lo meno hai detto che a parlare del + e del - non trovi problemi... io di fatto ho le 2 cose che si compenetrano...anche quando decido di combattere contro la tendenza ad evitare so già di imbattermi nello scoglio di non avere nulla da dire...dunque sopportare l'ansia mi è impossibile...è un cane che tenta di mordersi la coda... x me il tuo "non problema" è un punto cardine molto importante x provare a risolvere il problema...sei di fatto un grosso passo in avanti rispetto a me... se io sapessi parlare con più spontaneità del + e del - (ansia o non ansia sotto) sarei molto più invogliato a non evitare...invece... detto questo io non faccio più di tanto fatica a distaccarmi da ciò che sono o ero...perchè ho sempre detto che siamo "uno, nessuno e centomila"....siamo tutto e niente...e x i miei codici morali beh...x me non si tratta mai di "infrangerli"...si tratta di mascherarli... se sei distaccato/freddo/stronzo...non significa che sei insensibile o non hai determinati valori...semplicemente accetti di "giocare" a questo gioco... |
Re: evitante...
Io nn sono invogliata a nn fare nulla....ho solo imparato a colmare i silenzi, perchè li detesto. ma ciò non vuol dire che parlare del nulla, sia risolutivo., anzi, tutt'altro...perchè quando poi ti ritrovi ad affrontare le situazioni o le persone che hanno una determinata importanza nella tua vita....son cazzi amari, se non sai elargire i pilastri base della vita.
Lealtà-rispetto-sicurezza-stabilità-fiducia. |
Re: evitante...
per me riuscire a colmare i silenzi sarebbe già tanto...eviterei di pensare e quindi eviterebbe di salire anche il disagio...invece così mi sento doppiamente a disagio x il silenzio e x i miei pensieri...
non a caso da tempo cerco di aumentare piano piano le mia capacità di conversare...perchè mi rendo conto che quando sono in grado di mantenere una discussione (spontaneamente...senza che ci sia uno sforzo eccessivo da parte mia) il disagio cala e con esso l'istinto di andar via (almeno fin tanto io non smetta dopo quei pochi minuti di parlare)... non a caso molti evitanti evitano proprio perchè si ritengono incapaci, senza i mezzi necessari x interagire normalmente con gli altri (e tra questi appunto la capacità di aprlare)...l'inadeguatezza è a tutto tondo... |
Re: evitante...
ok...oggi in teoria forse esco...in ogni caso da oggi cerco di mantenere un atteggiamento più stronzo e distaccato...cercando di ricreare e far perdurare soprattutto in me tale sensazione e tali sentimenti....e voglio vedere alla fine che ci ricavo fuori....e soprattutto quanto dura e se dura...
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Re: evitante...
boh alla fine non sono uscito...però settimana prossima ci sarebbe una cena (tutta gente con cui non ho il minimo di confidenza ...rapporti formali e 2 parole scambiate ogni volta che ci si incontra di sfuggita)...e da quanto mi pare di capire le 2-3 persone con cui sono in confidenza non ci saranno...dunque? potrebbe essere un buon modo x esporsi...ma ho timore...ogni volta che sono uscito con loro avevo queste 2-3 persone (una in particolare) con cui conversare anche quando non avevo niente da dire (cioè sempre).....così invece sarei fregato...dovrei andare lì da solo...e quindi espormi fin dall'inizio a parlare con tutti loro...chiacchierare...spettegolare...ecc...ecc...
tutta roba che io non so fare.... |
Re: evitante...
Cerca di bloccare i pensieri ossessivi..senza doverli per forza analizzare pelo per pelo.
