Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Devo provare ad attaccare discorso con qualche tipa parlando della divina commedia, magari con qualcuna che frequenta lettere può funzionare :pensando:
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Proprio perchè non l'ho studiato potrebbe interessarmi, non è detto che una cosa che non va bene a te non possa andare bene a me o ad ALTRI. Quote:
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Ho evidenziato quel "DEVI", detto questo: WS ha mai detto di sentirsi superiore al prossimo ??? È solo una tua supposizione. |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Il problema non è decidere le regole o meno, il problema è che se tutti i cani scodinzolano quando sono felici e annusano il culo quando conoscono altri simili, il cane che scodinzola quando ha paura (che poi in realtà lo fanno anche da arrabbiati, ma il discorso si capisce penso) e annusa non so, la zampa anteriore invece che il culo, verrà estraniato, e sarà lui a doversi adattare, non gli altri.....scusate eh, ma se noi siamo su fobiasociale.com a discutere di queste cose, e gli altri sono in giro a divertirsi, forse siamo noi a dover cambiare qualcosa, invece di sentirci parte di un'elite.....vi sfugge che non siamo i neri degli anni '50 o gli operai dell'inizio 900, non siamo una classe o un gruppo che deve cambiare qualcosa, non siamo nulla, siamo singole persone con problemi a relazionarci con gli altri, poi la società è una merda e io sono il primo a dirlo, io sono il primo che non riesce e non vuole relazionarsi con la massa di idioti e smidollati che c'è la fuori, però questi discorsi alla Robespierre o Martin Luther King mi fanno sorridere....e comunque sì, quello che dice kody è tanto giusto quanto banale, e mi stupisce che si stia discutendo su ciò: se vai a parlare del mito della caverna ad un barcone di immigrati appena sbarcati a Lampedusa, non puoi aspettarti nulla, se poi hai pure la faccia tosta di sorprenderti, indispettirti e scioccarti, allora vuol dire che 1) hai dei problemi 2) lo stai facendo apposta per soddisfazione personale
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Tornando al succo della questione, ciò che prevale per la maggioranza non è un atto autoritario stabilito da pochi ai danni di molti, è la sintesi di fenomeni sociali di lunga data e origine, a volte è la traduzione in ambito sociale di fenomeni naturali, a volte no. Ma non è un atto puntuale di autoritarismo, anche perché materialmente puoi fare quello che vuoi, nessuno te lo impedisce. Nel caso da me citato invece (quello della scuola) si tratta di un atto di autoritarismo strictu sensu, perché altri decidono quello che tu devi, puoi o non puoi fare, e se fai diversamente incappi in procedimenti specifici che ti impediscono materialmente di fare quello che vorresti fare o non fare. Quote:
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Tutte le paure sono nella mente se è per questo, nell'amigdala precisamente mi pare :sisi:
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Quello sicuramente ma intendevo che ci sono paure più fondate (ad es. ti puntano contro una pistola) e altre che lo sono meno.
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Una persona può reagire come meglio crede ma ciò non cancella che sia un'osservazione basata sulla realtà, salvo rarissimi margini di timidezza non oggettiva.
Secondo me lo star bene e la maturità, quando la lucidità non è compromessa da un disagio psichico importante, passa per accettare che tale valutazione abbia una connotazione anche negativa. Alla fine l'uomo per me è un animale sociale e la società, nella sua eterogeneità, va vissuta. E' utopica la pretesa d'interagire nella società solo a precise condizioni e l'eremitaggio è l'unico scenario ascrivibile a tale utopia. Per me far notare timidezza con intento dispregiativo, offensivo e canzonatorio e aggredire verbalmente , denigrare, disprezzare o mettere una croce sopra in ottica intransigente chi definisce un individuo timido senza cattive intenzioni, sono entrambi figli della stupidità. |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Chi le impone? Chi impone che la luce sia la cosa che si muove alla velocità maggiore? Chi impone se un oggetto in aria perde la spinta, questo cada? Vuoi andare contro natura? Fai pure. Mi sembri una sorta di scienziato che si lamenta del fatto che nulla sia più veloce della luce per imposizione di mentalità dominanti, pretendendo che ogni cosa dovrebbe muoversi alla velocità più congeniale. Quote:
Se la comunicazione fosse in maggior parte verbale un "Ti amo" detto con noncuranza alla tua ragazza, avrebbe su di lei lo stesso effetto di un "Ti amo" caloroso, guardandola intensamente negli occhi e avvicinandola a te. Così come un "Che stronza!" può essere un'offesa o un modo di giocare con la partner a seconda di come le viene detto. Se sono assiomi per te non dimostrati, mi piacerebbe sapere secondo te, cosa influisce sulla comunicazione, quanto paraverbale, quanto verbale [se esistono nella tua visione] Quote:
Se per te la comunicazione non avviene 90% paraverbale, 10% verbale, devi essere più bravo degli studiosi che ne hanno rilevato le componenti. Tralasciando le percentuali è innegabile che il paraverbale sia maggiore della componente verbale. Se è negabile allora possiamo anche negare che questo forum esista, che beviamo acqua, ecc. Quote:
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Caro Biomot... ehm... Kody, per quanto possa essere "sottile" ed elegante sempre di trollata si tratta, sei stato segnalato. |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Faccio il permaloso: il voluto errore di nickname è una sottile accusa di doppio account? Edit: per un mio errore da cell, ho postato sotto una copia modificata di questo stesso post. Cancellate questo, se volete. |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Faccio il permaloso: il voluto errore di nickname è una sottile accusa di doppio account? |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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PS Senza LOL e faccine. |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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2)non ho mai negato questo, anzi lo confermo totalmente dato che ho studiato parecchi libri su questo argomento :| ho negato esclusivamente il fatto che secondo te il comportamento non verbale sia legato esclusivamente a fattori genetici, dato che non è così. secondo te il tipo di intonazione che diamo in una frase interrogativa è genetico?sto cercando di capire, spiegami. Chiaro che ci siano degli elementi talmente radicati nella società da considerarli "naturali" ma non si spiegherebbero le innumerevoli differenze che caratterizzano i vari gruppi sociali in giro per il mondo, per rimanere in italia: i napoletani urlano sempre (esagero, chiaro che è una generalizzazione), i siciliani sono molto più taciturni e seriosi (sempre tendenzialmente), ma non mi sembra che i siciliani non riescano a relazionarsi. E' a causa di una differenziazione genetica che si è tramandata nel corso dei secoli? |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
ma se io vado da una ragazza alta alta e le dico "madoska quanto sei alta! ma ti sei vista? te lo hanno mai detto che sei proprio alta? no, perché sei veramente alta!" sec. voi si offende?
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
Rispondo ridendo e dicendo :
"Che ci devo fare so nato così" |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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(OT: chi non muore si rivede) |
Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
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