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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Ti si fa notare invece che qualche possibilità di trovare invece c'é, semmai di trovare qualcuna che piaccia anche a chi è portatore del "problema". Se poi costui è anche un membro del confraternita per cui "sotto il 7 non è vita" allora le sue chance di riuscita saranno rese ancora più ardue dalle sue alte pretese. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Rimanendo nell'esempio, il nuovo ricco sa che se cade in malora avrà le capacità di riconquistarsi il potere economico precedente, mentre l'ereditario no. Ma la capacità di arricchirsi non è forse una qualità innata o una qualità acquisita che sfrutta delle qualità innate? Altrimenti come spieghi che non tutti si arricchiscono? A livello strettamente sessuale le cose cambiano. Ad esempio l'easygainer pigro che è muscoloso quanto l'hardgainer che si sfonda in palestra, ha due vantaggi: il primo è che ha più tempo libero, ma soprattutto è che ha un seme più pregiato e probabilmente un suo figlio sarà anche lui un easygainer. Le doti volitive contano fino ad un certo punto (è la madre che storicamente educa i figli). |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Poi prima siamo partiti con la tettona nordica ora si è passati a sotto il sette, tra un po' si arriverà al basta che respiri e puoi ritenerti soddisfatto che qualche possibilità ce l'hai, in fondo non è un cadavere, di che ti lamenti? Che queste possibilità le ho non risolve il problema, posso provarci con le ottantenni, ovvio avrò maggiori probabilità, ma non è che risolvo qualcosa. Io sono consapevole di questa cosa, ma alla fine comunque la gerarchia di cui parlavo dove se sei una merda (in termini sessuali) devi stare con le merde, resta in piedi. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
XL hai semplicemente scritto una cosa inesatta e te lo si è fatto notare.
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
Guarda che l'ho specificato "e che piace" rileggi bene... Non ho scritto alcuna inesattezza, secondo te può piacere solo la tettona nordica, per me possono piacere anche altre donne, ma comunque non tutte e chi sta messo male giocoforza o raschia verso il fondo del barile o si fotte.
"Alla fine sempre qualcosa bisogna fare e verso certi modelli bisogna riuscire ad avvicinarsi, la storia secondo cui basta essere se stessi e convincersi che si va bene e si troverà di sicuro qualcuna che apprezza e che piace è una fregnaccia comunque." Se non ti piacciono tutte già questa diventa una pretesa per te. Non siamo d'accordo sulla terminologia, avere pretese significa voler qualcosa sopra la media, non volere qualcosa nella norma e rifiutare quel che quasi tutti rifiuterebbero. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
Il Grillo Parlante stanotte mi ha dettato in sogno il seguente messaggio:
Più che altro, se per essere se stessi si intende: evitare al livello "fantasma dell'opera", è un conto. Ma è un po' una contraddizione, visto che l'evitamento è un non esserci o un non voler esserci. Se invece si intende smettere di nascondersi, intanto è possibile una relazione intersoggettiva equilibrata, ed è già tanto. Poi le condizioni materiali si possono costruire. Vanno però costruite, senza pretendere che: inibizioni sessuali, vergogne e handicap di ogni tipo, pretese rabbiose macroscopiche, moralismi estremi siano "quello che si è". Sennò pure io, domani ammazzo il vicino a fucilate e coi carabinieri mi lamento che non mi accettano per quello che sono. Fine messaggio. :nonso: (Per me comunque una tettona nordica e un caffè, grazie, quelle sotto al 7 vanno bene per stirare le camicie, pfui) |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
Io dico che è semplicemente falsa la teoria dell'essere se stessi. A livello sociale interessa che le persone siano qualcosa di preferibile, ci sono un mucchio di "se stessi" semplicemente inutili o che finiranno in fondo alle preferenze di quasi tutti, che siano persone violente o meno è irrilevante.
