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Karen_ 25-05-2015 14:01

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521479)
Macchè pessimismo cosmico, questa è realtà e può piacere o no, ma così è. In ogni caso ho detto che va provato, a qualcuno può funzionare, ma se lo fa nn è merito della terapia psicologia in sè altrimenti si avrebbero tassi di successo almeno dal 70% in su per tutte le patologie per cui è applicabile (allo stato dell'arte così nn è, ma sono prontissimo a cambiare idea). Comunque quello che contesto è il fatto di andare a dire in giro che solo con la psicoterapia si risolve i problemi "alla radice" (ma de che??), e portare il proprio esempio come fosse indicativo. Infatti io ho provato e sto provando ancora, che ne sai che ho rinunciato? dopo migliaia di soldi spesi e anni di chiacchierate sono quasi al punto di partenza però...ma quello che dico nn si basa sul mio caso che è ininfluente, ma su quello che vedo, sento e leggo in giro di persone professioniste e utenti. Lasciamo perdere il discorso ecografia che nn c'entra niente: quella la fai una volta e hai il risultato assicurato: nn è che ti dicono "tu intanto paga e poi vediamo se il macchinario funziona..."

Oh, stai calmo!

Perché contesti il fatto che qualcuno venga qui a dire il contrario di quello che tutti gli altri dicono? Oltre alle cose negative, a volte, ne capitano anche di positive. Quindi perché non raccontare la propria esperienza positiva, se c'è?
Guarda, non so se solo la psicoterapia risolve i problemi alla radice, fatto sta che se hai un problema, e lo affoghi solo con le pillole, il problema resta lì, ma lo hai solo messo a risposare per un po', ma sta lì. Al contrario, con la terapia lavori sul motivo del tuo disagio, sempre che uno voglia. Perché un disagio è tale quando viene vissuto come limitante, se ci stai male (banalità) mi pare ovvio che non vorresti essere così (e questo era per riprendere un po' i discorsi successivi che non riesco a quotare).

Comunque, ripeto, stai calmino.

Anch'io posso parlare dal mio punto di vista, certo. Ho avuto una pessima esperienza con una psicologa che in quanto ad etica professionale lasciava davvero a bocca aperta per quanto fosse sconvolgente. Da qui è iniziata la diffidenza, cercavo altri psicologi ma non avevo né soldi né voglia di ricominciare a parlare di cose che anche a me sembravano molto campate per aria. Ero molto diffidente anche nei confronti degli psichiatri, anzi, ne avevo proprio paura. Sono stata fortunata perché ho trovato questo servizio gratuito gestito da specializzandi in psichiatria, contrari ai farmaci quando non servono, sostenitori della psicoterapia e del farmaco quando e se necessario. Quindi ho rivalutato gli psichiatri ma mi resta un po' di diffidenza negli psicologi. Ma anche questa è frutto della MIA esperienza, perché ce ne sono di professionisti bravi nel loro lavoro, ci mancherebbe.

Purtroppo la psicoterapia prevede che si instauri un rapporto, una fiducia, tra le due persone, ci vuole anche collaborazione, tempo e denaro. Perché sì, il risultato non è assicurato, ma se uno parte dal presupposto che non servirà a nulla allora lascia stare, che ti devo dire. Ma esistono anche tariffe agevolate, servizi pubblici.

Insomma, questa non è molto una provocazione, ma è l'impressione che mi sono fatta spesso a leggere qui, ma soprattutto guardando ai miei atteggiamenti : lamentarsi della propria condizione e non fare nulla per cambiare, sembrerà folle, ma è molto più semplice che prendere in mano la situazione e iniziare ad apportare qualche cambiamento, anche minimo, perché costa fatica, paura, ansia, angoscia al punto da far sembrare la vita di tutti i giorni, quella di cui ci lamentiamo, più rassicurante.

Ma poi vorrei capire, perché da' così fastidio se qualcuno viene qui a dire che "ce la possiamo fare"? Bo :nonso:

XL 25-05-2015 14:10

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da QuantumGravity
l'altra parte, invece, nel suo rifiuto, non accetta il malfunzionamento, non tollera l'intollerabile ma non tollera neanche il tollerabile e giudica in toto il mondo come “nefasto”

Altro problema: cos'è che dovrebbe essere considerato tollerabile? :nonso:
Ne parli anche tu come qualcosa di oggettivo mentre la cosa è soggettiva.
Il "tollerabile" è qualcosa di relativo insieme all'"intollerabile".

Partite tutti dall'oggettivo supponendo che questa roba "è", ma questa roba la sente un soggetto specifico in prima persona non esiste in terza persona come gli oggetti che tocchiamo.
Io avverto un dolore alla gamba... Arriva qualcuno che mi vede lamentarmi della cosa e inizia a dire che questa cosa è tollerabile e che non dovrei lamentarmi...
A sopravvivere si può sopravvivere anche all'intollerabile, tollerabile e intollerabile rappresentano atteggiamenti soggettivi verso qualcosa. Perciò anche i cognitivo-comportamentali che sostengono che si può tollerare quel che non ti ammazza sostengono fregnacce.

Una persona può essere tenuta in vita nelle più atroci sofferenze, lo sanno bene quelli che torturano per estorcere informazioni, non è la sopravvivenza al dolore che lo rende tollerabile, e nemmeno si può dire che esista qualcosa di tollerabile oggettivamente e qualcosa che sia intollerabile oggettivamente, è sempre l'individuo che misura queste cose e qui, nel soggettivo e partendo da ciò che prova in prima persona, solo qui hanno senso.

QuantumGravity 25-05-2015 14:43

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1521569)
..

Strano che tu faccia questo discorso a me, visto che ho sempre parlato di prospettive, contesti, mondi interiori individuali. Ti attacchi alle singole frasi, mi sembra che non riesci a cogliere il messaggio generale (evidentemente ci rapportiamo al pensiero in modi diversi, come ti ho detto ieri e per questo siamo interlocutori che comunicano male). Il messaggio generale è che il mondo, per me, non è né nefasto e da negare, né è un prodigio, o anche solo bello così com'è e quindi da accettare nelle cose brutte cambiando le proprie percezioni, e che guardandomi attorno, vedo predominanti due atteggiamenti speculari, ma uguali, di rassegnazione: in positivo e in negativo. C'è chi ci convive bene e chi ci convive male, ma lo stato delle cose non lo si tocca, non ci si rapporta se non con la fuga o con la totale accettazione (e non parlo solo di sistemi macroeconomici, macrosociali, che il singolo può ben poco, parlo anche di cose di tutti i giorni, di cose piccole) quindi un medesimo conformismo, che come dicevo, trascina in modi diversi queste persone. Se ho detto che io non ho ancora trovato una soluzione diversa per me, ti blocco prima, è inutile che mi fai domande o mi chiedi chiarimenti visto che io stesso non ho chiara la situazione nella sua vastità; ho detto solo che quelli sono due atteggiamenti da cui voglio dissociarmi.

dotrue 25-05-2015 15:03

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1521526)
Effettivamente la psiconalisi non è riproducibile in laboratorio

Si ma esistono i parametri per valutarne o no l'efficacia. Nemmeno per i farmaci esistono esami di laboratorio, però studi di efficacia ce ne sono (direi nn efficacia in questo caso :mrgreen:)

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1521555)
Io non ho niente contro l'anarchia pura in cui svariate forze vengono sedate dal caos

Se credi questo allora è inutile anche continuare a discutere per cercare una risposta, tanto se secondo te nn esistono leggi fisse nella realtà ognuno può affermare quello che vuole senza la possibilità di essere "falsificato"

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Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521566)
Oh, stai calmo!

Nn so dove hai percepito che sono nervoso...xchè ho messo 2 punti di domanda di fila?

Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521566)
Perché contesti il fatto che qualcuno venga qui a dire il contrario di quello che tutti gli altri dicono? Oltre alle cose negative, a volte, ne capitano anche di positive. Quindi perché non raccontare la propria esperienza positiva, se c'è?

Nn mi sembra che nel primo post ci sia scritto solo questo...nn era una semplice descrizione della sua esperienza e in più mi è sembrato un tono nn appropriato, come volesse dire: svegliatevi che se sono migliorata io grazie alla psicoterapia allora possono migliorare tutti. Come se qui e nel mondo intero nn ci fossero persone che, nonostante abbiano più esperienza di lei, nn hanno concluso niente nè con farmaci nè con terapie psicologiche. Immagina di essere malata di cancro da anni e che uno ti venisse a dire: "oh coraggio che io sono guarito grazie al metodo Di Bella!" (una bufala)

Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521566)
Guarda, non so se solo la psicoterapia risolve i problemi alla radice, fatto sta che se hai un problema, e lo affoghi solo con le pillole, il problema resta lì, ma lo hai solo messo a risposare per un po', ma sta lì. Al contrario, con la terapia lavori sul motivo del tuo disagio, sempre che uno voglia. Perché un disagio è tale quando viene vissuto come limitante, se ci stai male (banalità) mi pare ovvio che non vorresti essere così (e questo era per riprendere un po' i discorsi successivi che non riesco a quotare).

Tu nn sai se la psicoterapia risolve i problemi alla radice, però poi dici esattamente questo ("lo affoghi solo con le pillole, il problema resta lì, ma lo hai solo messo a risposare per un po', ma sta lì"). Pensa che alcuni psichiatri credono che siano proprio i farmaci a guarire, in quanto considerano certe patologie nn come disturbi psicologici, ma come alterazioni del funzionamento cerebrale che provocano ANCHE disturbi psicologici. Come vedi certezze nn ce ne sono e venire qui a sventolarle non mi sembra corretto


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Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521566)
Purtroppo la psicoterapia prevede che si instauri un rapporto, una fiducia, tra le due persone, ci vuole anche collaborazione, tempo e denaro. Perché sì, il risultato non è assicurato, ma se uno parte dal presupposto che non servirà a nulla allora lascia stare, che ti devo dire. Ma esistono anche tariffe agevolate, servizi pubblici.

Più che purtroppo direi per fortuna, in quanto instaurare un buon rapporto con una persona a cui credi a quello che dice è fondamentale. Infatti credo che il funzionamento di queste terapie, se c'è, sia dato più dal sapere che hai una persona che ti capisce e ti consiglia in modo disinteressato piuttosto che dall'elaborare traumi passati, affrontare questioni di 30 anni fa, analizzare per mesi i rapporti con i familiari, decifrare il subconscio con i sogni e menate varie...La mia attuale psichiatra-psicoterapeuta me l'ha confermato: è più importante la relazione che si instaura che la teoria psicoterapeutica che ci sta dietro.

Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521566)
lamentarsi della propria condizione e non fare nulla per cambiare, sembrerà folle, ma è molto più semplice che prendere in mano la situazione e iniziare ad apportare qualche cambiamento, anche minimo, perché costa fatica, paura, ansia, angoscia al punto da far sembrare la vita di tutti i giorni, quella di cui ci lamentiamo, più rassicurante.

Nn è mica tanto folle, e l'hai detto anche tu: già ha una vita di merda, perchè uno dove cambiare vita sapendo che peggiorerà l'ansia o dovrà sopportare fatiche che nn riesce nemmeno a sostenere? Il punto vero è che manca l'accettazione: è questo che ci fa lamentare della propria situazione. Bisogna andare avanti sapendo e ACCETTANDO il fatto che abbiamo dei limiti più grandi degli altri e utilizzare le armi che ci rimangono a disposizione. Avremo pochi alti e molti bassi, probabilmente è così, ma lo sappiamo e nn ce ne faremo una colpa quando per l'ennesima volta ci capiterà un altro episodio depressivo che sembra fermare tutto un'altra volta. Cosa avrebbe fatto per esempio Zanardi se si fosse limitato a piangere delle sue condizioni? Invece ha puntato su quello che gli restava ancora ed è riuscito a fare una valanga di cose.
Quindi accettare...che assomiglia un pò a rassegnarsi ma nn è esattamente la stessa cosa. Mi riferisco a quelli che vengono considerati o si considerano cronici

Karen_ 25-05-2015 15:32

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521613)
Nn so dove hai percepito che sono nervoso...xchè ho messo 2 punti di domanda di fila?

Nn mi sembra che nel primo post ci sia scritto solo questo...nn era una semplice descrizione della sua esperienza e in più mi è sembrato un tono nn appropriato, come volesse dire: svegliatevi che se sono migliorata io grazie alla psicoterapia allora possono migliorare tutti. Come se qui e nel mondo intero nn ci fossero persone che, nonostante abbiano più esperienza di lei, nn hanno concluso niente nè con farmaci nè con terapie psicologiche. Immagina di essere malata di cancro da anni e che uno ti venisse a dire: "oh coraggio che io sono guarito grazie al metodo Di Bella!" (una bufala)

Io non ci ho visto nulla di male, ma una voce fuori dal coro che, spesso, in questo forum, non viene presa per il verso giusto, ma, spesso, chi parla di possibilità viene attaccato. Non mi pare abbia detto che sia stato semplice o che sia guarita, ma ci sta lavorando. Mi pare che l'esperienza non si faccia solo per età, anche se ha 24 anni ha più volte detto che gira per specialisti da quando era molto più piccola. Io ne ho 28 e ho molta meno esperienza di lei, ad esempio. Se uno venisse a dirmi che è guarito ed io mi trovassi in una condizione disperata, mi informerei e ne sarei anche un tantino invidiosa credo, poi, a seconda di come andrebbero le cose gli direi che mi ha detto una cazzata oppure lo ringrazierei.


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Tu nn sai se la psicoterapia risolve i problemi alla radice, però poi dici esattamente questo ("lo affoghi solo con le pillole, il problema resta lì, ma lo hai solo messo a risposare per un po', ma sta lì"). Pensa che alcuni psichiatri credono che siano proprio i farmaci a guarire, in quanto considerano certe patologie nn come disturbi psicologici, ma come alterazioni del funzionamento cerebrale che provocano ANCHE disturbi psicologici. Come vedi certezze nn ce ne sono e venire qui a sventolarle non mi sembra corretto
I farmaci sono fondamentali nell'ambito di patologie psichiatriche importanti. In quei casi i farmaci servono e basta. In altri casi, fobie ecc ecc, si può decidere di accompagnare la psicoterapia con i farmaci se questo aiuta il paziente, ma non dovrebbero essere intesi come un "per sempre". Io non sto sventolando certezze, non farlo nemmeno tu. Non mi sembra corretto nemmeno questo. Siamo tutti diversi e gli specialisti hanno metodi altrettanto diversi.



Quote:

Più che purtroppo direi per fortuna, in quanto instaurare un buon rapporto con una persona a cui credi a quello che dice è fondamentale. Infatti credo che il funzionamento di queste terapie, se c'è, sia dato più dal sapere che hai una persona che ti capisce e ti consiglia in modo disinteressato piuttosto che dall'elaborare traumi passati, affrontare questioni di 30 anni fa, analizzare per mesi i rapporti con i familiari, decifrare il subconscio con i sogni e menate varie...La mia attuale psichiatra-psicoterapeuta me l'ha confermato: è più importante la relazione che si instaura che la teoria psicoterapeutica che ci sta dietro.
Stai sventolando certezze? Per alcuni elaborare traumi passati e affrontare vecchie questioni o parlare dei propri genitori può essere fondamentale. Così come portare i propri sogni durante la seduta. Perché le definisci menate? E' ovvio che il rapporto tra terapeuta e paziente sia fondamentale, ma c'è dell'altro, molto altro, non è così semplice.



