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Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni ???
Proprio ieri ho assistito ad un discorso di mio zio nel quale attaccava la sua nuora per essere stata alquanto assente nel periodo trascorso nella dimora di costui. Senza scendere nei particolari del discorso, a me è venuto da pensare che forse atteggiamenti particolarmente remissivi possono essere visti come un segno di disinteresse nei confronti dell'altra persona.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Credo che in effetti la maggior parte delle persone normali (estroversi) si offenda in qualche misura, quando gli altri non si comportano nel modo prestabilito nel contesto sociale. Non parlargli viene inteso come un affronto perche` credono che uno lo faccia apposta contro di loro, dato che nella loro testa e` naturale parlare con tutti sempre. Spesso e` sufficiente non "salutare" qualcuno nella maniera di rito per mettersi in cattiva luce. Io fino a qualche anno fa non sapevo neanche che il saluto tra gli estroversi, specialmente femmine, e` un rito sociale esplicito da svolgere secondo un preciso schema.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
La mia risposta al primo invito dei colleghi fu "no grazie non voglio rivedere le vostre facciacce anche nel tempo libero". Non si sono offesi, o magari si, non m'importa veramente... (anche perche` se un maschio si offende per queste cose allora non potrebbe essere amico mio anyway)
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
io c'ho il padrone della scuola guida che mi odia perché "non mi so comportare":
lui è tutto sicuro di sé mentre io, che in confronto a lui sono una gigantessa, sono timorosa e insicura. non so manco parlarci senza cominciare a balbettare. a parte che poi la timidezza o quello che è fa sembrare che uno se la tiri abbestia. alla scuola media, quando, per paura, continuavo a rifiutare feste e robe varie, a un certo punto i miei compagni si sono rotti le palle e hanno smesso di invitarmi. settimana scorsa ero a una cena coatta e non son riuscita a spiccicar parola per tutta la sera. questo fatto è stato interpretato come segno di un senso di noia da parte mia. infatti mi è stato chiesto "ti sei annoiata? non hai spiccicato parola". ma che ne sanno che m'annoiavo?? ho ancora il trauma di un anno fa quando uno zio che ero andata a trovare, accortosi del mio sostanziale mutismo, mi sbraitò "PARLA!!!!! NON CE L'HAI LA LINGUA????". =__= comunque secondo me anche fra fobici (o timidi o quello che sono) può esserci 'sta cosa, ché magari due s'incontrano e però non riescono a essere disinvolti e tranquilli e allora ripensandoci uno dice "Cacchio, se è risultato così chiuso vordì che non gli faceva piacere vedermi" e magari si risente di ciò. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
si è vero, molti me lo fanno notare...
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Una volta lavoravo comelettricista. Uno dei primi giorni mi hanno affiancato una persona con più esperienza di me. Durante il lavoro non sapevo che fare, allora sono stato lì a guardare. Avrei potuto passargli gli attrezzi ma non riuscivo a farlo spontaneamente, mi sentivo molto a disagio ed allora guardavo e basta. Lui ad un certo punto mi disse "Scusa, ti stai annoiando, ho quasi finito". Mi sono sentito malissimo. Io non sono assolutamente uno scansafatiche è solo questo mio carattere che mi fa sentire in difficoltà in moltissime situazioni. :(
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
L'ho pensato pure io e ne ho avuto anche molte conferme. A volte mi capita di incontrare qualche persona schietta che non si fa problemi a dire le cose come stanno. Altre volte l'ho scoperto sentendo discorsi su altre persone.
Ad esempio stare zitti durante una cena non solo è segno di disinteresse. Non si da contributo alla conversazione. Una persona che organizza una cena si prende il rischio che la serata possa andare male, sia noiosa.. e stare zitti è proprio la conferma che ciò sta avvenendo. E' un comportamento passivo che comunica che non ci si tiene nemmeno a farla andare bene. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Già, cosa pensano gli altri di me? Me lo sono sempre chiesto. Avevo paura di dare fastidio, perchè il mio comportamento non era uguale agli altri. Ho capito che le cose non stanno in questo modo, ed erano i miei pensieri disfunzionali a farmi credere che i miei atteggiamenti suscitassero ostilità.
