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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Maialona o no, per me poteva fare quello che voleva, l'importante era che trattasse e considerasse degno di rispetto chi era interessato a lei. Oh, Clark, su Krypton c'è l'ADSL:D? Se ci sei, fatti sentire. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
Seppure in ritardo (mi sono iscritto da poco) ti faccio i miei complimenti ed il mio più sincero in bocca al lupo per una vita ricca di felicità. :)
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
Le osservazioni di Winston Smith sono molto interessanti e mi danno l'occasione per parlare di alcune esperienze recenti.
Non ho ora particolari difficoltà ad allacciare relazioni femminili, anche di semplice amicizia, senza cioè nessuna componente erotica o sentimentale. L'aspetto positivo non è solo la quantità bensì la qualità: in altre parole, anche se di semplici amicizie si tratta, è possibile facilmente condividere argomenti piuttosto profondi e sicuramente non banali, come ad esempio i sentimenti e le emozioni. Questo riguarda sì persone nuove ma anche conoscenze di più vecchia data, che in questi ultimi tempi si sono approfondite e consolidate. Può accadere cosi ad esempio di essere in compagnia di una o più amiche, anche in un contesto molto semplice, ad esempio seduti al tavolino di un caffè in piazza, a parlare del più del meno, e sentire uscite di questo tipo: "Ma ti sei accorto di come quella volta lei ti spogliava con gli occhi?" "Tizia quella sera non faceva che guardarti" "Guarda che fra noi ragazze era chiaro come il sole che Caia ci stava provando quella sera..." "Hei, fermo! Hai vista quella del tavolo vicino che sguardo assassino ti ha lanciato?" Cose del genere mi sono state detta da così tante persone diverse (che sicuramente non si conoscono fra loro) sono riferite a contesti molto vari (lavoro, svago, per strada ecc.), in tempi piuttosto distanziati ed hanno così tanti elementi comuni rendere improbabile l'idea di una burla architettata ai miei danni oppure di un tentativo deliberato di prendersi gioco di me. Inoltre sono tutte persone che ritengo fidate. Bene, la cosa più interessante è questa: solo una parte piuttosto piccola di queste situazioni sono state effettivamente percepite come tali. In altre parole, poteva accadere che io avessi visto la tal persona, ma che non avessi notato nulla di speciale nel suo comportamento. In alternativa, ricordavo sì di aver parlato con quella ragazza, ma avevo considerato il suo comportamento come l'espressione di una generica cortesia, senza nulla di più. Altre volte addirittura non avevo visto né la persona né - ovviamente - decifrato i suoi messaggi. La situazione mi ricorda una seduta piuttosto intensa, in cui io buttai con angoscia una domanda che mi stava particolarmente a cuore: "Perché, in tutti questi anni, nessuna donna mi ha mai dimostrato la sua attenzione né fatto capire il suo interesse?" La risposta arrivò come una fucilata, e ricordo ancora la particolare frase che mi sentii dire, tanto da poterla citare perfettamente memoria: "Nello stato mentale in cui era, una donna avrebbe potuto farle i balletti russi davanti agli occhi e lei non l'avrebbe nemmeno notata." Al di la di come mi sentii in quel momento, la spiegazione che mi diede fu molto persuasiva: spesso una persona che si ritiene infallibilmente sfortunata in amore, non è altro che una persona poco capace di riconoscere ed interpretare i segnali di interesse che vengono dal sesso opposto. In alcuni casi si tratta semplicemente di farsi un po' le ossa, di affinare le proprie capacità con un sistema di prove/errori (come ho per altro raccontato sopra) in certi altri casi si tratta di un problema ben diverso. Esiste - mi spiegò - un principio della percezione secondo cui non si registrano tutti i segnali sensoriali, ma soltanto quelli di cui a priori ammettiamo l'esistenza e la possibilità. Se il quadro di riferimento di una persona (o, in paroloni, il suo paradigma) dice "nessuna donna potrà mai trovarmi attraente", allora