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Svers0 26-11-2014 18:15

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Devo provare ad attaccare discorso con qualche tipa parlando della divina commedia, magari con qualcuna che frequenta lettere può funzionare :pensando:

Tribe 26-11-2014 18:16

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Ma torna un attimo con i piedi per terra dai

Calma e gesso.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
L'equazione fra l'altro è "socializzare in un certo modo = piace di più alla maggioranza (in certi contesti)".

La dittatura della maggioranza di cui parlava WS.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Ti presenti snocciolando un canto della DC? Perfetto, è una tua scelta, ma se lo fai di Sabato sera, in un pub con semi-sconosciuti che magari hanno passato la settimana all'Università e a studiare materie pese, non so quanto ti diano spago [a meno che non siano proprio appassionati dell'argomento]. Stessa cosa se lo fai con persone che non lo hanno studiato..


Proprio perchè non l'ho studiato potrebbe interessarmi, non è detto che una cosa che non va bene a te non possa andare bene a me o ad ALTRI.



Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Io se dovessi presentarmi con un canto della DC, andrei ad eventi delle biblioteche, eventi letterari, proverei a chiedere di tenere una sorta di conferenza su dante, ma di certo non sceglierei di parlarne il sabato sera in un bar col primo che mi capita a tiro.

Io, IO, IO... Fortunatamente non sei un medico, un infermiere o un oss, a fronte di una lamentela da parte di un paziente attaccheresti con bel <<IO>>... Attraverso quell' "IO" neghi l'esistenza dell'altro che per te non esiste, ci sei tu e solo tu.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
come non parlo di videogiochi con i colleghi

Coi colleghi ne parlo, quindi ??? Che succede adesso ??? Mi segnali ai mod. perchè parlo di PES o di GT6 coi colleghi ???

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Negare l'esistenza dei contesti e pretendere di poter socializzare in ogni situazione con un qualsiasi argomento è pura immaturità.

Adoro leggere 'ste cose, suonano come delle sentenze, vai avanti.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Poi bisogna vedere chi si ha davanti: se hai un super culto che sa tutto di Dante, ci puoi fare anche discorsi profondi, ma se il tuo interlocutore non ne sa quasi nulla, non puoi pretendere che ti dia spago più di tanto: non ne ha le capacità.

A ridaje, come dire che solo una ristretta elitè può avere accesso a certe informazioni, o fai parte della casta o puoi impiccarti.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Altra cosa: le regole sociali, sono dettate dalla natura, non dalla società. Non possono essere più di tanto cambiate. Ho visto utenti pretendere che la socializzazione diventasse 100% "verbale", quando la regola è "90% paraverbale e 10% verbale" e nessuno può farci nulla.

L'hai deciso tu ?

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Hai modalità di socializzazione differente dagli altri? Benissimo, ma ciò non ti pone in alcun modo superiore agli altri, e devi accettare le conseguenze di tale scelta, senza lamentarti.


Ho evidenziato quel "DEVI", detto questo: WS ha mai detto di sentirsi superiore al prossimo ??? È solo una tua supposizione.

Giovane Werther 26-11-2014 21:10

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Il problema non è decidere le regole o meno, il problema è che se tutti i cani scodinzolano quando sono felici e annusano il culo quando conoscono altri simili, il cane che scodinzola quando ha paura (che poi in realtà lo fanno anche da arrabbiati, ma il discorso si capisce penso) e annusa non so, la zampa anteriore invece che il culo, verrà estraniato, e sarà lui a doversi adattare, non gli altri.....scusate eh, ma se noi siamo su fobiasociale.com a discutere di queste cose, e gli altri sono in giro a divertirsi, forse siamo noi a dover cambiare qualcosa, invece di sentirci parte di un'elite.....vi sfugge che non siamo i neri degli anni '50 o gli operai dell'inizio 900, non siamo una classe o un gruppo che deve cambiare qualcosa, non siamo nulla, siamo singole persone con problemi a relazionarci con gli altri, poi la società è una merda e io sono il primo a dirlo, io sono il primo che non riesce e non vuole relazionarsi con la massa di idioti e smidollati che c'è la fuori, però questi discorsi alla Robespierre o Martin Luther King mi fanno sorridere....e comunque sì, quello che dice kody è tanto giusto quanto banale, e mi stupisce che si stia discutendo su ciò: se vai a parlare del mito della caverna ad un barcone di immigrati appena sbarcati a Lampedusa, non puoi aspettarti nulla, se poi hai pure la faccia tosta di sorprenderti, indispettirti e scioccarti, allora vuol dire che 1) hai dei problemi 2) lo stai facendo apposta per soddisfazione personale

Moonwatcher 26-11-2014 22:05

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1408013)
Il punto non è cosa è lecito e cosa no, ma cosa è "assurdo" e cosa no, appunto.
Considerare uno un mezzo svitato o uno "strano" (nonostante tu lo abbia negato, è prassi comune: altrimenti prova a farlo in giro e poi fammi sapere), se si presenta con un'esegesi del XIII canto dell'Inferno NON HA MOTIVAZIONE RAZIONALE se non sulla base di usanze PURAMENTE CONVENZIONALI e legate all'equiparazione "piace alla maggioranza = bene così". Preferire certe modalità di socializzazione è un conto, ma dare del mezzo matto a uno che ne preferirebbe altre più "alternative" non lo trovo fondato.

Non c'è bisogno che io faccia la prova, guardati i video di TheShow e vedrai che benché faccian le cose più strane raramente son guardati come mentecatti. La paura di esser considerati strani è più che altro nella mente. E in ogni caso vorrei vedere se uno ti venisse ad approcciare con l'ausilio di un palloncino pieno d'elio se metteresti in pratica quanto dici o li guarderesti trasecolato :mrgreen:

muttley 26-11-2014 23:32

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1407701)
Puo' essere vero anche questo, però un po' bisogna ammetterlo che è un piacere di ripiego dovuto al fatto che della vita cosi com'è ad un certo punto si hanno le palle piene.

Puoi deciderlo solo tu cosa sia un piacere vero o meno, la felicità non è un atto fisico dipendente da una concreta soddisfazione materiale. Non puoi sfamarti se non mangi, non puoi dissetarti se non bevi, non puoi riposarti se non dormi, ma non è detto che per essere felice devi fare questa o quell'altra cosa, a meno che non sia tu nella tua testa a convincerti del fatto.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407730)
E chi lo dice? (cit.)
Comunque stiamo perdendo di vista il succo della questione (vedi sotto).

Non era tecnicamente una lesione il mio esempio.
Tornando al succo della questione, ciò che prevale per la maggioranza non è un atto autoritario stabilito da pochi ai danni di molti, è la sintesi di fenomeni sociali di lunga data e origine, a volte è la traduzione in ambito sociale di fenomeni naturali, a volte no. Ma non è un atto puntuale di autoritarismo, anche perché materialmente puoi fare quello che vuoi, nessuno te lo impedisce. Nel caso da me citato invece (quello della scuola) si tratta di un atto di autoritarismo strictu sensu, perché altri decidono quello che tu devi, puoi o non puoi fare, e se fai diversamente incappi in procedimenti specifici che ti impediscono materialmente di fare quello che vorresti fare o non fare.


Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1408227)
La paura di esser considerati strani è più che altro nella mente.

Come non quotare

Svers0 26-11-2014 23:44

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Tutte le paure sono nella mente se è per questo, nell'amigdala precisamente mi pare :sisi:

Moonwatcher 27-11-2014 00:00

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quello sicuramente ma intendevo che ci sono paure più fondate (ad es. ti puntano contro una pistola) e altre che lo sono meno.

Tribe 27-11-2014 00:32

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1408227)
La paura di esser considerati strani è più che altro nella mente.

Quando non te lo dicono di persona che sei strano/a, a me è capitato più di una volta.

liuk76 27-11-2014 01:04

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Una persona può reagire come meglio crede ma ciò non cancella che sia un'osservazione basata sulla realtà, salvo rarissimi margini di timidezza non oggettiva.

