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red dragon 18-09-2015 15:27

il vaso che straborda
 
è solo un cazzo di sfogo , forse cancellero tutto dopo .
scrivo qua perche sono talmente sfigato che non ho nessuno con cui parlare .
oggi dovevo andare a fare un esame . mi sveglio alle 6 ,e tra me e me dico : "anche se non so un cazzo , io ci provo lo stesso almeno vedo come funziona" .vado in paranoia perche penso che la biglietteria alle 7 è ancora chiusa e io il treno ce l'ho alle 7.15 .allora vado sulla stazione accompagnato da mio padre e vedo che effettivamente la biglietteria era chiusa . allora mio padre mi accompagna ad un altro paese dove passava il treno per vedere se almeno li c'era la biglietteria aperta . durante il tragitto un cazzo di trattore era davanti e fa perdere tempo . sta di fatto che arrivo a quest'altra stazione e vedo il treno che parte mentre scendo dall'auto . ah la biglietteria era aperta ma fanculo che non aveva piu importanza . mi sono sputtanato una possiblita . sono entrato di nuovo in macchina e ho iniziato a uurlare ,sbraiatare , bestemmiare . ho detto vicino a mio padre in preda alla rabbia: "non mi ci iscrivo all'universita quest'anno , cazzo lo faccio a fare il secondo anno se nel primo anno mi mancano un sacco di esami . sono un fallito , non sono buono a nulla e autocommiserazioni varie " . niente . il pensiero di ritornare a casa e sorbirmi le lagne di mia madre mi fa venire il disgusto .allora rimango in auto mentre mio padre va a lavoro(non ho fatto la fine del neonato che venne lasciato in auto dai genitori e mori, state tranquilli) . lo scazzo mi è passato ma niente . davvero sono un incapace . poi la cosa ancora piu drammatica è che non ho nessuno a cui dire queste cose . in casa non posso parlare con nessuno che mi mangiano vivo . poi chissa perche sono diffidente e chiuso. vabbe .forse dovrei contattare una psicologa di nuovo .anche se non serve a nulla almeno posso parlare liberamente . boh
avrei cosi voglia di uscire da questo torpore e prendere le redini della mia vita invece in questa casa sembra che ci sia intrappolato . e sono trattato come un bambino. alla fine bisogna essere stronzi pochi cazzi . ho scelto questo titolo perche ne ho le palle piene di tutta questa situazione e di questa vita . forse ho sbagliato a scrivere cose personali qua ma vabbe .

cancellato11788 18-09-2015 19:30

Re: il vaso che straborda
 
non potevi salire sul treno e fare il biglietto a bordo?

QuantumGravity 18-09-2015 21:49

Re: il vaso che straborda
 
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

red dragon 18-09-2015 22:25

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

diciamo che hai centrato il punto .hai capito bene cosa ho

Ippocrates 18-09-2015 22:32

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

Bellissimo post !

Inosservato 18-09-2015 23:03

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da Belacqua (Messaggio 1594678)
non potevi salire sul treno e fare il biglietto a bordo?

sì :miodio:

ma adesso si inca...rà ancora di più :mrgreen:


mi spiace, avrai avuto una situazione di stress che ti ha fatto sfogare, va bene, succede a molti, vai tranquillo, gli esami si ridanno, non è finito niente, prova sto secondo anno se va va se non va farai altro

la faccio semplice forse perchè è semplice (anche se vivendolo in prima persona so che non sembra), forza e coraggio ._.

PS: tralatro dare un esame senza essere preparati è una cosa estrolodevole, molti timidi ti invidieranno per la sfacciataggine

lauretum 18-09-2015 23:19

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1594819)
sì :miodio:

ma adesso si inca...rà ancora di più :mrgreen:


mi spiace, avrai avuto una situazione di stress che ti ha fatto sfogare, va bene, succede a molti, vai tranquillo, gli esami si ridanno, non è finito niente, prova sto secondo anno se va va se non va farai altro

la faccio semplice forse perchè è semplice (anche se vivendolo in prima persona so che non sembra), forza e coraggio ._.

PS: tralatro dare un esame senza essere preparati è una cosa estrolodevole, molti timidi ti invidieranno per la sfacciataggine

Si poteva farlo a bordo comodamente , sganciando 50 euro in più

The_Sleeper 19-09-2015 02:59

Re: il vaso che straborda
 
Se la psicologa pensi possa esserti utile per avere una persona a cui parlare dei tuoi problemi ben venga contattarla.
Anche sfogarsi ed aprirsi in realtà è utile comunque, a maggior ragione se chi ascolta è una persona che più di altri dovrebbe saperti consigliare un percorso (si spera ).
Avendo una situazione famigliare dura non c'è di che stupirsi che tu sia chiuso e diffidente in generale, mancandoti i riferimenti principali da cui dovresti ricevere sostegno ed aiuto nel perseguire le tue scelte.

