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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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è molto più rara dei panda. se davvero cominciassimo a trattarle paritariamente (come ciarliera auspicava) queste vanno in depressione (le italiane almeno). sono loro le prime che non si vedono come "persone" ma come qualcuno a cui spetta un trattamento particolare. per cui la presa in giro che puoi fare ad un amico, non puoi farla ad una donna con cui vuoi avere un rapporto. loro pensano in funzione del giudizio sottinteso, non del divertimento della battuta. danno un significato che magari non c'è a tutto ciò che vien detto mentre uno stava semplicemente cercando di far ridere. se smettessimo di corteggiarle, vanno tutte in depressione. (il che è ben vero in altri paesi, dove davvero han smesso) il prb però è che cmq noi ci comportiamo, per la diffusa cultura odierna, è sempre responsabilità maschile tutto ciò che succede alla donne. sempre. cinicamente, come dice Palahniuk, le donne preferiscono essere vittima... gli da più potere che una reale parità. |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Se bastasse il sentimento a risolvere certe problematiche, questo sito potrebbe dimezzare la sua utenza. Quote:
E indovinate chi s'incarica della pseudo-galanteria ecc. ecc., nella maggior parte dei casi? :cool: Eddai, su, equiparare una battuta interpretabile in 100 modi a un primo passo esplicito (fatto tipicamente da un uomo) significa menare il can per l'aia... |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Peccato che poi magari alcune di loro siano le stesse che rivendicano la parità in altri campi ^^ |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Sostanzialmente d'accordo con quanto affermato da Lord Drachen (anche se partiamo da presupposti e interpretazioni dell'esistente direi diametralmente opposte: lui conservatore, io progressista, a grandi linee).
Per il resto permettetemi di dire che chi accusa qualcuno di vittimismo, è però incline a fare del vittimismo egli stesso :D Nel contesto di un primo incontro, casuale e per nulla formalizzato, come possiamo pensare che tutti possano riservarci un trattamento specifico, un'accoglienza personalizzata con tanto di decoro e rispetto delle nostra fragile ipersensibilità di individui introversi e membri del pre? Allora è normale che in quel contesto festaiolo potesse starci la presa in giro e, vado a ripetermi, non fosse stato per questa avvio di discussione, il sottoscritto non avrebbe combinato un bel nulla con la fanciulla lì presente. Si chiama primo passo non a caso...o allora dovete specificare meglio e chiamarlo anche secondo, terzo e quarto :cool: Che poi non si capisce perché la discussione abbia finito per deragliare sulla consueta invettiva all'attendismo femminile, visto che per me quello era un tentativo per infrangere questa tendenza all'attendismo. Però a voi non va mai bene niente: se una fa un passo verso di voi di solito è colpevole di: irriverenza, mancato secondo terzo e quarto passo, eccessiva vaghezza e crimini di guerra assortiti. Continuo a pensare che qui ci sia chi pretende troppo, ma veramente troppo :cool: |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Ma perché invece che hai combinato birbante? :D
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Muttley, il tuo papiello (discorso prolisso e confuso, trad.) non riesce ad occultare una realtà semplice quanto dura da accettare. Il modo della maggior parte degli uomini di farsi avanti con una donna NON, sottolineo NON, è paragonabile al modo in cui le donne (quelle poche che lo fanno) si fanno avanti con gli uomini. Dunque le donne che si fanno avanti con gli uomini, oltre ad essere di meno, lo fanno anche in maniera mediamente più implicita ed equivocabile.
Se un uomo si mettesse SOLO a fare battute e sfottò su determinati atteggiamenti di una donna, pensi che andrebbe molto lontano? Una donna può farlo perché poi nella maggior parte dei casi il resto (che è DECISIVO, se no non si combina nulla) ce lo mette l'uomo. Se dipendesse solo dalla maggior parte delle donne, praticamente non si verificherebbe nessun accoppiamento. La parte decisiva del lavoro (e quella più a rischio figuraccia e rifiuto, perché più esplicita) è fatta dagli uomini nella maggior parte dei casi, salvo benemerite eccezioni. Se ci fosse parità VERA, invece il rapporto del lavoro sarebbe 50%-50%, o ce lo si dividerebbe in base alle inclinazioni caratteriali e non agli stereotipi di genere. Non è una questione di fare sfottò vs rispettare la personalità introversa, è che con le battute da sole ci fai la birra. |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Non è così, invece, quello non è un primo passo, una mossa del genere può essere qualsiasi cosa. Ti ricordo che il thread parla di approccio a scopo di accoppiamento, non di suscettibilità degli introversi alle battute altrui, quello che fa confusione sei tu :cool: Il mio discorso non è vittimista, non sto dando colpe a nessuno, faccio solo notare delle disparità, a cui un animo davvero sensibile alla parità tra i sessi dovrebbe essere contrario. |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Muttley ma non capisco perché devi parlare di vittimismo... uno può anche prendere semplicemente atto della situazione in modo oggettivo ma non per questo decidere di non agire!