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Nn è mica tanto folle, e l'hai detto anche tu: già ha una vita di merda, perchè uno dove cambiare vita sapendo che peggiorerà l'ansia o dovrà sopportare fatiche che nn riesce nemmeno a sostenere? Il punto vero è che manca l'accettazione: è questo che ci fa lamentare della propria situazione. Bisogna andare avanti sapendo e ACCETTANDO il fatto che abbiamo dei limiti più grandi degli altri e utilizzare le armi che ci rimangono a disposizione. Avremo pochi alti e molti bassi, probabilmente è così, ma lo sappiamo e nn ce ne faremo una colpa quando per l'ennesima volta ci capiterà un altro episodio depressivo che sembra fermare tutto un'altra volta. Cosa avrebbe fatto per esempio Zanardi se si fosse limitato a piangere delle sue condizioni? Invece ha puntato su quello che gli restava ancora ed è riuscito a fare una valanga di cose.
Quindi accettare...che assomiglia un pò a rassegnarsi ma nn è esattamente la stessa cosa. Mi riferisco a quelli che vengono considerati o si considerano cronici
Scusa ma cambiare è naturale che spaventi un po' tutti, ma non è che porti solo guai. Se una ha una vita di merda e non fa nulla per cambiare, resterà di merda, non è che dall'oggi al domani si sveglia e oh, tutto ok.
Guarda su questo discorso hai ragione, bisogna accettare i propri limiti, ma spesso quello che leggo qui non è accettazione ma, appunto, rassegnazione. Della serie guarda che io vado in terapia ma sono rassegnato che tanto non cambierà nulla, sto sprecando i miei soldi, tanto la vita è una merda, e non cambierò mai. Qualcuno invece viene a dire che guardate che io mi sento cambiata, sto facendo molta fatica ad oppormi al mio solito modo di vivere, ma guardate che è bello, faticoso, ma mi sento diversa. E niente, capisco perché capita anche a me di avere periodi bui in cui non vedo proprio nulla di buono, però siete super convinti che questo non vada bene, quello nemmeno, quelle sono menate, quelle stronzate, non serve a nulla, spreco di soldi, di tempo, di denaro, e allora niente?

XL 25-05-2015 15:46

Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity
C'è chi ci convive bene e chi ci convive male, ma lo stato delle cose non lo si tocca, non ci si rapporta se non con la fuga o con la totale accettazione (e non parlo solo di sistemi macroeconomici, macrosociali, che il singolo può ben poco, parlo anche di cose di tutti i giorni, di cose piccole) quindi un medesimo conformismo, che come dicevo, trascina in modi diversi queste persone.

A te forse non è chiaro però che per dissociarti effettivamente da una corrente che ti sta trascinando devi avere la forza o la potenza per farlo.
Supponiamo che sia vero che tu non le puoi proprio cambiare certe cose che non ti stanno bene (o meglio il cambiamento se ci sarà non dipende più da te), secondo il tuo punto di vista chi le accetta e le benedice le cose che non dipendono da lui ha lo stesso atteggiamento di chi le maledice?

Non si è capita la tua posizione quale sarebbe nei casi di impotenza effettiva del soggetto. Per me queste due posizioni non sono equivalenti e non sono affatto d'accordo con te proprio rispetto a questo.

Tieni presente che sto assumendo adesso che tu non puoi cambiarle proprio certe cose (nel senso che non dipende da te cambiarle, il cambiamento dipende da fattori che sfuggono ad ogni tua decisione, controllo o potenza).

Supponiamo che tu da solo questo potere non ce l'hai, in tal senso la tua potenza è limitata, verificata la tua impotenza adesso l'unica scelta possibile che ti resta da fare è se benedire quel che reputi maledetto e che magari ti verrà contro in modo indipendente dalla tua volontà (abbiamo assunto che adesso sei impotente, come chi deve morire a causa di una malattia contro cui non ci sono cure) o maledire quel che reputi maledetto adesso...

La tua posizione quale sarebbe nei contesti di impotenza?
La terza via della potenza qua non esiste proprio, sto assumendo che sei impotente rispetto a certe cose che detesti. Che fai? Ti dici "la morte non è poi così male" e la tolleri sportivamente o piuttosto la maledici come avresti fatto se avessi potuto evitarla? :nonso:
Io la maledico comunque anche se non posso far nulla direttamente contro qualcosa che sovrasta la mia potenza (se mi sento opposto a questa) e posso al più sperare solo in un miracolo.

Tu ragioni come se avessi una potenza infinita. Ma là dove non le puoi cambiare certe cose non è che puoi scegliere, sei nella corrente e vieni trascinato e basta, quale intenzione reputi più coerente in questi contesti?
Quella che si adatta e dice sì lo voglio o quella che si mantiene opposta e dice non avevo intenzione di essere qua ma in fin dei conti non posso farci nulla la corrente è più forte dei miei muscoli.

Sto assumendo che questa corrente c'è e non puoi di certo farla sparire né opporti con qualche azione efficace. Qua è chiaro che non puoi fare più nulla, la corrente ti sta trascinando e non hai né muscoli né la forza per opporti. La terza via in contesti del genere quale sarebbe?
Se sei impotente non c'è nessuna terza via, c'è da scegliere tra quelle due vie là. Quella che accetta la destinazione verso cui la corrente ti trasporta o quella che non la accetta (là però ci arriverai in ogni caso se non intervengono altre potenze). La corrente in quanto tale sto supponendo che è più forte di te e della tua potenza effettiva.

Blimunda 25-05-2015 15:53

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1521447)
E quale sarebbe il sistema per distinguere i tratti patologici da quelli non patologici?
Come ti ha fatto ad aiutare la terapia a far questo dato che, se solo si ragiona un attimo, questa distinzione qua non si può delineare oggettivamente?

Non prendere per scontate le cose. Tipo sono fatto così, non posso farci niente, mi da fastidio, ecc...

Quote:

Che qualcosa sia stato acquisito non significa che sia patologico, altrimenti dovrei concludere che anche la lingua che ho imparato a parlare è qualcosa di patologico e va curato, visto che ho acquisito questa abilità dato che altrove parlano altre lingue.
Non fare esempi che non c'entrano niente, solo per dimostrare la tua infallibile capacità logica. Ho usato il termine patologico tra virgolette, leggi disfunzionale, dannoso, come vuoi.
Quote:

"Impari a conoscerti" è un'altra cosa che non si capisce cosa significa, indottrinano una persona a dire A quando le mostrano B e questa poi ripete che nel far questo "ha imparato a conoscersi".
Nessuno può insegnare a nessuno a conoscersi, nessuno può insegnare a nessuno a sapere cosa preferisce o cosa la infastidisce, capita che delle persone possono influenzare altre persone o non influenzarle, questo capita, ma dietro a questa roba persuasiva non c'è nient'altro. Come facciamo a verificare in linea di principio che una persona si conosce davvero?
A me sembrano tutti concetti che non atterrano in nulla. Ed io perciò questa roba la fondo tutta in me stesso, che lo stesso è un nulla, ma almeno non mi faccio fregare.
Ma chi è che ti vuole fregare? Uno può dire la sua opinione, poi sta a te valutarla, ecc. ma tu parti dal pressuposto mi sembra che tu hai ragione a prescindere e gli altir hanno torto, e che sai tutto di te e chiunque dica qualcosa di diverso sta cercando di fregarti.

Il termine "resistenza" l'hanno iniziato ad usare gli psicoanalisti, ma che differenza c'è tra questa resistenza di un cosiddetto malato di mente e quella di una persona normale che non si fa persuadere da certi argomenti?
Ma tu non prendi nemmeno in considerazione di non avere ragione.

