![]() |
Non essere parte di nulla
Non sono mai riuscito a parte di nessun gruppo, a parte quelli della scuola. Nonché io abbia parecchi hobby, nessuno è sviluppato al punto di poter far parte di un gruppo. Es: trekking, scalatori, audiofili, appassionati di auto.. niente. E si sa che far parte di u ngruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
Ma i miei complessi di inferiorità e la mia impossibilità ad avere costanza nel frequentarli causa orari di lavoro e sbalzi di umore mi preclude da questi scenari.. pazienza, sarò per la prossima vita :nonso: |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Io questo problema ce l’ho fin dall’asilo. Mi hanno sempre escluso, preso in giro, molte volte anche deriso davanti tutta la classe. Infatti eccomi qui a 22 anni senza amici né ragazza. I compagni di scuola hanno contribuito a rovinarmi la vita e ovviamente ho un’autostima che fa’ pena. Anche se sinceramente penso che frequentare quei gruppi che citi serva a poco. Ho provato palestra, calcio, basket, e gli amici nonme li sono fatti ugualmente. Solo le solite conoscenze per scambiare 2 chiacchiere e poi ognuno a casa propria. Gli amici non te li fai nei luoghi di ritrovo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Qualcuno potrà anche cavarne qualche amicizia per particolari casualità di compatibilità, ma per il resto, si è solo persone che si è lì per fare una determinata cosa e nulla di più, ognuno vale l'altro. |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
|
Re: Non essere parte di nulla
https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=6888
Sdrammatizziamo un po'... Ricordo che in un manuale sui disturbi di personalità "I Disturbi di Personalità. Modelli e trattamento", il capitolo che trattava quello evitante aveva per titolo Disturbo evitante di personalità: il dolore di non appartenere "…Nessuno avrebbe scorto in lui quella timidezza tipica di chi si ritrova fra persone amiche tra loro, legate da echi consolidati di complicità scherzosa e da superstiti allusioni a nomi carichi, per loro, di speciali significati, che fanno capire al nuovo arrivato come la storia che ha cominciato a leggere nella rivista sia in realtà iniziata molto tempo prima su vecchi numeri ormai introvabili; ascoltando la conversazione generale, densa di riferimenti ad occorrenze a lui ignote, l'estraneo tace e sposta lo sguardo su chi sta parlando e, più serrate si fanno le battute, più gli occhi si fanno mobili; ben presto il mondo invisibile che rivive nelle parole degli astanti diviene opprimente e lui si domanda se non abbiano intavolato a bella posta una conversazione alla qual è estraneo…" da L'occhio di V. Nabokov Smurov è il personaggio di un breve romanzo del 1965, dove Nabokov descrive il mondo interno di un "Sogljadataj": un "osservatore", una "spia". Smurov è, in realtà, un emigrato nella Berlino del periodo della rivoluzione russa: gente sradicata dal suo paese, costretta ad adattarsi ad un nuovo mondo. E' un uomo inconsistente, sembra un fantasma e in lui si specchia un microcosmo di personaggi dell'emigrazione russa, dall'indigente all'uomo di successo, come Kasmarin, ricco commerciante inserito nella società tedesca, e per questo suo naturale opposto. Spesso nel penetrare la psicologia dei pazienti con disturbo evitante di personalità (da adesso in poi DEP), approdiamo a persone come Smurov, spettri in un mondo al quale non appartengono, dove assumono un ruolo di "osservatore" piuttosto che di "attore". In questo capitolo sosterremo che l'esperienza di estraneità e non appartenenza è centrale nel determinare e mantenere la dinamica del disturbo, che essa è, ricorsivamente, effetto e causa di deficit di metarappresentazione... |
Re: Non essere parte di nulla
Tristissimo che il personaggio nella vignetta (quello a dx.) sia la mia copia esatta :(
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
La mia diagnosi di DEP è ulteriormente confermata. Magari anche io provengo dall'ex URSS e sono stato adottato.. vai a sapere. Potrei fare mille esempi: Al lavoro ci sono 2 fazioni nel personale e io pur riconoscendo validità in ognuna di esse non mi rivedo in nessuna delle 2. In palestra non riesco e non posso legare, perché non ho il fisico come gli altri, non ho orari e giorni fissi in cui andare. E mille altri esempi. |
Re: Non essere parte di nulla
E' una cosa che nasce in famiglia. Genitori inadeguati al loro ruolo che concentrano lo sforzo educativo solo su un fronte (come hanno fatto i miei) oppure si dimostrano negligenti e poco attenti (come accade a molti depressi/distimici). Ci si sente emotivamente poco o per nulla connessi con loro, che dovrebbero fornire il primo tramite col mondo, e si finisce per replicare il modello nei rapporti sociali successivi.
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Molti genitori sono dei criminali. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Lo sforzo educativo si concentrava solo sullo studio, ma perché ai loro tempi e anche ai miei quando ero ragazzino si usava così. Prendi una laurea e basta quello. Troverai un'ottimo lavoro e tutto verrà da se. Una volta era così.. poi sono cambiate le regolo del gioco in corso d'opera. |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Per questo non accetto il tuo modo di semplificare le cose. Se io vado a scuola e non partecipo, non interagisco e la maestra poi riferisce tutto ai genitori, questa evenienza salta fuori da diversi fattori: contesto sociale scolastico, temperamento del bambino e capacità di interazione sociale esterna alla famiglia, risposta e osservazione del docente che sollecita un qualche intervento genitoriale, e infine risposta dei genitori a queste osservazioni, in genere magari sbagliata. Siccome la cosa a catena produce anche difficoltà nello studio i genitori cercano di salvare il salvabile. Questa situazione non è standard, ma non l'hanno prodotta i genitori, al più i genitori sono stati incapaci nel riuscire a gestirla adeguatamente. Sono due tipi di responsabilità ben diverse. |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Estraneo al mondo; incapace di prendere decisioni e di schierarsi a causa della mia idea di inferiorità ed inadeguatezza. Mi viene da pensare agli osservatori della serie Fringe, quegli individui "alieni" pallidi, calvi, seriosi e rigidi, sempre vestiti in giacca e cravatta. Quote:
|
Quote:
Intendo dire...sì..ok il gruppo ...ma se poi essendo anche inserito in un gruppo, poi ho scarse possibilità di conoscere qualche donna.....non me ne faccio un gran che. Questa almeno è l'impressione che ho avuto....ma spero di sbagliarmi. In fondo...se l'obiettivo è di fare qualche attività con altre persone....non è poi così impossibile fare parte di un gruppo. Spesso è anche lo scarso interesse che ci trattiene a fare dei tentativi...se poi il.gruppo non può diventare un mezzo per raggiungere altri obiettivi. |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
|
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Mai appartenuta a nessun gruppo né categoria, mi schifano come se fossi una blatta. Effettivamente ci ho pensato molte volte di trovare un modo per farmi rinchiudere in un istituto, ma non ho il coraggio e non saprei bene come fare. |
Re: Non essere parte di nulla
Quote:
Se all'interno di un gruppo sei uno sfigato non serve a niente, forse è anche più dannoso. Soprattutto per il discorso donne. Loro guardano sempre e comunque il migliore del gruppo. Ma è sempre status "relativo". Poi se sei una persona famosa, un cantante o un attore allora hai status "assoluto", perché tutti ti conoscono. |
Re: Non essere parte di nulla
La prossima vita è questa.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 15:40. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.