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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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ci sono cose che non possono cambiare, per tutto il resto c'è masturbcard |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
pensa che più eviti e più eviterai
pensa che se ora son solo problemi mentali, poi saranno anche problemi fisici/d'inesperienza guarda che più vai avanti e più ti trovi nei guai, o reagisci o poi sarà dura assai, perchè si sommano problemi a problemi devi trovare lo stimolo, o pensare a cosa ti aspetta se rinunci e poi cmq, molli ora, ma tanto la voglia ti ritorna, non c'è nulla da fare, e i periodi di letargo non fanno altro che portarti sempre di più fuori dal mondo |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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ho pensato molte volte a tutto ciò, solo che non vorrei pensarci troppo per "evitare" di incappare nella depressione... fin'ora l'unica cosa che mi manca è proprio la depressione. so che prima o poi dovrò fare i conti con tutte le cose sbagliate della mia vita, ma tendo sempre a rimandare, pur sapendo che così si va a peggiorare... ma è una sorta di circolo vizioso che non reisco a placare.. a volte penso che appena riuscirò ad ottenere un lavoro cambierò per forza, e per ora sto solo aspettando di riuscire a trovare un lavoro.. |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
no guarda, il lavoro non centra niente e non risolve niente, se non il fatto che puoi permetterti economicamente le uscite :)
tu devi lavorare su te stesso, devi vedere come va il mondo, non ti puoi svegliare tra 10 anni e dire "tò mi son stufato di star solo, proviamoci" perchè poi si che ti becchi la depressione, quando oltre ai problemi psicologici hai anche quelli che sei magari "fuori mercato" run! |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
dici a lui o a te stesso?
ps :per questo dobbiamo partire in un posto estroverso amico fobic,proprio per quello che scrivi :) |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
dico a me stesso x il passato (dato che ho avuto un bel letargo) e a lui x il presente
e cmq non la cerco certo in un altro stato, statisticamente è una storia che non dura :p |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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oggi a distanza di 8/9 anni sto iniziando a rassegnarmi con pensieri del tipo: "non sono il primo e nemmeno l'ultimo", "c'è chi sta peggio nel mondo", "bisogna sapersi accontentare di quello che si ha", ecc. forse più in la mi deciderò ad andare dallo psicologo quando vedrò che la situazione diventa insostenibile, per ora me cavo piuttosto bene nella mia situazione... |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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il primo è dovuto al dep... il secondo e più importante è appunto l'essere a corto di grana... |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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ok cercare il lavoro, fai benissimo, ma non devi e non puoi trascurare l'aspetto lovesco, la linfa vitale di quasi tutti gli esseri viventi :) lo so che è dura, ma pensa che gli anni peggiori sono passati, ora già le girl sono un po' più serie alla tua età (bè non molte, ma vabbè cmq meglio che dai 13 ai 18) c'è chi sta peggio di te? si, ma se molli starai sicuramente peggio trovare la ragazza è come trovare un lavoro, e ho detto tutto (cit.) |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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trovare la ragazza è piu difficile che trovare un lavoro. |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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all'aspetto levesco cerco di non pensare, tranne quando ho inevitabilmente bisogno di youporn |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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beh, ti stimo :) |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
se l'amore e' la linfa della vita,chi non ne ha mai avuto,cos fa si ammazza,no uno se ne fa una ragione e va avanti
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
I meccanismi mentali che scattano per evitare in tanti casi il rapporto con gli altri si basano sovente su un sentimento di superiorità (es: "sono troppo serio per quella cretina"); questo pensiero da un lato costituisce un comodo alibi per evitare ogni approccio, dall'altro ha una funzione consolatoria che permette di crogiolarsi nella propria presunta superiorità e di fornire una scusa valida (per l'inconscio) alla mancanza di iniziativa. Inutile dire che si tratta solo di autoinganni; la lettura di Italo Svevo è illuminante a tal proposito...
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
A me è proprio il sentimento d'inferiorità che mi frena nelle relazioni sociali, non potrei mai sentirmi superiore a qualcuno o per lo meno tento, quando è possibile, di instaurare un rapporto paritario anche se con grande difficoltà.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
Sono daccordo con Shady. io non so se sono evitante o meno. Ma per me il senso di inferiorità è devastante. io mi odio, mi disprezzo, mi sento fuori luogo nella società. Mi sento inadeguata. è come se non avessi il diritto di divertirmi. Sono arrivata a pensare che merito questa condizione e forse dovrei accettarla senza troppe lamentele. Per giunta mi sento terribilmente in colpa per tutti questi comportamenti... Bai Bai.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Fino a pochi anni fa questo autoinganno funzionava perfettamente: da un pò di tempo si sono formate in esso delle "crepe" che hanno permesso alla "luce" della autoconsapevolezza di filtrare... Non sono un evitante in tutto: ci sono azioni che non ho problemi a compiere, mentre altre sono pressochè impossibili. |
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