Quote:

Ci sono dei discorsi politici per esempio che fanno breccia in certe persone, mentre per altri questi stessi discorsi non risultano persuasivi e non fanno presa. E così queste persone le si può chiamare resistenti a questi discorsi.
Ma se qualcuno è resistente rispetto a certi discorsi, che risultano persuasivi per altri, per caso bisogna concludere che ha qualcosa di patologico? :nonso:
Già si attacca ad un termine, "resistenza" qualcosa di negativo... E perché?
Nell'ambito in cui lo stiamo usando, resistenza significa che con un'atteggiamento, un pensiero, tu stai nascondendo qualcosa sotto, che incosciamente hai paura che emerga e ti provochi dolore.

Quote:

[B]E di cosa o chi dovrei fidarmi? Di un qualsiasi discorso di qualcun altro che lotta per il mio bene, che lo conosce e sa dirmi anche quale sia? E se di questi discorsi ce ne sono tanti? Il mio bene quale sarebbe? Non devo sentirlo e sceglierlo io? Chi può saperlo meglio di me la psicoterapia X? Qualcun altro che non prova quel che provo io e non è me e inizia a raccontarmi che un mio rifiuto di far qualcosa (perché la giudico negativamente e la trovo molto fastidiosa) è un male o un tratto patologico? E io dovrei convincermene abbandonando le resistenze etichettandole poi come patologiche?
Fidati solo di te stesso allora, ma metti in conto che potresti sbagliarti completamente. Siamo i migliori persuasori di noi stessi.

Quote:

Per me una terapia o delle forme di aiuto possono darci solo strumenti adatti per soddisfare le nostre preferenze, non possono dirci quali siano quelle vere e quelle false perché non c'è alcun mondo oggettivo dietro a questa roba qua.
Può perciò essere solo strumentale e si può evitare di usare frasi sibilline come "conoscere se stessi". Se una persona volesse ingropparsi una mucca non ci sarebbe modo di dimostrare che questa preferenza non è di quella persona e che c'è chissà quale altra vera volontà a monte, certo la si può cercare di persuadere a non ingropparsela, ma nel far questo non si sa bene gli interessi di chi si stanno curando, della persona? Della mucca? Della società circostante che si sente disturbata se qualcuno cerca di ingropparsi una mucca?
Le tue argomentazioni mi lasciano perplessa a tal punto che non so più come ribattere.

Quote:

Per me è così, poi se voi siete d'accordo fate come vi pare, ma io a questo gioco non prenderò parte né lo riconoscerò come una forma di aiuto che mi farà star meglio. Una terapia quanto più riesce a dare alle persone quel che desiderano loro e non quel che desidera l'apparato che l'ha messa su, tanto più risulta efficace.
La tua terapia ideale allora sarebbe che qualcuno ti trovasse una donna che ti ami e che ti ama, e poi sei a posto no? Tutti i tuoi problemi si riducono a questo, no?

Poi ripeto, ribadisco. Tutti i miei discorsi partono da un presupposto semplice. "è preferibile stare bene che stare male"
"è preferibile il piacere al dolore"
in virtù di questa assunzione, che sfido chiunque a non condividere (puoi dirmi ad esempio XL che tu preferisci stare male che stare bene, va bè sarei un caso unico)
sostengo che ci sono modalità di pensiero, azioni, ecc che sono FUNZIONALI ALLO STARE BENE, e altre DISFUNZIONALI.
Se tu vuoi andare da Venezia a Genova, e parti andando verso Est e fai tutto il giro del mondo per arrivare a genova non è che stai sbagliando, ma la tua strada è DISFUNZIONALE al risultato finale, cioè arrivare a Genova.
allo stesso modo io ho trovato FUNZIANALE per me adottare una visione del mondo differente da quella precedente. ma il punto è che nessuno mi ha convinto a farlo, non sono stata indottrinata, ho SCELTO ciò che mi ha portato a STARE BENE CON ME STESSA. Questa è la più alta forma di intelligenza che ci possa essere, per me.

Blimunda 25-05-2015 16:00

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521491)
Si dà il caso che la psicoterapia dovrebbe rientrare nell'ambito medico visto che tratta la salute dell'individuo, e come tale dovrebbe essere soggetta a prove di efficacia che ne validano la teoria che ci sta alla base. Ad oggi ti risulta che la terapia junghiana rientri in questa casistica? No...per cui si può dire che le teorie di jung (che nn conosco e nemmeno mi interessa) possono equivalere a qualsiasi altra teoria psicologica, perfino contrapposta. Il fatto che sia stato un grande pensatore, professore, megadirettoregalattico nn fa si che quello che dice sia la verità.
Poi oh...se uno ci vuole credere alla cieca è liberissimo di farlo, anzi lo invidio pure. C'è chi guarisce andando a Lourdes, ma nn si può certo dire che l'abbia guarito la Madonna in persona fino a prova contraria...Altri stanno meglio con i farmaci placebo (durante le sperimentazioni), qualcun altro si ammazza felice perchè pensa di andare in Paradiso con 70 vergini...potrei andare avanti ancora un pò

Sono totalmente in disaccordo con te.
1. la mente non è una macchina. la psicoterapia non è una scienza, è un metodo che ha dimostrato potenzialmente e concretamente la sua efficacia. Ma se tu vuoi la certezza non l'avrai mai, perchè in vita non esiste certezza che non sia la morte. GUAI se la psicoterapia diventasse univoca come la medicina tradizionale in cui si crede ci sia solo un modo di vedere le cose. Per farti un esempio il virus dell HIV all'inizio veniva curato con un farmaco (non ricordo il nome) che era come una bomba per l'organismo, il senso era c'è un virus, ok spazziamolo via, questo non faceva altro che indebolire l'organismo fino a non permettergli di affrontare il virus. Questa è la visione occidentale del mondo, che il male è un nemico da combattere.
2. Se non conosci la psicologia junghiana e nemmeno ti interessa conoscerla, come puoi dire "non funziona?" non lo conosci. Poi come puoi pretendere di conoscere la mente umana, le dinamiche dell'incoscio, ecc ecc, meglio di individui geniali che hanno dedicato la loro intera esistenza a questo scopo? e sminuirle solo perchè non sono scientificamente dimostrabili? La forza di gravità era reale, ed esisteva anche prima che ne provassero l'esistenza, se non l'avessero provata, significava che non c'era?

Blimunda 25-05-2015 16:06

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1521553)
Non sono totalmente d'accordo, al di là della tua percezione e la tua buona disposizione nei confronti delle cose, lo schifo c'è eccome e non è da accettare con buoni atteggiamenti e pensieri funzionali. Per me sono entrambe posizioni di rassegnazione queste. Entrambe le parti in sostanza dicono “è così che vanno le cose”, sia chi le accetta, sia chi si rifiuta di farlo e si isola (e spesso si ammala). Il sofferente non fa altro che dire “a me non piace, io non lo accetto” ma subisce comunque le conseguenze psicologiche del suo isolamento, del suo allontanamento dal mondo, che così, continua ad agire su di lui, anche se indirettamente (Voleva scappare dal dolore del mondo ma ha trovato il dolore del non-mondo). Questa per me non è una forma di resistenza come si diceva, perchè appunto il mondo non se ne accorge minimamente della tua mancanza, del tuo disappunto, il conflitto si svolge solo nella tua testa. Sono due facce della stessa medaglia; l'una è quella che accetta il malfunzionamento, si contenta di quanto funziona, spesso in modo ceco e deplorevole tollerando l'intollerabile, mantenendo o un giudizio di rassegnazione positiva, o nel migliore dei casi di pieno entusiasmo e fiducia nella vita, malgrado il male (che è mi sembra la tua posizione) e si lascia trasportare da ciò; l'altra parte, invece, nel suo rifiuto, non accetta il malfunzionamento, non tollera l'intollerabile ma non tollera neanche il tollerabile e giudica in toto il mondo come “nefasto”, reagisce ugualmente in modo passivo allo stesso stato delle cose che continua perciò a dettare le regole del mondo, si rassegna negativamente senza mai affrontarle nei fatti, tutto si svolge nella propria testa, purtroppo degenerando spesso nella patologia; si lascia trasportare dalla stessa corrente, ma attribuendogli un significato opposto. E' conformismo in entrambi i casi, io sto cercando una terza via.

