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cancellato16573 06-03-2017 22:44

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
In tutto quello che avete raccontato, c'è un fatto , per cosi dire, tecnico: la mente va avanti a elaborare dolorosamente i fatti, ma non si riesce a staccare. Siamo sempre presenti a noi stessi e ci tocca vivere. Se si potesse girare un interruttore es assentarci dalla pena; solo qualche parentesi tranquilla basterebbe; una piccola oasi, che non si riesce a vedere.

Io alcuni di questi stacchi li ho trovati. Riesco a fuggire in alcuni luoghi o situazioni che mi permettono di staccare la mente.

cancellato16573 07-03-2017 00:20

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Una cosa è chiara: se uno esce dalla depressione, non si accoppa di sicuro.
E allora, perché non combattere la depressione. In tanti anni ho capito che esistono situazioni nelle quali la depressione regredisce spontaneamente. In genere quando ci si allontana dal brodo ambientale nel quale si vive.

Faccio il mio esempio: quando ho la testa piena di brutti pensieri, lascio casa e mi rifugio in biblioteca, luogo piacevole e pacifico, distraente, perché prendo i libri a occhio.
Altre volte lascio la mia cittadina e vado in un paese vicino, che non conosco. Mi allontano dalla mia vita e in fondo da me. Trovo pace.

Svers0 07-03-2017 01:02

Comunque io non vedo le mentalità di Superpippo e quella dei supporter del suicidio cosi diverse, entrambe vogliono stare bene però mentre Superpippo cerca questo stare bene nella vita chi ritiene che sia impossibile trovare anche un minimo di benessere allora lo cerca nella morte o meglio cerca la morte per darsi tregua dalla sofferenza continua, però è un azzardo perché è una tregua che durerà per sempre e uno non avrà modo di verificare se ha fatto bene o male, però a questo punto uno potrebbe dire che pure continuare a vivere potrebbe essere un azzardo perché non è detto che andrà meglio.

Lo stesso discorso vale per quelli che dicono che il suicidio è vile o quelli che dicono che è un gesto coraggioso, anche qui questione di punti di vista dato che entrambe le argomentazioni sono forti, infatti vivere è difficile però anche suicidarsi lo è, infatti tantissima gente fallisce, i suicidi riusciti al primo colpo sono rari.

Difficile stabilire a questo punto se è più difficile vivere o suicidarsi, probabilmente vivere, se non altro perché dura di più, però questo non è che convinca chi si vuole suicidare a cambiare idea perché è una difficoltà insostenibile e quindi si sceglie la soluzione più semplice, accusare i suicidi di codardia quindi potrebbe essere corretto, però a questo punto uno potrebbe dire che non ha senso scegliere la cosa più difficile e quindi vivere se questa non si dimostra più appetibile della soluzione più semplice, un po come pretendere che per fare un viaggio uno faccia la strada più lunga e non la più semplice perché fare la più semplice è da codardi mentre un vero duro fa quella più lunga, in questa situazione a fare questo ragionamento si verrebbe presi per pazzi infatti la critica al suicidio come soluzione più semplice lascia il tempo che trova proprio perché è la vita che ci insegna continuamente a trovare soluzioni il più possibile semplici ai problemi.

Comunque va detto che tutte queste storie contro il suicidio si fanno solo nel caso di un suicidio percepito come gesto egoistico, quando degli individui fanno un gesto suicida che in qualche modo salva un gruppo sociale da una minaccia esterna tutti sti discorsi sulla moralità del suicidio non ci sono eppure sempre suicidio è, insomma è un po come l'omicidio che in tempo di pace è punito severamente mentre in tempo di guerra diventa improvvisamente legale, eppure il gesto è lo stesso, semplicemente la società in base alle sue esigenze fa il lavaggio del cervello al singolo individuo su cosa è giusto e cosa è sbagliato, cose che capitano in una specie supersociale come l'essere umano.

Chiedo scusa se mi sono prolungato ma il dibattito tra prolife e suicidal è la cosa più inutile del mondo e io sono un esperto nel perdere tempo in cose inutili.

Vale90 07-03-2017 10:02

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Se uno diventa consapevole di quanto faccia schifo il mondo la depressione è quasi assicurata. Poi, ripeto, dipende dalla sensibilità della persona.

Tragicomico 07-03-2017 10:07

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Vale90 (Messaggio 1881997)
Se uno diventa consapevole di quanto faccia schifo il mondo la depressione è quasi assicurata. Poi, ripeto, dipende dalla sensibilità della persona.

A me pare che i normaloni/normaloidi abbiano il paraocchi sullo schifo che c'è nel mondo, oppure sono bravi a far finta di niente?
Io forse sarò depresso, ma lo schifo lo vedo eccome!

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HDoor 07-03-2017 10:56

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Credo sia diverso. Penso che i "normaloni" siano semplicemente persone limitate, persone a cui si è atrofizzato il cervello tanto tempo fa.

Vale90 07-03-2017 11:28

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Tragicomico (Messaggio 1881998)
A me pare che i normaloni/normaloidi abbiano il paraocchi sullo schifo che c'è nel mondo, oppure sono bravi a far finta di niente?
Io forse sarò depresso, ma lo schifo lo vedo eccome!

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Per questo dico che dipende dalla persona. Io la gente con la sindrome di Pollyanna non riesco proprio a capirla.

HDoor 07-03-2017 12:21

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Vale90 (Messaggio 1882019)
Per questo dico che dipende dalla persona. Io la gente con la sindrome di Pollyanna non riesco proprio a capirla.

Me la spieghi?

Quote:

Originariamente inviata da zucchina (Messaggio 1882036)
Tutti abbiamo una visione limitata del mondo, vediamo cose e non ne vediamo altre
Non penso che esser sensibili e consapevoli significhi solo riuscire a vedere il marcio che c e' nel mondo, anzi

Quello che intendo è che il cervello si è proprio atrofizzato.

Una volta ho attraversato una fase in cui - me ne rendo conto col senno di poi - mi sono sentito fin troppo adagiato a quello che mi accadeva intorno e totalmente scevro di capacità critiche. Mi riferisco a una decina d'anni fa. Non so come ne sia uscito, però menomale che l'ho fatto, perché ho sentito l'esigenza di tornare in me stesso. Ho avvertito proprio questa mia inclinazione a lasciarmi scivolare le cose addosso, a giustificare tutto e tutti e a non muovere critica per nulla. È stata una parentesi davvero breve, però ho proprio sentito come se qualcosa dentro di me si fosse persa. Poi, ripeto, non so come ne sono uscito, e l'ho fatto dandomi una scossa da solo, dicendomi: "Oh, ma dove sei?? Ti stai adattando agli altri e non stai pensando più con la tua testa!!" Ecco, io credo che la situazione dei "normaloni" è che da un certo punto in poi siano caduti sotto l'influsso di quello che potrei chiamare "equalizzatore sociale": presto o tardi ti colpisce, e tutte le "barre" della tua personalità e della tua visione d'insieme delle cose si assestano attorno ad un unico valore di massima.

Ovviamente, come dici, tutti siamo limitati. Ma c'è chi, in qualche modo, il proprio limite lo acquisisce come un'involuzione di sé. E poi ci sono quelli, che sono la maggior parte, che appena vengono criticati si arrabbiano. Ormai non reggono più il passo con gli "stranoni".

Masterplan92 07-03-2017 14:59

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
non c'è niente di sbagliato..anzi,per chi non vive è la soluzione migliore..devo solo trovare il coraggio

XL 07-03-2017 15:16

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1881917)
Una cosa è chiara: se uno esce dalla depressione, non si accoppa di sicuro.
E allora, perché non combattere la depressione. In tanti anni ho capito che esistono situazioni nelle quali la depressione regredisce spontaneamente. In genere quando ci si allontana dal brodo ambientale nel quale si vive.

Faccio il mio esempio: quando ho la testa piena di brutti pensieri, lascio casa e mi rifugio in biblioteca, luogo piacevole e pacifico, distraente, perché prendo i libri a occhio.
Altre volte lascio la mia cittadina e vado in un paese vicino, che non conosco. Mi allontano dalla mia vita e in fondo da me. Trovo pace.

A trovarle cose del genere, a te distraggono queste cose, ad altri potrebbero non fare alcun effetto.
Io per la verità ho in mente certe cose, ma non me le posso permettere spesso per limitate possibilità economiche.

Vale90 07-03-2017 15:32

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da HDoor (Messaggio 1882037)
Me la spieghi?

Volevo dire che io non riesco proprio ad essere ottimista come certa gente che, nonostante le batoste continue, cerca sempre di vedere l'aspetto positivo in ogni cosa.

Tragicomico 07-03-2017 15:50

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
A me capita di pensare alla morte anche quando sono sereno, oppure quando non ho problemi grossi a cui pensare, o anche quelle poche volte che sto in pace con me stesso, come lo spiegate questo?

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cancellato2824 07-03-2017 18:13

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Tragicomico (Messaggio 1881998)
A me pare che i normaloni/normaloidi abbiano il paraocchi sullo schifo che c'è nel mondo, oppure sono bravi a far finta di niente?
Io forse sarò depresso, ma lo schifo lo vedo eccome!

