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I condizionamenti sociali
Ho letto di un interessante esperimento condotto nel 1951 da un certo Solomon Asch, che voleva dimostrare l'influenza del gruppo sulle decisioni individuali. In pratica degli studenti dovevano identificare, tra tre linee di lunghezza variabile, quella corrispondente alla lunghezza di una linea standard, mentre erano osservati dagli altri.
In questo contesto tutti i partecipanti eccetto uno, erano complici dell'esperimento e deliberatamente fornivano la stessa risposta errata. I risultati evidenziarono che il soggetto dello studio pur essendo consapevole dell’errore collettivo, tendeva a conformarsi al giudizio errato del gruppo per evitare il disagio del disaccordo. Mi vengono in mente delle situazioni del passato in cui ho ceduto alle pressioni sociali per non sentirmi diverso o sbagliato. Detto ciò, voi ritenete di essere persone con una spiccata autonomia decisionale e di pensiero, oppure tendete ad uniformarvi agli altri, anche se in fondo non vorreste? |
Re: I condizionamenti sociali
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Premesso questo, quando avevo una vita sociale tendevo spesso a scontrarmi con le opinioni dei gruppi con cui avevo a che fare. Anzi, a volte quando mi trovo in mezzo a persone che la pensano in un modo mi viene automaticamente di pensarla nel modo opposto, anche se magari, in assenza di una dinamica di gruppo, non lo farei. Non so se questa si possa chiamare "autonomia decisionale" o se non sia invece una forma di nonconformismo così automatico da essere biasimevole quanto il conformismo automatico. |
Re: I condizionamenti sociali
Credo che nel esperimento sarei quella che da risposta che ritiene giusta pur sentendo un po di imbarazzo, tanto sono abituata a sentirmi diversa, sono unica che mette ancora mascherina nei luoghi pubblici chiusi e riceve sguardi stupiti, e sono fuori dal comune anche su diverse altre scelte personali quindi vado avanti per mia strada cercando di fregarmene di opinione pubblica :ridacchiare:
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Re: I condizionamenti sociali
anche uno svitato che lavora con me mette ancora sempre la mascherina :D
va beh ormai non la nota nessuno. su di lui la si nota perché è un idiota, ma non per la mascherina. |
Sono sempre andato contro le decisioni e le opinioni dei gruppi. Le persone in gruppo prendono sempre ma decisionr sbagliata, è matematico.
Questo mi è costato molto, sono solo, ma non sono del tutto una pecora. |
Re: I condizionamenti sociali
Bella domanda. Direi che dipende dai contesti.
In genere sono un tipo che tende ad evitare lo scontro, sia perchè la dialettica non è il mio forte sia per una questione di indole. Quindi se sono dentro ad un gruppo che la pensa in un modo e io sono l'unico a pensarla diversamente sto zitto o almeno cerco di essere un pò cerchiobottista, soprattutto se queste persone dimostrano poca propensione al dialogo costruttivo. Se magari queste persone si dimostrano piu' aperte e con queste ho abbastanza confidenza non ho problemi a dire la mia. Poi dipende anche da quanto io sia sicuro della mia opinione, su certe cose ho delle opinioni abbastanza nette ma se su un tema ho un opinione vaga e poco approfondita evito di esprimermi in maniera troppo netta. |
Re: I condizionamenti sociali
Non possiedo uno smartphone.
Non faccio viaggi dai tempi di Noè. Non mi trucco. Il parentado mi ha sempre dipinto come quella sbagliata. Penso con la mia testa... e, sicuramente, questa inclinazione ha contribuito alla solitudine. Amen :sisi: |
Re: I condizionamenti sociali
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Hai un nokia 3310? |
Re: I condizionamenti sociali
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Re: I condizionamenti sociali
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Re: I condizionamenti sociali
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Ah e complimenti per la scelta di non possedere uno smartphone. Non so come tu faccia, io ormai ne sono dipendente :sisi: |
Re: I condizionamenti sociali
Ma un bel giorno io possiederò il mio agognato Brondi anziani.
