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re: Una vita da disoccupati
Oggi mi hanno detto, riferendosi a una persona ,diciamo, con problemi caratteriali "ecco adesso entra di ruolo quella, non è normale, lei che non è normale entra e tu non vuoi, entra tu piuttosto, abbiamo bisogno di gente normale!" Ho risposto che nemmeno io sono normale.
Mi pare assurdo che mi trovino normale, non ho un capello normale. Potrebbero dire "più utile", forse, ma posto che la normalità non esiste, sono sempre stata ben lontana da tutto quello che rende una persona comune, nella norma, mainstream, e in questo periodo ho raggiunto il livello massimo, non sono mai stata tanto disadattata nel mondo, e queste vengono a darmi della normale. Io boh.Va bene che mi conoscono superficialmente e tante nefandezze della mia vita non le sanno, ma anche solo per quello che sanno è evidente che sono di una razza aliena. Basta un'occhiata. |
Nonostante le spese e soldi da dare al dentista, questa è l'ultima stagione estiva che mi faccio in azienda agricola...basta, voglio cambiare aria, lavorare da solo, dove la gente manco esiste. In pace.
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re: Una vita da disoccupati
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Poi se vai a guardare bene le condizioni che richiedono cioè più di 10 ore al giorno, niente giorno libero ecc... Mio fratello che è normale, non ha problemi psichici di alcun tipo, l'ha fatto per una stagione e poi li ha mandati a fanculo tutti perché alla fine di quei tre mesi (se va bene) ti hanno prosciugato l'anima. E se fanno fatica a reggere le persone comuni, figuriamoci quelli con i nostri problemi... Quote:
Qua da me se non hai conoscenze, agganci, non vai a fare neanche lo spazzino o il manutentore del verde per il comune. |
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Da un paio di giorni sto rispondendo ad annunci di lavoro per cameriere, visto che ultimamente si stanno tutti pubblicamente lamentando che non trovano personale (l'ultimo quello che avrebbe detto "ditemi quanto volete"). Io vorrei pure farla un'esperienza di questo tipo
Ma mi chiedo, come è possibile che non trovano se io sto vedendo centinaia di candidati per ogni offerta? Ma il problema è il reddito di cittadinanza! |
Ci sono diversi concorsi per categorie protette,e non tentarne neanche uno sarebbe un occasione da non sprecare..dal centro in su ce ne sono parecchi,pochi posti,ma e per invalidi..che sono sempre meno dei sani vedremo..
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Un tizio che conosco é andato a fare il lavapiatti, anche lui diplomato, questa é la conferma che il diploma é carta straccia nella maggior parte dei casi, purtroppo. É un lavoro stagionale, ma gli offrono vito e alloggio...non sò di preciso quali siano gli orari, ma posso immaginare...penso che 1200-1300 al mese netti riesca a portarli a casa...
L' unica soluzione é andare all' estero a 'sto punto. |
re: Una vita da disoccupati
dall'andamento delle borse vedo che in generale l'economia sta andando molto male, quest'autunno rischiamo una grossa crisi sociale con l'aumento dei prezzi del gas e l'inflazione. nonostante draghi lo spread è tornato ad aumentare, i tassi di interesse salgono, e il debito che dobbiamo ripagare aumenta.
stiamo diventando un paese rischioso, too big to fail, ma si vede che la pandemia è finita. i falchi a bruxelles sono tornati a pungolarci. mala tempora currunt, molte situazioni negative per l'economia si stanno allineando e ci troveremo senz'altro più poveri. |
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Ma loro non sanno. |
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io lo ammetto un po' anche perche' sono entrato nella Comfort Zone ,( ormai non lavoro da quasi 2 anni, solo lavoretti saltuari mal pagati in nero )
ho rifiutato un paio di lavori che mi hanno proposto , stagionali e alcuni che c'erano da fare delle notti ,(lavori che tempo fa' NON avrei mai RiFIUTATO ) lavori ben pagati ma a sto punto dopo tante scottature sono sempre timoroso anche perche' facendo dei colloqui sono andato vicinissimo all'assunzione di lavorI di 38/40 ore settimanali 1300/1400 euro mensili , NO TURNI NOTTURNI |
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A me dicono che appaio molto calma e sempre felice quando dentro ho ben altro. |
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Ho da poco cominciato un lavoro che mi vergogno anche di nominare, perché non voglio essere identificato con esso e avrei le competenze per fare ben altro, ma ormai non so più neanch'io cosa voglio.
