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re: Una vita da disoccupati
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la pandemia se ha avuto un merito è stato quello di far svegliare molti ragazzi, il colloquio di lavoro si fa in due, 1300 euro a milano sono comunque pochi. |
re: Una vita da disoccupati
Con 1300 euro a Milano fai il senzatetto
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nemmeno io lavoro proprio dove abito, disto 20 km, ma se lavorassi nella ristorazione me ne sarei andato all'estero a guadagnare 3 volte tanto. |
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re: Una vita da disoccupati
Prima la vita poi il lavoro la gente lo sta capendo, specie se gli togli le relazioni, non gli resta più molto altro x illudersi e trovare un motivo x farsi sfruttare 10 ore al giorno x anni .
Ormai con il caro vita non trovo proprio nessun pretesto neanche sforzandomi di lavorare, in pratica lavorerei 9 ore, arriverei a casa e non farei altro che dormire perché stanco, ma almeno una volta ti rimaneva qualche euro . Oggi davvero che senso ha il lavoro fulltime |
Domani altro colloquio come scaffalista in un supermercato. Mi è sempre piaciuto come ambiente, ora questa possibilità di lavorarci potrebbe concretizzarsi. Anche se mi dessero 500 euro penso che accetterei lo stesso per il momento, ma da vedere come saranno i turni, solo questi potrebbero farmi rifiutare
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500€ full time? :o
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re: Una vita da disoccupati
«I giovani non vogliono lavorare di sera e nei festivi - dice - è difficilissimo trovare ragazzi disposti a farlo, ma servire i turisti significa proprio lavorare quando gli altri sono in ferie e sono pochissimi i giovani che si adattano». Secondo Ghisla la responsabilità è in parte del reddito di cittadinanza, che non sprona a cercare un impiego, quanto piuttosto ad accontentarsi - «anche se pochi quei soldi sono garantiti e non c’è tutta questa voglia di uscire da quel circuito» dice -, ma anche delle famiglie «che non abituano i ragazzi ai sacrifici e non spronano all’indipendenza»
https://www.laprovinciadisondrio.it/...ei_1428565_11/ ormai le accuse sono sempre le stesse. però nessuno ha mai eviscerato il ruolo dei social nella volontà dei giovani di non fare i festivi. è normale che nessuno voglia lavorare mentre gli altri si divertono e postano storie di spiagge paradisiache, party bellissimi, belle ragazze, bella vita. e tu sei lì a servire, avrai giorno libero il lunedì che non c'è un cane in giro. allora a questo punto tanto vale lavorare per una catena in cui non fai tutti i festivi e non fai sempre la sera. il rdc non c'entra un cazzo perché pochi giovani lo prendono. |
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La carenza di personale è un problema serio per il comparto turistico riminese. Sentito. Da vera e propria emergenza. Cuochi, camerieri, barman, pulizia camere: figure professionali introvabili, quasi sparite dalla circolazione, lavori che sempre meno gli italiani intendono fare.
Commenta preoccupata la presidente dell’Associazione albergatori riminesi (Aia), Patrizia Rinaldis: «È proprio così: siamo ormai all’Sos. Gli italiani non vogliono più fare questi lavori, stagionali o annuali che siano. E non per stipendi non consoni o per orari assurdi, come sostiene qualcuno. Ma perché questi impieghi non piacciono più. Sapete cos’è successo qui a Rimini? Che davanti ad una vera e propria invasione come quella degli alpini per la loro Adunata, gli albergatori, privi di manodopera disponibile, hanno dovuto eliminare la pensione completa, perfino la mezza pensione, e limitare l’offerta al solo pernottamento con prima colazione. E questo, ribadisco, proprio per sopperire alla mancanza di personale. Insomma, pur di garantire al cliente la qualità del servizio, si è preferito ridurre fatturato e guadagni. Questa – denuncia amaramente la Rinaldis – è la cruda realtà in cui versa un settore, quello turistico appunto, fiore all’occhiello della nostra economia e che, prima della pandemia, rappresentava il 13% del pil nazionale». Allarme rosso per l’estate Una prova del nove vera e propria, dunque, per l’intera categoria, quella dell’Adunata degli alpini del 5-8 maggio, una sorta di stress test che evidenzia, però, una situazione da allarme rosso: davanti ad un mercato che sembra in discreta ripresa, come dimostrano i dati Aia dei due ponti festivi di Pasqua e del 25 Aprile (alberghi pieni per l’80% della capienza e per oltre il 65%), fa eco una carenza, consolidata, di personale. Conferma la Rinaldis: «I guai sembrano non finire mai. Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. E, ora, questa impossibilità di reperire manodopera. Proprio ieri (giovedi, ndr), a Roma, in un incontro propedeutico all’inizio della stagione estiva, abbiamo affrontato questa problematica. E tutti i presenti hanno convenuto che siamo davanti ad una criticità nazionale. Per questo il Governo dovrebbe, da subito, sbloccare le quote straniere di personale, parlo di quei potenziali dipendenti già formati, con dei corsi ad hoc, in Albania e Moldavia, ad esempio, e metterle a disposizione degli albergatori. Ci sono forze politiche contrarie? Ci sono partiti che pressano per la solita litanìa del “prima gli italiani”? Bene, ce li indicassero loro questi italiani disposti a venire a lavorare in hotel a Rimini, che li assumiamo immediatamente. Perché il dato è questo: ogni albergo lamenta una carenza media di personale di quattro-cinque unità, tra camerieri, cuochi, pulizia ai piani». Quote e protocolli E Alessandro Giorgetti, presidente Unione Emilia Romagna Alberghi (Uera), rilancia: «La questione è davvero grave. E rispetto a questa gravità il governo tergiversa. Più volte abbiamo sollecitato i ministeri del Lavoro, degli Esteri e degli Interni, a dialogare tra loro per individuare la via burocratica più rapida per liberare queste “quote personale”. Parlo di quei lavoratori di Paesi come Albania, Moldavia, Egitto, con i quali abbiamo firmato dei protocolli, che dovrebbero fornirci personale turistico qualificato. Ma, purtroppo, questi nostri inviti, solleciti, raccomandazioni, non sono serviti a nulla: tutto fermo. E questo mentre alle porte c’è l’Adunata degli alpini, per la quale diversi alberghi della Romagna hanno dovuto, addirittura, rifiutare delle prenotazioni pur di garantire la qualità del servizio, e soprattutto c’è la stagione estiva. Che sembra preannunciarsi in ripresa. Comunque – chiosa Giorgetti -, se la situazione “quote” non la si riesce a sbloccare, che almeno si provveda, parlo sempre del governo, a sterilizzare il reddito di cittadinanza, garantendo, cioè, ai percettori il suo mantenimento, nonostante assunzioni di tre, quattro mesi. Speriamo che a Roma qualcuno ci ascolti e concretizzi. Subito, però: l’estate è domani». https://www.corriereromagna.it/alpin...cucine-chiuse/ |
re: Una vita da disoccupati
Eh certo è sempre il governo a dover intervenire, il libero mercato va bene si ma a una certa maniera
Invece seguire la normale legge della domanda e dell'offerta no, offri 22k, trovi qualcuno? No? Alzi a 23k. Ripeti fino a che trovi gente. Reinventare la ruota pur di non cacciare due euro di tasca propria. Però oh, poi il porsche come se lo fanno i padroni |
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Ho passato anni il sabato in casa dovrei lavorare il sabato..no mi spiace..per 2 Milà al mese forse si non certo per 600 700..mi spiace.
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
non possederai nulla....
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re: Una vita da disoccupati
Devono fallire tutti sti boomer, tutti
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Voi cosa rispondereste/avete risposto al colloquio alla domanda "come mai hai lasciato il precedente lavoro?"
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re: Una vita da disoccupati
Buona festa dei disoccupati e dei precari altro che dei lavoratori
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Lavoro c'è, lavori di merda si intende, se non avete diverse qualifiche questo è.
Mi dispiace dirlo ma se state ad aspettare il lavoro pagato 10 euro netti a ora senza sudare o il lavoro dentro qualche amministrazione pubblica potete pure morire disoccupati. I lavori buoni se li sono fottuti i figli di papà, gli altri o a casa o a fare lavori molto umili. |
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Da oggi 1 maggio sono a casa 1900 navigator, la figura nata per trovare lavoro ai percettori del RDC. Vista la loro inutilità sarebbe anche una buona notizia, ovviamente i sindacati stanno protestando col governo e chiedono che vengano assunti in modo stabile.