Secondo me lo star bene e la maturità, quando la lucidità non è compromessa da un disagio psichico importante, passa per accettare che tale valutazione abbia una connotazione anche negativa.

Alla fine l'uomo per me è un animale sociale e la società, nella sua eterogeneità, va vissuta.
E' utopica la pretesa d'interagire nella società solo a precise condizioni e l'eremitaggio è l'unico scenario ascrivibile a tale utopia.

Per me far notare timidezza con intento dispregiativo, offensivo e canzonatorio e aggredire verbalmente , denigrare, disprezzare o mettere una croce sopra in ottica intransigente chi definisce un individuo timido senza cattive intenzioni, sono entrambi figli della stupidità.

Kody 27-11-2014 01:51

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407999)
A tutta questa parte del post rispondo ripetendo ancora una volta che io NON, ripeto NON, pretendo che tutti mi "diano spago" con un approccio di quel genere.
Però desidererei che fosse possibile provare, ripeto provare a comunicare e socializzare in quel modo, e che gli altri accettassero o meno, ma senza guardarmi con l'aria di avere di fronte un marziano. In parole povere, vorrei che un simile modo di socializzare venisse "sdoganato" come perfettamente praticabile, poi ognuno può fare come vuole.

Tanti desiderano tante cose. Realizzarle e tutt'altra pasta. Sei libero di provare, ma saprai che ad ogni tua azione corrisponde una reazione. Se non a tuo modo non riesci a socializzare, vedi te come procedere. Secondo me, si può usare ANCHE Dante come strumento, ma non SOLO. Riprendere fatti dalla realtà e recitare un paio di versi che metaforicamente descrivono la situazione, può essere un modo. Ma di certo, parlare come un professore Universitario annoia la gran parte della gente che magari se lo è sorbito tutta la settimana di studio. Uno come Benigni ce lo vedo a socializzare con la DV, ma non solo con essa.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407999)
Ecco, questa è un'altra concezione imposta dalla dittatura della maggioranza. Chi decide cosa sono le social skills e quanto debbano essere indispensabili? @

Tu hai sempre questo modo di mettere in dubbio tutto. Neghi che ci siano social skills? Neghi che ci siano comunicatori migliori di altri? Fai uno studio sulla popolazione e non credo tu possa arrivare a conclusioni diverse da quelle di oggi. Un comunicatore di alto livello non potrà mai essere quello che parla solo di un argomento, sia esso DC, calcio, o altro.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407999)
Ancora, bisognerebbe, devono... non ci siamo, non ci siamo proprio.
Ma chi le impone queste regole? Che ognuno socializzi nel modo che gli è più congeniale.

Non puoi farlo. Sarebbe come dire in campo di Formula 1, "ognuno corra come cazzo vuole". In ogni cosa che facciamo, ci sono modi migliori per farla e ottenere risultati migliori. Negarla nella socializzazione è semplicemente un'idea impossibile.
Chi le impone? Chi impone che la luce sia la cosa che si muove alla velocità maggiore? Chi impone se un oggetto in aria perde la spinta, questo cada?

Vuoi andare contro natura? Fai pure. Mi sembri una sorta di scienziato che si lamenta del fatto che nulla sia più veloce della luce per imposizione di mentalità dominanti, pretendendo che ogni cosa dovrebbe muoversi alla velocità più congeniale.



Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407999)
Questi sono tutti tuoi assiomi NON dimostrati.

Per te lo sono, forse perchè nessuno li ha espressi nella tanto perfetta, quanto noiosa in certe situazioni, forma matematico logica.

Se la comunicazione fosse in maggior parte verbale un "Ti amo" detto con noncuranza alla tua ragazza, avrebbe su di lei lo stesso effetto di un "Ti amo" caloroso, guardandola intensamente negli occhi e avvicinandola a te. Così come un "Che stronza!" può essere un'offesa o un modo di giocare con la partner a seconda di come le viene detto.

Se sono assiomi per te non dimostrati, mi piacerebbe sapere secondo te, cosa influisce sulla comunicazione, quanto paraverbale, quanto verbale [se esistono nella tua visione]


Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1408005)
Questa è proprio una cavolata,lo stesso comportamento paraverbale può essere benissimo condizionato dalla società, altrimenti come si spiega che gli italiani sono famosi nel mondo per essere quelli che "gesticolano sempre", genetica?

Che c'entra che noi gesticoliamo? L'italiano viene addestrato dalla società a gesticolare? E' anche per questo che siamo i top seduttori nel mondo, gli stalloni italiani.

Se per te la comunicazione non avviene 90% paraverbale, 10% verbale, devi essere più bravo degli studiosi che ne hanno rilevato le componenti. Tralasciando le percentuali è innegabile che il paraverbale sia maggiore della componente verbale. Se è negabile allora possiamo anche negare che questo forum esista, che beviamo acqua, ecc.

Quote:

Originariamente inviata da Tribe (Messaggio 1408017)
La dittatura della maggioranza di cui parlava WS.

Anche questo forum non è esente dalle regole sociali. Anche qui c'è la maggioranza ed è una maggioranza che tendenzialmente riversa sulla società i propri problemi. Nulla di male, ma anche qui ci sono gruppi, utenti più carismatici di altri, più silenziosi, più broccolatori, ecc.


Quote:

Originariamente inviata da Tribe (Messaggio 1408017)
Proprio perchè non l'ho studiato potrebbe interessarmi, non è detto che una cosa che non va bene a te non possa andare bene a me o ad ALTRI.

Benissimo, saprai quindi socializzare con WS.


Quote:

Originariamente inviata da Tribe (Messaggio 1408017)
Coi colleghi ne parlo, quindi ??? Che succede adesso ??? Mi segnali ai mod. perchè parlo di PES o di GT6 coi colleghi ???

LOL

Tribe 27-11-2014 02:31

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1408327)
Benissimo, saprai quindi socializzare con WS.

LOL


Caro Biomot... ehm... Kody, per quanto possa essere "sottile" ed elegante sempre di trollata si tratta, sei stato segnalato.

Kody 27-11-2014 02:48

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Tribe (Messaggio 1408348)
Caro Biomot... ehm... Kody, per quanto possa essere "sottile" ed elegante sempre di trollata si tratta, sei stato segnalato.

Che fosse una trollata lo pensi tu. Dimostrazione che la realtà è ciò che si crede fermamente.

Faccio il permaloso: il voluto errore di nickname è una sottile accusa di doppio account?

Edit: per un mio errore da cell, ho postato sotto una copia modificata di questo stesso post. Cancellate questo, se volete.

Kody 27-11-2014 02:49

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Tribe (Messaggio 1408348)
Caro Biomot... ehm... Kody, per quanto possa essere "sottile" ed elegante sempre di trollata si tratta, sei stato segnalato.

Che fosse una trollata lo pensi tu. Dimostrazione che la realtà è ciò che si crede fermamente e che se si dovesse pensare a tutto ciò che può offendere una persona, staremmo tutti zitti.

Faccio il permaloso: il voluto errore di nickname è una sottile accusa di doppio account?

Tribe 27-11-2014 03:07

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1408356)
Faccio il permaloso: il voluto errore di nickname è una sottile accusa di doppio account?

Stessa provenienza (Toscana), stesso stile nello scrivere, entrambi prodighi di consigli verso i VF, entrambi usciti dalla sociofobia (almeno a parole)... È da mò che ho 'sto dubbio se proprio smani dalla voglia di saperlo...

PS Senza LOL e faccine.

DownwardSpiral2 27-11-2014 12:49

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1408327)

Che c'entra che noi gesticoliamo? L'italiano viene addestrato dalla società a gesticolare? E' anche per questo che siamo i top seduttori nel mondo, gli stalloni italiani.

