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re: Una vita da disoccupati
Mi dispiace, ma il trattamento a te riservato sarebbe probabilmente accaduto anche senza la pandemia in corso. Capisco il risentimento, ma questo non dovrebbe indurre a sfoghi irrazionali.
Io sono stato lasciato a casa tante volte quand'ero più giovane, da neo assunto, da stagista...senza contare quella volta che mi sono lasciato a casa da solo nonostante l'occasione propizia https://fobiasociale.com/paura-del-capo-5539/. Non sto sostenendo che solo perché si è più giovani bisogna lasciar perdere, arrendersi e quant'altro perché così va il mondo, ma la situazione attuale non è ascrivibile alla contingenza che stiamo vivendo. E' un fatto noto, in questo paese e nel resto del mondo (da noi forse di più): se sei alle prime armi, se l'ultima ruota del carro. Farsi prendere dall'emotività non è però la migliore delle reazioni: rischi di perdere in concentrazione quando devi focalizzarti sulle giuste mosse da intraprendere. Ho visto un sacco di gente che "ce l'ha fatta" dopo una serie quasi interminabile di inculate. Qualcuno ha detto che a farcela in questo mondo non sono i migliori e iù meritevoli, ma i meno sensibili e forse aveva ragione. Ma qui non si tratta di essere "poco sensibili" nel senso di arraffoni e intrallazzatori senza scrupoli, ma di non indulgere troppo nell'autocompassione e puntare sullo spirito di resilienza. L'avessi fatto io ai tempi... |
re: Una vita da disoccupati
Io se non troverò mai un lavoro mi suicido: va bene tutto (senza amici e senza relazioni sentimentali) ma senza un lavoro no! Non esiste, non è vita.
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re: Una vita da disoccupati
Sarà peggio del 2008..
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re: Una vita da disoccupati
io mi auguro che si capisca una volta per tutte che delocalizzare la produzione di materie prime e dispositivi tecnologici in aree remote del mondo, col rischio poi di trovarsene privi in situazioni emergenziali come questa, spinga gli imprenditori a capire che investire in ricerca e produzione sul nostro territorio, non sia poi una scelta tanto stupida
se tutto ciò dovesse un giorno finire e ci fosse questa presa di coscienza, paradossalmente potremmo assistere ad un boom dell'economia e dell'occupazione |
re: Una vita da disoccupati
Io sono una lavoratrice stagionale, avrei dovuto iniziare ad aprile e la cosa mi preoccupa non poco, visto che pian pian i soldi finiranno. Dovrò chiedere aiuto ai miei e non abbiamo esattamente un bel rapporto.
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re: Una vita da disoccupati
Aggiornamento:
Da oggi in ditta ferie a oltranza per tutti... poi ad aprile (se non riaprono i negozi, come sembra ormai al 99%) cassa integrazione... |
re: Una vita da disoccupati
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Ti posso a questo riguardo dire che dove lavoravo non riuscivamo a vincere delle forniture pubbliche facendo uno sconto anche del 40% del prezzo di partenza dell'appalto, quindi lavorando in pratica con un guadagno zero o quasi. Onestamente in questa situazione se io fossi un imprenditore non ci penserei due volte a lasciare l'Italia. |
re: Una vita da disoccupati
Io dovevo iniziare un lavoro ad aprile ma con questo virus mi sa che viene rinviato tutto se non addirittura annullata la stagione estiva...
Senti al tg che tutto andra bene io non per essere pessimista ma per me puo solo andare male mezza gente gia non lavora, siamo indebitati con la padrona europa che fine faremo :testata: |
re: Una vita da disoccupati
Ho notato che qui dove vivo hanno cominciato a fioccare le inserzioni di persone che vendono attività come bar, ristoranti, bed & breakfast, piccoli alberghi, pure tabaccherie e edicole. Chi ha la grana in tasca ha la possibilità di comprarle magari ad un prezzo buono se non ottimo.
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re: Una vita da disoccupati
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Per le edicole sono pessimista: il loro numero in città si sta dimezzando a causa di internet ed il crollo della carta stampata, tengono botta soprattutto con i servizi extra. |
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Le tabaccherie invece sono ancora contingentate e più sicure di altre attività, almeno fino a che un giorno non diano la possibilità di vendere i tabacchi alla gdo. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Fra l'altro nella vendita di tabacchi non esiste il nero perché il tabaccaio si rifornisce direttamente dallo stato quindi è in teoria più facile calcolare il valore della licenza tabacchi che vai a trattare. Più difficile è capire il valore delle attività connesse come può essere un bar visto che lì di nero se ne può fare a iosa. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Io rimango dell'idea che la tabaccheria sia l'attività di vendita al pubblico più sicura se si hanno i soldi per acquistarla creandosi così da soli un posto d lavoro appunto perché sono contingentate (almeno per ora). Gli svantaggi d'altro canto ci sono eccome: prezzi e margini imposti dallo stato, rischi di furti e rapine, burocrazia italica asfissiante, orari lunghi e non ultimo rischio di liberalizzazione della licenza tabacchi in futuro.
In pratica il fatturato in questa attività si fa sul numero di vendite, infatti vedo quelle della mia città nei posti strategici che a volte hanno la fila di clienti per comprare sigarette, biglietti autobus, giochi vari ecc... |
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re: Una vita da disoccupati
Con una tabaccheria tiri fuori uno stipendio da operaio specializzato,ma lavorando 12 ore al giorno 6 giorni su 7,senza ferie,senza malattia,con rischio rapine,con un investimento iniziale che ci vorranno anni per ammortizzarlo il tutto con il pericolo delle liberalizzazioni,sicuramente c'è di peggio ma io come ipotesi la prenderei in considerazione solo se fossi all'ultima spiaggia.
Piuttosto un bar,investimento iniziale molto più basso e meno rischi di rapina,certo bisogna sapere un minimo rapportarsi con le persone.. |
re: Una vita da disoccupati
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Univa cosa... il bar se si ruba persona sola... senza dipendenti é un casino :mrgreen: Il mio primo "lavoretto" se così si può chiamare ahhaha era nel ar di una mia ami a più grande di me. Era sola e faceva una fatica bestia. Se poi se in una zona non centralissima e hai entrate nella media... piangi. |
re: Una vita da disoccupati
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Su subito.it l'unica chiamata che ho ricevuto è stata per un lavoro in cui non era richiesta esperienza ed invece rispondendo alla chiamata mi ha detto che si aspettava almeno 7-8 anni di esperienza, il cv manco lo avra letto il genio! io ho 27 anni da febbraio com'è possibile che abbia 7-8 anni in un dato mestiere? è praticamente impossibile avere un contratto del genere a 18-19 anni!!!!!!:miodio: |
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