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Ma è un po' come se un giorno ci venissero offerti duemila euro di stipendio per un lavoro che di solito ne vale mille...anziché rallegrarci del guadagno ci scagliamo contro l'ingiustizia del fatto che il nostro capo ne guadagna quattromila? Sappiamo poi bene che l'unica società possibile è quella socialista basata sull'assoluta uguaglianza deelle retribuzioni :cool: ma prima di rifiutare e contestare la situazione contingente iniziamo a ritenerci soddisfatti per il vantaggio acquisito. Ora, se una donna decide di muoversi in nostra direzione, noi che si fa? Si contesta il fatto che permane la disparità nell'ingiusta società del privilegio femminile o sfruttiamo l'occasione per volgerla a nostro favore?
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Ti ricordo che: 1) il fatto che una ragazza faccia una battuta o uno sfottò (e sulla tua scarsa loquacità, per giunta) può significare 100 cose, e non mi sembra il modo migliore per dare una spinta all'azione a un timido, non lo vedo proprio come un vantaggio, tutt'altro; 2) passando su un piano generale, la disparità nell'approccio rimane per i motivi che ho detto prima, e l'esperimento di sensibilizzazione (tema del topic) rimane appunto come valida provocazione verso la realizzazione di una parità più vera e piena (l'internazionale futura umanità, cit.) :cool: |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Per quanto mi riguarda, nei confronti una persona che mi piace fisicamente ad un primo impatto non ci si può che limitare al primo passo, oltre non si va, almeno all'inizio. Finché di lei non abbiamo imparato a comprendere qualche piccolo dettaglio e un po' di particolari della sua personalità, lo "scopo accoppiamento" è proprio fuori luogo.
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
@muttley:
Conservatore giammai. io sono antimodernista. Quote:
le aspettative sono asimmetriche perché asimmetrico è tutto il discorso. partendo dalla biologia sino ad arrivare al corteggiamento del XXI secolo. nessuno pretende un trattamento specifico, sottolineo però l'incoerenza del dire e del fare. tra sbandierate pretese di parità con tanto di pagamenti di conto "alla romana" che mal si conciliano con una sottaciuta pretesa di evitare schiettezze e battute troppo amichevoli. Quote:
a me sta bene la donna attendista SE il mio atteggiamento "tradizionalista" (virgolettato d'obbligo) è premiante. onori e oneri. fino a che il FARE (l'atto pensato e poi agito ) è secondario rispetto al DIRE (comunicazione verbale e non-verbale) allora non si può pretendere una galanteria che risulterebbe semplice cura dell'altrui autostima, quando invece dovrebbe essere dimostrazione di valore. oggi dimostrare valore diventa una dimostrazione verbale, inconscia, istintiva per cui slegata in gran parte dalla volontà, ma legata a sforzi per cambiarsi-snaturarsi-"programmarsi" (vedi PNL). volendo stringare: se l'impegno non è premiato, ma è premiato solo lo sforzarsi di diventare il modello che l'altro soggetto ha in testa, allora la galanteria la si può comodamente metter da parte. |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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se tu chiedi ad una ragazza a cui piaci se vuole scopare non è difficile che ti risponda "tu lo vuoi?". è una mentalità ottocentesca proiettata nel moderno. è una passività che permette loro una serie di privilegi. è il fatto di far decidere agli altri e quindi di addossare all'altro tutta la responsabilità delle conseguenze. ciò vale dalla fase di corteggiamento al matrimonio. la differenza sostanziale col passato è che prima se facevi silenzio-assenso avevi delle responabilità ed era difficile tornare indietro. oggi ti può dire di No anche se siete già nudi tutti e due. è stata scardinata la morale che faceva da rigida prassi. Quote:
ma per arrivare a questo si deve avere una certa autostima e una certa considerazione dell'uomo. altrimenti se ad una non gli dai l'80%, quella piuttosto che venirti incontro aspetta il prossimo treno. perché implicitamente pensa che non hai fatto il tuo dovere, che non sei all'altezza, ecc. ma questo è anche il discorso che biologicamente la donna ha un valore superiore come tale può permettersi di fare la difficile. Quote:
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
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Se invece è una cosa che può essere interpretata in 100 modi diversi, allora non è un primo passo (del resto mi pare che neanche tu sappia dire se ci fosse o no interesse in "quel" senso). Come si fa a dire che ci stai provando se non si riesce neanche a capire cosa stai facendo (e ricordo che le intenzioni prima o poi vanno chiarite, altrimenti no trip for cats)? Io cmq non credo alle contrapposizioni pessimismo vs ottimismo, cerco di stare ai fatti. |
Re: Esperimento per la sensibilizzazione alla parità negli approcci uomo-donna
Veramente non ho mica raccontato tutto quello che ha detto :cool:
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