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io lo schifo lo vedo e mi attendo il peggio per il futuro pero' non tendo lo stesso al depresso
cioe' ho voglia di fare, di migliorare... sogno cose belle... se le cose andranno male non ci potro' fare nulla e valutero' al momento il da farsi (ipotizzando ci sia la possibilita")
pero' ho la spinta, ho lo slancio psicologico anche se mi rendo conto che probabilmente portera' a poco...pero' ci provo lo stesso (anche perche' immagino che altrimenti puo' solo andare peggio, ma va be' lo penso in positivo che e' piu' motivante)
cioe' vedere lo schifo rattrista, dispiace, preoccupa ma non basta a creare vera depressione, intesa come apatia, voglia di farla finita ecc. che son cose che io ho provato solo per periodi molto limitati
anche se mi rendo conto che sono impotente, un criceto che corre sulla ruota so che sarei felice nella remota ipotesi la gabbia si aprisse, son contenta di non cadere nella ciotola dell'acqua in basso e quando qualcosa non mi porta alla memoria la situazione, provo anche piacere nel girarci su

no-body 07-03-2017 19:14

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da MeStessa93 (Messaggio 1882077)
Il suicida ha sempre tutto di guadagnato: che sia felice o che sia triste, con la morte raggiunge in ogni caso la pace eterna. Peggio è per chi rimane in vita.
Il problema è l'irrazionale attaccamento a questo mondo e la paura di fallire e/o di soffrire nell'atto finale. Più altruisticamente, aggiungerei l'eventuale dispiacere dato ai cari.

Mah. Un suicida e' sempre malvisto dalla societa'. Se la cerimonia del funerale si svolge in chiesa il prete parlerebbe male di te. E molti altri ti commisererebbero falsamente. Piu' probabile che il suicida non abbia veri amici, e di questi tempi frettolosi tutto passa veloce. Al mio funerale verrebbero solo quattro gatti, e molto probabilmente sotto sotto felici che io mi sia tolto dalle palle. Che la gente mi condanni, rida, e goda della mia dipartita mi darebbe fastidio.
Quindi resto anche per dispetto, e per vederli crepare prima di me.

cancellato16573 07-03-2017 23:38

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Mah, l'umanità ha sempre avuto gli stessi vizi. Oggi sono tecnologici e con il benessere di massa, ma è lo stesso. Questo è il senso del Diluvio universale (che non c'è mai stato).

Si comincia a morire molto prima di un eventuale suicidio. Ma si può invertire la marcia, a patto che ci si provi.
Ora io ho scritto molte volte in forum il n. verde della Fondazione Idea ( ora Itaca ) , che ha uno sportello di ascolto, ma non mi risulta che nessuno abbia mai chiamato.

Se esistono uomini e donne che ci possono aiutare e li ignoriamo, non diciamo poi che l'umanità fa schifo.

cancellato16573 07-03-2017 23:53

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Una strategia:

è meglio non parlare della propria depressione con chiunque. Si rischia un'ingerenza e consigli fasulli, se non pericolosi.

E' meglio scegliere persone non aggressive, calme e cercare di starci vicino, senza dire nulle dei propri drammi. Queste persone ti accettano per come ti vedono e non per come vogliono che tu sia. Condividi la loro calma normalità.

hermit94 08-03-2017 02:07

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
http://www.enricomiceli.com/voglio-m...enza-soffrire/

cancellato16573 08-03-2017 15:29

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1882414)
È un po' la fiera dell'ovvio eh... Son cose dette e ridette, provate e riprovate da tutti.

Infatti, ho detto e ridetto del telefono di ascolto Idea, ma nessuno ha chiamato. Sperando poi che non dica: "non c'è nessuno che mi ascolta".

hermit94 08-03-2017 15:38

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1882539)
Infatti, ho detto e ridetto del telefono di ascolto Idea, ma nessuno ha chiamato. Sperando poi che non dica: "non c'è nessuno che mi ascolta".

Ma sti numeri a cosa servono?E in che modo dovrebbero aiutare uno che pensa seriamente a schiattare?Esistono già gli psicologi

cancellato16573 08-03-2017 17:30

Re: Cosa c'è di veramente sbagliato nel suicidio
 
Servono ascoltare chi soffre di disturbi psichici, il quale può esprimersi come vuole in forma anonima. Si può anche chiamare tutti i giorni e stare anche un'ora al telefono.
Il tutto gratis e stando comodamente a casa.
Non basta?
Poi non diamo la colpa al destino.


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