Fare l'università nonostante questo è tutto fuorchè da incapaci.
Se ciò che studi ti piace stringi i denti e cerca di arrivare in fondo, non mollare.
Se ci metti più tempo di altri hai tutti i motivi per non sentirti in colpa.
In futuro potrebbe essere ciò su cui far leva per lasciarti alle spalle queste tue catene.

tersite 19-09-2015 05:10

Re: il vaso che straborda
 
l'autostima è fondamentale

T.A.R.D.I.S. 19-09-2015 08:53

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da red dragon (Messaggio 1594458)
è.forse dovrei contattare una psicologa di nuovo .anche se non serve a nulla almeno posso parlare liberamente.

E credi sia poco! Personalmente lo ritengo fondamentale! Ti invito a farlo.

pokorny 19-09-2015 09:39

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita

Manca "riscontri autorevoli"; se ricordo bene su FB abbiamo chiacchierato con RD e mi ricordo di avere espresso sempre fiducia che potesse tranquillamente farcela. Certamente o non l'avrò espresso in modo convincente oppure come più probabile e giusto la fonte (ovvero me) non è stata "autorevole".

Oltretutto se si fa il piano di studi giusto, la facoltà che potrebbe fare / voleva fare / farà / boh / etc. , è uno dei pochi indirizzi di studio che in Italia ha ancora prospettive di lavoro su scala temporale media.

pokorny 19-09-2015 09:42

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1594835)
Si poteva farlo a bordo comodamente , sganciando 50 euro in più

Sicuro o Sublime? Per quanto ricordo se ci si fa pescare seduti e senza biglietto è un conto, se invece appena saliti si cerca il controllore chiedendo il biglietto a bordo, son pochi spicci. Ma magari le norme sono cambiate, il mio ultimo treno (in tutti i sensi) è stato diversi anni fa.

_Diana_ 19-09-2015 11:26

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

Impeccabile... :bene:

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1594942)
Sicuro o Sublime? Per quanto ricordo se ci si fa pescare seduti e senza biglietto è un conto, se invece appena saliti si cerca il controllore chiedendo il biglietto a bordo, son pochi spicci. Ma magari le norme sono cambiate, il mio ultimo treno (in tutti i sensi) è stato diversi anni fa.

Anche a me era capitato di fare il biglietto così, perché la macchinetta dei biglietti era fuori uso e il controllore lo sapeva.

Kivala 19-09-2015 11:28

Re: il vaso che straborda
 
Credo di capire come ti senti, Red Dragon, quando sei in questa situazione sembra insostenibile. Ma presta attenzione a questa fase della tua vita cruciale: a volte succede anche che pur di prendere le redini della sua vita prima possibile, uno rinunci a studiare e trovi un lavoro, se ne vada di casa e stia davvero bene, ma rischia di diventare un boomerang se poi il lavoro che ha scelto non gli piace o lo fa sentire sminuito nel confronto con gli altri. A quel punto uno si potrebbe ritrovare a chiedersi se forse studiando, sarebbe cambiato qualcosa. E magari si pentirebbe di non aver resistito di più e far fare alla propria famiglia inadeguata, almeno il suo dovere materiale, sostenendolo durante gli studi.

Tornando a te, hai la possibilità di andare a studiare più lontano? Magari assaporare un po' di indipendenza ti spronerebbe ad organizzarti meglio.

red dragon 19-09-2015 12:05

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da Belacqua (Messaggio 1594678)
non potevi salire sul treno e fare il biglietto a bordo?

il problema non è il biglietto in se quanto la tensione che si accumula stando a casa e l'egoismo di ogni membro della mia famiglia e pensare solo ed esclusivamente alle proprie cose

Quote:

Originariamente inviata da The_Sleeper (Messaggio 1594932)
Se la psicologa pensi possa esserti utile per avere una persona a cui parlare dei tuoi problemi ben venga contattarla.
Anche sfogarsi ed aprirsi in realtà è utile comunque, a maggior ragione se chi ascolta è una persona che più di altri dovrebbe saperti consigliare un percorso (si spera ).
Avendo una situazione famigliare dura non c'è di che stupirsi che tu sia chiuso e diffidente in generale, mancandoti i riferimenti principali da cui dovresti ricevere sostegno ed aiuto nel perseguire le tue scelte.

Fare l'università nonostante questo è tutto fuorchè da incapaci.
Se ciò che studi ti piace stringi i denti e cerca di arrivare in fondo, non mollare.
Se ci metti più tempo di altri hai tutti i motivi per non sentirti in colpa.
In futuro potrebbe essere ciò su cui far leva per lasciarti alle spalle queste tue catene.

grazie per l'intervento . in realta penso che , finanze permettendo , ritornero. sono abituato ad accumulare tanto e poi scoppio e come nel caso di ieri , mi incazzo pure in pubblico . meglio sfogarsi a piccole dosi

Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1594934)
l'autostima è fondamentale

il segreto di pulcinella
Quote:

Originariamente inviata da Kivala (Messaggio 1594982)
Credo di capire come ti senti, Red Dragon, quando sei in questa situazione sembra insostenibile. Ma presta attenzione a questa fase della tua vita cruciale: a volte succede anche che pur di prendere le redini della sua vita prima possibile, uno rinunci a studiare e trovi un lavoro, se ne vada di casa e stia davvero bene, ma rischia di diventare un boomerang se poi il lavoro che ha scelto non gli piace o lo fa sentire sminuito nel confronto con gli altri. A quel punto uno si potrebbe ritrovare a chiedersi se forse studiando, sarebbe cambiato qualcosa. E magari si pentirebbe di non aver resistito di più e far fare alla propria famiglia inadeguata, almeno il suo dovere materiale, sostenendolo durante gli studi.

