Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131832)

vi è mai capitato di essere l'oggetto dell'amore di una persona, ma pur volendole bene (e pensando che fosse una persona degna d'amore e valida per una relazione), sentivavate di non amarla?

Vi è mai capitato di sentirvi dire "ti amo!", ed essere imbarazzati sul cosa rispondere, non sapendo se mentire esprimendo lo stesso sentimento anche se non provato, oppure dover chiarire che il vostro sentimento era di altra portata, era sì benevolo ma non era (ancora) amore?

Raccontate le vostre esperienze...

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131832)

Che cazzo dico - YouTube

:ridacchiare:



vi è mai capitato di essere l'oggetto dell'amore di una persona, ma pur volendole bene (e pensando che fosse una persona degna d'amore e valida per una relazione), sentivavate di non amarla?

Vi è mai capitato di sentirvi dire "ti amo!", ed essere imbarazzati sul cosa rispondere, non sapendo se mentire esprimendo lo stesso sentimento anche se non provato, oppure dover chiarire che il vostro sentimento era di altra portata, era sì benevolo ma non era (ancora) amore?

Raccontate le vostre esperienze...

Originariamente inviata da statosociale (Messaggio 1131864)

beh.....nn mi sembra mi sia mai successo
oppure se mi è successo nn mi sn accorta...
in genere cmq nn avrei problemi a dire quello che penso realmente, se la persona nn mi piace proprio
cerco d fargli capire che nn ce n'è e che il problema nn sussiste perché capita, cioè nn è colpa mia e nemmeno sua.

se c tengo ad averlo cm amico
glie lo dico

io dico sempre tutto
da questo punto d vista sn una garanzia
dico quello che penso credo sia una necessità per me
faccio fatica a fare la mascherina
:)

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131916)

voi siete donne, avete grande esperienza in termini di squilibrati che chiamano "amore" il fenomeno che porta al riempimento del corpo cavernoso.

io da uomo (e neanche bellissimo, anche se qualcuna vorrebbe convincermi del contrario) questa esperienza non ce l'ho ancora, quindi boh, sono vulnerabile...

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131916)

voi siete donne, avete grande esperienza in termini di squilibrati che chiamano "amore" il fenomeno che porta al riempimento del corpo cavernoso.

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131913)

e se la persona ti piace ma ancora non provi quel sentimento?
Se vorresti frequentarla (magari sperando che quel sentimento ti prenda), ma l'altro ti ripete di amarti? A me la cosa farebbe paura.....

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 1131832)

Raccontate le vostre esperienze...

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 1131892)

Io vedo la relazione come un percorso che si intraprende insieme, una conoscenza che si approfondisce a mano a mano da tutti i punti di vista. Bisogna conoscersi molto bene e aver visto ogni sfaccettatura dell'altro per poter dire di amarlo, secondo me. A me farebbe paura se qualcuno sostenesse di amarmi ed io fossi perfettamente conscia che non ha ancora visto nulla di me. Ma io storcerei il naso anche davanti a un "Ti voglio bene" se è per questo. L'infatuazione è una cosa, finchè mi si dice "mi piaci" , perchè è un concetto più superficiale, ma da che ho memoria non ho mai concepito e ho sempre mal digerito qualsiasi manifestazione che andasse oltre.

Originariamente inviata da alice89 (Messaggio 1132085)

mi è capitato il "ti voglio bene" e ci sono rimasta un po' di sasso, perché la persona in questione non mi conosce bene. o magari sono troppo insicura io e prima di poter accettare certe cose devo essere sicura che l'altra persona sia consapevole di tutti i miei difetti.

Originariamente inviata da Hal86 (Messaggio 1132111)

Ma ti voglio bene ,se ci si pensa.. non è una frase che richiede una qualche "accettazione" da parte di chi la riceve. Ciò che pensa chi la riceve ,secondo me, è irrilevante. Ti voglio bene come anche il "mi piaci".. sono affermazioni che uno da.. giudizi.. è come se io dicessi: Mi piace la tua casa. O mi piace il colore verde.

Dopodichè in quel giudizio che viene espresso non c'è una richiesta di cosa ne pensa la persona che lo riceve.. se se lo aspettava, se corrisponde.. sono tutte cose che non stanno in quella frase ma solo nelle pare mentali della persona che la riceve (e da qui, secondo me nasce il disturbo del riceverla) percepisce obblighi di replica che, di fatto, non esistono.

Quindi tecnicamente uno potrebbe dire "ti voglio bene" anche alla persona rispetto alla quale sa già di stargli sulle balle. E non sarebbe qualcosa di insensato.
Non è richiesto che quella persona condivida. E' semplicemente l'espressione di ciò che si pensa per quella persona. Io posso stimare una persona che magari pensa male di me. Allo stesso modo posso voler bene ad una persona che per una serie di circostanze mi odia o non mi vuole bene. Ciò che uno pensa, il giudizio che uno si fa ed esterna, per come la vedo io è una cosa che si sente di volergli dire ma che non prevede, di per sè, repliche o accettazione. Non è una cosa sulla quale ci debba essere un dialogo o una discussione. Se poi la persona condivide quel giudizio e avrà piacere di dirlo a sua volta lo farà. Ma è solo un affermazione... è come dire "sta piovendo". Se poi uno sentendo dire "sta piovendo" si sente male perchè gli ritorna in mente di quando era in vietcong e ha visto un suo amico morire affogando in trincea per l'eccessiva pioggia .. beh.. quello è un suo problema.. non certo di chi dice "sta piovendo".

Originariamente inviata da Architeuthis (Messaggio 1132109)

non basta dire: "esco già con un altro?" che senso ha dire di essersi fatte mettere incinte :interrogativo: