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Soffrire la velocità
Io penso che molti problemi che mi sono venuti negli anni siano dovuti alla velocità di questa società..dove se resti indietro sei out..se non fai le cose nei tempi non esisti..e più soffri più resti indietro più non riesci a combinare niente,sentendoti un fallito..e così arriva la depressione..qualcuno si ritrova?
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Re: Soffrire la velocità
Eccome se mi ritrovo, è proprio il vero problema di fondo secondo me, però ovviamente ci vogliono far credere che siamo noi quelli sbagliati che non sappiamo adattarci e non la società, e intanto crescono le persone che assumono psicofarmaci.
Fin da piccoli si viene educati seguendo questo modello, a cominciare dalla scuola per creare la competizione, la corsa al miglior risultato possibile. E poi si segue questa strada, la corsa prosegue in altri modi, fino al lavoro ed anche dopo. E ci vengono propinati sempre messaggi che ci comunicano che la cosa più importante sono i risultati, le posizioni raggiunte entro un limite prestabilito, come se queste cose stabilissero il tuo valore come essere umano. Ed il bello è che la maggior parte della gente ci crede pure, e dà tutto per scontato come se fossero le cose più naturali del mondo. Spaventoso, davvero. Non riuscirò mai a stare al passo di questa corsa frenetica e folle che gli altri fanno. |
Re: Soffrire la velocità
Mi ci ritrovo in pieno.
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Re: Soffrire la velocità
Sono sempre stata indietro rispetto agli altri e purtroppo non di poco, ne sto pagando le conseguenze. Sto molto male e non faccio altro che pensarci.
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Re: Soffrire la velocità
Tantissimo, e ci aggiungo questo mio continuo procrastinare qua e là, che è stato come un mettere continuamente la polvere sotto il tappeto... non la raddrizzi più, per come la vedo io e soprattutto per come vedo le reazioni dall'esterno.
No quote. |
Re: Soffrire la velocità
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Soprattutto con le esperienze mancate in adolescenza; non si tratta di un discorso legato al successo od al concetto di vittoria, ma ad una condizione deficitaria, vuoi per l'estetica o per il carattere, che porta all'impossibilità di sviluppare le adeguate abilità sociali per affrontare poi la realtà di tutti i giorni al di fuori del contesto scolastico. A quel punto capisci di essere rimasto indietro rispetto a tanti altri, e che la risalita è ripida e durissima perché spesso ci si ritrova senza armi per risolvere i problemi :( |
Anch’io la penso così , l’ansia del dovere essere diverso da così mi si aggiunge all’ansia che già ho di base e diventa tutto impossibile per me , sotto tutti i punti di vista , molti disturbi psichici che ho mi derivano da quello , sono molto fragile , oltretutto nel mio caso si aggiunge la mia situazione estetica che non mi da la voglia di stare in mezzo alla gente
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Re: Soffrire la velocità
Travolti da treni in corsa dal primo vagito all'ultimo respiro.
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Re: Soffrire la velocità
Si sono d'accordo, ma ora più che soffrire mi sono estraniato completamente, perchè più di sentire la pressione di non aver fatto determinati passi in quei tempi prestabiliti, trovo una stupidaggine l'intero ragionamento.
Da fuori vengo visto male da molti per le mie scelte, ma ormai non mi va nemmeno più di confrontarmi, di discutere, mi sono stancato. |
Re: Soffrire la velocità
Una società veloce atta a riempirci di nozioni di cui non abbiamo bisogno, per fare cose di dubbia utilità ed incontrare gente di cui si farebbe volentieri a meno.
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Re: Soffrire la velocità
Si tratta dell'eterna questione che mi pongo ormai da anni, in quale misura i fattori esterni (in questo caso sociali) influenzano la nostra sofferenza? Oppure siamo noi che non abbiamo le capacità psicologiche per fare fronte alle asprezze che la vita ci riserva?
