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Wrong 03-10-2015 22:16

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Boriss (Messaggio 1604957)
Quello dei genitori ottimisti è un fenomeno molto diffuso, forse perché sono cresciuti in un periodo dove si è passati dall'orrore della guerra al boom economico.... sono cresciuti con l'illusione di poter fare qualsiasi cosa, che il mondo sia fondamentalmente buono e giusto....

Allora non si può dare la colpa a loro per la mia inesistente autostima: è stato il mondo esterno alla famiglia a farla crollare (conoscenti, amici, colleghi)

muttley 04-10-2015 00:17

Re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 1604904)
Per certe cose è così, nel sentirsi non adeguati nella scuola o nel lavoro, ma non per tutto. Se avessi creduto a quello che mi dicevano i miei genitori fin dall'infanzia ora dovrei avere l'autostima di Miss Mondo e Michelangelo ma è stato il contatto con il mondo esterno a farmi capire che quelle dei miei familiari erano tutte fregnacce, dette con affetto ma pur sempre fregnacce.

Crediamo di sapere tutto quello che ci riguarda, invece molte cose le abbiamo rimosse e riaffiorano in noi solo a livello inconscio. Un genitore ad esempio può sostenere di ritenere il proprio figlio un genio ma in cuor suo non crederlo e si sa che da bambini si è più permeabili all'emozioni e agli stati d'animo che alle parole. Inoltre conta molto il legame e l'equilibrio interno alla famiglia: ogni genere di incrinatura può essere interiorizzata dal figlio che può assumersene inconsciamente la responsabilità. Insomma, il discorso è assai complesso e se ci limitiamo ad una lettura superficiale, sembrano sempre esserci meno problemi di quelli che crediamo.

enemyofthesun 07-10-2015 00:06

Re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da mr.Nessuno (Messaggio 1578770)
il problema inizia dai 30 quando non sei più da apprendistato

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Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1604570)
Ecosa succede???

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Originariamente inviata da Stasüdedòs (Messaggio 1604577)
Succede che non ti piglia più nessuno, se non hai già esperienza pregressa ... esperienza (in un nuovo lavoro o settore) che quindi non riuscirai mai a fare (con l'apprendistato qualche speranza c'è ancora, ma appunto fino ai 29 anni).

Già. Presente.
Si veda la mia discussione in firma, se qualcuno ci si ritrova, magari ha qualche idea sul da farsi che non si limiti alle solite frasi di circostanza?

lone 73 16-10-2015 12:28

Re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 1579062)
fatto un colloquio con una agenzia immobiliare appena arrivata qui. Tutti entusiasti volevano prendermi, e mi hanno esposto il loro lauto compenso:
800 euro mensili se aprivo partita iva. Per lavorare 8 ore al giorno su turno spezzato più il sabato mattina.
Un full time con paga da part time ( tolti i contributi e le tasse della partita iva rimarrà 500 euro al mese! ) senza manco malattia ferie e nulla.
Ci credo che stanno sempre a cercare gente, chi cazzo va a lavorare per tale sfruttamento?

Sì ma quello doveva essere il fisso che ti danno di base,poi un agente immobiliare dovrebbe avere delle provvigioni sulle case che riesce a vendere.

Blur 16-10-2015 12:35

Re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da lone 73 (Messaggio 1611896)
Sì ma quello doveva essere il fisso che ti danno di base,poi un agente immobiliare dovrebbe avere delle provvigioni sulle case che riesce a vendere.

Infatti

Hazel Grace 16-10-2015 12:35

Re: Una vita da disoccupati
 
non mi piacciono quei lavori a provvigione, mi sa tanto di fregatura. E poi è stressante, davvero. Se non hai la parlantina non fai un cazzo

Nothing87 16-10-2015 14:01

Re: Una vita da disoccupati
 
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Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604941)
non so, se avessi i fondi mi investirei qualcosa in una attività tutta mia, sebbene ci dovesse essere più da lavorare almeno sarebbero tutti successi miei

Chi ha un'attività in proprio deve occuparsi anche di tutte le relative questioni fiscali. Forse così si finisce a pensare al lavoro sette giorni su sette. Io credo che il lavoro rimanga sempre lavoro; anche se la martellata sui piedi ce la diamo noi fa sempre male.

