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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Ma quanto la fate lunga! Il mio metodo d'approccio è semplice: metto la donna su un piedistallo :miodio:
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Dai, provo a rispondere seriamente.
Quando mi piace una ragazza comincio a lanciarle segnali microscopici, di quelli che neppure la poesia ermetica saprebbe cogliere. La questione è: non sono abituato a certe cose, non sono abituato al contatto fisico, non sono abituato a ricevere certi sguardi e a parlare in un certo modo con le ragazze. Questo vuol dire che, quel che faccio io e che lancio come segnale, non è percepito perchè è la normalità per quella persona. Anche se timida, se ansiosa ecc., per quanto sia timida ecc. io mi "esprimo" e io mi capisco. Quindi comincio a non sopportarla e dunque a evitarla come la peste. Poi l'interesse mi passa o lo reprimo. Fine della storia :sarcastico: |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Boh, non so perchè non è il mio caso ...comunque in effetti andare a casa altrui un pò di disagio e problemi me li crea. |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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La definizione di fobia sociale per me è quella del DSM e, finché non c'è diagnosi da parte di uno specialista, dubito sempre delle auto attribuzioni di fs. |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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io ormai frequentando persone con cui tendo a trovarmi a mio agio e impiantandomi certi schemi mentali in testa (qualcuno lo chiama "raccontarsela") quei sintomi li provo raramente.. ma ricordo quando li provavo spesso ed era un incubo poi un sacco di psico* sparano diagnosi alla carlona.. |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Liuk, ti rispondo a questo post, anche se eri già stato gentile a rispondermi all'altro.
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Sono però in disaccordo quando si conclude che queste persone sono solo "timidi con l'altro sesso". Cioè, per me va bene dire che l'intensità del problema fobia sociale sia moderata per molti, e non sia tale da ottenere una diagnosi da uno specialista. Mi ci metto tranquillamente io per primo. Quello che non mi convince è il pensare che sia tutto confinato nella sfera "rapporti con l'altro sesso". E lo dico non perché ho voglia di polemizzare (non ne avrei motivo con te), ma perché non mi sta bene che si diffonda, anche involontariamente, una certa idea dell'utente maschio medio come di uno che sta bene, ed è qui solo perché non ha le palle per provarci con la collega o la compagna di scuola. Comunque era solo per chiarire. Ho capito quello che intendi dire :bene: |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Leggendo le vostre risposte e riflettendo su come sono fatta io, mi viene da dedurre una cosa riguardo a questo eterno dilemma sul rapporto tra fobici/timidi e sesso. L'aver paura del sesso è correlato alla timidezza? E se si, perché? Cerco di dare una risposta sensata:
Essendo le persone timide e chiuse tendenzialmente rivolte al loro mondo interiore ed essendosi di conseguenza nella vita poco esposte in attività di carattere pratico che richiedessero un certo grado di performance, non è che la difficoltà col sesso si potrebbe più in generale ricollegare a questa poca dimestichezza con gli aspetti pratici e fattivi dell'esistenza tout court? Ad esempio, pure io non mi sento così aperta e spigliata nel sesso, ma faccio risalire ciò a una mia eterna difficoltà in tutto quell'ambito generale che richiede doti pratiche e spigliatezza fisica. Ad esempio da ragazzina odiavo la pallavolo (e tuttora mi respinge) perchè appunto è un'attività che richiede una prestazione concreta e di tipo pratico, per la quale mi sento totalmente imbranata, anche perché richiede un certo grado di disinibizione con la propria fisicità e una facilità nel gestire una performance soggetta a valutazione esterna. Ecco, il sesso lo riconduco un po' a quest'ambito cosiddetto pratico/concreto, che richiede appunto una certa padronanza del proprio corpo e una capacità di iniziativa concreta che magari molti timidi negli anni non hanno sviluppato proprio per questa loro chiusura nel mentale. Indi....più che parlare di rapporto difficile col sesso, proporrei di ampliare la sfera interpretativa per dire che quei timidi che sono abituati a vivere in un mondo tutto mentale, fanno fatica a sondare quegli ambiti dell'esistenza che richiedono una buona conoscenza degli aspetti del proprio corpo e con quella sfera del fare pratico attinente alla propria fisicità. Io ad esempio mi sento totalmente inibita anche in attività come aerobica, pallavolo, non è il semplice sesso a spaventarmi....insomma, sento di non cavarmela negli sport in genere, perché sono conscia di conoscere e quindi di padroneggiare poco il mio corpo, che per anni ho considerato secondario rispetto alla mia mente ipertrofica. La paura del sesso non è forse la proiezione del fatto che siamo semplicemente persone molto mentali, spiriti più contemplativi che attivi? Forse sto