Se per te la comunicazione non avviene 90% paraverbale, 10% verbale, devi essere più bravo degli studiosi che ne hanno rilevato le componenti. Tralasciando le percentuali è innegabile che il paraverbale sia maggiore della componente verbale. Se è negabile allora possiamo anche negare che questo forum esista, che beviamo acqua, ecc.

1) e da chi lo apprendi se non dal tuo ambiente naturale?hanno individuato il genotipo del gesticolare? non mi risulta

2)non ho mai negato questo, anzi lo confermo totalmente dato che ho studiato parecchi libri su questo argomento :|
ho negato esclusivamente il fatto che secondo te il comportamento non verbale sia legato esclusivamente a fattori genetici, dato che non è così.
secondo te il tipo di intonazione che diamo in una frase interrogativa è genetico?sto cercando di capire, spiegami.
Chiaro che ci siano degli elementi talmente radicati nella società da considerarli "naturali" ma non si spiegherebbero le innumerevoli differenze che caratterizzano i vari gruppi sociali in giro per il mondo, per rimanere in italia: i napoletani urlano sempre (esagero, chiaro che è una generalizzazione), i siciliani sono molto più taciturni e seriosi (sempre tendenzialmente), ma non mi sembra che i siciliani non riescano a relazionarsi. E' a causa di una differenziazione genetica che si è tramandata nel corso dei secoli?

captainmarvel 27-11-2014 13:55

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
ma se io vado da una ragazza alta alta e le dico "madoska quanto sei alta! ma ti sei vista? te lo hanno mai detto che sei proprio alta? no, perché sei veramente alta!" sec. voi si offende?

lupanisky 27-11-2014 13:57

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Rispondo ridendo e dicendo :
"Che ci devo fare so nato così"

Winston_Smith 27-11-2014 14:00

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da captainmarvel (Messaggio 1408560)
ma se io vado da una ragazza alta alta e le dico "madoska quanto sei alta! ma ti sei vista? te lo hanno mai detto che sei proprio alta? no, perché sei veramente alta!" sec. voi si offende?

Ci sono non pochissime probabilità che possa offendersi.

(OT: chi non muore si rivede)

muttley 27-11-2014 15:09

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408403)
E non puoi essere soddisfatto sessualmente se non fai sesso. Questo lo hai tralasciato.

E' errato: puoi soddisfarti anche con l'autoerotismo, non devi per forza fare sesso con un'altra persona per sfogare l'impulso.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408403)
Comunque non condivido questa posizione, te l'ho già detto più volte, questo è vero per te, non per me e altre persone.
Tu hai deciso di essere felice? Sì... Quindi dovresti esserlo... Perché rompi i coglioni a quelli che non lo sono e per i quali la felicità non consiste nel fatto di scegliere di essere felici?

Non rompo i coglioni, è una tua proiezione :D Ho soltanto asserito che la qualità della vita interiore dipende da come il soggetto decide di filtrare gli input esterni, altrimenti tutti reagiremmo allo stesso modo per un commento, per una critica, per un elogio. Ci sono poi aspetti biologici legati all'essere umano che sono uguali per tutti (salvo rari casi dove il travaglio intrapsichico di un soggetto può portare all'annullamento di questi istinti, come nel caso dell'anoressia o dell'asessualità) ma è un altro caso.


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408403)
Ma non rompere i coglioni agli altri per i quali la felicità magari non consiste in questa cosa qua. Se io sono infelice perché mi mancano delle cose, il problema per me è questo, non è che lo decidi tu in cosa dovrebbe consistere la mia felicità.

Ripeto: non rompo i coglioni a nessuno, ma quando tu mi vieni a dire che gente come Albert Ellis e similari sono dei ciarlatani che pretendono di insegnare alla gente come vivere, dico che sei nel torto. Loro forniscono semplicemente una loro visione delle cose, che tu sei libero di non abbracciare.


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408406)
Non è vero che materialmente puoi fare quello che vuoi e nessuno te lo impedisce visto che viviamo in una società in cui proprio per questo esistono le prigioni di stato e le forze di polizia. Ed esistono le sanzioni sia economiche che morali.