Gli altri capiscono perfettamente che la mia chiusura è dovuta alla mia forte timidezza, lo capiscono perchè per quante maschere di serenità e sicurezza io possa mettermi, il linguaggio non verbale non può mentire. Ho provato a mettermi nei loro panni, cercando di capire che impressione mi sarei creato di me stesso. Vedevo un ragazzo silenzioso, imbronciato, pensieroso..., poi provando a parlarci vedevo invece il suo sforzo di cercare di parlare, di dimostrarsi piacevole, la sua paura trasparire dallo sguardo, il sorriso imbarazzato, la postura rigida. Conclusione: questo ragazzo non parla perchè è timido. Perchè gli altri non dovrebbero pensare lo stesso? Perchè gli altri dovrebbero trovare i miei comportamenti così inumani ed esecrabili se hanno la consapevolezza che io sono in questo modo? E' davvero così condannabile il fatto che una persona non parla perchè è timida? Se io organizzassi una festa a casa, e vedo uno che non parla, che se ne sta sulle sue tutto serioso, penserei che probabilmente si sta annoiando. Ma se poi io ci parlo, lo conosco un po', e vedo le cose che ho descritto prima, capirei subito che il suo atteggiamento è dovuto alla timidezza, e non mi offenderei pensando che lui mi voglia comunicare col suo attegiamentanto noia per la mia festa. Le persone che possono trovare il mio atteggiamento oltraggioso in certe situazioni, semplicemente ancora non si sono fatti un' idea di me parlandomi; sono persone che non mi conoscono ancora, e anche se ancora non mi hanno capito, non significa che tutti automaticamente pensino che io voglia ostentare disprezzo per loro. E' assurdo, proprio perchè sono assurdi i miei pensieri disfunzionali. Mi piacerebbe che qualcuno mi esprimesse le sue idee rispetto a quello a che ho detto: magari ne può nascere una discussione produttiva. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Hai perfettamente ragione ramo, ma non consideri una variabile: molte persone non considerano la timidezza come una scusa valida per non parlare. Sopratutto per la loro welteschaung non contempla forme di socializzazione diversa dalla loro.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Non penso che si tratti di pensieri disfunzionali. Sono cose che comunque la maggior parte della gente pensa. Sono dei segnali che mandiamo indirettamente e non molti sono capaci di interpretarli come timidezza. Inoltre non tutti hanno un carattere forte e/o lo "spirito da crocerossina" (esagero, ma rende l'idea) di avventurarsi nell'impresa di riuscire a ottenere un rapporto da amicizia con una persona che ha dei problemi di eccessiva timidezza o depressione.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Il primo passo deve essere quello di circoscrivere il problema per capirlo. Secondo me il gap è inferiore a quello che si pensa non conoscendolo.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Avere degli schemi diversi di socializzazione, non significa avere una visione interpretativa della comunicazione altrui esclusiva a questi modelli cognitivi. Non c'è un rapporto necessario tra la premessa e la conclusione. Il tuo discorso implica che le persone non possono capire a priori una persona che non possiede questi modelli, ma questo non è vero, altrimenti non conoscerebbero nemmeno il contenuto della parola '' timido '': la parola '' timido '' racchiude un significato che contempla proprio quei modelli che loro, secondo il tuo ragionamento non possono capire. Invece le persone hanno la consapevolezza di cosa significa essere timidi, e quindi sanno interpretare un modello di socializzazione diverso dal loro,- in questo caso di non socializzazione - ovvero quello del timido. Se capiscono perfettamente cosa significa essere timido, capiscono anche che il comportamento del timido non è una manifestazione di un ostilità intenzionale nei loro confronti. Inoltre, anche se fosse come dici tu, non è detto che non capendo un differente modello di socializzazione automaticamente lo giudichino ostile. Non c'è correlazione diretta. Si può non capire un altro modello cognitivo senza giudicarlo pericoloso. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