Poi si parla di spreco delle risorse economiche... Che cancro sti sindacalisti. |
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https://www.infodata.ilsole24ore.com...iene-studiare/ |
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O accetti lavori di merda o stai a casa o appunto si studia tanto e allora un buon lavoro te lo danno. Io dico solo che se uno non sa fare manco la O con il bicchiere e rifiuta lavori sporchi o umili non si può lamentare. |
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Semplicemente i suoi cuochi o aiuto cuochi giovani il sabato hanno dato forfait, ed è rimasto solo con il suo vice a farsi il mazzo, e quindi era amareggiato... e in quel caso la paga non centra, centra il problema dell'avere il fine settimana libero. Poi ha parlato della sua gioventù, di aver fatto la gavetta gratis (con vitto ed alloggio pagato però, ovviamente) per imparare dagli chef stellati sulle navi ecc.... Era un discorso incentrato sul suo settore alla fine, poi i giornali ci hanno ricamato su un caso, stile Fornero vs. Fannulloni. |
re: Una vita da disoccupati
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E poi è figlio di un imprenditore e di un attrice, un po diverso da un qualsiasi figlio di operaio che forse la gavetta gratis non se la può permettere. E' il solito miracolato che sta dove sta solo ed esclusivamente grazie alle carriere dei genitori. |
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Non è colpa di nessuno, è successo così, forse è merito della pandemia e dei social che mostrano a tutti cosa voglia dire godersi la vita alla grande. Il week-end quelli che possono vanno in gita, gli altri stanno a casa o a lavoro a rosicare. Io credo che giustamente nessuno voglia sacrificare troppo la propria giovinezza, tutti vogliono fare un pizzico di bella vita. Che non mi pare una pretesa assurda, ci sono tiktokers o youtubers che guadagnano molto più di un cuoco che si fa il mazzo. Uno se riesce se la schiva la fatica ingrata. |
re: Una vita da disoccupati
è anche vero, però, che per fare un determinato di vita bisogna anche farsi un pochino il culo, almeno un minimo, anche solo con un diploma tecnico che ti permetta di fare un lavoro di ufficio e avere i weekend liberi, non so...se uno arriva a 30 anni e il massimo che gli offrono è il cameriere e il cassiere alla fine che deve fare, la bella vita la farà quello fortunato che è nato ricco, quello fortunato che è stato mantenuto dai genitori studiando alla liuss, o quello bravo che si è fatto il mazzo e ha lavorato mentre studiava per mantenersi :nonso: Ci sono ricercatori che prendono manco mille euro al mese
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Il mercato del lavoro incontra domanda e offerta. Se nessun italiano vuole fare certi lavori è perché ci hanno inculcato che fanno schifo e che dovremmo aspirare a qualcosa di meglio.
Non sono soltanto i genitori, la scuola, ma proprio tutta la società che tratta con sufficienza intere categorie di lavoratori utilissimi alla nostra economia. È un clamoroso autogol trovarsi senza camionisti, camerieri, cuochi, lavapiatti ecc. solo perché si è deciso che quei lavori non sono degni di prestigio. Alla fine il vero motivo è quello secondo me, perché uno li farebbe anche i sacrifici per 1400 euro al mese , ma se poi non esci i week end, non hai vita sociale, vieni trattato dall’alto al basso, diventa inaccettabile. Non so in che lavori si stanno riciclando o se davvero campano con il rdc, comunque sono scelte legittime e rispettabili. Dietro a un lavoro poco appetibile c’è sempre una ragione, noi giovani saremo pretenziosi ma non stupidi. Se capita il lavoro buono nessuno se la lascia scappare, per il lavoro da sgobbo ingrato c’è sempre tempo. |
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Se rifiuti a casa che cazzo stai a fare? A marcire? Almeno puoi non chiedere soldi ai tuoi. |
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Anche in un supermercato, perché poi non è che uno può resistere tanto, sono già un paio di anni. |
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Io vivo in provincia di Rimini e ogni anno è sempre la stessa storia: manca il personale per la stagione in alberghi, bar ristoranti ecc. Colpa del rdc; colpa dei ragazzi che sono svogliati, che non hanno voglia di fare sacrifici ecc. Io credo che se i ragazzi preferiscono veramente stare a casa e prendere solo i sldi del rdc, vuol dire che facendo quei lavori prendevano uguale o meno per farsi il culo 12 ore al giorno. E il giorno libero il lunedì c'è solo sulla carta perché nessun datore rispetta il contratto che fa firmare e quindi i ragazzi lavorano 7 giorni su 7 senza giorno libero pur spettandogli (esperienza diretta di mio fratello e di tutti i suoi amici). Però alla fine della stagione gli albergatori, i ristoratori e proprietari di attività non se le fanno mai mancare le due vacanzette di 3 o 4 settimane in Sardegna o alle Canarie e per Natale in montagna, e il macchinone nuovo da 60 mila euro; poi via di rendita fino alla stagione successiva dove si ritorna a lamentarsi ma a fare il pienone ogni anno. Questo lo omettono sempre! |
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