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Re: Opinioni impopolari
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USA, Cina ed Europa si riuniscono per decidere il futuro delle tecnologie dell'informazione. Gli USA dicono "noi mettiamo il software", i cinesi dicono "noi mettiamo l'hardware", e gli europei dicono "noi mettiamo le regolamentazioni". |
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USA, Cina ed Europa si riuniscono per decidere il futuro delle tecnologie dell'informazione. Gli USA dicono "noi mettiamo il software", i cinesi dicono "noi mettiamo l'hardware", e gli europei dicono "noi mettiamo il culo", oppure" noi mettiamo i soldi per comprarle" |
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Onestamente a me le regolamentazioni dell' Europa non dispiacciono, parlo in generale, di cagate ne fa tante anche l'Europa.
Però ad esempio anche in agricoltura in nord america è consentito l'uso di tanti prodotti chimici (antibiotici, diserbanti OGM vari) che qui in Europa sono vietati, qualcuno deve pur mettere le mani avanti e fare dei regolamenti, e sono contento che sia l' EU a farlo. |
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Le patatine classiche del Mc Donald’s sono le più buone che abbia mai mangiato. Vado al Mc solo per le patatine. Hanno un sapore inconfondibile.
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siamo tutti un po' stronzi, egoisti, ecc., nella posizione di non poter giudicare severamente quasi nessuno
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Se i forni fossero ancora aperti…..
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Comunque a me fa sempre un po' ridere quando parli con una persona dichiaratamente omosessuale e la senti elogiare la lega o la Melona. Del tipo...ma tutto bene vecchio/vecchia ? Io vado letteralmente in dissonanza cognitiva quando incontro queste persone. Poi il mondo è bello perchè vario, però boh.
Mi riferisco a gente out-online eh |
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Un regista importante per la storia del cinema che non sono mai riuscito ad apprezzare è Buñuel, a parte Los Olvidados non mi ha colpito alcun film. Per ora. Vedremo in futuro.
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la globalizzazione non è necessariamente un bene, lasciando fuori i discorsi politici e ideologici per me è proprio un peccato per l'identità culturale che si va perdendo. Stiamo andando in una direzione dove se ti sposti da un paese all'altro del mondo occidentale non c'è più differenza tra i popoli e per conseguenza sarà così per le opere d'arte e l'architettura, gli usi e le tradizioni. Si sta perdendo tutto, culture millenarie che si stanno cancellando per sempre
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Re: Opinioni impopolari
Quali tradizioni millenarie? Farebbe bene leggere libri come questo per fare strame di tutta la retorica sovranista che imperversa sui social a distorce i fatti all'infinito
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Trovare ovunque la Coca Cola, le magliette di Messi e qualcuno che parla inglese può essere comodo e rassicurante... ma anche triste da un certo punto di vista, si perde la specificità, il mondo finisce un po' per somigliarsi da ogni parte si vada. |
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E 100 anni fa c'era già una notevole uniformazione culturale rispetto a 200 anni fa. E' un processo di lunga durata che non è certo nato oggi.
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Lévi-Strauss parlava di questo pericolo dell'appiattimento delle differenze già negli anni '50 |
Opinioni impopolari
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Anche se non ti trovi Zara Mc Donald’s H&M fotocopia in tutti i centri storici del mondo non penso che muori. Ma poi che ragionamento è, se è un processo di merda si può anche intervenire per correggerlo |
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L'autonomia e l'indipendenza sempre e comunque, senza se e senza ma, sono una ca*ata pazzesca.(semicit.)
