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La vita nei film e la nostra vita
Sarà capitato a tutti di soffermarsi, durante la visione di un film, la lettura di un libro o più in generale durante la fruizione di un qualsiasi prodotto dell'industria culturale, a fare paragoni con la propria vita. E' inevitabile che in simili raffronti emerga un senso generale di delusione per quanto risulti scialbo e insipido il nostro quotidiano. In questo genere di prodotti (e soprattutto nei film) l'amicizia, l'amore e il sesso vengono dipinti coi toni della leggerezza, dove tutto è facile e immediato, ci vengono mostrati soltanto l'inizio e la fine di ogni menage interpersonale, come se ai protagonisti tutto fosse dovuto per grazia divina e nulla conquistato attraverso un faticoso iter. E' chiaro che senza l'utilizzo di codici e linguaggi stilizzati difficilmente questi prodotti apparirebbero seducenti e piacevoli ai nostri occhi. Le storie devono appassionare velocizzando, comprimendo eventi e durate all'interno di un'oretta e mezza di sano svago disimpegnato. Ma a quanti di noi non è mai successo di sentirsi inetti e inerti nel fare un paragone tra le mirabolanti imprese dei personaggi di celluloide e le nostre miserie esistenziali?
Questa riflessione mi è nata in seguito alla visione dell'orrido Le bambole russe, seguito de L'appartamento spagnolo, dove l'ineffabile protagonista (un giovane all'apparenza mediocre e instabile) riesce con disinvoltura a passare da una relazione all'altra come se piovesse, sfruttando le sue pecche come punti di forza (ed è proprio durante lo svolgimento del film che la sua spasimante gli fa notare come siano le sua imperfezioni ad attrarla irresistibilmente). In tantissimi film (ma anche romanzi, fumetti e altro) basta un nonnulla per dispiegare trame imprevedibili di eventi...noi ci si rende conto che invece occorrono mesi si sforzi per riprodurre misere imitazioni della vita su celluloide. L'arte non è più una mimesi della vita reale, bensì il contrario :o Tra l'altro non è bastata la visione del filmaccio in questione, ma ho pure dovuto sorbirmi la presenza di un amico e dei racconti delle sue mirabolanti imprese sentimentali...benzina sul fuoco insomma :D |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Non sono sicura che il termine "excursus" sia appropriato.
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Consideralo virgolettato
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Re: La vita nei film e la nostra vita
non andava meglio qualcosa come iter o cursus?
(lo so, sto pignoleggiando :() |
Re: La vita nei film e la nostra vita
E' buio e non vedo bene i tasti della tastiera
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Re: La vita nei film e la nostra vita
ah beh,
allora occhèi |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Adesso ho corretto
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Re: La vita nei film e la nostra vita
mi scuso della pignoleria (dev'essere l'ora tarda) :riverenza:
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Ma che ne pensi del topic? Dubbi, domande (cit.)?
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Azz, ho scritto che ne pensi del topic...ora la tua pignoleria si accanirà su di me con particolare ferocia
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Ho letto i romanzi di Italo Svevo che, come forse sapete, hanno come personaggi degli anti-eroi, degli inetti, degli incapaci nella vita e nell'amore... eppure mi sono sempre sentito inetto anche in confronto a questi supremi inetti. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Uhm,
non ho mai fatto paragoni fra la mia esistenza misera e le vicissitudini di personaggi di film e cose varie, magari dicendo "Eh, sì, facile, mi riesce anche a me, così" oppure invidiando la fortuna altrui. Quando prendo in considerazione un personaggio (soprattutto dei libri) è solo per identificarmici e non per prenderne le distanze. Mi sa che ho detto boiate. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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(e pure nella sorella di lui) |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Ludovica la Gelmini sarebbe fiera di te
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Perché sei precisa e attenta
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Più della Gelmins di sicuro
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Re: La vita nei film e la nostra vita
La Gelmini è leghista inside, la sua anima è destinata alla dannazione eterna
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Ritengo che la sorella di Emilio Brentani, Amalia, sia invece più simile ad una sociofobica.. ha comportamenti asociali anche lei. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
"Una vita" mi manca :$
Ma l'Angiolina è una donna di dubbia moralità che Emilio trasfigura e idealizza, sicché non so quanto si possa ambire ad avere una simile componente femminile a occupare la propria esistenza. Amalia, poverina... :( [l'ora è tarda ed io non so quello che scrivo] |
Re: La vita nei film e la nostra vita
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Per Amalia nulla da dire, solo tanto sconforto nel pensarla.. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
E' meglio star senza donna piuttosto che averci a che fare con un'Angiolina.
