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Una utentessa in realtà ha acconsentito a vederci come amici ma in questo momento particolare sono io che ho in mente un’altra persona e penso solo a questa |
Re: Anche i "belli" soffrono
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A leggere certe cose dopo un po' ti deprimi |
Re: Anche i "belli" soffrono
E finita io non mi alleno più,basta psicologhe,solo denaro voglio fine
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Ad ogni modo, per tornare al discorso sul si stava meglio quando si stava peggio e tutta la solita retorica antimodernista, una volta si poteva trovare una compagna perché ci si accontentava, le priorità non erano mettersi con la cerbiattina finlandese alta 177 e dal corpo filiforme, ci si accontentava anche di Concettina, calabrese alta 160 e col giro vita abbondante (semicit.). Dovevi pensare a metter su famiglia e chi trovavi trovavi. Del resto voi altri bruttologi che vi considerate intorno al 5, vi mettereste con una vostra pariestetica (sto usando il vostro lessico, vedete come si impara in fretta)? |
Re: Anche i "belli" soffrono
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diventa schiavitù o wagecucking per dirla alla bruttology, in pratica sei un cuckhold non di una ragazza specifica ma della società in cui vivi. si viene a infrangere il patto sociale...si lavora e si fatica per il pane e per la figa. se fatichi solo per il pane sei peggio di un afghano, perché almeno lui ha un matrimonio combinato ad attenderlo. molti dei problemi a trovare giovani disposti a sacrificarsi sono anche legati a questo aspetto...ok, io mi faccio il mazzo, ma se devo fare casa-lavoro e non riesco a farmi una vita allora tanto vale. a volte anche a me prende lo sconforto perché mi sento demotivato, avere una famiglia tua può essere fonte di stress ma ti motiva a tenerti il lavoro e a provare ad avanzare. |
Re: Anche i "belli" soffrono
Muttley sembri uno di quei personaggi nei film di fantascienza che escono dalle cellule di ibernazione e devono riapprocciarsi al mondo del futuro x la prima volta, l ultimo tuo messaggio sembra che vieni da qualche secolo addietro ora mi si viene a dire che i uomini non si accontentano della propria partner e puntano troppo in alto :mannaggia: :D
Ora la faccio io la domanda a te Lascia stare la svedese modella, pensi Concettina la calabrese a che uomini punta? |
Re: Anche i "belli" soffrono
A una domanda si risponde con una risposta, altrimenti vuol dire che non si vuole ammettere la verità :D
Comunque la bruttezza non è un tuo problema, la tua foto parla chiaro. Ripeto pertanto la domanda: vi mettereste con una che considerate vostra pariestetica? Un tempo non si andava tanto per il sottile, la priorità era metter su famiglia, il sesso era una pulsione da addomesticare, la maggior parte degli uomini cercava di sublimarla mediante hobby spesso di natura pratica (penso a quelli della generazione di mio padre o di mio zio). L'ossessione per la cerbiattina scandinava un tempo era patrimonio solo dei vitelloni della riviera romagnola, un gruppo demograficamente limitato, ora spopola nell'immaginario maschile, anche in quello di molti bruttisti. |
Re: Anche i "belli" soffrono
io sì, purché ci sia attrazione mentale e compatibilità di carattere. con il tempo sto capendo che ci sono alcune affinità elettive, delle attrazioni fatali tra caratteri, che vanno (in parte) oltre l'estetica.
io ho avuto la fortuna di conoscere delle donne potenziali anime gemelle, ma erano sempre impegnate in relazioni importanti. tornando alla tua domanda, i miei nonni non è che abbiano sposato la edwige fenech, ma nemmeno la concettina. uno era alto 1.65 con occhi splendidi di un colore che purtroppo non ho ereditato, farfallone e ubriacone. fascista e pure violento, ma oggettivamente con un volto da attore. l'altro era un reduce di guerra, burbero e stempiato. taciturno, fascista nonostante la pallottola presa in guerra, forse aveva qualche capo di bestiame che in mezzo alla miseria lo faceva risaltare come benestante. |
Re: Anche i "belli" soffrono
O fai dell ironia o non si spiega, se davvero non hai compreso che la ipergamia è un tratto più radicato nella natura femminile che maschile, il quale viene portato a livelli inverosimili mediante la approvazione continua ricevuta nel mondo virtuale, la quale inflaziona l ego delle persone colpite da questa valanga di attenzioni e complimenti, portandola ad avere una percezione di se sovrastimato
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Re: Anche i "belli" soffrono
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L'idea che siamo angeli con una sola ala e che per volare dobbiamo stare abbracciati, l'ho sempre trovata tanto poetica quanto rovinosa all'atto pratico. Due zoppi che si sorreggono a vicenda, non fanno molta strada insieme. L'ideale sarebbe trovare una persone """normale""" (le molte virgolette stanno a indicare che il concetto di normalità è molto difficile da definire) che ti accetta così come sei perchè lei di carattere è riservata. Riservata. Non fobica, non in cura da qualche psicologo o psichiatra, non depressa. Inutile ricordare che persone simili non le conosci su Tinder, Loovoo, Meetic, o in discoteca. Poi dipende anche dal tipo di problemi che hai. Una cosa è avere una depressione latente, e magari l'affetto di una ragazza può aiutarti a uscirne, una cosa è avere una depressione pesante che ti costringe a letto oppure attacchi di panico. |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
un buon 30-40% ormai il virtuale lo fa...viviamo in una sorta di metaverso ibrido e asimmetrico.