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Perché in Europa sono 70 che non ci si fa più la guerra tra un paese e l'altro? La storia europea del resto è stata un susseguirsi di conflitti, devastazioni e odi fratricidi dall'inizio fino al 1945. Dopo è iniziato quel processo di avvicinamento tra stati con la CECA, la CEE e l'UE. Preferivi prima? Linea Maginot, ghetto di Varsavia, guerra dei trent'anni? |
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O lo Sloveno e l'Indonesiano guardano gli stessi filmacci su Netflix e ascoltano Taylor Swift oppure si fanno la guerra fra loro? |
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L'appiattimento culturale c'era anche prima, anzi nel dopoguerra era peggiore. Ai tempi non potevi fruire dei prodotti dell'industria cultuale cinese, russa e del resto del mondo, potevi solo vedere film americani o europei, oggi le fonti di informazione e di fruizione si sono moltiplicate
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Re: Opinioni impopolari
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Un Italiano e un Brasiliano, rispetto a 100 o 200 anni fa, hanno un immaginario più simile, vivono esperienze più simili, fruiscono di prodotti più simili. Come accennava gaucho, anche le città si stanno assomigliando, assorbendo al proprio interno i soliti negozi di multinazionali, o quei finti ristoranti etnici per cui si può mangiare cinese o indiano ovunque |
Re: Opinioni impopolari
Come scrivevo poco sopra, è un processo che va avanti dall'inizio della storia umana, un costante e continuo avvicinarsi, ostacolato soltanto da eventi tragici e luttuosi. Mi pare quindi che, se si vuole creare un'inversione di tendenza, si debba far irrompere la tragedia nel continuum storico, non vedo alternative.
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Re: Opinioni impopolari
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Qualche misura potrebbe essere limitare l'apertura di nuove multinazionali nei centri storici per favorire attività di commercianti locali, meglio se con prodotti tipici e cose del genere. Favorire, anche tramite le scuole, una conoscenza del mondo a più ampio spettro rispetto a quella attuale. Così da diminuire l'influenza americana-occidentale nell'immaginario collettivo. Stimolare un maggiore interesse per la storia locale, le tradizioni, i dialetti. Agevolare aziende italiane rispetto ad aziende estere. ... ma credo che tutto questo possa essere alla fine poco efficace. |
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La velocita' con cui stiamo al mondo e' diventata eccessiva: se ci pensiamo, anche i disastri climatici che stiamo provocando vengono da questi eccessi. Tra parentesi, se non lo capiamo noi, ce lo spieghera' la natura, solo che i suoi metodi di insegnamento sono piu' drastici e dolorosi. |
Re: Opinioni impopolari
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E ho appunto specificato aldilà della politica però a me questa uniformazione fa schifo comunque, la cultura dei singoli paesi si sta cancellando, ovunque vai stessi grattacieli, stessi negozi e stesso cibo ma sopratutto stesso modo di fare da parte della gente. Se non fosse per i monumenti storici stare a Roma o Londra non farebbe alcuna differenza |
Re: Opinioni impopolari
Ah la Cecenia è in Europa, poi si spiegano certe cose...comunque l'Europa occidentale non ha più avuto guerre dal 1945 questo è un fatto, il resto è ciccia e anche l'omogeneizzazione delle culture è un processo che esiste da quando esiste l'essere umano e la cultura, sua costruzione sociale principale.
Ma poi, del resto, cos'é la cultura nazionale se non un'invenzione della politica per scopi di gestione del potere? Qui lo spiega bene https://pictures.abebooks.com/isbn/9788806162450-it.jpg |
Re: Opinioni impopolari
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Re: Opinioni impopolari
Non so se hai letto bene: ho scritto Europa occidentale, e l'ex Yugoslavia non ne faceva parte, in quanto paese membro del patto di Varsavia.
Per il resto ti limiti alle classiche conclusioni qualunquiste da bar dello sport di Trecate e dai del radical chic a chi cerca di portare la riflessione su orizzonti più ampi e ti consiglia, orrore degli orrori, di leggere un libro. Domanda: ma tu, a parte guardare Fuori dal coro e leggere gli articoli di Paragone, dove hai maturato la tua "coscienza" politica? |
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Re: Opinioni impopolari
Si, era nel patto, me l'ha detto mio cuggino....
