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Il consumismo come modalità esistenziale
Vedere ogni giorno i cassonetti stracolmi di plastica, imballi e oggetti vari, gli scarti del cibo sono niente a confronto del resto, mi ricorda che mai prima è esistita un'epoca dove il materialismo e il culto degli oggetti ha raggiunto tali vette.
Siamo letteralmente sommersi dagli oggetti e da tutto ciò che serve a contenerli e venderli, ne producono così tanti, e quindi le persone sono spinte a consumarli e gettarli e comprarne continuamente di nuovi, che smaltirli è diventato un problema. Individui sepolti negli oggetti, schiavi degli oggetti: sono gli oggetti che danno loro una identità, uno status da sfoggiare, li definiscono, e così invidiano se vedono qualcuno che secondo loro ha qualcosa di un livello superiore, e vengono a loro volta invidiati. L'oggetto nuovo e perfetto ci ricorda che noi perfetti non lo siamo ma almeno possiamo consolarci con la loro geometrica e raffinata precisione e vedi certi simulacri di esseri umani inveire e disperarsi se lo smartphone, l'automobile, o qualsiasi altra stronzata che hanno elevato a idolo davanti a cui prostrarsi, subiscono un graffietto che ne rovina i criteri dell'industriale perfezione: è come se avessero graffiato la loro anima, qualcosa che deve esistere in eterno e senza subire mutamenti che la possa svalutare. Così come sfoggiano un oggetto nuovo sfoggiano anche il nuovo rapporto, vogliono essere ammirati, che si tratti di oggetti o di persone non fa differenza, occorre mettersi in mostra per ricevere l'apprezzamento altrui, altrimenti sei un fallito, altrimenti non esisti, e in questo le vetrine dei social hanno contribuito ad elevare tale pratica a livelli parossistici: dentro tali vetrine le persone si allineano come gli oggetti che trovano sopra gli scaffali dei negozi fisici o degli ecommerce, costruiscono la loro immagine virtuale come si costruisce una pubblicità, selezionando accuratamente, e si mettono in mostra per invogliare il consumo di individui con tanto di specifiche ed etichette varie cioè i profili, in modo tale che possano scegliersi come oggetti di un catalogo, e quando l'oggetto-rapporto si invecchia o si rovina, e non rispetta più i canoni e le aspettative, ecco che si sentono insoddisfatti e frustrati e quindi ne devono trovare uno nuovo che permetta di ricominciare il nuovo ciclo. |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Sul resto si può anche concordare. Ma non vedo questa realtà consumistica come necessariamente drammatica. |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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all'interno del testo. La tua posizione è contraddittoria e confusa. Qualsiasi affermazione può essere discutibile, non esistono assoluti nella nostra esistenza: l'assoluto è un concetto che esiste solo dentro la nostra testa. Esistono però differenti livelli di chiarezza quando si mettono in moto le nostre facoltà interiori. La differenza la fanno le basi dalle quali si parte per esprimere il proprio punto di vista: un paranoico non vede la stessa cosa che vede un'altra persona che non è paranoica, anche se entrambi osservano lo stesso fenomeno all'interno della stessa realtà. Che tu sia d'accordo o meno non aggiunge e non sottrae nulla alla discussione, non ho bisogno della tua approvazione, invece sarebbe interessante se spiegassi cosa ti spinge a rispondere in tale maniera. Gettare qualche parola, come ti ho visto fare spesso, senza analizzare e senza articolare almeno un minimo è molto semplice e comodo: ordinaria amministrazione sia dentro il web che fuori di esso. Se vorresti spiegarti ma non riesci basta dirlo, e se ti va ci si prova insieme. Leggiti, ad esempio, i due libri di Gunther Anders, L'uomo è antiquato, potrebbero aiutarti ad espandere la tua visione, o potrebbero anche confonderti se non capisci quello che leggi. Molto molto attuale nonostante sia stato scritto nel secolo scorso. Un altro libro estremamente attuale, anche questo del secolo scorso, è La società dello spettacolo di Guy Debord, il problema di questo libro è che l'autore è stato molto tecnico e ciò ne ha ridotto la comprensione e la diffusione: un vero peccato. Non so come io vi appaia quando scrivo, ma ti assicuro che non penso di possedere la verità né di comprendere tutto quello che si potrebbe comprendere, quindi il dialogo con altre persone, se portato avanti in maniera chiara diretta e sincera mi aiuta, ma l'onestà intellettuale per me è fondamentale e non negoziabile, non voglio avere nulla che fare con gli ipocriti balletti umani, con i furbi, con chi dice e non dice, con chi vuole solo apparire. Vado a farmi una passeggiata, buon proseguimento. |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Alla fine gli oggetti finiscono per possederti… bella riflessione insiemalvaneto! :)
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Mah, avessi soldi sarebbe meglio di niente ecco.
Viaggerei tantissimo quello sì |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Solo accettando la finzione ritroveremo l'umanità
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Non si può dare tutta la colpa alle persone di questa cosa perché è il sistema stesso che fa pressione affinchè le persone comprino, e successivamente buttino le cose, quando non sono più alla moda, aggiornate, e non fanno più status.
Persino nelle auto si è arrivati a un consumismo sfrenato: ora un sacco di gente dopo 5/6 anni cambia macchina, mentre fino a non molti anni fa c'era molta più gente che si teneva la stessa auto per 20 anni o più (in questo c'entrano anche le norme antinquinamento che sono pro consumismo e ti costringono a cambiarla). |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Non sono consumista, anzi, spendo pochissimo, ma per me non è un problema se gli altri lo sono.
Penso che ognuno abbia il proprio modo di stare bene. C'è chi lo trova nell'ascetismo, e chi circondandosi di oggetti, e poi ci sono mille altri modi ancora. A ognuno il suo. |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
Non sono pronto a tornare alla vita di città iperconsumistica, in provincia nei paeselli senti molto meno la pressione, sarà che sto invecchiando ma vorrei chiamarmi fuori da tutto
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Qui conferma che l'età media delle auto è aumentata rispetto agli anni passati. Abbiamo meno immatricolazioni del periodo precovid quindi come fa ad abbassarsi l'età media? |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Non tutte le zone sono uguali. Le statistiche fanno delle medie nazionali, non sono rappresentative dei singoli territori. Qui in Veneto le persone che hanno circa 40 anni (quindi presumibilmente con un lavoro stabile) e si tengono la macchina vecchia sono un eccezione. Non la cambiano perché non funziona più, la cambiano quando esce il modello nuovo. |
Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Re: Il consumismo come modalità esistenziale
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Molta gente ti snobba se hai la macchina vecchia con 200000km, anche se funziona benissimo. Ti dicono di cambiarla e di comprarne una di più figa, a costo di indebitarsi. È una questione di status qui nelle mie zone. |
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