E batterò Xkennpos. Quell'esperimento me lo ricordo dai miei alti studi alle scuole alte. Penso che il condizionamento sociale sia inevitabile salvo casi di psicosi in cui proprio a uno non frega nulla degli altri e va in giro nudo con la tiara in testa. Il problema è quanto.Lí uno può lavorarci su. Se vuole. A me sembra che in generale l'anticonformismo non interessi a nessuno. A meno che non sia una sorta di moda, e quando lo è, è conformismo. |
Re: I condizionamenti sociali
altro esperimento carino ( derivante da un originario esperimento sui topi, in cui se si avvicinavano al formaggio in una gabbia, venivano elettrificati, e avevano presto cominciato a mordere i nuovi topi che provavano a farlo senza saperlo per non farli avvicinare al formaggio. Col tempo, anche senza scarica, ed essendoci stato un totale ricambio, i topi avevano continuato a mordere chi si avvicinava al formaggio per imitazione, senza saperne il motivo ) |
Re: I condizionamenti sociali
A casa ho le galline, quando verso il mangime nella ciotola tutte si precipitano, però stanno un po' strette litigano si beccano per mangiare, così una volta mi è venuta un'idea, metto una seconda ciotola identica, verso il mangime metà per parte, sono convinto che si dividano stando più comode, invece niente, tutte vanno a mangiare dove ci sono le altre. Ma le ciotole sono identiche, però niente, tutte seguono le altre, preferiscono stare strette e beccarsi. Ho provato più volte a prenderne una e metterla davanti alla ciotola da sola ma questa becca 3 secondi il mangime poi si accorge che le altre stanno tutte a mangiare di la e corre da loro.
Direi che le persone si comportano allo stesso modo, bisogna fare quello che fanno gi altri |
Re: I condizionamenti sociali
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Prima avevo un Nokiovo (hai presente?), lo utilizzavo come modem per navigare da pc fisso. :ridacchiare: Quote:
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Re: I condizionamenti sociali
Credo che ciò sia dovuto al semplice istinto, ce l'hanno gli animali ed in parte è rimasto pure nell'uomo. Il comportamento che ho descritto prima delle galline, per quanto stupido possa sembrare, se ci pensiamo in fondo è stata l'evoluzione che ha portato a ciò, se fosse un comportamento svantaggioso la specie si sarebbe estinta. Gli animali non hanno una elevata capacità di ragionamento e si basano sull'istinto, ma loro hanno esigenze elementari non complesse come l'uomo, a loro basta mangiare bere e accoppiarsi quindi è sufficiente il semplice istinto.
L'uomo ha esigenze più complesse degli animali, seguire l'istinto spesso può essere svantaggioso, comportarsi in un certo modo perchè lo fanno gli altri non porta sempre a benefici, se bevi fumi ti droghi perchè lo fanno gli altri sarà solo dannoso per te, se ti butti nel fosso perchè vedi che lo fanno gli altri sarà solo dannoso per te. L'uomo ha esigenze più complesse degli animali ma anche una più elevata capacità di ragionamento quindi può sfruttare la sua capacità di scelta e decisione senza seguire istinti o condizionamenti sociali. |
Re: I condizionamenti sociali
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Re: I condizionamenti sociali
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Perché non ne vedo l'utilità. Dirò di più, nel mio caso uno smartphone rappresenterebbe una sorta di svantaggio. Come ho scritto, per usare internet ho il pc. Per le chiamate mi affido al cellulare... sono a posto così. Ho già tutto quello che mi serve. Non desidero essere reperibile h24. Il mio tempo è mio e non degli altri. Non voglio essere quasi ficcata a forza in gruppi Telegram o Whatsapp (e lo dico anche pensando al lavoro). E questo paletto mi evita una buona dose di stress. Non sono costretta a rispondere a messaggi fuori luogo, invadenti o robe del genere... anche perché la gente, solitamente, preferisce queste app o le registrazioni vocali per contattare. Io sono reperibile tramite chiamata o sms e fidati, già solo per questo tendo a essere cercata solo per questioni davvero urgenti o importanti. E per il resto le app non mi regalano chissà quale vantaggio. Se voglio fare grafica, giocare, vedere video o studiare c'è il computer con tutte le sue possibilità. Lo preferisco. Ah, ultimo dettaglio.. se possiedi uno smartphone, bene o male, finisci per fare una promo internet. A me non serve, risparmio pure.. ricarico il telefono una volta l'anno solo per non far scadere la sim :mrgreen: |
Re: I condizionamenti sociali
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PS: anche io senza smartphone. PC molto meglio. Sui condizionamenti sociali.. penso siano inevitabili. Fare una cosa in solitudine è radicalmente diverso dal farla in un contesto in cui ci son altre persone. In ogni caso.. anche per me l'esclusione è qualcosa di molto più preoccupante dell'omologazione (che per certi versi è anche normale - in una certa misura -). |
Re: I condizionamenti sociali
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