ramo ho pensato a quello che già mi hai detto in chat e ho rielaborato un pò i nostri discorsi con qualche lettura che ho fatto per conto mio: quando una persona ci accusa per qualcosa, ci deride o prende in giro tutti siamo portati a pensare sul momento che quella persona sia ignorante o stupida e riusciamo chi piu o chi meno a prendere le distanze da essa. Ma non siamo altrettanto bravi a prendere le distanze dalle accuse che noi stessi ci rivolgiamo quotidianamente perchè alla fine se quelle cose le abbiamo pensate noi devono essere vere per forza. E' questa la cosa sbagliata! Esse sono soltanto cattive abitudini di pensiero scaturite da eventi passati spiacevoli. E' giusto considerare assolutamente vero il fatto che qualcuno pensi che non troverà mai un lavoro o una persona che lo ami davvero? E' chiaro che siamo noi con le nostre riflessioni interiori che siamo portati a ritenere queste convinzioni come assiomi dai quali è impossibile prendere le distanze...invece nessuno pensa mai a mettere in discussione se stesso e le sue convinzioni, ad assumere un punto di vista esterno come un detective per cercare almeno le "prove", sempre che esistano, che tali coninzioni siano oggettivamente errate...E' uno sforzo che ognuno dovrebbe almeno tentare di fare
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
ieri dicevo a mia madre
"io se mi vedessi da fuori non mi frequenterei" uhhuhuhuhu non tanto perchè do l'aria dell'antipatica ma perchè... do l'aria amibigua, vaga. Penso che se uscisse fuori il mio vero carattere la gente potrebbe scegliere, potrebbe dire " questa mi piace, questa non mi piace " e di conseguenza essere più interessata nei miei confronti... |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Se ciò che dici è vero bisogna averne la prova empirica, e non puoi averla perché la realtà è un’altra. Probabilmente ti sarà capitato che qualcuno abbia frainteso i tuoi comportamenti percependone un avversione nei sui confronti. E’ possibile e non metto in dubbio che ti sia capitato. E’ capitato anche a me. Ma questo significa davvero che '' la MAGGIOR parte della gente pensa ’’ così? Quante persone ti hanno conosciuto nella vita? Metteresti la mano sul fuoco che la maggioranza si sia fatta quell’idea? Se chiedessi a cento persone che ti conoscono bene, l’opinione che hanno di te, la maggioranza si dividerà in: '' mi sembri timido '', '' sei un tipo riservato '', '' sei molto introverso '' , '' mi sembri pensieroso, credo che ci sia qualcosa che ti faccia soffrire '' , '' sei strano ''. Credo che meno del 10 per cento direbbe '' credo che tu ce l’abbia con me ''. Se qualcuno ti ha fatto capire questo, ha senso inferire con certezza che allora la maggioranza la pensa allo stesso modo? E’ come inferire: i cani mordono, un cane mi ha morso, tutti i cani mi mordono. Come puoi vedere non c'è logica. Anzitutto, devi mettere in discussione la tua credenza, rendendoti conto che non hai la prova che ne dimostra la verità. Chiediti poi anche quali sono le controprove della tua credenza. Queste sono le mie: Esiste una comunicazione non verbale che si esprime in un codice comune che la maggior parte delle persone comprendono. Se io sono imbronciato, ansioso, impaurito, silenzioso ecc…, le persone lo vedono. Sicuramente questo traspare all’esterno, ma se le persone si accorgono di questi miei atteggiamenti, come li interpretano? Cioè se una persona mi vede imbronciato, silenzioso… si chiederà anche perché mi comporto così? E ora entrano in gioco mille variabili relative al grado di conoscenza che la persona ha di