Non sò quanto ciò possa essere risolutivo, ma per quanto riguarda gli attacchi di panico, questa tecnica , mi ha aiutata moltissimo...e ora cerco di metterla in pratica anche con la dep.... "cerco di mantenere un atteggiamento più stronzo e distaccato" Non sforzarti di fare qualcosa che non è nella tua natura , hai una mente analitica,sfruttala senza abusarne. Io oggi ho pensato molto a ciò che sono e a ciò che non diventerò mai a causa dei miei principi....e ho trovato solo 2 soluzioni....O cambiare e amalgamarmi a degli stili di vita che non sento miei, o semplicemente accettarmi per cio che sono ,smussando solo gli eccessi della mia personalità...bhe direi che ho optato per la seconda soluzione... Alla fine non si può scappare da se stessi, e sto lungo correre prima o poi ti porterà a una decisione definitiva...o ti rassegni e vivi a stento la tua vita,o ti fermi a prendere una boccata d'aria, scavi dentro te stesso, raggiungi IL tuo io non avvelenato dalla patologia,e poi riparti verso il tuo obbiettivo...:MA con gli strumenti giusti. |
Re: evitante...
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Re: evitante...
x me si deve optare x una via di mezzo...cioè? accettare alcuni aspetti di sè...facendo questo dovresti avere le carte anche x essere diverso...
cioè? x comportarmi anche come non sei... cosa voglio dire? sei ad esempio dolce e premuroso? quindi ti viene sempre da chiedere "tutto bene? ti ho fatto male?"...rispondere anche solo x gusto personale, anche solo perchè è più intrigante almeno una volta esattamente il contrario...provocare scherzando facendo sentire l'altro colpevole... io x essere più distaccato intendo anche questo...se accetto il fatto che causa tanti motivi e vita vissuta sono leggermente "inadatto" a conversare sul + e sul -...se accetto a 360° questo aspetto di conseguenza beh l'insicurezza/senso di inadeguatezza si trasforma in sicurezza.... dunque? beh scontato che dal percepire il bisogno di evitare tutto e tutti inizi a pensare "sono qui in mezzo...sono io e merito di starci"...--> dunque se prima avresti evitato e/o avresti risposto in modo da uscire il prima possibile dalla situazione ora puoi permetterti anche di rispondere in maniera più distaccata all'interno della stessa situazione... quasi fosse una terapia cognitiva...imparare a sostituire certi pensieri e dunque cambiare certe sensazioni provate... cambi i pensieri e di conseguenza cambia anche il tuo modo di porti/reagire/essere.. |
Re: evitante...
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x uscire dal disturbo bisogna proprio spezzare questo genere di comportamento, indossiamo fin troppe maschere per nasconderci, e inventarsene altre ...solo per illuderci o illudere altre persone,di poter essere diversi da ciò che siamo, secondo me è deleterio. |
Re: evitante...
ma il problema principale è che la mia vita è una maschera...x me non ha senso dire "sono diverso"...cioè dire una roba del tipo "fai quello che ti senti...senza maschere"...x me non significa nulla...io sono senza maschere solo quando sono solo con me stesso...quando avviene un dialogo diretto tra me e i miei pensieri...
nel rapportarmi agli altri in ogni caso "DEVO" assumere una maschera...anche solo x parlare in famiglia.... perchè? xkè sono talmente abituato ad "isolarmi" e soprattutto percepisco quel senso di inadeguatezza nell'interagire e conversare del + e del - che dal momento che interagisco mi sto già sforzando di essere qualcosa che non sono... cioè..è difficile ora da far capire....SE "SONO ME STESSO" (e di fatto x me uno non è mai se stesso...o meglio..x me essere "se stessi" signifca essere tutto e nulla) sono "assente", sono estraniato....osservo e stop... io quando interagisco con gli altri che lo faccia scherzando, che lo faccia seriamente, che lo faccia con una via di mezzo, che lo faccia esprimendo calore e amichevolezza o viceversa freddezza ed estraneità...io in ogni caso adotto una "maschera"....ma non lo vedo in senso negativo come lo vedi te solfa... presente Pirandello? beh in poche parole se non lo sapessi lui dice che una volta che scopri il "gioco" non sei più capace di fingere che il gioco non esista....sei consapevole del gioco delle maschere...dunque? dunque spetta a te la scelta o estraniarti completamente perchè una volta scoperto non sei più capace di "giocare"...o viceversa diventi una "maschera nuda" --> cioè? accetti il gioco delle maschere e continui a "giocare" facendo finta di nulla...fingendo inconsapevolezza...