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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Il Palazzo d'Inverno e il potere in generale lo presero i bolscevichi, non "gli sfruttati" che anzi poi si ribellarono alle politiche bolsceviche formando le varie Armate Verdi, Nere, ecc... Sull'URSS hanno già fatto notare che ha di fatto iniziato la Seconda Guerra Mondiale invadendo praticamente la Polonia insieme alla Germania. Per non parlare poi della Finlandia. Le lezioni di pace servono a poco se poi si ammazza la gente, si impone con la violenza la propria volontà e si invadono altri paesi. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
e la cosa ancora più assurda è che se chiedi a queste persone quale stato sociale preferisci tra la dittatura comunista e un esempio di democrazia occidentale come i paesi scandinavi ti risponderanno che la dittatura comunista è la via maestra, che nei paesi scandinavi c'è la finta democrazia e bla bla bla
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
minun :bene:
Rimane il fatto che l'ideale comunista è di base superiore, visto che vogliamo tutti una società dove si è più uguali e liberi possibile, come si fa ad accettare qualcosa come la proprietà privata dei mezzi di produzione? Finchè i mezzi di produzione più grandi rimarranno in mani private questi andranno inevitabilmente ad influenzare la politica e addio volontà del popolo :mrgreen: |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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I paesi dell'Est quando erano sotto un sistema comunista non erano poveri, lo sono diventati dopo il crollo. Lo sono molto più poveri oggi e ci sono molti più problemi di tipo sociale di prima. E sono passati 25 anni (tutto il tempo necessario perché il capitalismo faccia i suoi miracoli). In 25 anni, dal 1917 al 1942 l'Unione Sovietica da paese feudale completamente analfabeta e alla fame è diventata seconda potenza mondiale. Dal 1991 al 2015 hanno fatto il percorso inverso, è un dato di fatto. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Vogliamo andare un po' oltre la crescita del PIL? Sei una comunista o un membro del FMI? ^^ |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Non esiste la volontà del popolo, non può esistere la volontà di una massa disomogenea. Tu e io abbiamo volontà diverse ad esempio, quale sarebbe la volontà del popolo? Quella che più ti aggrada? Chi sei tu per decidere della mia vita e delle mie scelte? Impossibile esista libertà laddove l'uguaglianza viene imposta con la forza e il comunismo, escluso quello che può nascere dalla spontanea formazione in un contesto anarchico, non può esistere senza la violenza e l'imposizione a coloro che non desiderano sottostare a quel sistema. Di conseguenza comunismo e libertà non possono certo coesistere. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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E che sia stato un bene per il resto d'Europa non sono d'accordo, sarà stato un bene al massimo per una parte d'Europa. Perché per coloro che sono finiti sotto il controllo dell'URSS e sono stati uccisi e deportati non è stata una buona notizia. Se si esula da questioni morali non capisco che importanza può avere per me che trionfi il Terzo Reich o l'URSS. Diventa solo una questione di comodità e utilità in base a come la vittoria dell'uno e dell'altro avrebbe influito sulla propria vita o sulla storia di uno stato piuttosto che l'altro. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
Solidarietà, liberalismo, e sopratutto amore per l' identità nazionale: qualunque partito o orientamento politico con questi ideali mi piace.
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Io parlo di povertà e di problemi sociali, della società in generale. Quando mai ho tirato fuori dati di pil o crescita economica, me lo devi spiegare. :miodio: Ad esempio oggi penso che le povertà culturali, morali, intellettuali e sociali siano molto gravi nei paesi capitalisti. Perché qui si parla di povertà al plurale e non solo di povertà economica. Insomma, della società nel suo complesso. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Quindi facevano bene anche gli USA a tenere il punto a Risiko con Gladio. Quote:
La Rivoluzione ungherese del 1956, nota anche come insurrezione ungherese o semplicemente rivolta ungherese, fu una sollevazione armata di spirito anti sovietico scaturita nell'allora Ungheria socialista che durò dal 23 ottobre al 10 - 11 novembre 1956. Inizialmente contrastata dall'ÁVH, venne alla fine duramente repressa dall'intervento armato delle truppe sovietiche. Morirono circa 2.700 Ungheresi di entrambe le parti, ovvero pro e contro la rivoluzione, e 720 soldati sovietici. I feriti furono molte migliaia e circa 250.000 (circa il 3% della popolazione dell'Ungheria) furono gli Ungheresi che lasciarono il proprio Paese rifugiandosi in Occidente. Tra il 10 novembre e il 19 dicembre i consigli dei lavoratori negoziarono direttamente con le forze di occupazione sovietiche. Mentre riuscirono ad ottenere alcuni rilasci di prigionieri politici, non ottennero il loro scopo, il ritiro dei sovietici. János Kádár, capo del Partito Socialista Operaio Ungherese formò un nuovo governo, col supporto dell'URSS, che dopo il dicembre 1956 aumentò costantemente il suo controllo sull'Ungheria. Sporadici attacchi della resistenza armata continuarono fino alla metà del 1957. Imre Nagy, Pál Maléter e il giornalista Miklós Gimes vennero processati e giustiziati in gran segreto dal governo di Kádár il 16 giugno 1958, dopo un processo a porte chiuse durato cinque giorni. Il Primate cattolico d'Ungheria, il cardinale József Mindszenty trovò rifugio nella sede della rappresentanza diplomatica statunitense a Budapest, dove sarebbe rimasto per ben quindici anni. Altre esecuzioni avvennero a più riprese. Le stime della CIA, pubblicate negli anni 1960 parlano approssimativamente di 1.200 esecuzioni. |
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