te, al contesto in cui ti trovi ecc… . Faccio alcuni esempi: ti viene presentata una persona e iniziate un dialogo. Questa persona si accorge di quei messaggi non verbali. Ora, questa persona potrebbe pensare che tu intenzionalmente gli dimostri la tua ostilità solo se c’è un reale motivo, ma siccome non vi conoscete sa che tu non avresti alcun motivo. Quindi è più ovvio che interpreti quei messaggi in altri modi: '' non ha voglia di parlare '', '' mi sembra un ragazzo timido '' , '' sarà incazzato per i fatti suoi '' ecc… . Come vedi difficilmente potrebbe pensare '' deve avercela con me ''. Secondo esempio: esci con degli amici che ti hanno già visto diverse volte e in diversi contesti. Vedono i messaggi non verbali. Sanno che ti comporti sempre o quasi in quel modo, sanno che sei così con tutti o quasi, sanno che non ti hanno fatto niente. Se proprio uno di loro pensa che tu ce l’abbia con lui deve vedere che ti comporti così soltanto quando c’è lui, deve vedere che ti comporti in quel modo solo con lui e non con gli altri, deve pensare che ti abbia fatto qualcosa. Siccome mancano questi fatti, non è più ovvio che alla lunga vedendo sempre quei messaggi non verbali pensino: '' non c’è dubbio che sia proprio timido '', '' parla sempre poco, è un tipo introverso '', '' è sempre incazzato, avrà i suoi problemi ''. E’ molto difficile che pensi '' ce l’ha con me ''. Io penso che se ci accorgiamo che qualcuno, in un contesto circoscritto, valuta il nostro atteggiamento ostentatamente ostile, allora pensiamo automaticamente che tutti la pensino alla stessa maniera, perché abbiamo un pensiero disfunzionale '' è normale che il mio comportamento venga considerato ostile, tutti devono pensarlo ''. E’ una proposizione categorica, ma quanto possiamo essere sicuri che sia reale? Questo pensiero è talmente radicato in noi che difficilmente possiamo vedere le cose da un’altra prospettiva, accorgendoci che siamo stati valutati ostili solo in quel/quei casi, ma non in tutti. Ed è difficile pensare che ci sia un’altra spiegazione dei fatti rispettivamente al nostro pensiero disfunzionale. Il fatto che non molti vedendoci troppo introversi, timidi, o depressi, decidano di coltivare un rapporto d’amicizia con noi non significa che non lo facciano perché pensano che noi ce l’abbiamo con loro. Più semplicemente se una persona ha voglia di comunicare con un’altra, lo fa con chi non mette un muro tra se e la comunicazione. Ma il problema di rapportarci con gli altri dipende da questo muro, e non da il giudizio negativo che crediamo si sono fatti di noi. E’ proprio questo il muro! E più propriamente il muro si chiama '' pensiero disfunzionale ''. Bisogna individuarlo, metterlo in discussione da un’altra prospettiva, acquisire delle consapevolezze che corrispondono alla realtà delle cose, sostituire il pensiero attraverso queste consapevolezze. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Comunque, "tear down the wall!" (cit. Pink Floyd):D. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Però voglio chiarire alcune cose: 1) Non dico che tutte le persone interpretano i miei comportamenti sempre correttamente, ma valutando razionalmente le ragioni a favore e contro la nostra convinzione di risultare ostili agli occhi degli altri, si può intuire che queste persone sono una minoranza davvero esigua a confronto di coloro che invece si fanno un idea non negativa di noi. 2) Essere considerato timidi, introversi o ansiosi, sono le idee più frequenti che gli altri si fanno di noi. Ovviamente ci sono anche quelli che si fanno altre idee. Fra questa minoranza c'è una parte che può giudicarci negativamente, ma dobbiamo valutare anche che queste idee sbagliate sono frutto di un contesto particolare e circoscritto unita alla scarsa conoscenza che si ha di noi. 3) Meno le persone ci conoscono più la loro interpretazione