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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
L'ospedale è difficile da accettare, perché è difficile da riconoscere e accettare la malattia psichica, che è invisibile.
La si riesce a vedere da fuori, ma non da dentro. Da dentro fa male sì, ma appare legata a dei problemi sui quali si rimugina. Si pensa che, risolvendo quei problemi, si ritroverà la salute. Ma è proprio questo processo insistente ad essere patologico. Se mi fa male un ginocchio per una settimana, penso: sono malato. Se penso solo ai guai per una settimana, penso: sono inguaiato. Non vado mai a pensare di essere malato. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Proprio così...
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Non vi sembra di essere un po' troppo a senso unico riguardo alla considerazione che avete di ospedali e farmaci? Non nego che ci siano molti casi in cui è necessario ma di storie di gente che ne è uscita devastata (=peggio di prima) è pieno..
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Down,
c'è gente che fa la chemioterapia e ne esce devastata e poi muore. Ma non possiamo dire che è colpa della chemio... Le malattie psichiatriche sono potenzialmente invalidanti. Se alcune persone restano invalide, è colpa della malattia, non dei farmaci. Conosco delle persone ormai inabili al lavoro, che in effetti non lavorano. Ma non prendono neanche più i farmaci. Come ce lo spieghiamo? |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Non è totalmente così, sono cure importanti ed è importante che i medici ne sono consapevoli e all'altezza.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
E' proprio così, invece: una distimia non curata, diventa depressione maggiore; un bipolarismo non curato, porta a guai molto seri (rischio d'incolumità fisica, sperpero di tutti i risparmi, e altro ancora). Poi, se vogliamo fare i fighetti sulla chimica...
Comunque, di una cosa sono certo: fino a che non mi sono curato regolarmente, sono finito nei casini: perdita del lavoro, di amici. Oggi non sono in paradiso, ma vivo meglio. Io devo mantenermi da solo: devo essere in condizioni di lavorare, altrimenti finisco sotto i ponti. Se per lavorare devo ingurgitare la roba chimica, lo faccio senza far storie. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Ben vengono i farmaci e che sono indispensabili ma non neghiamo anche il loro aspetto collaterale soprattutto quando vengono maneggiati maldestramente.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Si, ma se partiamo dal presupposto che la chimica fa solo peggio, non si cura nessuno. Anzi, la cura fa più paura della maltattia.
Poi, se una terapia non dà i risultati sperati, si può sempre cambiare. La mia terapia è stata definita e non più cambiata dal 2002. Per capire che è quella giusta, guardo la qualità della vita. Dal 1993 al 2002, ho provato diversi farmaci, che non sempre mi hanno protetto abbastanza. Siccome non sono speciale, questo iter vale un po' per tutti: il medico non sa per certo un risultato. Quello che conta è la "risposta" del paziente. Se per esempio si prescrive un sonnifero, il farmaco giusto non è quello che dice il medico, ma solo quello che fa dormire. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Che poi, queste affermazioni: "io non credo nei farmaci" , come se fosse una questione di fede religiosa; come se tutti gli altri farmaci non fossero chimici.
Invece quello che è naturale, va sempre bene. Peccato che depressione, bipolarismo, schizofrenia, DOC, DAP, ansia generalizzata, sono assolutamente naturali... |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Mai sostenuto queste posizioni.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Come dico sempre, il punto più importante è trovare uno psichiatra che usa la testa prima di penna e ricettario...purtroppo è molto difficile.
Cmq io nn ho mai sentito di persone che stanno 3-4 settimane in ricovero e che poi escono peggiorati e con danni permanenti a causa dei farmaci. Nemmeno le droghe peggiori causano danni fisici/psichici permanenti in poche settimane se nn la dipendenza che se presa subito è superabile, e i farmaci, al contrario di quello che scrivono certi qui, NON NE DANNO (tranne le benzo). Se escono peggiorati significa che il medico assegnatogli nn è stato in grado e allora basta provare a cambiarlo. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Come funzionano gli psicofarmaci? Non lo so.
A cosa servono? Questo lo so. Non sono i farmaci che rimbecilliscono, ma la vita. Che è piena di ostacoli, di tensioni, di problemi. I "normali" incassano i colpi, ma vanno avanti. Chi invece ha una fragilità, non ci riesce: diventa autodistruttivo e dà risposte via via più inadeguate alle necessità che la vita impone. Da questo deriva un aumento del disagio e la complicazione del quadro ambientale. Il farmaco (e il riposo, se necessario) interrompe questo circolo vizioso e rimette la persona in condizione di risolvere i suoi problemi. Da queste soluzioni può venire la felicità, non dal farmaco. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Oh, si ragiona!
Come funzionano gli psicofarmaci? Non lo so. A cosa servono? Questo lo so. Non sono i farmaci che rimbecilliscono, ma la vita. Che è piena di ostacoli, di tensioni, di problemi. I "normali" incassano i colpi, ma vanno avanti. Chi invece ha una fragilità, non ci riesce: diventa autodistruttivo e dà risposte via via più inadeguate alle necessità che la vita impone. Da questo deriva un aumento del disagio e la complicazione del quadro ambientale, che ricade quindi ancor più aggravato sul paziente. Il farmaco (e il riposo, se necessario) interrompe questo circolo vizioso e rimette la persona in condizione di risolvere i suoi problemi. Da queste soluzioni può venire la felicità, non dal farmaco. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Ma sei sicuro che chi te l'ha detto, non ti ha raccontato una frottola? Magari il tipo s'è bevuto l'ammoniaca per fatti suoi. Devi verificare. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Conosco una persona che soffre di attacchi di tosse convulsa, che la può portare fino vomitare. Una volta gli ho offerto una Saila menta, che ha dentro la liquirizia. Lui m'ha chiesto se per caso ci fosse il ripieno di liquirizia, perché, mi ha avvisato : "non posso mangiare la liquirizia, altrimenti la tosse aumenta e arrivo a vomitare". E quindi ha sputato la mentina. Qualcuno è morto per la sola inalazione di lattosio. Che facciamo, togliamo latte e derivati dai banchi del supermercato? |
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