Esiste il pessimismo ->:piangere: L'ottimismo, :) e la via di mezzo, il realismo :pensando: ovvero vedere le cose per come sono, chiaramente, le cose non sono nè positive nè pessime di per sè, ma è la nostra visione delle cose che gli da un senso.
La mia posizione è che PREFERIScO VIVERE BENE CHE VIVERE MALE, e allora posso concentrare la mia attenzione alle cose belle della vita, senza ignorare il male della vita. Anzi il male della vita, l'ho conosciuto, l'ho vissuto, l'ho visto, ci sono stata dentro, e ho capito il senso del male. Ma se capisci il senso del male, il male non ti danneggia più, perchè riesci a discernere a comprenderlo, ad accettarlo e allore sei libero di sperimentare anche il bene della vita. Questo non nasce da cieco ottimismo ma da CONSAPEVOLEZZA. tu stai cercando la terza via...è questa è la terza via, la via del saggio.

tersite 25-05-2015 18:19

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521670)
Sono totalmente in disaccordo con te.
1. la mente non è una macchina. la psicoterapia non è una scienza, è un metodo che ha dimostrato potenzialmente e concretamente la sua efficacia. Ma se tu vuoi la certezza non l'avrai mai, perchè in vita non esiste certezza che non sia la morte. GUAI se la psicoterapia diventasse univoca come la medicina tradizionale in cui si crede ci sia solo un modo di vedere le cose. Per farti un esempio il virus dell HIV all'inizio veniva curato con un farmaco (non ricordo il nome) che era come una bomba per l'organismo, il senso era c'è un virus, ok spazziamolo via, questo non faceva altro che indebolire l'organismo fino a non permettergli di affrontare il virus. Questa è la visione occidentale del mondo, che il male è un nemico da combattere.
2. Se non conosci la psicologia junghiana e nemmeno ti interessa conoscerla, come puoi dire "non funziona?" non lo conosci. Poi come puoi pretendere di conoscere la mente umana, le dinamiche dell'incoscio, ecc ecc, meglio di individui geniali che hanno dedicato la loro intera esistenza a questo scopo? e sminuirle solo perchè non sono scientificamente dimostrabili? La forza di gravità era reale, ed esisteva anche prima che ne provassero l'esistenza, se non l'avessero provata, significava che non c'era?

io la conosco la psicologia junghiana nel senso che ho fatto analisi del profondo per circa 2 anni , con cadenza prima 2 volte a settimana poi ridotte a 1 perché non ce la facevo economicamente e devo dire che non ho visti risultati o perlomeno sono moooolto modesti , gurdate ceh le obiezioni di dotrue non sono campate in aria eh?
Per me una terapia è buona se ha un effetto positivo in termini percentuali , per dire anche un farmaco per dimostrare la sua efficacia lo si confronta con un una analoga pillola di farina pressata (placebo ) s e i risultati divergono a favore del farmaco è ritenuto valido altrimenti NO! nono sono a conoscenza di questi risultati sulle nevrosi , perchè il dire tizio o caio ce l'ha fatto ed èp cambiato realmente non significa nulla alcuni 'guariscono' anche da sè e ribadisco la mia fiducia in un cambiamento radicale della propria vita aprendosi agli altri ed abbandonando la zona di comfort , genitori compresi , allora magari la psicoterapia è utile ...cosa che io non ho fatto o ho fatto solo a metà beneinteso

Noriko 25-05-2015 19:20

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da Equilibrium (Messaggio 1521224)
Come farebbe ad avere una filosofia diversa:interrogativo:

La filosofia diversa secondo il mio parere nasce con l'esperienza se questa è positiva arricchisce la persona dentro.

La psicoterapia è un incontro fra due persone come può esserlo tra amici o fidanzati, non è secondo me la terapia che fa migliorare la persona ma è essenzialmente il rapporto che s'instaura, l'esperienza che nasce.

Quando invece si tratta di patologie la situazione si complica allora il rapporto psicoterapeutico di un ora a settimana non è più sufficiente, la persona ha bisogno di più, cosa che difficilmente un qualsiasi metodo psicologico può dare se non è accompagnato da farmaci mirati.

Psicoterapeuti preparati sanno molto bene che certi disagi non si affrontano con la sola terapia psicologica, anzi stanno molto attenti ad accettare pazienti "gravi" se questi non assumono farmaci, perché probabilmente potrebbero peggiorare.

dotrue 25-05-2015 20:41

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1521768)
io la conosco la psicologia junghiana nel senso che ho fatto analisi del profondo per circa 2 anni , con cadenza prima 2 volte a settimana poi ridotte a 1 perché non ce la facevo economicamente e devo dire che non ho visti risultati o perlomeno sono moooolto modesti , gurdate ceh le obiezioni di dotrue non sono campate in aria eh?
Per me una terapia è buona se ha un effetto positivo in termini percentuali , per dire anche un farmaco per dimostrare la sua efficacia lo si confronta con un una analoga pillola di farina pressata (placebo ) s e i risultati divergono a favore del farmaco è ritenuto valido altrimenti NO! nono sono a conoscenza di questi risultati sulle nevrosi , perchè il dire tizio o caio ce l'ha fatto ed èp cambiato realmente non significa nulla alcuni 'guariscono' anche da sè e ribadisco la mia fiducia in un cambiamento radicale della propria vita aprendosi agli altri ed abbandonando la zona di comfort , genitori compresi , allora magari la psicoterapia è utile ...cosa che io non ho fatto o ho fatto solo a metà beneinteso

OOOOHHHH....ti basso baciare con la lingua? :mrgreen:

cancellato16177 25-05-2015 21:08

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521670)
Sono totalmente in disaccordo con te.
1. la mente non è una macchina. la psicoterapia non è una scienza, è un metodo che ha dimostrato potenzialmente e concretamente la sua efficacia. Ma se tu vuoi la certezza non l'avrai mai, perchè in vita non esiste certezza che non sia la morte. GUAI se la psicoterapia diventasse univoca come la medicina tradizionale in cui si crede ci sia solo un modo di vedere le cose. Per farti un esempio il virus dell HIV all'inizio veniva curato con un farmaco (non ricordo il nome) che era come una bomba per l'organismo, il senso era c'è un virus, ok spazziamolo via, questo non faceva altro che indebolire l'organismo fino a non permettergli di affrontare il virus. Questa è la visione occidentale del mondo, che il male è un nemico da combattere.
2. Se non conosci la psicologia junghiana e nemmeno ti interessa conoscerla, come puoi dire "non funziona?" non lo conosci. Poi come puoi pretendere di conoscere la mente umana, le dinamiche dell'incoscio, ecc ecc, meglio di individui geniali che hanno dedicato la loro intera esistenza a questo scopo? e sminuirle solo perchè non sono scientificamente dimostrabili? La forza di gravità era reale, ed esisteva anche prima che ne provassero l'esistenza, se non l'avessero provata, significava che non c'era?