di noi può essere scorretta, perchè hanno meno dati che restringono la loro valutazione. Tuttavia questo non implica necessariamente un giudizio negativo, che può esserci, ma sempre in contesti particolari e circoscritti. Ad esempio: se tu rifiuti sempre l'invito di una compagnia di persone, quelli che ti conoscono di più saranno più portati a pensare '' non esce perchè è timido '', '' è un tipo riservato a cui piace anche stare da solo '', '' deve avere dei problemi... e non gli va di uscire ''. Quelli che ti conoscono poco saranno portati a pensare o le cose di prima oppure, '' avrà un'altra compagnia '', '' magari non si trova bene per qualche motivo '', oppure non pensano proprio nulla. Come vedi ci sono molte variabili da cui dipende un giudizio, e non per forza la maggioranza dovrebbe pesare qualcosa di male. E' il contenuto di certi pensieri disfunzionali ( coscienti o meno ) che ci inducono a pensare in questo modo. 4) Come vedi io non penso che le persone ci giudicano '' sempre '' bene, e infatti non lo dico ( rileggiti i post precedenti ). Non sostituisco un pensiero categorico con un altro, ma cerco di valutare le cose per come realmente sono, sforzandomi di uscir fuori della fallacia delle convinzioni che il mio pensiero disfunzionale mi porta a pensare. 5) E' vero che l'allontanamento e la difficoltà di intrecciare rapporti amicali è negativo, ma dobbiamo anche capire che le persone tendono ad allontanarsi la stragrande maggioranza delle volte, NON per una sentenza di colpevolezza che ci hanno ingiunto, ma semplicemente perchè trovano difficile comunicare con noi. Questa difficoltà di comunicazione è dovuta ai pensieri disfunzionali. Bisogna cambiarli. Non c'è altra strada. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Non sono d'accordo ramo.
E' una semplice constatazione, e una spiegazione del fatto che non riesco a creare un rapporto di empatia con nessuno. Perché se i segnali sono sbagliati è tanto difficile entrare in sintonia con una persona. E' vero che comunque qualcuno può avvicinarsi, scambiare due chiacchiere e farsi una bella idea sulla mia persona. Però tra questo ed avere un bel rapporto ce ne passa tanto. Non credo ci vogliano delle prove scientifiche per dimostrare ciò. L'ultimo episodio che mi viene in mente è questo: sono andato in pizzeria con un amico e altri quattro suoi amici. Tutti gays. Già ad inizio serata come ci siamo visti, ero bloccato e ho notato subito che era deluso da ciò. Uno era particolarmente socievole e sono riuscito a scambiare quattro chiacchiere. Anche perché anche lui fumava e c'era la scusa di uscire a fumare. Comunque fatto sta che mi ha un po rimproverato: "a tavola non hai aperto bocca". Di cercare di parlare un po. Lui poi provava a mettermi in mezzo alla discussione, ma non ci riuscivo. Non sapevo che dire. Poi come sono rientrato a casa ci siamo risentiti via sms con l'amico principale e mi ha scritto in pratica che non gli sembravo divertito, con un po di dispiacere. Certo, non sto dicendo che TUTTI vedano la timidezza come un AFFRONTO. PERO' comunque i presupposti ci sono a causa dei segnali. E' vero che CONOSCENDO BENE un timido/fobico si capisce la vera natura della persona. Ma ciò non mi consola, perché è umiliante sentirsi visti, anche solo inizialmente dagli altri per quello che non si è o non si vuole essere. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Fà piacere che da una mia discussione possa essere nato un dibattito così interessante.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
confermo.perchè è una situazione in cui più o menop siamo passati tutti....a volte mi pesa il fatto di avere"rinfacciato"il nostro comportamento perlopiù"frainteso".....ci fosse mai qualcuno,cavolo,dall'altra parte che si fermasse a chiedersi il perchè...cosi io perdo tutti i treni...e il blocco invece di svanire aumenta....
