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Lo capisce anche l'IA
https://www.focus.it/tecnologia/digi...za-artificiale
https://www.focus.it/images/2023/06/...l_1020x680.jpg Premetto che il mio non vuole in alcun modo essere un topic polemico, ma io mi stupisco di come sembri non esserci alcun limite al perbenismo. L'intelligenza artificiale, rispondendo agli stimoli ricevuti, quando gli viene chiesto di generare l'uomo e la donna idealmente belli, propone questi ideali di bellezza inarrivabili (di cui alcuni sono davvero consapevoli). Ora, con quale coraggio chi scrive l'articolo (in quello che ho citato ma in tanti altri sul web il succo è lo stesso), si mette a dire "le immagini generate dai programmi di IA rispecchiano anche caratteri discriminatori e razzisti"? Semmai questi caratteri discriminatori appartengono all'umanità e non all'IA, che invece ha risposto in maniera esatta alla richiesta di generare un corpo perfetto. A parità di perfezione, chi è bianco viene considerato più bello, sarà razzismo ma nei fatti è così. Ma ciò non toglie che tra un bianco basso e brutto e un nero o un asiatico, in ottima salute, alto e bello, il bianco non verrebbe più preferito. Si può dire che in astratto, nessuna forma è più bella di un'altra, ma ogni società ha degli ideali che sono molto chiari e oggettivi. Con queste immagini vediamo quella che è la bellezza considerata ideale. Detto tutto questo, io ho maturato già da un bel po' di tempo che il mio problema rimane la fobia sociale ed è la paura a bloccarmi nella vita. Molte persone, nonostante siano lontane da questi ideali impossibili riescono ad avere relazioni. Però pur avendo questa consapevolezza, che mai deve mancare, se viene chiesto, quali sono gli ideali, la risposta è chiara e non la si può negare dicendo che tutti sono belli e nessuno è brutto, sarebbe una forma esagerata di ipocrisia.... |
Non voglio sembrare polemica neanch'io ma pensare che l'unica vita degna di essere vissuta sia quella di coloro che nascono rispettando questi idealtipi estetici e sociali è tipica di chi ha scarse interazioni con il mondo reale e basa le sue idee su ciò che vede sulla rete, la quale diventa unica fonte di contatto con il mondo fuori dalle nostre quattro mura e quindi si arriva a maturare l'idea che fra noi e gli altri il divario è più marcato di quanto non sia realmente e che alla fine anche essere uomini medi sia un qualcosa di mediocre e banale. Io penso che alla fine in questo modo si fa solo il gioco di quella ristretta elite di persone che vuole imporre con la forza il loro modo di vivere che non è sostenibile dalla stragrande maggioranza delle persone, noi però gli crediamo ed è il motivo per cui siamo perennemente insoddisfatti delle nostre vite e allora i rapporti fra le persone diventano superficiali, le amicizie sono solo di convenienza, la bellezza soggettiva non esiste più, le relazioni nascono perlopiù su Tinder o simili, i partners sono da cambiare ogni due mesi, il fidanzato o la fidanzata è solo un trofeo da portare in giro, mettere su famiglia è solo un peso ecc.
Questa diventa la cultura dominante, ma lo diventa innanzitutto perché siamo noi a credergli. Il primo passo a volte sarebbe innanzitutto staccarsi dalla trappola del virtuale e vivere nel reale. |
Re: Lo capisce anche l'IA
Eh zio Ken che mostri i primi 2 O_O Si salva la terza che mi sembra una bellezza "normale" con poppe naturali. Gli altri 2 fanno paura, l'uomo è un alieno.
