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Parlare o non pralare, questo è il problema
Ciao, ho un grosso problema, a parte rarissime eccezioni, a me non interessa parlare con le persone e tantomeno ascoltarle, per la maggior parte cerco di evitarle totalmente e di starne alla larga ma, ahimè, più voglio stare solo e più le persone mi girano intorno come avvoltoi....
Capitano quindi occasioni in cui mi trovo ad essere con parenti e/o conoscenti/sconosciuti nelle quali mi sento a dir poco a disagio, in più la mia "lieve" fobia sociale aggrava esponenzialmente la mia situazione, mi pare di essere in un tribunale dove tutti mi accusano e mi fissano aspettando che io parli. Davvero non so come comportarmi....mi piacerebbe alzarmi e riempire tutti di botte fino a farli stare zitti. Come si fa ad essere stro*zi ? Esiste un manuale o un libro?? Non so perchè ma non riesco ad essere "scortese", non riesco a "dire di no" per non sò quale paura, non riesco a far stare alla larga le persone....non voglio pretendere di essere odiato a dismisura, vorrei solo che la gente mi lasciasse in pace senza farmi domande sui perchè e i per come sono così, senza voler sapere tutto di me e di ciò che faccio o non faccio e di ciò che penso o non penso... Che palle!!! Datemi qualsiasi consiglio vi prego. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
mmmm putroppo vuoi o non vuoi la gente verrà sempre da te per chiedere qualkosa...quindi secondo me è meglio se prepari delle risposte secche alle domande che più ti danno fastidio...cosi almeno sei preparato
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
Ciao Kos, anch'io spesso ho questo problema, che voglio stare per conto mio e la gente mi rompe i cogl*. Anzi a volte diventa un'ossessione del tipo "ma perché tutti voglio qualcosa da me, non possono pensare agli affari loro?". Il prooblema è che non lo faranno mai perché la maggiorparte della persone pensa che facendosi gli affari tuoi ti fanno un favore a interessarsi della tua vita anche quando nessuno glielo chiede!
Io ho imparato a distinguere tra sconosciuti, e me ne frego altamente, o rispondo un sì sì di sufficienza e me ne vado o li ignoro o a volte rispondo piccato se insistono a rompere. Altra questione è con i parenti, che comunque non voglio alienare per vari motivi, lì rispondo in modo evasivo con sorrisetto di convenienza, e in questo caso sono diventato più tollerante col tempo, perché molti pensano alla famiglia come un gruppo unito e bla bla bla, a me non me ne frega nulla ma lo posso anche capire. Con conoscenti/amici se capita sto al gioco o dò una risposta sarcastica, dipende dai discorsi e dalle persone, e comunque per lo più ormai lo sanno che non mi piace spiegare i fatti miei. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
Solo i genitori e i parenti continueranno a darti noia all'infinito. la maggior parte degli amici, se li eviti e non li contatti per molto tempo, poi non ti cercherà più. Te lo dico per esperienza personale. Io sto anche meditando di non presenziare all'annuale incontro familiare natalizio, perché è solo un momento di grande ipocrisia collettiva.
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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quantoa te, kos90, che dirti, non credo di poterti essere in qualche modo d'aiuto, viviamo con lo stesso problema.. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Con i parenti sono nella tua stessa situazione. Ipocrisia e ridicolità a non finire...d'altronde la famiglia è una società in miniatura, le persone sono persone. Ciò che rode è che vorrei tanto dire come la penso, ma le poche volte che ci ho provato mi sono sentito dire di tutto e di più... Per le festività invece riesco a cavarmela meglio. E' bello leggere chi riesce a capirti, grazie a tutti voi e a coloro che risponderanno! |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
se vuoi fare a botte sono qui per accontentarti
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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No, non sei tu il mio problema, cmq grazie. E poi anche se li menassi non capirebbero: è come vivere e combattere contro i mulini a vento....sfogherei solo la mia pressione che si riaccumulerebbe come una vescica. E poi non voglio far male fisicamente alle persone (anche se a volte mi piacerebbe), vorrei riuscire a provocare lo stesso male ma con le parole....è solo utopia. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Io odio comportarmi diversamente da quello che sento, odio forzature e maschere, ... in pratica sono fan dell'essere se stessi, alla faccia di tutto e di tutti (e ne sopporto tranquillamente le conseguenze) |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Io vorrei essere me stesso, questo è il problema, ma non ci riesco anche se è la cosa che più vorrei, e considerando anche che sono un pò sociofobico non è solo un problema mentale ma anche fisico, quando sono con la gente c'è come una forza che mi fa indossare la maschera, mi paralizza corpo e mente e mi fa dire quello che la gente vuole sentirsi dire, come se entro in modalità "a-normale". Quello che più mi da fastidio e che più interferisce su ciò che vorrei veramente dire sono tutte quelle sensazioni involontarie, in particolar modo il battito accellerato, l'ansia, la rigidezza, non riuscire a rilassarmi e aprender fiato, mi pare come quando mi chiamavano per le interrogazioni orali, è un calvario. Ultimamente riesco meglio a gestire quello che dico, però è un macello, non riesco a pensare e nelle conversazioni c'è troppo poco tempo per pensare!!! |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Scherzi a parte, col tempo vedrai che ti si farà il vuoto intorno, ma quando te ne renderai conto la cosa non ti piacerà affatto (quantomeno secondo la mia esperienza) :sad: |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
Oltretutto non sono nemmeno bravo a fingere o a recitare la parte che la gente si aspetterebbe da uno "normale" (le poche volte che ho tentato, è stato un fallimento totale e un inutile spreco di energie)... quindi tanto vale essere me stesso, nel modo più naturale possibile, anche se a molti non piace o da fastidio... sono nato taciturno, e taciturno rimango!. ... Quando sentirò SPONTANEAMENTE di poter parlare di più in certe occasioni o situazioni, parlerò di più... ecc. ecc.
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Io non è che sembro o appaio normale, agli occhi degli altri sono già molto strano e tanti lo dicono (aggiungendo che sono un ragazzo molto intelligente), quando viene in casa qualcuno nemmeno saluto, nel senso, non è che se c'è qualcuno divento "una persona normale", mi tengo ben alla larga dalle conversazioni, il problema si presenta se inciampo in una conversazione, e anche lì ovviamente non mento spudoratamente, ma non le dico come dovrei, ad esempio non dico alle persone che sono un misantropo....anche se vorrei. E in pratica il paradosso è questo, a me stanno sulle altamente sulle palle il 99% le persone (voi ovviamente no :winkiss: ), però non riesco a dirlo alla gente che incontro o ai conoscenti o ai parenti....quindi quando parlo cerco di "normalizzare" i miei discorsi senza che la gente pensi chi sa cosa di me, un pò anche per la fobia sociale (la quale non mi fa essere nè rilassato, nè completamente me stesso dato che non riesco a pensare bene)..... Vorrei anche precisare, avendo letto alcune risposte, che a me piace la solitudine; anni fa prima di trasferirmi avevo amici e tutto quanto, e quella per me non era vita, mi viene la nausea solo a pensarci, tra l'altro il mio "essere" era latente e soffocato dalla società, e solo in questi anni è venuto fuori in tutto il suo splendore. Quindi conosco le due faccie della medaglia...penso che la solitudine sia l'essenza della vita, all'inizio è dura, è come disintossicarsi, ma poi diventa più che il massimo. Maestri di vita lo sono tutti, è normale, per il semplice fatto che ogni persona è il dio della propria vita e del proprio mondo mentale, quindi in un certo senso, chi conosce se stesso meglio di se stesso? Ecco perchè tutti si credono bene o male maestri di vita....a dir la verità anche io mi credo un maestro di vita, ma custodisco gelosamente la mia conoscenza...quante volte sento dire enormi caz*ate dalle persone...e preferisco lasciarle nella loro ignoranza, è quello il loro posto. Poi, anche per ragionamento logico, noi che viviamo prevalentemente in solitudine, abbiamo non solo una visione differente del mondo e delle persone, ma siamo anche più maestri di vita di tutta quella marmaglia là fuori; personalmente passo metà del mio tempo ad assorbire conoscenza, a studiare, a leggere libri a non finire, a pensare e a scrivere, e l'altra metà del tempo lo passo con la natura. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
Forse dovrei sottolineare che vivo in centro america, quindi riesco ad assaporare meglio quel senso di libertà e il fascino della natura....
Mi spiace per voi che siete nel paese dei balocchi :broccolo: A volte ci penso...se tornassi in italia potrei seriamente far del male a qualcuno o a me stesso, non resisterei un'ora. |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
Forse dovrei sottolineare che vivo in centro america, quindi riesco ad assaporare meglio quel senso di libertà e il fascino della natura....
Mi spiace per voi che siete nel paese dei balocchi :broccolo: [/QUOTE] maledettooo.. con questa mi hai spiazzato :D :laugh: |
Re: Parlare o non pralare, questo è il problema
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