(mentre in realtà giochi consapevolmente). Io x fingere e usare una maschera intendo questo... la mia enorme analisi mi ha portato a analizzare il mondo nel dettaglio..dunque? dunque so perchè gli altri si comportano in un certo modo ed io non lo faccio...so perchè io non ci riesco e loro sì...e so perchè il mondo è così... una volta constatato questo sono uno "OSSERVATORE" della vita...della realtà...non ne faccio più parte come diceva pirandello...lui affermava "o agisci" o "osservi" ...entrmbe le cose nella vita non le puoi fare...e chi osserva inevitabilmente diventa incapace ad agire...(come questi visto il ritmo frenetico sono incapaci di osservare come i primi). Ecco...io sono consapevole di avere questa "particolarità"....però sono anche consapevole che in fondo quel "gioco" chiamato mondo se lo vivi spensieratamente è "divertente"...ma allo stesso tempo so che vivendolo spensieratamente fingo solamente di non avere tutta questa consapevolezza... beh...x "esserci" e "agire" devi comunque accettare di fare questo "patto"...devi accettare di fingere di oscurare la tua consapevolezza...o meglio utilizzarla x essere una maschera, nessuna e tutte contemporaneamente lì fuori... insomma SOLFA...SEI TU A PLASMARE IL TUO ESSERE E LE TUE SENSAZIONI E NON VICEVERSA... dunque? dunque un esempio pratico....davanti ad un "andiamo a prenderci un caffè?"... cosa abbiamo? (analizzo la cosa dal mio punto di vista quindi partendo da un presupposto evitante) 1- l'istinto evitante --> senso di inadeguatezza...ti senti incapace di interagire...non senti di avere le competenze necessarie...--> istinto di sfuggire ed evitare l'interazione...e anche vero e proprio blocco... 2- Puoi scegliere di superare ogni sensazione interiore e buttarti dentro al gioco...cercando di eliminare i tuoi disagi. Ottimo...se fai questo sei immerso nella vita...e dunque nella situazione... ma se fai questo ti rendi subito conto di poter fare delle scelte e avere diverse reazioni... Puoi sia dire "ma sì dai andiamo..." puoi essere pure più caloroso e dire "ma sicuramente...dai andiamo cara...è proprio quello che ci vuole...poi in buona compagnia..." puoi fingere x un attimo dubbio "ma...a dire il vero non avevo tanta voglia...però...se proprio ci tieni ci vengo volentieri..." puoi rifiutare seccamente "no...." puoi farlo con più pacatezza..." no...scusa...ma non mi va davvero al momento":... puoi dire ognuna di queste frasi (o tante altre) sia perchè lo pensi veramente..sia perchè magari pensi esattametne il contrario (un po' come diceva nell'altro thread cali), ma lo fai perchè vuoi vedere una determinata reazione nell'altra persona...vuoi avere una "scusa" x continuare ad interagire in un certo modo... Io la vedo così e non vedo la maschera un male perchè probabilmente siamo differenti su questo aspetto...tu stessa hai ammesso diverse volte che analizzi e ti fai molte seghe mentali, ma spesso sei spinta dai sentimenti...dalle sensazioni....io ho la tendenza invece a razionalizzare il tutto....e infatti razionalizzando tendo ad estraniarmi, vedere le cose con distacco e oggettività...e solo da lì poi ritorno in me e riascolto le mie sensazioni...x questo x me la maschera non è un male....è anzi quasi "necessaria" in molte situazioni...è una scelta fondamentale x vivere...altrimenti? altrimenti rimarrei esclusivamente "L'OSSERVATORE"...ma non agirei mai non scegliendo una maschera... x me la maschera è positiva perchè non è un andare contro la mia persona...perchè x me la mia "persona" e personalità non c'è...o se c'è è variabile...mai ferma...io non sono nè freddo...nè caldo...nè serio...nè spiritoso...SONO...punto...e poi scelgo cosa essere sul momento...scelgo se dire una battuta...o reprimerla... |
Re: evitante...
Sarà che io sono per l'agire piu che per l'osservare sempre e comunque...
Chiara e coincisa:D |
Re: evitante...
argghh...visto che siamo agli antipodi?
chiara e concisa vs logorroico (nello scritto ovviamente) e disordinato :P |
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