Hazel Grace 16-10-2015 14:07

Re: Una vita da disoccupati
 
hai ragione il lavoro è sempre lavoro, è per quello che non ho nessuna ambizione in tal senso. Lo vedo solo come un mezzo per mantenersi non come mezzo per realizzarsi

Krieg 16-10-2015 15:59

Re: Una vita da disoccupati
 
Voi cosa pensate riguardo la vicinanza con il posto di lavoro? Pensate sia fondamentale assumere qualcuno che abiti nelle vicinanze o l'importante è arrivare in orario?

Hazel Grace 16-10-2015 16:03

Re: Una vita da disoccupati
 
Secondo me l'importante è organizzarsi e arrivare in orario, nessuno può trovarsi il lavoro sotto casa, è assurdo che tengano conto di questo nei colloqui.

Stasüdedòs 16-10-2015 16:16

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1611996)
Secondo me l'importante è organizzarsi e arrivare in orario, nessuno può trovarsi il lavoro sotto casa, è assurdo che tengano conto di questo nei colloqui.

E invece lo fanno, eccome :( ... basta vedere quanti annunci richiedono tra i requisiti la vicinanza geografica

Krieg 16-10-2015 16:19

Re: Una vita da disoccupati
 
Sono stato scartato 4-5 volte di recente per questo motivo, forse oramai c'è un tale afflusso di candidati per qualsiasi posizione che possono permettersi di aggiungere criteri selettivi random... oppure hanno intenzione di prendere un qualcuno che data la vicinanza può arrivare a lavoro a qualsiasi ora del giorno e della notte a comando

Hazel Grace 16-10-2015 16:24

Re: Una vita da disoccupati
 
e ma se vivo in un paesello della provincia di Milano che devo fare :testata:

Balto 16-10-2015 16:54

Re: Una vita da disoccupati
 
Stessa situazione mia, negli anni passati sono stato scartato per motivi di lontananza svariate volte, nonostante fossi disposto a trasferirmi o farmi il viaggio, ma nada, appena capivano dove sto cambiavano idea, cioè, mi verrebbe da chiedere se certe volte i CV li leggono o chiamano e basta :miodio:

Stasüdedòs 16-10-2015 17:01

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Zetta89 (Messaggio 1612015)
Stessa situazione mia, negli anni passati sono stato scartato per motivi di lontananza svariate volte, nonostante fossi disposto a trasferirmi

Come temevo :testata: ... a molti frega niente che sei disposto ad andare pure in capo al mondo, DEVI ABITARE GIA' vicino all'azienda, o ti attacchi al cxxxx nel 95% (troppo?) dei casi.

Keith 16-10-2015 20:21

Re: Una vita da disoccupati
 
in questa economia bollita e fallimentare con una richiesta di lavoro così schiacciante in confronto all'offerta, possono permettersi anche di scegliere candidati con gli occhi azzurri a discapito di altri colori.. ormai tutto è possibile.
Non si può scegliere il lavoro.
Non si può cambiare il lavoro.
Non si può negoziare nessuna condizione.

I padroni son diventati garzoni e i garzoni padroni.

E' la schiavitù moderna.

lone 73 16-10-2015 20:35

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Krieg (Messaggio 1611991)
Voi cosa pensate riguardo la vicinanza con il posto di lavoro? Pensate sia fondamentale assumere qualcuno che abiti nelle vicinanze o l'importante è arrivare in orario?

In tanti annunci vogliono gente che abiti in un raggio di 10-15KM.

Ansiaboy 16-10-2015 20:45

Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1611902)
non mi piacciono quei lavori a provvigione, mi sa tanto di fregatura. E poi è stressante, davvero. Se non hai la parlantina non fai un cazzo

non è per forza la parlantina a convincere..

io avevo tentato una volta e avevo la parlantina.. ma praticamente non convincevo nessuno
mentre ragazzi (di quelli che rimanevano, la maggior parte cambiava subito) che avevano una parlantina inferiore alla mia riuscivano ogni tanto..

Krieg 16-10-2015 20:50

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1612092)
non è per forza la parlantina a convincere..

io avevo tentato una volta e avevo la parlantina.. ma praticamente non convincevo nessuno
mentre ragazzi (di quelli che rimanevano, la maggior parte cambiava subito) che avevano una parlantina inferiore alla mia riuscivano ogni tanto..

I prodotti validi, se lo sono, si vendono da soli.
Quelli che hanno bisogno di queste strategie di market sono ciofeche.

Alla fine in quei lavori così come nei callcenter si traduce tutto in truffare le vecchiette o comunque circuire il più possibile la gente.

Keith 16-10-2015 22:15

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1612090)

ma per fare la rivoluzione ci vuole la fame..
siamo un popolo obeso e decadente.. forse fra qualche decennio ;)


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