tutte le prove che non coerenti con tale modello subiranno diversi trattamenti così da non risultare destabilizzanti: - vengono soppresse: io non vedo la ragazza che mi sorride, sebbene lei sia nel mio campo visivo; - vengono attenuate: un approccio seduttivo viene percepito come una manifestazione neutra di semplice cortesia sociale; - vengono distorte: un approccio gentile è letto come una burla o un crudele scherzo; Questa attenzione selettiva è a volte complicato da un delizioso auto-sabotaggio, di cui personalmente ero un maestro: starmene in disparte, specie verso la periferia dell'ambiente, tenere lo sguardo basso mentre cammino, o ancora leggere qualcosa o fissare la linea visuale su cose insignificanti, il piatto, particolari dell'arredo ecc. La cosa rasentava oggettivamente il più nero masochismo, ma se ci pensate bene, aveva dei vantaggi secondari non da poco: mi dispensava infatti dal dover agire, poiché è evidente che non posso avvicinare una donna di cui nemmeno mi accorgo. In questo modo evitavo non solo la tremenda ghigliottina del rifiuto, una sentenza di morte per la mia già vacillantissima autostima, ma evitavo di infilarmi in una situazione da incubo se sei lei avesse detto di si, perché allora si sarebbero aperte le cataratte delle mie peggiori paure: "Cosa gli dico?", "Cosa dico (dopo)?", "Cosa starà pensando di me?", "Dove la porto?", "Cosa faccio se mi tocca" e continuate un po' voi come vi pare... La così si risolse un paio di mesi dopo, quando finalmente il lavoro di terapia riuscì a mandare in pezzi il vecchio paradigma ed ha sostituirlo con uno più semplice, ottimistico e produttivo quanto l'altro era cupo ed autodistruttivo: "posso andar bene così come sono". Da quel momento fu diverso: cioè che percepivo era all'improvviso coerente con il mio modello, quindi veniva riconosciuto esattamente come tale. Il mondo, in altre parole, si era all'improvviso popolato di donne che parevano improvvisamente accorgersi della mia esistenza, eppure ero la stessa persona che ero stato per anni ed anni. Da li cominciai a fare esperimenti, ma le condizioni di fondo erano diverse, quindi diversi sono stati i risultati. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Ma mi chiedo: se, per assurdo, un gran figo, con un corpo da sballo e da sbavo si convincesse che "nessuna donna potrà mai trovarlo attraente", effettivamente non si accorgerebbe col tempo che invece molte gli vanno dietro? Realmente non noterebbe le donne che ci provano con lui? Io non credo, è troppo irrealistico. Nessun dubbio che l'autopersuasione esista, e sicuramente è molto incisiva: ma fino a certi limiti. Credo che sia più plausibile che molti qui hanno un brutto corpo, una brutta personalità e per questo sono evitati dalla maggiorparte delle donne. Certo, ci sarà sicuramente qualcuna che sarà interessata a noi, che noi non vedremo perché riteniamo che da tutte siamo disprezzati, ma sarà l'ago nel pagliaio, l'eccezione che conferma la regola. Dubito che ci siano così tante donne che ci lanciano segnali e noi non li captiamo perché abbiamo il ricevitore spento. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Seriamente, è verissimo quanto ha detto Clark Kent sul fatto che i pensieri disfunzionali possono avere una tale forza da tagliarci le gambe e farci dare la zappa sui piedi da soli, anche quando le situazioni potrebbero essere favorevoli. Ci sono però due considerazioni che mi sentirei di fare, probabilmente più attinenti al mio caso: 1) il quadro di riferimento di cui parla Clark, almeno per me, non è un deus ex machina calato dall'alto o partorito dalla mia mente, che mi sforzo di imporre e applicare alla realtà; il rapporto causa-effetto è l'opposto: è l'assenza di segnali di interesse o comunque la mia incapacità di rendermi interessante che mi ha fatto man mano delineare gradualmente quali siano i miei problemi di approccio. Fino a un po' di anni fa, non avevo razionalizzato neanche l'idea di averli, questi problemi. Poi, certo, la botta all'autostima e il pessimismo verso il futuro che derivano da questa