Tornando a te, hai la possibilità di andare a studiare più lontano? Magari assaporare un po' di indipendenza ti spronerebbe ad organizzarti meglio.

in realta non so nemmeno io cosa cerco . adesso non mi sento per niente motivato a studiare per vari motivi :
1) i miei genitori mi hanno sempre fatto una testa tanta sullo studio e ora mi è venuto un po la riluttanza . ho perso l'entusiasmo .
2) ho problemi in famiglia che non sto qui a elencare e sento sempre che il supporto familiare sia qualcosa di precario e non solido come vorrei .
3) ho sempre avuto la volonta ma io leggo e rileggo gli appunti da studiare e non mi entra niente . vedo certe persone che studiano due minuti e rendono piu di me che mi sbatto ore ed ore .

non ho la possibilta di andare a studiare all'estero per vari motivi che non sto qui ad dire

red dragon 19-09-2015 12:09

Re: il vaso che straborda
 
e non potete capire che significa non potersi confidare con le persone piu vicine e litigare per ogni minima stronzata . la domanda che io mi pongo e: ma se si litiga in famiglia come si fa ad affrontare il mondo fuori che è pieno di squali ? se non c'è pace a casa , dove deve starci ? boh io davvero non capisco .
benedetti i cherry ghost comunque , sta canzone mi fa sperare

tersite 19-09-2015 12:10

Re: il vaso che straborda
 
fatti aiutare red dragon la psicoterapia e i farmaci che sono più veloci possono ridarti serenità, non è facile x niente perchè alla fine è tutto nella tua testa
ci son passato tanti anni fa e io lasciai l'università.. forse è stato uno sbaglio :pensando:

Kivala 19-09-2015 12:19

Re: il vaso che straborda
 
Purtroppo alcune famiglie sono devastanti. Per alcuni è meglio costruire una famiglia elettiva e limitare i rapporti con quella naturale al minimo.

Per la motivazione a studiare, se non riesci a trovare interesse in quello che stai leggendo non c'è verso di memorizzare. Però, volendo, ci sono delle tecniche mnemoniche da provare.

Markos 19-09-2015 18:30

Re: il vaso che straborda
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

Quoto e sottoscrivo...:bene:

Ninfee 19-09-2015 18:37

Re: il vaso che straborda
 
Come ti capisco! So benissimo come ci si sente a non avere nessuno con cui poter parlare, e a non riuscire a confidarsi nemmeno con la famiglia.

Per quanto riguarda l'università, quando si perde la motivazione è davvero difficile andare avanti, ci sono passata anch'io e per me è stato un disastro. Spero che a te vada meglio e che tu riesca a ritrovare la tua strada.

Non hai sbagliato a scrivere qui, anzi, hai fatto benissimo a sfogarti, e se non hai altri modi dovresti farlo più spesso. Accumulare sempre tutto fa male... non lasciare che il vaso si riempia di nuovo!

Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1594766)
Il problema secondo me fondamentale è che se non ci sono riscontri, se non c'è e non c'è mai stato uno straccio di stronzo a dirti "ce la puoi fare", "non mollare", "stai facendo bene", "hai fatto male, ma non è tutto perduto, riprova" ecc, non c'è verso di dare al proprio atteggiamento la spinta necessaria a sostenere e affrontare le diverse esperienze della vita se non si ha una grande considerazione di sè; non c'è un riferimento, qualcuno che inciti, motivi, consoli e in sè si ha l'impressione di avere solo spazzatura, quindi ogni singola delusione è vissuta come un qualcosa di definitivo, che non lascia spazio a comportamenti che non siano il piangersi addosso, il deprimersi e via dicendo. Su cosa costruire dunque la propria sicurezza in mancanza di riscontri esterni? Nel proprio mondo interiore, limitato al nostro modo di pensare le cose e noi stessi, partendo da una situazione di bassa considerazione di sè, come cambiare? Un modo lo offre la chimica; il tuo atteggiamento, che piaccia o meno il riduzionismo organico, è vincolato alle sostanze che circolano nel tuo corpo; un altro modo è educarsi, educare la propria mente, a pensare le cose e se stessi in modo diverso; ma ci vuole del tempo. Io uso entrambi questi modi e devo dire lentamente il mix sembra funzionare visto che ho avuto l'arditezza di iscrivermi veramente all'università quest'anno.

Questo post è da incorniciare! :mrgreen:


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