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Digitalizzazione e fobia sociale
Secondo voi per chi ha problemi sociali la digitalizzazione é stata d’aiuto? Il fatto di poter fare molte cose e poter accedere a molti servizi seduti comodamente a casa davanti ad uno schermo ha fornito un rifugio sicuro per tanti che hanno questo tipo di problemi? O paradossalmente questa comodità ha evitato loro di doversi esporre forzatamente con le altre persone nel mondo e quindi gli ha risparmiato degli sforzi che avrebbero potuto, invece, essere molto utili? Insomma dai, anche solo fino a 30 anni fa in quanti potevano permettersi di vivere tappati in casa? Non c’era lo smartworking, non c’era l’home banking, non c’era lo Spid, non c’erano la spesa e lo shopping online, non c’erano le piattaforme di streaming etc., eri costretto ad interagire molto di più con gli altri, a gestire conflitti, incomprensioni o altre situazioni varie (ad esempio, ma chi cerca più di abbordare qualcuno per strada o sull’autobus? Una volta succedeva, eccome…) anche solo a livello superficiale.
E col metaverso come la mettiamo? Tra pochi anni ci saranno un sacco di persone che avranno attacchi di panico anche solo alla vista di un altro essere umano in carne ed ossa temo:Dno dai, esagero ma non la vedo benissimo… |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Ci sono anche aspetti negativi, un esempio è che grazie ai social le persone possono capire subito che tipo sei, se hai pochi amici, se non esci spesso... È più difficile camuffarsi insomma.
Comunque ora che ci penso, nella vita di tutti i giorni, parlando di cose pratiche, la digitalizzazione non mi ha stravolto la vita, perché non faccio smartworking, su internet compro raramente e a rimorchiare non mi è ancora stato utile. Mi è utile principalmente per cercare notizie che mi interessano e per parlare con qualcuno attraverso forum o chat. |
Mi viene in mente il cyberbullismo...ci sono ragazzi che si sono suicidati a causa di questo problema...
Ricordo la notizia di una ragazza che si era suicidata a causa di un video compromettente, che avevano pubblicato sui social a sua insaputa. Credo che possa peggiorare anche la fobia sociale, dato che può essere causata dal bullismo, discorso valido soprattutto per gli adolescenti. Anni addietro, magari bastava cambiare scuola e il problema era risolto o quasi ..oggi é più difficile camuffarsi, come ha detto crepuscolo. A me personalmente la tecnologia non ha dato chissà quale aiuto...scrivo sul forum, mi svago e ok...ma i problemi rimangono. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Ha pro e contro. Da un lato ti evita di affrontare personalmente una serie di situazioni difficili ma così ti porta a chiuderti ancora di più e non affrontare mai i problemi.
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
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Lo smartworking è il male (esagero, in realtà so bene che ha i suoi vantaggi).
Secondo me la digitalizzazione qualche danno l'ha fatto, più precisamente il poter comunicare, o meglio parlare, online anche con più persone in modo più o meno anonimo ma comunque protetto. Mi pare che abbia contribuito alla separazione dalla realtà là fuori, che già c'era e ci sarebbe stata anche senza internet. Pensavo in questi giorni che il fatto che posso per esempio esprimermi tranquillamente su questo forum mi diminuisce la frustrazione del non riuscire a farlo abbastanza IRL; non provo a fare le cose in modo migliore quando interagisco con persone dal vivo. Non dico buongiorno quando entro in un piccolo supermercato, non mi impegno a favorire un minimo di conoscenza o di dialogo con le cassiere o con altri che ci lavorano, faccio tutto in modo svogliato e disinteressato (non lavoro in un negozio ma è una delle pochissime realtà che frequento fuori dagli schermi), perché tanto poi posso compensare ridando vita a quelle 'esperienze' descrivendole dal mio punto di vista e raccontandole con un po' di creatività o investimento psicologico non così giustificato quando vengo qui a postare. Scrivere e immaginare di esser letti mentre si parla della tipa con cui ci si è scambiati uno sguardo ti dà quell'impressione che sia successo qualcosa di particolare, ci metti più di quello che c'è stato o di cui puoi sapere nella storia che racconti e ci credi un po' pure tu. Ma se riuscissi a dire qualche parola in più con la tipa di quel negozio e provassi a sondare il terreno capirei quanto c'è di possibile oltre quello sguardo, probabilmente proprio niente, e allora penserei a spostare l'attenzione da altre parti, e se le parti che frequento non offrono molto, potrei addirittura rischiare di attivarmi per cercare. Sono andato un po' OT e ho probabilmente esagerato gli effetti del mondo virtuale ma dei collegamenti tra quest'ultimo e le cose che ho detto ci sono. Sarebbe meglio vivere la vita reale per vivere e scrivere un libro per immergersi nell'immaginazione ma schivare per quanto possibile questi luoghi che ti stordiscono e non ti fanno più distinguere l'ipotetico e il reale. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
L'ho scritto parecchie volte sul forum, ma almeno per i problemi che ho io la digitalizzazione e internet mi hanno salvato la vita.