forse il problema è che noi come loro diamo tutto xscontato... |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
io adesso me ne sto un po' fregando e di fatti non apparirò normale, ma mi sto dando tempo di vedere dove stanno le mie qualità senza per forza anticipare gli eventi a pronbattuto ke ti fa solo venire un'ansia della madonna. evito ki devo evitare, sto con ki riesco a stare per il tempo in cui mi riesce di farlo. è l'unico modo altrimenti l'ansia ti piglia e ti senti un coglione anche esistenzialmente, è una questione di filosofia, di ke cosa vuoi da te
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Bisogna distinguere i reali motivi del disagio che possiamo infondere agli altri. La presunta ostilità che credi gli altri interpretano verso di loro dai tuoi comportamenti, rientra in una casistica molto limitata. Ora, il disagio degli altri, relativamente ai nostri atteggiamenti, dipendono secondo me da una loro effettiva impossibilità di comunicare con noi. Questa difficoltà può essere interpretata in diversi modi, che dipendono da molte variabili, quali: il grado di conoscenza, il contesto, la sensibilità del nostro interlocutore, la capacità soggettiva di mascherare i segnali di timidezza. Nell’insieme, credo che il giudizio degli altri si esprima (tra gli altri) in questi modi: '' è timido '' ; '' è introverso ''; '' è riservato ''; '' è imbronciato per qualche motivo ''; '' è strano ''; '' è superbo '', ecc… In pochi casi penserebbero '' quello ce l’ha con me , anche perché non hanno elementi concreti per pensarlo ( nella stragrande maggioranza dei casi ). Lanciare dei messaggi di chiusura e introversione sicuramente può mettere alcune persone in difficoltà, ma da qui ad essere interpretati come ostili e pericolosi ce ne passa. Magari, il fatto che non riesci a '' creare un rapporto di empatia con nessuno '' non è un effetto della presunta ostilità, ma la causa di questa credenza falsa. Cioè, se tu credi che il tuo comportamento venga quasi sempre considerato ostile, allora è normale che metti una barriera alla comunicazione interpersonale, non potendo così instaurare un rapporto più empatico. Il disagio di non riuscire a stringere rapporti può dipendere dal pensiero '' gli altri interpretano il mio comportamento come un affronto, sempre, o quasi '', che bisogna capire, essere falso nella stragrande maggioranza dei casi. E’ possibile che il tuo blocco iniziale nelle relazioni sociali dipende da quella proposizione. Magari, se ti rendi conto che le cose stanno in un altro modo, acquisisci una reale consapevolezza sulla realtà, che il tuo pensiero disfunzionale non ti fa vedere. Da qui è possibile cambiare quel pensiero con uno non auto-distruttivo. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
bisogna solo capire che la sfera di cristallo ce l'ha solo harry Potter ...
e il comportamento diverso causa dubbio nell'altro...non sentiamoci aggrediti se ci chiedono cosa abbiamo,anzi è fonte di interesse e noi siamo liberi di aprirci oppure no ..ma è ovvio che le persone rispondono agli input che noi lanciamo in diverso modo |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Io concordo con ramo e voglio aggiungere una mia considerazione, il fatto è che non credo che le persone si offendono a causa della nostra introversione, piuttosto credo che si trovano anche loro a disgion perche non sanno come comportari.
per esemio poso dare una mia esperienza: per un periodo di quasi un mese ho lavorato di notte in un supermercato, ogni volta che uscivo avevo un mio collega che mi accompagnava con la macchia verso la stazione. All'inizio ha provato ad aprire una discussione con me alla quale ho risposto tutto in monosilabi, pensavo pure io che l'avrebbe preso come un affronto ma non è stato cosi per tutti i giorni seguenti mi ha oferto i passagi senza che io lo chiedessi e quasi tutte le volte durante il viaggio regnava un silezio assoluto. di tanto in tando ci riprovava a far partire il discorso ma alla fine ha rinunciato. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
beh però per un mese ti ha accompagnato ..è stato molto carino da parte sua
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Lo so infatti mi dispiace di non esere riuscito a stabilire un contatto piu amichevole con lui.
Infatti con questo volevo dire che magari anche gli estroversi ci capiscono, e che qualchevolta posono trovarsi in dificolta non sapendo come comportarsi con noi!! non trovate? |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Il mio rapporto con le persone estroverse è totalmente il contrario rispetto a quello di cui parla ramo. Non credo si tratti di pensieri disfunzionali, la mia esperienza è tangibile e reale.
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
Alla base della fobia ci sono i pensieri disfunzionali. Credo che ci siano pochi dubbi ormai.