Il problema è che la forza di gravità realmente non esiste, la forza di gravità è una conseguenza della curvatura spaziotemporale, noi la percepiamo ma è conseguenza di qualcosa di cui mai avremo ma percezione diretta, (lo spaziotempo che si curva) così come percepiamo i nostri disagi e problemi ma non sempre è possibile superarli perché sono solo "la punta", di un qualcosa che di cui noi non abbiamo percezione diretta e su cui non abbiamo controllo il più delle volte. Io non voglio essere pessimista (è vero che lo sono di natura ma quando si tratta di problemi di salute o psicologici cerco sempre di essere positiva) però devo anche essere realista e ammettere che almeno nel mio caso, uscire dalla situazione in cui mi trovo non è una cosa facile, ci provo e ci riprovo ma i risultati non li vedo purtroppo.

dotrue 25-05-2015 21:11

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
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Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521649)
Io non ci ho visto nulla di male, ma una voce fuori dal coro che, spesso, in questo forum, non viene presa per il verso giusto, ma, spesso, chi parla di possibilità viene attaccato. Non mi pare abbia detto che sia stato semplice o che sia guarita, ma ci sta lavorando. Mi pare che l'esperienza non si faccia solo per età, anche se ha 24 anni ha più volte detto che gira per specialisti da quando era molto più piccola. Io ne ho 28 e ho molta meno esperienza di lei, ad esempio. Se uno venisse a dirmi che è guarito ed io mi trovassi in una condizione disperata, mi informerei e ne sarei anche un tantino invidiosa credo, poi, a seconda di come andrebbero le cose gli direi che mi ha detto una cazzata oppure lo ringrazierei.

Innanzitutto io ho letto che "attualmente mi considero guarita o in via di guarigione"...nn ha detto che è stato facile, quello no, ma questo nn toglie il tono di "miracolosità" che ha lanciato nel suo messaggio senza tener conto che c'è gente che ha provato mooolto più di lei e senza uscirne...questo intendo per esperienza, nn l'età anagrafica. Adesso poi mi dici che ha 24 anni....eeeehhh si capiscono molte cose, ce ne sono una marea di persone che hanno piccoli o grandi problemi da piccoli/adolescenti e poi superata una certa età maturano e scompaiono fobie, ossessioni e cose varie...Vai a dirlo a chi ha 30-40 anni e lotta da quando aveva la sua età e ha provato a cambiare più e più volte



Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521649)
I farmaci sono fondamentali nell'ambito di patologie psichiatriche importanti. In quei casi i farmaci servono e basta. In altri casi, fobie ecc ecc, si può decidere di accompagnare la psicoterapia con i farmaci se questo aiuta il paziente, ma non dovrebbero essere intesi come un "per sempre". Io non sto sventolando certezze, non farlo nemmeno tu. Non mi sembra corretto nemmeno questo. Siamo tutti diversi e gli specialisti hanno metodi altrettanto diversi.

L'unica certezza che esiste ora è che le PSICOTERAPIE NN HANNO PROVE DI EFFICACIA a parte la CC e lo scrivo in grande nn perchè sono nervoso come puoi pensare tu, ma per sottolineare quello che è il mio pensiero di base in questi discorsi. I farmaci a volte vengono presi per sempre se il problema dura per sempre...se è per questo esistono anche psicanalisi che durano decenni e finiscono solo perchè il paziente ha finito i soldi :mrgreen:


Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521649)
Stai sventolando certezze? Per alcuni elaborare traumi passati e affrontare vecchie questioni o parlare dei propri genitori può essere fondamentale. Così come portare i propri sogni durante la seduta. Perché le definisci menate? E' ovvio che il rapporto tra terapeuta e paziente sia fondamentale, ma c'è dell'altro, molto altro, non è così semplice.

Oltre ad aggiungere quello che ho detto appena sopra aggiungo il fatto che: sono menate finchè nn vengono provate. Così come è una cavolata l'acqua con il sale usata da Wanna Marchi per scacciare il malocchio. E c'erano persone che ci credevano e stavano meglio sapendo di aver allontanato la sfortuna, e allora cosa facciamo?o diamo il nobel alla medicina alla Marchi perchè qualcuno si è sentito meglio?


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Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1521649)
E niente, capisco perché capita anche a me di avere periodi bui in cui non vedo proprio nulla di buono, però siete super convinti che questo non vada bene, quello nemmeno, quelle sono menate, quelle stronzate, non serve a nulla, spreco di soldi, di tempo, di denaro, e allora niente?

E allora bisogna provare, come ho detto, sicuramente per i neofiti (diciamo). Potrebbe funzionare, ma nn è detto che lo faccia per i motivi che credono gli psicologi. Anche i farmaci sono ottimi placebo, ma nn funzionano per il motivo che pensano i neurofisiologi...ma che vuoi dire ad uno che ha già provato quasi tutto, a uno che già sa che andrà sempre così, se nn inculcargli in testa che deve accettare la situazione e trovare, almeno inizialmente, un modo alla meno peggio per sopravvivere in attesa di momenti migliori? la vita può riservare un sacco di sorprese che cambia la vita delle persone, nn si cambia solo verificando che il mio super-io è troppo rigido e altre robe così...e poi quando lo so che ci faccio? più volte ho chiesto questo a psicologi: "e una volta che abbiamo trovato le famose radici che si fa?che succede?" e ovviamente solite risposte: "lo sai e ti adegui", "le elabori e le porti dal sub-conscio alla coscienza" ecc....si maaaa...a me continuano a sudare le mani, le tachicardie, i tremori...che mi è servito il tutto? :interrogativo:

milton erickson 25-05-2015 21:23

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521414)
Nella mia, limitata, esperienza ho trovato che le abilità sociali non mi mancavano del tutto, ma che in un certo senso le avevo dimenticate- nascoste. Come se si inibissero per la paura, e l'ansia. E penso che pure le abilità sociale siano legate ai pensieri negativi che ci stanno dietro.
Ad esempio, mi presentano una persona che non conosco. Dentro di me sono a disagio, sono concentrata su di me, mi sento nuda, esposta, sgradevole, e continuo a pensare oddio che cosa sta pensando di me. Con tutte queste cose in atto, potresti perfino sbagliarti nel dire il tuo nome, o rimanere lì con la bocca aperta (come se non sapessi come si presenta...)

.

Ecco hai tirato fuori un aspetto importante..all'inizio l'ansia (e insisto la mancanza di esperienza che è connessa all'ansia perchè ti espone all'insuccesso ) ti espone a questo tipo di figuracce in cui se ti va bene sembri un deficiente, se ti va male uno psicopatico...

Di fatto credo che l'aspetto più importante sia insistere e sopportare eroicamente l'ansia la paura e le figuracce che ogni nuova esperienza comporta...per dire io per imparare a guidare ho affrontato un periodo di puro terrore..con le persone è peggio perchè non sono prevedibili come una macchina :D

penso anche che a volte cambiare ambiente (ad esempio andare in una città lontana dove non ti conoscono e soprattutto dove sei lontano dai condizionamenti di amici e parenti e sei costreto a darti da fare per ambientarti, trovare casa , lavoro ecc.) possa servire..perchè oltre ad imparare nuove abilità sociali spesso devi anche affrontare le controreazoni dei tuoi genitori, fratelli conoscenti e amici o presunti tali che ti dicono: ma dove vuoi andare..ma che vuoi fare...a me ad esempio nei rari casi in cui ho approcciato una ragazza spuntava sempre qualcuno (ex compagni di scuola o colleghi, ecc) che mi conosceva che diceva: Milton, non è il caso, non sei capace, oppure sfotteva (tanto per dire dei fattori innumerevoli che ci sono di mezzo).