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Re: La vita nei film e la nostra vita
mmh, io dalla visione di appartamento spagnolo+bambole russe ne ho tratto semplicemente una gran voglia di vivere e diventare "estroversone" (anche se all'epoa nella mia testa questo era diventare "normale")...ma era due anni fa, ora penso che la sua visione mi deprimerebbe un po'...muttley, il tuo topic mi ha fatto riflettere su come passa il tempo...e su come passa inutilmente:mad:
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Re: La vita nei film e la nostra vita
si è capitato di vedere film e notare k si discostano completamente dalla mia fatica quotidiana delle piccole cose,diciamo qlli k t fanno sognare t svagano 1pò,ma forse devi cambiare genere di film,guardati "fuori orario"..cose k t fanno riflettere,nn tutti i film sn montati cm una favoletta
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Recentemente ho ripreso in mano i vecchi albi di Dylan Dog e ho notato una cosa che avevo rimosso: il protagonista passa da un letto ad un altro con una facilità disarmante...mi chiedo cosa abbiano in mente questi sceneggiatori quando propongono storie così stilizzate. Che siano tutte proiezioni dei loro sogni (neanche tanto) reconditi? Ci vorrebbe un po' di realismo in più in ogni storia.
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Re: La vita nei film e la nostra vita
ehm ehm ehm muttley
ti stupisci tu che avevi pure l'onore di aver un trombamico? |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Ti confesso una cosa: la sua relazione va avanti ormai da diversi mesi...
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Spettegulesssssss
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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I film o le narrazioni che hai citato si basano esclusivamente su questo tipo di meccanismo - che è il più semplice, sia per chi scrive che per chi legge. Se poi la domanda è "i due personaggi andranno a letto ? quando ?" direi che tocchiamo il livello più elementare, e comunque più universale, visto che il sesso riguarda tutti gli esseri umani. credo che questa sia la ragione per la diffusione di questo tipo di storia. sono semplici da scrivere e sei sicuro che molte persone le leggeranno. in fondo, su questo si basa il successo dei rotocalchi scandalistici, siano essi su carta stampata, in trasmissioni televisive o su internet. io, quando ho voglia di una narrazione di evasione, mi prendo un giallo, un thriller, o un romanzo storico. evito assolutamente film o libri del genere da te citati, per evitare un'inutile frustrazione: ci pensa già la realtà percepita dalla mia mente distorta a fornirmene parecchia. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
Io sono un fan della vecchia cinematografia francese che, stando alle premesse, dovrebbe evitare questi stereotipi ma non sempre (anzi quasi mai) è così.
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Re: La vita nei film e la nostra vita
L'arte dovrebbe essere una mimesi del reale. Voglio più realtà e meno evasione. La realtà deve essere la vera fiction. Qualcuno di voi per esempio ha mai letto American Splendor? E' l'esempio che mi salta alla mente per descrivere ciò che per me dovrebbe essere una fiction basata su una fedele aderenza alla vita di tutti i giorni
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Al mondo esistono persone interessanti, tutto qui. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
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Re: La vita nei film e la nostra vita
Mi riesce tuttavia difficile pensare che la vita dell'uomo comune assomigli a quella del protagonista de L'uomo che amava le donne o del summenzionato Le bambole russe. La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
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Re: La vita nei film e la nostra vita
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Comunque io quando guardo un film voglio sognare, e allora è giusto riprodurre una realtà alterata (vedi, amelie poulain), oppure voglio riflettere, e allora mi guardo un polpettone esistenzialista francese degli anni '50...o un film di nanni moretti Comunque non ci trovo nulla di strano nel fatto che film e libri propongano una visione più concitata e prosaica della realtà: sennò, chi ce lo farebbe fare di stare 1,5-2 ore di fronte a uno schermo? a sto sennò punto conviene sedersi al bar della stazione... Muttley stai pericolsomanete scivolando verso il partito del rancore eterno, la tua è una rosicata sulla vita dei protagonisti dei film...ritorna in te!:riverenza::D |
Re: La vita nei film e la nostra vita
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Il cinema e la letteratura in particolare quando vogliono affascinare mettono infatti in scena delle eccezioni, storie di persone "speciali" o di persone normali che però sono state protagoniste di esperienze speciali, se non hanno personalità o esistenze completamente inverosimili le si può incontrare anche nel reale ma è chiaro che si tratta di vite particolamente fortunate. Se si parte da questo presupposto sarà forse più semplice non provare invidia e frustrazione, perchè sono casi statisticamente irrilevanti con i quali non possiamo pretendere di confrontarci. |
Re: La vita nei film e la nostra vita
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In realtà è un meccanismo molto comune, anche se non c'è alcuna necessità (come in tutti i fenomeni psicologici mi spingerei a dire). Il regno della necessità lo lascerei alle palline che scendono lungo i piani inclinati. Per quanto riguarda l'affermazione sull'arte, io mi riferivo a dei prodotti di consumo, ai quali avrei qualche difficoltà a riconoscere lo status di "artistico". Prodotti il cui unico meccanismo di funzionamento è appunto creare aspettative e soddisfarle. A questo genere appartengono come ho detto forme di narrazione di largo consumo come i rotocalchi scandalistici, e non certo prodotti artistici. |
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