Sono poche ore al giorno, ma guai a stare fermi un momento. Odio questa cosa dell'essere veloci sul lavoro, anche perché immancabilmente è una cosa per cui vengo spesso ripreso e anche qui, già dopo qualche giorno me l'hanno fatto notare. Mi chiedo certa gente come riesca a lavorare 8 ore al giorno, avere un coniuge, magari crescere dei figli, pagare le bollette... per me sono dei supereroi, hanno dei superpoteri e sicuramente c'è qualcosa di sbagliato in questo sistema, che ti obbliga a lavorare gran parte della giornata per guadagnare soldi tramite i quali compri del cibo per sopravvivere. |
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molte persone sono dei supereroi, anche se alcune situazioni se le sono andate a complicare loro. però è indiscutibile la loro abnegazione e il loro senso del dovere, l'italia migliore è composta da questa gente. io rispetto a loro mi sento un uomo a metà, perché faccio sacrifici ma senza sapere nemmeno io quello che voglio. |
re: Una vita da disoccupati
Io mi chiedo soprattutto come possano essere CONTENTI di quella vita. C'è addirittura gente che sostiene di essere felice di lavorare. Capisco che ci siano lavori migliori di altri, ma odierei qualsiasi cosa dopo averla fatta per anni, tutti i giorni 8 o più ore al giorno, seguendo i tempi stabiliti da qualcun altro, sapendo di non poter sbagliare e che da quello dipende la tua vita. Cioè, capisco la necessità, il lavoro serve per sopravvivere, ma la gente che è felice di farlo proprio non la comprendo. Non lo dico né con disprezzo né con invidia (ok, un po' li invidio), ma con curiosità: come si sblocca la caratteristica "sono contento di alzarmi ogni mattina e andare a lavorare"?
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Ma la maggior parte dei lavori non capisco proprio come possano sul serio recare piacere, soprattutto - come dici - se svolti per anni ogni giorno similmente al precedente. Penso che tanti lavori sarebbero decisamente migliori se svolti solo per brevi periodi e senza il pensiero di doverli fare per forza per poter sopravvivere. Anche un mese da spazzino o da operaio sarebbero interessanti, ma se fatti come esperienza di vita, esperienza conoscitiva. Se portati avanti per un'intera esistenza invece diventano alienanti. |
re: Una vita da disoccupati
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Se tutti si adattano e si danno da fare senza problemi in lavori mediocri, non ci può essere nessun cambiamento. Non stimo chi si accontenta di poco. Per me l'Italia migliore a cui accenni è composta da: a) chi davvero riesce a costruirsi una vita appagante e degna di essere vissuta, quindi anche con un lavoro in cui si realizzi e trovi soddisfazione b) chi si trova in condizioni di vita e lavoro sfavorevoli e disagianti ma mantiene l'ambizione e non si piega al sistema che lo vuole povero, alienato ma contento. |
E poi ci sono i geni che trovano vie traverse per inseguire i loro obiettivi dentro nessuno spartito
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re: Una vita da disoccupati
Qualche giorno fa ho avuto un video colloquio con una signorina di una nota agenzia interinale.
Ad un certo punto mi chiede: "ma sei timida?", inutile negare quindi le rispondo di sì; poi passa a chiedermi se ho problemi a collaborare coi colleghi, le dico di no e che mi sono sempre trovata bene in ambito lavorativo e gli altri con me (ed è vero). Probabilmente non richiameranno più, ma poco male perché per mia fortuna ho già trovato un altro lavoro senza interinale di mezzo. |
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io mi alzo volentieri la mattina, solo che non avendo uno scopo fuori dal lavoro vivo in funzione di questo. mentre i miei colleghi hanno una famiglia che è il loro obiettivo principale, e il lavoro è quel luogo dove devono passare delle ore per dedicarsi al loro scopo.
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Molte volte mi è stato detto "ti vedo un pò nervoso" e io "nono tutto apposto", forse dovrei fare più esposizione, sicuramente... |
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Non riesco ad accettare che non ci sia un'alternativa a questo tipo di società, che il lavoro sia TUTTO e che senza di esso sei spacciato. |
re: Una vita da disoccupati
Il lavoro non è tutto ,ma senza di esso sicuramente non si può vivere ,a meno che non si sia in una condizione finanziaria che consente di vivere senza un entrata ma solo uscite. Condizione che non tutti hanno e comunque credo che chi possiede tale possibilità, in ogni caso investa il suo capitale.