Mi hanno permesso di trovare più volte lavoro, mi hanno permesso, tempo fa, di agganciarmi a persone che poi si sono tradotte in sbocchi sia professionali che creativi, mi permettono di interfacciarmi con tutta la macchina amministrativa e burocratica attenuando l'ansia e l'incapacità che altrimenti avrei se fosse tutto ancora analogico, mi permettono di esprimermi e sfogarmi tramite canali che, in un Mondo analogico, non esisterebbero, ma soprattutto mi hanno fatto scoprire che, per molti dei problemi in cui mi dibatto, non sono da solo, ci sono altre persone che lottano contro le stesse cose, proprio come me. In sostanza, se fossi nato prima del Mondo digitale a quest'ora sarei senza lavoro, senza amici, ancora più alienato, ancora a casa dei miei genitori, mantenuto da essi e in attesa della loro morte per poi farmi fuori sperando di riuscirci. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
No ha solo peggiorato le cose. Alternative false e specchietti per le allodole. Solo un motivo in più per passare le vita dietro un monitor fra quattro mura e li marcire e decomporsi lentamente, incentivi ad esistenze sempre più finte e vuote. La digitalizzazione aiuta sempre i soliti, chi aveva già gli strumenti ora può farne uso più comodamente, chi era nulla prima nulla è rimasto.
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Secondo me ha peggiorato le attitudini. Se sei costretto a dover uscire di conseguenza poi sei anche più allenato. Questo per quanto riguarda le commissioni. Riguardo alla vita sociale penso che cambi poco, se non ci fosse stato internet ci sarebbe comunque stata la televisione, la radio e i videogiochi per passare il tempo. Io in adolescenza stavo quasi sempre a casa, e internet non era neanche nell'immaginazione degli inventori, semplicemente facevo altre cose.
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Grande risorsa che come ogni strumento bisogna saper utilizzare. La rivoluzione tecnica è stata una manna dal cielo per alcune realtà e ha aiutato a migliorare drasticamente svariati settori, che senza tali strumenti sarebbero fallite.
Sul Meta. Premetto che non stimo particolarmente Zuckerberg eticamente parlando. Ma devo ammettere che quando ha fatto il lancio con Meta e ha chiarito di che cosa si trattasse, ho dovuto a malincuore ammettere che molto probabilmente la sua sarà l'Invenzione innovativa per i prossimi anni. Io credo che sia una figata, dipende sempre da come la si sfrutta. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Nell'uso privato ognuno può vederla come vuole. Però nei portali si entra pure come operatori nel lavoro dipendente, quindi non per libera scelta. Nessuno ha l'obbligo esplicito di avere una carta d'identità elettronica o uno spid (il quale presuppone un telefono mobile), però vengono spesso sottointesi come requisito tecnico e facilmente non sono disponibili tutte le opzioni previste dalla normativa (spid, cie, cns...). La firma digitale magari è assegnata d'ufficio, mentre per spid e affini si fa presto a lasciarle da fare a ciascuno. Morto un Papa se ne fa un altro, e per svolgere una data funzione basterebbe assegnare di volta l'incarico, invece con la mania degli accrediti ognuno ha innanzitutto un profilo personale e poi ci appende le varie funzioni.
