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IMPORTANTE! DOMANDONE!
buongiorno, ho letto che alcuni di voi nonostante la fs e affini mantengono e colìtivano amicizie o conoscenze. Vorrei sapere se:
1)avete mai accennato alle diagnosi che vi hanno fatto 2)come si sono comportati i vostri amici per aiutarvi a risolvere il vostro problema |
dimenticavo, grazie in anticipo per le risposte
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Non ho parlato della mia autodiagnosi a nessuna delle mie conoscenze. I sintomi della fs non sono da me (ancora) così palesi, e riesco in grande stile ad evitare le situazioni che più mi creano ansia. Oltretutto le mie amicizie sono, per mia volontà, molto superficiali, quindi non c'è motivo di parlare della mia vulnerabilità. Sono troppo diffidente e misantropa per permettere agli altri di conoscermi a fondo, so che non potrebbero capire.
:roll: |
Per quanto mi riguarda, l'amico con cui sto più da vicino sta cercando insistentemente di coinvolgermi in un gruppo religioso che opera in ambito universitario...Sarebbe un ottimo modo per conoscere coetanei e surtout coetanee, ma mi spaventa la partecipazione alle loro attività (conferenze, incontri, pellegrinaggi, messe), desiderei qualcosa di più laico, anche se mi rendo conto che in Italia questi gruppi godono di una forte rilevanza sociale... 8)
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Se avessi un amico, non glielo direi.
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certe cose non si dicono come non si fanno ;)
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Ai tempi frequentavo un gruppo religioso.Finche' si stava li' in gruppo erano tutti amici ma poi fuori se ne dicevano di tutti i colori. In linea di massima c'è un forte contrasto tra religiosita' e laicita' in questi gruppi.E spesso c'è una forte imposizione dei loro dettami. |
calimero, ma che dici?
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non dico ai normali che non mangio in pubblico non mangio in pubblico con i normali |
ciao saggio....senti, per quel che mi riguarda, fuori dalla mia famiglia nessuno sa nulla di questa situazione...non ho mai parlato a un amico dei miei "disturbi" se si possono chiamare cosi, sia per paura di un giudizio, sia per orgoglio, sia perchè non vorrei che dopo mi cercassero solo perchè gli faccio pena, e anche se non lo facessero per quello lo crederei io..quindi meglio tenermelo x me...cmq ne parlo molto con la mia famiglia, e come ho goà scritto, aiuta molto. Fuori, con gli amici (ne ho tanti, ma nessun gruppo stabile, ed è questo che mi manca di più), sono un'altra persona, simpatica socievole, carina, festaiola, ecc...nessuno si sognerebbe mai che io non ho mai avuto una ragazza, nè ho mai baciato nessuna...riesco a mascherarlo molto bene...putroppo un pò mi da noia non poter essere me stesso fino in fondo...quando tipo si parla di ragaze, vorrei dire quanto ne vorrei una, i miei problemi nell'approccio ecc...e invece mi tocca fare la parte di quello che ha le sue storie ecc...mah
però credo non sia troppo saggio aprirsi completamente con gli amici, perchè non durano per sempre e possono sempre sputtanarti alla prima occasione...questo è il mio parere |
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Le persone che considero veri amici hanno sempre accettato la mia asocialità,con chi non l'accetta rompo i rapporti.E di solito si ricordano che i tentativi di farmi socializzare con degli sconosciuti mi danno un fastidio enorme.
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penso ke già al secondo esempio avevamo capito tt :lol:
siamo sociofobici nn ritardati.. anke se nn sn 2 cose completamente distinte xkè noi xfettamente normali nn lo siamo mica.. |
Re: IMPORTANTE! DOMANDONE!
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In ogni caso ho avuto modo di constatare che sono dei veri amici e questo mi ha reso molto felice e significa che ci tengono a me e conseguentemente che sono una brava persona con nulla di cui vergognarsi. |
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Non è che si debba fingere di essere quello che non si è , non dico questo. Ma è altrettanto sbagliato , secondo me , sminuirci eccessivamente o dire troppo a tutti anche a chi non merita la nostra fiducia ; persone poi che , travisando la nostra situazione ( perchè non vivendola non possono capirla ) ci creerebbero ulteriori danni e ulteriore isolamento |
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Anche se, pur rispettandola, non c'è affatto la garanzia che le debolezze vengano fuori comunque, anzi ciò è molto probabile. Gli individui aggressivi, forti, spietati riconoscono subito i deboli, quelli che loro chiamano "sfigati" o "malati", in modo quasi istintivo, guardando il modo in cui si muovono, in cui parlano, la loro postura, il loro linguaggio non verbale; se non si riesce a fingere e a nascondere i segni della debolezza, cosa difficilissima, non c'è scampo, e si verrà come minimo derisi ed etichettati, se non sbranati e bastonati dai più forti, è quasi inevitabile. Però ovviamente, andando a dire volontariamente quali sono le nostre debolezze è una cretinata, perchè magari non se ne sono accorti o non sono sicuri. |
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che stress...
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