Oppure l'unica soluzione è di vivere da mantenuto/a da parenti o sussidi. C'è un effettivo problema di disoccupazione e carenza di lavoro "adeguato", ma in alcune condizioni ,se hai da pagare l'affitto o semplicemente nutrirti serve il denaro. Questo è un FATTO. C'è chi vive anche senza lavorare per scelta, dedicando la vita ad altro. Quelle sono scelte. Chi invece spera sempre in un ipotetico cambiamento ,incolpando unicamente e solamente l'ambiente circostante, magari anche con la supponenza di criticarlo, normalmente conduce un esistenza vuota. Poi ci sono l'eccezioni e quelle è giusto che vengano tutelate da ogni punto di vista lavorativo anche con i sussidi, ma per il resto... Cavolo ci sono dei ragazzini/e persi ,che non fanno nulla ,in alcuni casi danni. Diverso la persona, magari con un età tra i 40-e 50,ingiustamente poco appetibile per il mercato del lavoro, che magari deve anche sostenere famiglia. |
re: Una vita da disoccupati
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https://www.corriere.it/cook/news/22...f244e_amp.html https://www.ilfattoquotidiano.it/202...oquio/6637755/ E' tutto un sistema di merda; è ridicolo. C'è chi ha tutto e continua ad avere sempre di più e chi invece non ha nulla e per provare ad avere un minimo, qualcosina che possa rendere la vita un pelo più dignitosa deve sottostare a condizioni da schiavo. Quote:
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Purtroppo è passato troppo tempo e non posso mettere il "ringrazia" ai post ma la penso esattamente come voi. Non ho idea di come faccia la gente comune a lavorare 8 ore o più al giorno per 6 o 7 giorni la settimana e portare a casa quel minimo per sopravvivere di mese in mese. I miei sono distrutti da una vita così e non hanno tempo per nient'altro; tornano dal lavoro distrutti, mangiano, vanno a letto e il giorno dopo si ricomincia tutto da capo, così per 40-50 anni se va bene. Niente distrazioni, niente hobby, niente tempo libero, niente riposo per il corpo e per la mente. Ormai non si lavora per vivere, si vive per lavorare. |
re: Una vita da disoccupati
Ogni volta che al corso che sto facendo esce fuori il discorso dei colloqui, che dovremo fare prima di iniziare lo stage, mi viene voglia di sbattere la testa al muro. Gente che parla di 3 colloqui di seguito da fare in una sola azienda, pure in inglese, per lavorare gratis per qualche mese, "dovete rendervi interessanti nel curriculum, altrimenti lo buttano, non scrivete che siete bravi nel team working perché quello lo sanno fare tutti", ma chi lo sa fare? Io no, riesco appena ad uscire di casa, ogni mattina in cui devo andare a sto corso del cavolo mi sento male per la preoccupazione di dover stare tutto il giorno insieme ad altri, quando ci sono lezioni per cui non sono portata ho il continuo sospetto di stare per fare una figura terribile e questi parlano di atteggiamento positivo e di motivazione e di persone che se cerchi di non passare da disadattato completo al colloquio "se ne accorgono e non ti assumono". Ma che posso farci se pure io, disadattata vera, ho bisogno di non morire di fame? È una colpa così irrimediabile non essere persone socievoli e positive? Mi sento senza speranza e senza futuro.
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re: Una vita da disoccupati
l'estate prossima sarò di nuovo disoccupato, dovrò riniziare la via crucis nel trovare un lavoro estivo qualsiasi...che vi devo dire, magari abbandonando l'azienda agricola con un nuovo lavoro conosco qualcuno
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Avevo fatto qualche giorno come cameriere ma ho trovato un ambiente totalmente incompatibile ed ero andato via.
Non so se tentare in un altro ambiente, ma non riesco ancora a smaltire la delusione nell'aver abbandonato l'ennesimo lavoro. |
re: Una vita da disoccupati
io ho fatto domanda di disoccupazione, nel frattempo ho ancora due stipendi arretrati che aspetto da due mesi :miodio:
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re: Una vita da disoccupati
C'è qualcuno di voi che ha mai pensato di mettersi in proprio o con contratto cocopro?
Io è da tempo che ci penso, ma sono consapevole che se ci volessi campare dovrei prima essere mentalmente serena e performante sotto stress.Fino a che non capisco come gestire questa ansia e la depressione maggiore ,rimarrò bloccata. |
Mi sa che mi butto a fare il rider per quest'anno
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Ma poi se non risolvo questo problema al piede non potrei neanche lavorare in questo momento..
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re: Una vita da disoccupati
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