Io condivido il pensiero di alcuno psichiatri e psicoterapeuti che sostengono che la società sta diventando sempre più disumanizzata e che vuole imporre dei modelli di successo, competizione e consumismo usa e getta (e quindi di velocità e precarietà) che sono incompatibili con l'essere umano. C'è un però, ovvero che il nostro malessere ha origini molto lontane (nell'adolescenza se no nell'infanzia) e in quei momenti non avevamo la consapevolezza di cosa fosse la società e di come avrebbe potuto degenerare in quella cosa che per noi adesso è insopportabile. E non avevo nemmeno la consapevolezza di aver bisogno di un aiuto! Proprio non ci pensavo... Insomma certe caratteristiche della nostra personalità ce le abbiamo da sempre, siamo nati così (è un fattore biologico?) e questi tratti "negativi" (timidezza, umore depresso, ipersensibilità, isolamento) sono stati inevitabilmente aggravati dalla piega malsana che ha preso la nostra società. |
Re: Soffrire la velocità
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Comunque vedo che molti qui provano le stesse cose che provo io, ahimè |
Re: Soffrire la velocità
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Re: Soffrire la velocità
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Re: Soffrire la velocità
sicuramente sono serotoninergico... la dopamina me la devono iniettare nel cuore direttamente per farmi uscire dal torpore.
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Re: Soffrire la velocità
Non lo so, sono un po' scettico. Fino a un po' di tempo fa ti avrei dato ragione ma ora non sento di dartela. Ti faccio un esempio pratico, immaginati un uomo di 50 anni, che si è laureato a 40, è medico da 10 anni (si è possibile e ne esistono) e con questo lavoro ha costruito con calma una bella casa, una bella auto e una vita dove è rispettato da tutti.
Immagina che questa persona fino a 32 anni ha praticamente bruciato la sua vita, non ha combinato quasi nulla, ma decide di dare una svolta alla sua vita e tramite aiuti pubblici e qualche parente si iscrive all'università fino a laurearsi. Dov'è la velocità in tutto questo? Una persona in tremendo ritardo che comunque a 50 anni verrà rispettato da tutti perché ciò che contano sono i fatti, probabilmente fino a 40 anni sarà stato giudicato (SUPERFICIALMENTE) come uno sfigato, uno in netto ritardo ma nessuno potrà dire niente una volta a fatti compiuti. Le stesse persone che giudicano superficialmente prima giudicano superficialmente dopo e di fatto il giudizio dopo sarà stravolto. Il punto è che quando stai indietro finisci in un buco nero che ti fa credere che è troppo tardi, ma in realtà non è mai troppo tardi, c'è sempre un modo per svoltare la propria vita se si ha abbastanza forza di volontà per farlo. L'unica cosa che si perde è il tempo, ma in qualsiasi momento uno può ricominciare da capo. Il miglior momento per piantare un albero è 10 anni fa o oggi. La vera sofferenza oggettiva non è la velocità ma il tempo di investimento, per avere una vita dignitosa è necessario investire tanto tempo e tante risorse, è l'unico limite reale ed oggettivo che ogni persona deve affrontare. Prima che qualcuno mi fraintenda, il tempo perso è oggettivamente un male, perdere ad esempio dai 20 ai 30 anni è comunque un danno non indifferente, non ritorna quel periodo e quel tipo di esperienze, ma è altrettanto vero che tutti i restanti anni di vita si possono vivere bene, basta darsi da fare (e non è facile). |
Re: Soffrire la velocità
infatti la pazienza è una caratteristica che ricerco nelle persone. questo mondo è troppo veloce, tutti vogliono andare veloci, corrono e non sono pazienti.
io sono lenta, mi piace riflettere, pensare. oggi non devi pensare troppo, devi agire in fretta. non è un mondo fatto per me. |
Re: Soffrire la velocità
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Re: Soffrire la velocità
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