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
E' di aiuto per certe operazioni quali alcune postali, bancarie, pagamenti vari, ricerca di materiale, prenotazioni ecc. Però avrei voluto che la digitalizzazione fosse arrivata ad un punto tale da poter aiutare effettivamente chi ha certe problematiche come me sotto l'aspetto lavorativo. Dargli un'altra possibilità insomma.
Al momento il lavoro da remoto è solo qualcosa per "soliti noti" come dico io, cioè gente skillata professionalmente, meglio se con esperienza e/o soldi da investire e un bel pò di fortuna. E poi non esiste un lavoro che si fa da remoto, esistono lavori che possono essere svolti anche da remoto. Quindi significa che prima devi avere le abilità necessarie per presentarti nel mercato del lavoro e poi devi avere anche la fortuna di essere assunto da chi cerca solo da remoto (o ingranare se ti metti in proprio). Sotto l'aspetto relazionale a me ha cambiato poco e niente, non c'è poi molta differenza con il mondo "offline": soliti muri e imbecillità. Anche online cerco di interagire il meno possibile per non intossicarmi. |
Molto utile per trovare risorse e conoscenze e notizie, per evitare code negli uffici risparmiandoti magari l'impiegato sgarbato ma più in generale la gestione del contatto umano, tanto non è così che si impara a cavarsela nelle situazioni complicate, e tempo.
Non mi vengono in mente cose particolarmente negative, non rinuncio a fare niente di altro che voglio fare per stare davanti a computer e smartphone. Anche i libri se ho voglia di leggere posso farlo con quelli digitali, non ho un rapporto preferenziale con la carta. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
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Sono li per lavorare, non siamo a scuola o in un gruppo ricreativo. Buongiorno/Buonasera fine. Ora anche per fare la spesa ho bisogno di avere skill sociali? Inoltre non è prassi sentire che la maggior parte delle persone che lavorano in un supermercato farebbero volentieri a meno delle inutile chiacchiere che giornalmente, per 8 ore al giorno devono subirsi dai clienti. Sul discorso smart working penso che debba essere la normalità. Ovviamente solo sul tipo di occupazione lavorativa nel quale non vi è bisogno della presenza fisica. Oltre a ridurre notevolmente lo stress, vi sono notevoli vantaggi. -In primis non hai l'ansia di fare tardi la mattina, lavorando da casa non hai bisogno di vestirti e prepararti. -Riduci enormemente i costi della benzina, per chi lavora lontano da casa a fine anno sono migliaia di euro risparmiati. -Non vi sono inutili competizioni e rapporti forzati tra colleghi. -Hai molto più tempo per te stesso e la giornata dura di più. Ripeto ho ex conoscenti e anche familiari stretti che lavorano da anni solo in smart working e ci metterei la firma domani stesso per avere un lavoro del genere e gestire la mia giornata a mio piacimento. |
Re: Digitalizzazione e fobia sociale
può essere sia un pro che un contro, dipende sempre da come viene utilizzata
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
No l'esatto opposto, è stata solo un motivo in più per stare chiusi in casa a vivere un'esistenza di plastica. Far finta di aprirsi e comunicare da dietro uno schermo fra 4 mura, l'illusione di una vita parallela che non esiste e non potrà mai esistere. Non essendo io fobico ma depresso cronico non mi è mai fregato nulla, comunque il mio cervello mi dice che la vita fa schifo e non che le persone fanno paura, quindi non aiuta e non fa danno.
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Re: Digitalizzazione e fobia sociale
Da un lato la digitalizzazione aiuta per evitare delle situazioni stressanti e ansiogene, ma dall'altro secondo me rende chi soffre di problemi sociali ancora più isolato dalle altre persone, soprattutto nei social.
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No, secondo me la digitalizzazione ha portato ancora più isolamento e a ignorare quelle abilità sociali che invece sono importanti quando occorre interagire con altri.
(e prima o poi tocca) |
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