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e comunque rassegnati, a me questa globalizazzione dove si perdono le identità culturali non piace perchè si perdono usi e costumi delle tradizioni locali. Per quanto mi riguarda andare nelle principali capitali e trovare tutto standardizzato dove oltre al lingua e ai monumenti non cambia nulla, è una sconfitta |
Re: Opinioni impopolari
Ma secondo te, ai tempi delle identità nazionali, c'erano meno conflitti di oggi? I paesi europei si spartivano l'Africa come una quattro stagioni e facevano il bello e il cattivo tempo ai quattro angoli del globo assoggettando intere popolazioni :D
Tu puoi avere i gusti che vuoi in fatto di "tradizioni", quello che ti sto facendo notare è che non esistono le fantomatiche tradizioni millenarie, come hai scritto tu: le tradizioni sono in costante evoluzione, in quanto lo scambio tra popoli c'é sempre stato e continuerà ad esserci. Nel 1955 non trovavi il kebabbaro a Milano, ma iniziavi a trovarci i primi ristoranti napoletani, cosa che per esempio non trovavi nel 1905. Non esiste quindi la tradizione come evento immutato e fisso per un determinato periodo storico, non esiste alcuna forma culturale che non sia il prodotto di previe trasformazioni. Tra cinquant'anni ci saranno (e sono probabilmente già in atto) alti mutamenti culturali e ci sarà chi rimpiangerà la situazione attuale che va sotto il nome di globalizzazione e sarà già stata ampiamente "storicizzata". Poi qualcuno mi spiegherà cos'é l'identità culturale italiana e quando si è formata. |
Re: Opinioni impopolari
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Come giudichi le persone che rimpiangono questo tipo di culture, di linguaggi che si stanno perdendo, senza essere rimpiazzate da niente che non sia la lingua nazionale (e in futuro magari l'inglese come unica lingua globale)? Mi pare tra l'altro che tu tempo fa, anni fa diciamo, ponevi questo problema esaltando il sud italia che manteneva ancora, almeno in parte, questo tipo di realta' locale, mentre il nord, piu' ricco e globalizzato, le stava perdendo pian piano.... * almeno un millennio di eta', molti dialetti italiani ce l'hanno attestato pero'... |
Re: Opinioni impopolari
Non sono d'accordo sul fatto che i dialetti non siano rimpiazzati da nulla all'infuori della lingua ufficiale, infatti esistono gerghi, registri, linguaggi idiosincratici in base a gruppi d'età, di ceto, di censo e ad ambienti professionali/amicali e cose genere. Comunque le uniche cose che hanno una portata millenaria sono le culture "alte", quelle dei professoroni: il greco antico, il latino, l'aramaico, lontane quindi dalla dimensione popolare che per sua natura è fatta di scambi e quindi di continue mutazioni. Quando si parla di "identità" non si può che fare riferimento a porzioni limitate di tempo.
Comunque chiarisco meglio il concetto con l'abstract del libro che ho linkato e che ti invito a leggere: Le “tradizioni” che ci appaiono, o si pretendono, antiche hanno spesso un’origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta». Questa osservazione di Eric J.Hobsbawm ha costituito la base per un’indagine condotta da diversi studiosi, organizzata dalla rivista «Past and Present». Da non confondere con la «consuetudine», cioè con i vecchi modi di agire o di comunicare ancora vitali, le «tradizioni inventate» sono l’insieme di pratiche che si propongono di inculcare determinati valori e norme di comportamento ripetitive nelle quali è implicita la continuità con il passato. Ogni società ha accumulato una riserva di materiali in apparenza antichi: per rinsaldare vincoli nazionali, per connotare piú marcatamente la fisionomia di partiti o di ceti, o per attenuare quel senso di insicurezza che si poteva avvertire guardando a un futuro di radicali innovazioni. Questa sorta di ingegneria sociale e culturale ha caratterizzato in genere l’affermarsi delle nazioni moderne, che hanno cercato di legittimare la loro piú recente «storia» cercando radici nel passato piú remoto. Una prima ricognizione di queste tradizioni inventate apre ora le prospettive di una piú originale visione dei tempi, dei modi e delle molte contraddizioni di quella che è stata definita l’età della «modernizzazione». |
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