E inoltre queste esperienze negative tendono a fissarsi ai luoghi che frequenti come una specie di stimolo condizionato che ti inibisce anche se magari certe persone non le vedi più da un pezzo

E poi diciamolo pure: ci si adatta a tutto. Alla fine stare da soli è pure più comodo. Perchè dovrei faticare per salutare uno, cercare di entisiasmarmi ai suoi discorsi, magari sentire le sue disgrazie se invece stando da soli ci si risparmia un sacco di scocciature? (ovviamente è un ragionamento sbagliato, ma credo che inconsciamente si faccia )

dotrue 25-05-2015 21:32

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521670)
Sono totalmente in disaccordo con te.
1. la mente non è una macchina. la psicoterapia non è una scienza, è un metodo che ha dimostrato potenzialmente e concretamente la sua efficacia. Ma se tu vuoi la certezza non l'avrai mai, perchè in vita non esiste certezza che non sia la morte. GUAI se la psicoterapia diventasse univoca come la medicina tradizionale in cui si crede ci sia solo un modo di vedere le cose. Per farti un esempio il virus dell HIV all'inizio veniva curato con un farmaco (non ricordo il nome) che era come una bomba per l'organismo, il senso era c'è un virus, ok spazziamolo via, questo non faceva altro che indebolire l'organismo fino a non permettergli di affrontare il virus. Questa è la visione occidentale del mondo, che il male è un nemico da combattere.
2. Se non conosci la psicologia junghiana e nemmeno ti interessa conoscerla, come puoi dire "non funziona?" non lo conosci. Poi come puoi pretendere di conoscere la mente umana, le dinamiche dell'incoscio, ecc ecc, meglio di individui geniali che hanno dedicato la loro intera esistenza a questo scopo? e sminuirle solo perchè non sono scientificamente dimostrabili? La forza di gravità era reale, ed esisteva anche prima che ne provassero l'esistenza, se non l'avessero provata, significava che non c'era?

Sono contenta per te che credi a cose totalmente opinabili, così ti puoi creare la realtà che più ti aggrada e nessuno ti può contraddire. Forse per questo sei guarita (autosuggestione)...da una parte ti invidio, dall'altra un pò meno, preferisco essere consapevole.Cmq:
1)il punto è che ci DOVREBBE essere solo un modo di vedere le cose, il problema è che siamo ancora indietro ed è difficilissimo trovarlo...in medicina come in altri campi a parte l'arte e la moda. Altrimenti come si risolvono i problemi?a caso? nn so come sia andata con l'hiv ma di sicuro avranno testato un farmaco che poi si è rivelato più nocivo...può succedere anche questo, se nn avessero provato nn esisterebbero ora persone che sopravvivono una vita intera con l'hiv. O vogliano curarlo secondo i meridiani cinesi? o la preghiera?
2)nn funziona nn perchè lo dico io, ma perchè lo dice, attualmente, la medicina! Nn ho messo in dubbio che fossero geniali per il loro tempo, anche altri personaggi di altri campi lo erano, ma poi con il miglioramento della conoscenza si è scoperto che si sbagliavano. Se Einstein ti dicesse che ha visto Babbo Natale tu gli crederesti acriticamente perchè è un genio? Poi se sono vere le teorie di Jung immagino che saranno altrettanto funzionanti per la soluzione di alcune nevrosi (termine, ricordo, nn più utilizzato dalla medicina perchè superato): aspetto solo che qualche studio statisticamente significativo me lo dimostri prima di spendere migliaia di euro. O forse sono teorie recenti e nn si è avuto il tempo di testarle :D

Blimunda 25-05-2015 22:02

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da DarkRose90 (Messaggio 1521901)
Il problema è che la forza di gravità realmente non esiste, la forza di gravità è una conseguenza della curvatura spaziotemporale, noi la percepiamo ma è conseguenza di qualcosa di cui mai avremo ma percezione diretta, (lo spaziotempo che si curva) così come percepiamo i nostri disagi e problemi ma non sempre è possibile superarli perché sono solo "la punta", di un qualcosa che di cui noi non abbiamo percezione diretta e su cui non abbiamo controllo il più delle volte. Io non voglio essere pessimista (è vero che lo sono di natura ma quando si tratta di problemi di salute o psicologici cerco sempre di essere positiva) però devo anche essere realista e ammettere che almeno nel mio caso, uscire dalla situazione in cui mi trovo non è una cosa facile, ci provo e ci riprovo ma i risultati non li vedo purtroppo.

Allora diciamo che la fobia sociale e la punta dell'iceberg, eil qualcosa di cui non abbiamo percezione diretta è l'incoscio. Anch'io per dieci anni ho detto non ce la farà mai, ci provo e ci riprovo, ero disperata. Il punto è che finchè ci sei dentro avrai questa visione "disperata", e quanto ne uscirai (te lo auguro) ti guarderei indietro e vedrai le cose sotto un'altra prospettiva.

milton erickson 25-05-2015 22:11

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521911)
Sono contenta per te che credi a cose totalmente opinabili, così ti puoi creare la realtà che più ti aggrada e nessuno ti può contraddire. Forse per questo sei guarita (autosuggestione)...da una parte ti invidio, dall'altra un pò meno, preferisco essere consapevole.

Facendo questo tipo di ragionamento potremo dire che anche l'insegnamento è le scuole sono inutili, perchè molte persone che le frequentano non imparano o imparano poco e male.

In pratica dal fatto che in Italia le scuole seguono una didattica superata, e i ragazzi vanno a scuola poco motivati, potremo dedurre che l'apprendimento non esiste?

Se mi dici che la psicologia è una scienza giovane e deve fare ancora molta strada posso essere d'accordo

Se mi dici che in Italia gli psicologi sono formati poco e male sono ancor più d'accordo


Ma se dici che la psicologia come disciplina dice solo fesserie non sono d'accordo, perchè la tua è un indebita generalizzazione

Inosservato 25-05-2015 22:12

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521930)
Allora diciamo che la fobia sociale e la punta dell'iceberg, eil qualcosa di cui non abbiamo percezione diretta è l'incoscio. Anch'io per dieci anni ho detto non ce la farà mai, ci provo e ci riprovo, ero disperata. Il punto è che finchè ci sei dentro avrai questa visione "disperata", e quanto ne uscirai (te lo auguro) ti guarderei indietro e vedrai le cose sotto un'altra prospettiva.

ahh, ma la tua "malattia" era la fobia sociale? :mannaggia:

ma dai, è una visione un pò troppo cupa della cosa, per carità, magari ti pesava molto ed ora ti senti più felice, oppure era una tipologia di fobia che ti causava forti disagi, per fortuna però ci sono diverse declinazioni di fobia e non tutte portano a viverla come un peso insopportabile

Walla 25-05-2015 22:15

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
[QUOTE=Blimunda;1521414]Poi man mano ho imparato alcune cose sulle relazioni. Banali, tipo che alle persone piace che tu ti interessi a loro, anche solo salutare una persona invece che con ciao, con ciao + il suo nome, fa un effetto molto diverso su quella persona. Prova a pensare la differenza se uno ti saluta "ciao" magari anche svogliato, e uno invece ti fa un sorriso e ti saluta "ciao mario! come stai?" Le persone queste cose le notano.

Straquoto all'infinito, ho fatto la tua stessa riflessione, infatti lo scrissi pure qui in una discussione. Vi assicuro che è giustissimo...:riverenza::riverenza::riverenza::ri verenza::riverenza:
Devo dirti, però, che queste riflessioni sono nate in me quando ho iniziato con la comportamentale: i primi esercizietti mi sono serviti ad acquisire quel poco in più di sicurezza che mi ha permesso di osservare le situazioni con più distacco e comprendere queste cose. Io penso che si debba iniziare con la comportamentale e dopo un po' passare a lavorare sull'aspetto cognitivo.

Blimunda 25-05-2015 22:27

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521911)
Sono contenta per te che credi a cose totalmente opinabili, così ti puoi creare la realtà che più ti aggrada e nessuno ti può contraddire. Forse per questo sei guarita (autosuggestione)...da una parte ti invidio, dall'altra un pò meno, preferisco essere consapevole.Cmq:
1)il punto è che ci DOVREBBE essere solo un modo di vedere le cose, il problema è che siamo ancora indietro ed è difficilissimo trovarlo...in medicina come in altri campi a parte l'arte e la moda. Altrimenti come si risolvono i problemi?a caso? nn so come sia andata con l'hiv ma di sicuro avranno testato un farmaco che poi si è rivelato più nocivo...può succedere anche questo, se nn avessero provato nn esisterebbero ora persone che sopravvivono una vita intera con l'hiv. O vogliano curarlo secondo i meridiani cinesi? o la preghiera?