Poi penso che se hai certe caratteristiche e ti esponi se non le correggi anche l'instaurare certe relazioni può diventare faticosissimo. Le due cose sono sempre collegate. Alla fine la cosa più rilevante è costruire caratteristiche accettabili dal target, se non riesci a fare questo ti fotti. Bisogna forzarsi ad essere altro da quel che si è adesso, non basta affatto smettere di nascondersi anche per instaurare relazioni, dipende da quanto le tue caratteristiche risultano compromesse. Se un tizio avesse ammazzato davvero qualcuno e smettesse di nascondersi finirebbe in galera, mutatis mutandis anche un altro tizio che volesse esporsi in certe situazioni potrebbe prendere calci in culo morali o di altro tipo se possiede ancora delle caratteristiche. In contesti simili non si instaureranno relazioni significative ma conflittuali anche se si smette di essere fantasmi. Qua si parla di prostitute, io non ho nascosto di avere esperienza in quest'ambito e so che delle persone obese vengono rifiutate più spesso come clienti, anche in questo contesto non si viene trattati tutti allo stesso modo. Se mi espongo nella stessa situazione avrò certi impedimenti, un altro di più, un altro di meno e cosí via. Per questo anche la teoria dell'esposizione non mi ha mai convinto. È una cosa che può funzionare in contesti evolutivi dove di sicuro non ci sono intoppi o impedimenti di altro tipo nel processo di relazione o apprendimento (un bambino che impara a camminare ad esempio), ma nella stragrande maggioranza dei casi a me pare che altri intoppi ci siano e come. Se un bambino che sta sperimentando si trova in un ambiente dove un adulto lo disturba e il bambino smette, qua il problema non consiste solo nel convincere il bambino ad esporsi di nuovo ma togliere di mezzo l'adulto che lo disturba se è ancora nei paraggi. |
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“Era un bravo ragazzo, permasquintava sempre”. Poi con la fedina penale sporca si scopa come non mai, è risaputo. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
XL ovviamente tu conosci a livello statistico tutte le possibili combinazioni e circostanze per poter dire quello che può accadere e verificarsi.
Se ti dicessi che ho conosciuto persone e situazioni che contraddicono quanto affermi, che mi rispondi? Che sono casi isolati? Può darsi, ma la possibilità che accadono c'é e siamo sempre lì, nell'ambito del probabile, del possibile. Se poi tu sostieni di non aver voglia di impegnarti senza garanzie di riuscita allora è un conto, ma questa è una tua scelta. Però non puoi pensare che le tue scelte nascano da analisi e valutazioni che esauriscono ogni possibile declinazione del reale. Sono tue scelte e considerazioni e come tale vanno prese, non sono scienza infusa come invece sembri (tu e tanti altri) volerle descrivere. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
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A nessuno gli fregherà mai se sei te stesso o meno ma solo se puoi fargli favori o può guadagnare qualcosa da te. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
No, ma ribadisco che più che altro andrebbe tracciata una linea tra ciò che si è e ciò che si fa. Se uno odia e svaluta le donne, può anche trattare la cosa come definitiva e dire che "è" un maschilista misogino, ma ovviamente questo non comporta che sarà desiderato. Ok, in genere sì, e infatti è l'esempio sbagliato, ma in generale il discorso resta.
Quello delle identificazioni è un gioco pericoloso e mortificante, e forse (dico forse) il problema principale di molti finisce più che altro per essere questo. Imo, se si lavora su di sé l'opportunità di concupire qualche ̶p̶e̶z̶z̶o̶ ̶d̶i̶ ̶f̶r̶e̶g̶n̶ ragazza si dà più o meno sempre. Che significhi lavorare su di sé e da chi farsi aiutare è tutta un'altra questione. Non ti impegni abbastanza, XL. |
Re: Le "signorine" per i ragazzi
Ah, perché bisogna anche impegnarsi per rimediare?…e poi impegnarsi a fare bella figura e durante l’atto vero è proprio. Troppo impegno, mi sembra sia diventato un lavoro
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Re: Le "signorine" per i ragazzi
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Cmq mi è venuta in mente la sottostoria di cruel intentions in cui la ragazza mora fa pratica col protagonista per arrivare preparata al tizio con cui poi si mette assieme. |
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