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Re: Lo capisce anche l'IA
L'articolo non mi indigna perché dice infatti che si tratta, giustamente, di canoni "assurdi" e che l'intelligenza artificiale si limita a "rispecchiare" ciò che vede su internet. Il problema lo vedo accentuato per chi passa molte ore su internet e ha scarse interazioni sociali, perché alla lunga si perde la capacità di distinguere tra realtà e finzione (mi includo nel problema perché mi capita di non avere vita sociale anche per periodi molto lunghi). Ho una certa antipatia per le strategie di marketing, l'importante è capire come funziona e non cadere nelle trappole che ci tende. Bisogna capire che internet è un campo d'azione molto prezioso per le aziende e che queste fanno a gara per attirare l'attenzione di possibili clienti, ciò che viene proposto deve parlare anche al nostro inconscio, quindi deve rappresentare qualcosa che va oltre la realtà, ecco perché i modelli di perfezione inarrivabili. Almeno una parte del marketing la vedo orientata in questo modo. Non succede solo online chiaramente, esistevano già da prima queste tecniche. L'importante è saper distinguere tra la "realtà" e la "realtà parallela" che ti viene proposta. Se tu riesci a restare esterno a questa dinamica, se riesci a prenderla per quello che è, il rischio di soffrire e di ammalarsi si riduce.
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Re: Lo capisce anche l'IA
Step 1: chiedere immagine di un modello Instagram ad un AI
Step 2: indignarsi e scrivere un articolo di giornale perché l'AI restituisce esattamente quello che hai chiesto Maledetta AI ci porterà alla rovina! Inoltre: "La stragrande maggioranza dei risultati ha proposto per lo più modelli di pelle bianca e olivastra (nel 53% dei casi) e con capelli biondi (nel 37%)". Sono scemo io o questa frase non ha proprio senso? |
Re: Lo capisce anche l'IA
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Sì, mi trovo pienamente d'accordo con le vostre osservazioni. Alla base di tutto il problema è la mancanza di vita reale |
Re: Lo capisce anche l'IA
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* nell'articolo c'è un link che riporta al progetto vero e proprio |
Re: Lo capisce anche l'IA
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Quelle percentuali non sono la stragrande maggioranza :nonso: |
Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
Anche me l'indignazione sembra strumentale.
Se ci si chiede quali siano i modelli prevalenti, giocoforza ne spiccherà uno o ne spiccheranno alcuni inevitabilmente a spese di altri. In un dato tempo e luogo magari spiccherà quello magro e con la pelle chiara, in altri tempi e luoghi spiccherà quello con la pelle scura e in carne e così via. Se si prende un numero sufficientemente alto di persone ci saranno sempre delle prevalenze, ovvero modelli che nel complesso saranno preferiti di più e altri che saranno preferiti di meno. Parlare di questo come una forma di discriminazione mi sembra eccessivo. La discriminazione per me è quando queste prevalenze di massima vengono sfruttate dal potere politico per farne una regola imposta a tutti tramite la forza, ad es. impedendo di studiare o di lavorare o di salire sui mezzi pubblici a determinati gruppi umani, o di segregarli in base alle appartenenze, come avveniva in passato tra uomini e donne o tra persone di diverse etnie. |
Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Io non ho mai creduto in nessun movimento e in nessuna azione collettiva, per me si può sfangarla solo individualmente. Il progresso non lo puoi fermare, sarà un futuro sempre più distopico e si vedono già i segnali. Soprattutto non è un problema avvertito dalla gente...non fanno quasi nulla per il clima figurarsi per queste cose. Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
Re: Lo capisce anche l'IA
Si ma e assurdo quei fisici femminili sono naturali, il primo ha solo il Sic pack che basta raggiungere con dieta e bodyfat basso, il tipo invece è irraggiungibile x il 99% della popolazione mondiale, stiamo parlando di livelli di definizione e massa muscolare raggiungibili solo dopo migliaia di ore di allenamento, anni di sacrifici e fatica e dieta precisa e probabilmente steroidi.... E la cosa assurda e che e sempre stato così pure nell' antichità le statue maschili erano degli adoni irraggiungibili, quelle femminili avevano pure i rotoli di grasso e assurdo fermate il mondo voglio scendere, cmq non capisce un cavolo sta ai i tratti estetici più attraenti sono viso, altezza ed etnia, il fisico viene ben dopo
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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Re: Lo capisce anche l'IA
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