constatazione certamente riducono ulteriormente le possibilità di cogliere/creare eventuali occasioni favorevoli; 2) è vero che sono pessimista, ma, anche leggendo questo forum da un bel po' prima di iscrivermi, mi sono almeno reso conto che generalizzare è il male (cit.), e che quindi almeno sul piano teorico, non posso negare la possibilità che una donna possa essere interessata a me (non che la pura teoria sollevi di molto il morale, ma tant'è..:D). Fidando quindi nelle mie capacità di osservatore e ascoltatore (parlo poco, specie in presenza di donne, quindi devo evitare di fare come le tre scimmiette e sviluppo gli altri due sensi:D), ho cercato di riesaminare con la maggiore obiettività possibile i vari "presunti segnali" che posso aver ricevuto. Ebbene, o le mie paranoie sono troppo forti oppure nessuna donna è veramente stata interessata a mettersi con me:D. Per usare le parole dello psicologo di Clark, nessuna ha mai fatto "balletti russi" di fronte a me (me ne sarei accorto e come); al massimo c'è stato qualche scambio di battute, talvolta anche cordiale e ripetuto, ma mai, per esempio, una volontà da parte altrui di rimanere per più tempo del solito in mia presenza, di suggerire un'uscita, ecc. Sguardi come quelli di cui parla Clark ai tavolini del bar, poi, per me sono fuori dalla grazia di Dio (nè io me ne sono mai accorto, nè mai nessun amico con cui sono uscito mi ha detto: "Vedi quella come ti guarda"). Io poi, sia all'università sia al lavoro, ho sempre avuto la "buona sorte" di incontrare ragazze in netta maggioranza già fidanzate, per cui una buona parte di dubbi per eventuali segnali "ambigui" me li sono tolti abbastanza presto (salvo, in un caso, rimanere in attesa per anni a sognare e fantasticare che forse, un giorno... ma questo errore ho giurato a me stesso di non commetterlo più). |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
Io sono brutto, comunque.
Brutto e basso. Basso e brutto. :D |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Diciamo che parlo per me solamente XD. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Ma purtroppo non posso aspettarmi nient'altro che un apprezzamento forzato .-. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Comunque è stato quel "volenterosa" che m'ha ingannato :D... |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Ho appena fatto le foto per la patente e... ...che bel ragazzo! :tongue: Mi sono innamorato di me stesso. :D Ho capito solo ora perché mi vedo brutto: gli occhiali! O.O Mi metterò le lenti a contatto... :D |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
Auguri, però sei OT -_-
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Soprattutto non capisco perché ci sia tanta variabilità in come mi trovo: in certe foto brutto, in altre decente, in altre orribile, in altre perfino carino (mai strafigo comunque, non sia mai :D) Buh! :rolleyes: |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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Considerando anche che tra quelle poche ci saranno anche quelle non piacciono a noi, il che è un fattore poco citato ma fondamentale. |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
Grazie Clark, la tua testimonianza, oltre ad essere scritta alla grande (dovresti scrivere un libro, non scherzo) mi è stata di grande aiuto ed ispirazione. Ho deciso di andare da una psicoterapeuta e di farmi insegnare quali armi dovro uttilizzare per sconfiggere il mostro che abita in me da più di 20 anni.
Mi fa sorridere la tua vicenda legata al ballo. Per anni ho sempre pensato che sia una delle migliori discipline dove uno può veramente lasciarsi andare, liberare tutto se stesso. Me ne dai conferma ed anche in questo mi dai una spinta nel volerci provare. Vorrei porti una domanda: quando sei riuscito a sconfiggere il tuo male, ti è venuto in mente di ritrovare e parlare con gli amici che nel tempo avevi perso proprio a causa di esso? In bocca al lupo. ;) |
Re: La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa.
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