Spesso l'esperienza è ''tangibile e reale'' solo nella nostra testa. |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Il pensare, il rivedere i propri eventi e il modificare la realtà a piacimento di un valore che riteniamo nostro e inalienabile (essere quindi sinceri) è il primo passo per sciogliere fobie e ogni tipo di malattia mentale in quanto si cade di netto nell'equilibrio. Se invece la persona è un oggetto che deve essere funzionale, cioè carico di menzogne, difese psicologiche, segreti, estirpazione dell'intimo, ecco che si cade nel meccanismo del dis-valore cioè la persona perde valore se non fa, se non raggiunge il risultato, non è se non ha un voto, se non raggiunge standard qualitativi, se non è capace di modificare la realtà (reale o percettiva di sé e dell'altro -la pnl ne è l'esempio-). Si vive nella logica del "non è mai abbastanza", non far sedere il culo ke non è ancora finita è il conflitto della logica del daimon (quello delle società greche, che prediligevano la coltivazione del singolo al dovere sociale -ke esisteva comunque eh-) contro invece la rappresaglia sociale. Solo ke paradossalmente una rigida struttura sociale porta al disfare l'individuo, il coltivare l'individuo porta invece ad un alto valore sociale. sembra paradossale ma è così. è anke un po' ovvio però se ci pensiamo. Se vuoi avere una piantina di fagiolo ci sono 2 vie. O la compri oppure la pianti e ascolti di cosa ha bisogno per farla crescere. Se tutti compriamo non sappiamo com'è una piantina di fagiolo al di fuori del fatto che è verde e può essere alta circa 30cm, e a quel punto avremo un vuoto dentro, ci chiederemo...beh? Ke è a fare li questa per noi?! avremo da andare a giocare con la play xke della piantina non ce ne facciamo niente. invece se la facciamo crescere noi avremo di che conoscere la piantina ci riempie tanto e sapremo anche come trattarla prima di azzardare una domanda del tipo "a cosa serve". Direste mai "a cosa serve" a vostro fratello? Non basta cambiare i pensieri così, come se fossero coscienti (anche perché altrimenti sarebbe semplicemente un'autoconvincimento, no?!), se uno è andato avanti anni a prenderle, è un lungo lavoro di analisi interiore da portare avanti in 1200 maniere diverse come del resto si è sempre fatto per ogni avvenimento della vita. Mai la creatività deve lasciare spazio alla pura tecnica (figlia tra l'altro degli stessi autori ke hanno portato le persone ke stanno così a stare così: la business and efficiency generation: fuck you very much and not at all!) |
Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
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Re: Avete mai pensato che comportarsi da fobici può risultare oltraggioso per taluni
I pensieri disfunzionali dipendono da cattivi imput ambientali, e da come vengono filtrati nella nostra mente. Io ho avuto diversi traumi infantili, e so di cosa parliamo. Si formano degli schemi mentali di difesa che si cementificano, li facciamo nostri inconsapevolmente, e interpretiamo la realtà attraverso questi schemi. Essi si esprimono attraverso pensieri il cui contenuto proposizionale è quasi sempre falso.
Ora, uno di questi pensieri potrebbe essere ''gli altri pensano che io voglia dimostrare loro ostilità, e si allontanano''. La reazione è quella di chiudersi ancora di più per paura di essere giudicati in quel modo. In questo modo è ancora più difficile rapportarsi con le persone, le quali pur non interpretando (nella stragrande maggioranza dei casi) i nostri segnali nel modo in cui pensiamo, si allontanano. Possiamo credere allora che questa sia una prova a favore della nostra convinzione, rimuginando...cadendo nel circolo vizioso dei nostri pensieri, che si traducono ancora nei nostri comportamenti di chiusura. L'effetivo disagio che gli altri possono avere rapportandosi con noi è l'effetto dei nostri atteggiamenti. E' un dato di fatto, e non metto in dubbio che sia ''negativo''. Ma dobbiamo cambiarli questi atteggiamenti, e lo possiamo fare decostruendo le convinzioni errate che abbiamo, attraveso consapevolezze reali, che producono convinzioni più forti dei nostri pensieri disfunzionali. In questo modo anche il nostro comportamento cambia. |
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