estendendo una mia particolare situazione a tutti quei fobici che dichiarano che la fobia si manifesti principalmente nel sesso, ma non potrebbe essere come dico io o no? :interrogativo: Comunque molti qua affermano di aver paura del sesso, ma mi chiedo una cosa: quando si entra in profonda confidenza ed empatia con l'altro questa paura dovrebbe scemare, o no? Io penso che se ci si proietta in una situazione pensandola in astratto (fare sesso con qualcuno/a) è ovvio che si vada nel panico, perchè la mente si focalizza sull'atto fisico vissuto come performance e non sull'atto come gesto intimo verso qualcuno che si ama o a cui si vuol bene; magari dal di dentro di una specifica situazione, con una persona di cui si ha fiducia e si è costruito qualcosa, il fare l'amore sarebbe una cosa che viene da sé senza troppe "seghe mentali", non pensate? :nonso: |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Io ho iniziato a fare sport a 7-8 anni fino a 11 anni.... poi ho ripreso a 14 anni e da lì non mi sono praticamente mai fermato (facendo parte prima di società sportive, e poi continuando da solo), mi sono sempre "mosso" e ho cercato sempre di andare al massimo... eppure dal punto di vista dell'attività sessuale sono "inibito" (se per attività sessuale si intende ovviamente l'atto con un'altra persona!) :nonso:
Cmq... forse per il mero atto in sè non avrei grossissime difficoltà, ma se prima di arrivare al dunque occorre "conoscersi" allora subentra il blocco |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
E' molto interessante la tua riflessione, Clizia.
Penso che possa essere una buona descrizione in molti casi. Forse non in tutti però, nel mio caso personale non credo che sia la lettura più adatta. Spiego molto brevemente poi per una buona volta mi taccio: ho sempre fatto un sacco di sport, anche a livello agonistico, quindi ho un ottimo rapporto pratico col mio corpo; piuttosto vedo la sfera sessuale (ma soprattutto ciò che viene prima, corteggiamento ecc.) come l'interazione interpersonale più intima e quindi più probante per una persona che teme il giudizio altrui. Quindi sintetizzando al massimo credo che per casi come il mio il principale problema nella sfera sessuale sia che proprio in quel campo si estremizza la paura di esporsi al giudizio altrui. |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
@blu Sky & iturbe89: si infatti, non penso che questo profilo possa andar bene per tutti tutti....purtroppo una spiegazione scientifica valida per tutti quanti i fobici penso che non esista, ma magari potrebbe spiegare un certo atteggiamento di una buona fetta di timidi e cioè di quelli che, come strategia nello stare al mondo, hanno privilegiato quella del filtro razionale, intellettuale, riflessivo, mentale. Io rientro in questa casistica, ma di certo non voglio rappresentare un'intera categoria, ci mancherebbe! :)
Personalmente ho sempre odiato anche guidare, ballare; insomma, tutte quelle cose che richiedono una competenza pratica, mentre ho affinato negli anni l'aspetto culturale, intellettuale e analitico, imparando ad usare l'osservazione e la parola come strumento principale di accesso al mondo. Affinando questo canale, per me nel tempo è diventato molto più facile conversare, riuscire a instaurare un rapporto basato sullo scambio razionale e analitico e questo spesso mi aiuta a trovare la mia strada per comunicare col prossimo, anche se difetto nella comunicazione emotiva, nel lasciarmi andare in manifestazione di affetto come baci, abbracci ecc. Io penso che ognuno di noi abbia affinato nel tempo, anche inconsciamente, una propria strategia (più o meno funzionante) per stare al mondo e per relazionarci con esso. Siamo tutti un po' più bravi in un ambito e più fragili e meno preparati in altro, è normale. Credo che se riuscissi a sbloccare il canale della fisicità (che è anche quello più legato all'emotività) sicuramente supererei tutta una serie di blocchi che ne derivano: incapacità di guidare, fare sport, incapacità di lasciarmi andare ecc. |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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alla fine la cosa è soggettiva c'è chi ha determinati problemi e chi no. per chi è veramente sociofobico trovar amici spesso è una vera impresa.. e tra aver pochi amici (spesso naturale per chi ha l'indole intriversa) e non averne affatto c'è un abisso di differenza. mai parlato di dover aver molti amici.. o per il lavoro chi non riesce a trovarlo o viene scartato ai colloqui per l'ansia che traspare etc. etc..... sembra che parli come se il lavoro fosse sempre a portata di mano.. non so continuo a pensar che certe cose proprio non le si vogliono capire... |
Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
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Re: Dinamiche di approccio sentimentale da fobici
Ecco! Hai tirato fuori un'attività "fisica" in cui sono maggiormente impacciato e non riesco a lasciarmi andare: il ballo! :o (intendo proprio il semplice ballo da discoteca dove in genere non si richiedono movimenti particolarmente tecnici) :pensando:
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