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
"Sono sposata da quasi 30 anni con un uomo meraviglioso. Attento, premuroso, sicuro di sé, responsabile. Anche troppo. Eccolo il problema, racchiuso in questo avverbio: troppo. E io non ne posso più."
https://www.repubblica.it/moda-e-bea...sso-337843474/ anche se fossimo "perfetti" non andremmo comunque bene probabilmente, oggigiorno... |
Re: Anche i "belli" soffrono
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"La mancanza di voglia di lavorare che hanno le nuove generazioni è un tema sempre molto di attualità, ma i media e le istituzioni continuino ad affrontarlo dal punto di vista sbagliato, rifiutandosi di cogliere la vera essenza del problema. Tutti continuano a fare analisi tecniche e giuridiche sul mercato del lavoro in Italia, cercando di capire come si sia inceppato il meccanismo e come si possano ricomporre i pezzi del sistema, ma si dimenticano che i lavoratori non sono parti meccaniche, non sono numeri, ma sono persone, e come tali hanno bisogni, desideri, ambizioni. Quando io dico che c’è una massa di potenziali lavoratori rappresentati dai giovani uomini che non ha più stimoli a lavorare semplicemente perché non ha accesso al sesso e si vede negata la possibilità di farsi una famiglia a causa del libertinismo dilagante, vengo preso come un pazzo delirante. Ma io non cambio idea, e leggo e ascolto sempre più racconti come il tuo che rafforzano la mia convinzione. Molti giovani uomini magari in pubblico non lo vogliono ammettere – e del resto in zone come la provincia padana ad esempio c’è un culto del lavoro così esasperato che si fa più bella figura a definirsi coprofagi che a dire che non si ha voglia di lavorare- e preferiscono dire che “non trovano”, ma la verità è che quando hai un tetto sopra la testa, cibo in pancia e una connessione internet le motivazioni per sbatterti prima a cercare un lavoro e poi a faticare sono pari a zero, specialmente se sei un po’ depresso perché non hai una vita sessuale-sentimentale e sai perfettamente che la situazione non si risolverà prendendo semplicemente uno stipendio. Queste problematiche, d’altro canto, non toccano le donne. La donna è fortemente motivata a realizzarsi professionalmente. Da una parte ha un forte complesso di inferiorità nei confronti dell’uomo da superare, dall’altra ha intorno a sè una società che continua a ripeterle che “lei vale” e la stimola a dare sempre di più. Ha la convinzione (errata) che facendo carriera aumenterà la propria attrattività e potrà ambire a uomini di valore di mercato più elevato, soddisfando così la sua ipergamia. E per finire, avendo ovviamente una vita sessuale da godersi, le fa molto comodo uno stipendio per andare a vivere da sola. La donna d’altra parte, si scontra con altri problemi: dedicandosi a carriera e libertinismo spesso si ritrova a oltre 30 anni frustrata perché non è riuscita a farsi una famiglia e va in depressione. Nel Regno Unito negli ultimi 10 anni c’è stata un’impennata di donne 40enni che congelano i propri ovuli, quasi sempre tipe che per dedicarsi alla carriera si dimenticano del proprio orologio biologico e ad un certo punto si ritrovano fuori tempo massimo. Questa è la bellezza della società progressista. Hanno voluto l’emancipazione della donna, la libertà sessuale e tutto il resto? Ecco i risultati: generazioni di uomini che non vogliono lavorare perché depressi e di donne depresse perché vogliono lavorare." ? |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Io sono sicuro che ce ne sono tante di donne così, però non si rendono visibili, stanno a casa, oppure escono col cane ma hanno uno sguardo truce e minaccioso peggio del cane... loro stanno nascoste, noi pure.. bell'affare. Io cmq una ne avevo trovata a lavoro che era così. Mediamente timida, riservata, non amante dei viaggi, locali, etc. e pure molto carina.. capirai, ho perso la testa.. ma non mi ha voluto, anche se eravamo molto amici e ci capivamo al volo.. non mi ha voluto per fare cosa poi? Per stare da sola a lamentarsi che è triste perché non ha il fidanzato. In un mondo normale due persone come me e lei stavano insieme. |
Nitch e varano quindi cosa lamentate che non c è una sharia che vi da le concettine a cui magari fate schifo ma è obbligata a stare con voi? Questo è stupro, questa è pura misoginia, ma il problema era coraje 😆
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