Originariamente inviata da Manny
(Messaggio 1476735)
Il mio cane è uno di quei cani che se si vedono qualcuno correre incontro, fuggono come dei forsennati. Un giorno capitò che si trovasse al di fuori del cancello di casa nostra, era uscita approfittando della sbadataggine di qualcuno della famiglia. Io mi spaventai nel vederla al di fuori della nostra proprietà, sapendo, soprattutto, che a poche decine di metri ci fosse una strada a scorrimento veloce in cui le auto sono solite sfrecciare a velocità folli. Tentai ad avvicinarmi lentamente a lei chiamandola in modo gentile, tentando di incuriosirla fingendo di avere qualcosa in mano, lei non mi degnò di uno sguardo, era troppo presa dal suo esplorare i bordi della strada. Così mi avvicinai un po' di più, nella speranza di poterla afferrare, ma lei, evidentemente, percepì questa mia intenzione e fece uno scatto, allontanandosi da me. Vedendola fuggire in quel modo, agii nel suo stesso modo, corsi verso di lei e lei fece altrettanto, nel giro di pochi secondi mi ritrovai a correre in modo del tutto disperato, gridando, mentre lei non faceva che correre verso lo stradone. Alla fine la vidi lanciarsi in modo del tutto inconsapevole, dritta al centro di quella strada, sentii il forte stridulo dei copertoni di un'auto ed un pianto sguaiato. Mi avvicinai, totalmente raggelato e stralunato, con le gambe che mi tremavano come fuscelli ed il viso pieno di lacrime. Il proprietario del mezzo fece retro marcia, io stavo lì, distrutto, pronto ad assistere a chissà quale scena che, so per certo, mi avrebbe scioccato per il resto della mia vita. L'arretrare del mezzo, si trattava di una camionetta da netturbini, mostrò lentamente il corpo annerito, rannicchiato e tremante del mio cane, era viva, non so come ma lo era, indenne. La presi immediatamente in braccio, stringendola come fosse una pepita d'oro, pieno di paura, di rabbia, di felicità. Ringraziai il netturbino, non so nemmeno io per cosa e me ne tornai lentamente a casa, con la maglia, le braccia ed il viso umido, sporchi del nero di cui era coperto il mio cane.
A volte ripenso a quella scena, ripercorro inconsapevolmente tutti i momenti che ne fecero parte e penso sempre qualcosa forse ha voluto salvare il mio cane, in quell'occasione, e con lei anche la mia salute mentale.
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