Mi riferivo all'esempio emerso durante un altro confronto: visto che tu fai rimandi sempre al caso del libro che non può avere successo se non viene letto da molti, io ti rispondo che comunque nessuno ti impedisce di scriverlo. Ci sono cose che vengono impedite di fatto da specifiche norme di legge, altre no, anche se sono impopolari o poco comuni, ma non è detto che siano vietate.


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408406)
Io mi difendo e continuerò a farlo. Resta il conflitto, la lotta persiste e per ora si vive male, tutto qui. A me non conviene vivere bene in certi sensi o negli spazi che mi sono stati lasciati liberi senza grossi conflitti, quindi non vivo bene all'interno di queste organizzazioni e cerco di farmi spazio in modo più o meno abusivo, poi che ci riuscirò davvero non dipende più solo da me.

Resta un punto intoccabile: la qualità della vita interiore dipende alla fine dal soggetto che la vive.

muttley 27-11-2014 17:00

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
Comunque se fosse perfettamente soddisfacente la masturbazione rispetto all'istinto sessuale le persone avrebbero smesso da un pezzo di fare sesso, che motivazioni avrebbero oltre a quella di procreare?

Importante ≠ indispensabile


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
Che non tutti reagiamo allo stesso modo cosa c'entra con la cazzata che tutti decidiamo di essere felici? :nonso:

Se una persona è felice è felice perché lei è felice, mica le si danno istruzioni come fosse un robot programmato da menti altrui...non tutti reagiamo allo stesso modo, ma la condizione dell'umore dipende dal singolo individuo che la prova e che ha la facoltà di decidere come provarla. Il pensiero logico non mi sembra essere il tuo forte.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
No, no, rompi i coglioni davvero, non è una mia proiezione. Dire a un rompicoglioni che è un rompicoglioni che succede?
Questo succede, che negherà che le cose stanno così :mrgreen:

Innanzitutto modera il linguaggio perché in questo forum ci sono delle regole


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
Ma se mi dici che "per essere felici bisogna gettarsi con la testa contro il muro" e ci fai finire anche me all'interno della tua asserzione io ti rispondo che hai detto una puttanata perché io nel far questo non mi diverto e non sono felice affatto.

E quando mai l'avrei detto?


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
E questo cosa c'entra? Anche a un cane legato ad un guinzaglio di dieci metri nessuno gli impedisce di muoversi entro un cerchio con raggio di dieci metri, ciò non toglie che poi però oltre quel raggio non può scegliere di muoversi e se tu affermassi che "il cane può fare materialmente quel che vuole" ti rispondo che hai affermato una puttanata... Sei d'accordo con questo o no?

Stai estremizzando come al solito per trovare esempi non pertinenti: ok io voglio vivere in eterno ma non lo posso fare perché è materialmente impossibile, allora mi devo accontentare di fare materialmente quello che mi è concesso. E allora? E' chiaro che uno si riferisce al proprio spettro di possibilità materiali


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
C'è la legge, ma ci sono anche delle cose che vengono impedite da una mancata cooperazione sociale, riesci a capirlo questo o no? Non è che sia difficile.

Credo che tu non abbia letto l'esempio specifico: si stava dicendo che una certa cosa (approcciare le persone parlando della divina commedia) non è impossibile, è al massimo ritenuto inusuale dalla maggioranza della gente. Non c'è nessuna dittatura della maggioranza a impedirlo, come in altri esempi da me citati.


Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1408684)
Se lasci al buio un bambino appena nato per molto tempo questo può restare cieco, quindi la qualità della sua vita interiore che in sostanza sarà costituita anche dalla possibilità di vedere colori e forme, resta compromessa e non è vero che l'ha compromessa l'individuo, perché poi se lo si metteva da un'altra parte, il bambino ci avrebbe visto normalmente.

Ancora un altro esempio estremizzato, questo per dire che non si vuole prendere la responsabilità delle proprie condizioni emotive quando si è persone adulte e si hanno i mezzi per farlo.


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