Devo credere ai dogmi allora? Ognuno è libero di contraddirmi. Eh no, qui non ci sto a farmi dire che la mia guarigione è autosuggestione, allora ogni nostra visione, opinione, preferenza, è autosuggestione, allora tutta la vita è un illusione e bla bla bla. Ma spiegami un po' di cos'è che sei consapevole e io no, illuminami ti prego.
1) secondo TE ci dovrebbe esser eun SOLO MODO DI VEDERE LE COSE. se fosse così addio all'umanità per come la conosciamo, tanto vale essere cyborg che elaborano i dati tutti allo stesso modo. I problemi non si risolvono a caso, come dici tu, si risolvono lavorandoci sopra in tutti i modi possibili finchè trovi la TUA strada per vivere la TUA vita. C'è chi ha curato il cancro senza le terapie non tradizionali, dieta, preghiera, meditazione, vanno dai dottori che dicono "ma è scientificamente impossibile, non ce lo spieghiamo" ma intanto è successo.


Quote:

2)nn funziona nn perchè lo dico io, ma perchè lo dice, attualmente, la medicina! Nn ho messo in dubbio che fossero geniali per il loro tempo, anche altri personaggi di altri campi lo erano, ma poi con il miglioramento della conoscenza si è scoperto che si sbagliavano. Se Einstein ti dicesse che ha visto Babbo Natale tu gli crederesti acriticamente perchè è un genio? Poi se sono vere le teorie di Jung immagino che saranno altrettanto funzionanti per la soluzione di alcune nevrosi (termine, ricordo, nn più utilizzato dalla medicina perchè superato): aspetto solo che qualche studio statisticamente significativo me lo dimostri prima di spendere migliaia di euro. O forse sono teorie recenti e nn si è avuto il tempo di testarle :D
Quindi io credo a cose opinabili, mentre la medicina tradizionale ha la verità in tasca a quanto pare. Ma che te ne fai della statistica? è un astrazione! non ha niente a che vedere con la realtà che sperimentiamo. Se aspetti uno studio statisticamente significativo, aspetterai in eterno.

Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1521904)
Innanzitutto io ho letto che "attualmente mi considero guarita o in via di guarigione"...nn ha detto che è stato facile, quello no, ma questo nn toglie il tono di "miracolosità" che ha lanciato nel suo messaggio senza tener conto che c'è gente che ha provato mooolto più di lei e senza uscirne...questo intendo per esperienza, nn l'età anagrafica. Adesso poi mi dici che ha 24 anni....eeeehhh si capiscono molte cose, ce ne sono una marea di persone che hanno piccoli o grandi problemi da piccoli/adolescenti e poi superata una certa età maturano e scompaiono fobie, ossessioni e cose varie...Vai a dirlo a chi ha 30-40 anni e lotta da quando aveva la sua età e ha provato a cambiare più e più volte

Ma che tono di miracolosità? NON ACCETTO che la mia esperienza venga sminuita per la mia età, non accetto di essere messa in una fantomatica cateria di piccoli/adolescenti che superata una certa età guariscono da soli. semplicemente non lo accetto perchè stai parlando in maniera generica, senza cognizione di causa. Poi fammi fare due conti, che chi ha 30 anni e lotta da quando aveva la mia età cioè 24, allora lotta da 6 anni, comunque meno di me.
Ma come fai a giudicare chi ha pià esperienza di me nel provare ad uscirne? Il tempo non conta niente. Puoi anche essere fobico da vent'anni e per vent'anni aver ripetuto le stesse modalità disfunzionali, e poi dire "ah ci ho provato in tutit i modi, ma per me non funziona". Fare la stessa cosa e aspettarsi un risultato diverso è detta follia.
Forse in generale dà fastidio vedere che c'è chi ce l'ha fatta e allora si cerca di sminuire la sua "riuscita", eh ma lei è una ragazza di 23 anni, eh ma lei ha un lavoro, eh ma lei non era così fobica come lo siamo noi, eh ma lei non stava male come noi, eh ma lei è guarita per miracolo, eh ma lei si autosuggestione.
Inizio a pensare questo.

Quote:

E allora bisogna provare, come ho detto, sicuramente per i neofiti (diciamo). Potrebbe funzionare, ma nn è detto che lo faccia per i motivi che credono gli psicologi. Anche i farmaci sono ottimi placebo, ma nn funzionano per il motivo che pensano i neurofisiologi...ma che vuoi dire ad uno che ha già provato quasi tutto, a uno che già sa che andrà sempre così, se nn inculcargli in testa che deve accettare la situazione e trovare, almeno inizialmente, un modo alla meno peggio per sopravvivere in attesa di momenti migliori? la vita può riservare un sacco di sorprese che cambia la vita delle persone, nn si cambia solo verificando che il mio super-io è troppo rigido e altre robe così...e poi quando lo so che ci faccio? più volte ho chiesto questo a psicologi: "e una volta che abbiamo trovato le famose radici che si fa?che succede?" e ovviamente solite risposte: "lo sai e ti adegui", "le elabori e le porti dal sub-conscio alla coscienza" ecc....si maaaa...a me continuano a sudare le mani, le tachicardie, i tremori...che mi è servito il tutto? :interrogativo:
Puoi sapere una cosa razionalmente ma non averla compresa emotivamente. che sia difficile farlo e che non si capisca bene come accada è vero, ma non puoi sminuire il fatto, solo perchè tu ancora non sei riuscito a fare quel difficile passo in più.

Blimunda 25-05-2015 22:29

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1521942)
ahh, ma la tua "malattia" era la fobia sociale? :mannaggia:

ma dai, è una visione un pò troppo cupa della cosa, per carità, magari ti pesava molto ed ora ti senti più felice, oppure era una tipologia di fobia che ti causava forti disagi, per fortuna però ci sono diverse declinazioni di fobia e non tutte portano a viverla come un peso insopportabile

Non ho tanto capito...:pensando:

Karen_ 25-05-2015 23:26

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Ma perché fate tutta questa resistenza?

Milo 26-05-2015 00:00

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Anche io sono guarito e sono stato bene per qualche anno,però adesso ci sono di nuovo dentro,quindi attenti a cantar vittoria basta veramente poco per ricascarci dentro:testata:

Karen_ 26-05-2015 00:12

Nessuno sta cantando vittoria

~~~ 26-05-2015 00:34

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Ahahahahahahah XDDD

correnti 26-05-2015 01:29

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Ciao Blimunda. Mi è piaciuta molto la tua testimonianza. È riuscita a darmi una buona dose di carica ed anche un po' di speranza per il futuro. Attualmente ho 25 anni e sto sperimentando una serie di disagi da quando ne avevo circa 15, quindi credo che almeno in quanto a tempistica le nostre storie siano simili. Proprio in questi ultimi giorni ho deciso di ricominciare a lavorare su me stesso e sulle situazioni che mi creano problemi, dopo un periodo piuttosto lungo trascorso a guardare la vita che mi passava davanti senza far niente per cambiare le cose. Il tuo post è capitato proprio nel momento giusto: desideravo qualcuno che mi desse la forza per fare un'altro tentativo. Quindi ti dico: grazie! C'è tanto bisogno di persone che ogni tanto portino una ventata di positività, soprattutto in ambienti come questo in cui purtroppo è molto facile cadere nel pessimismo.

PS: Ho letto che ti sei iscritta all'università. Per curiosità, che cosa studi?

Equilibrium 26-05-2015 06:24

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
A proposito di gravità
The Fourth Way

barclay 26-05-2015 06:45

Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1522019)
Ma perché fate tutta questa resistenza?

Non posso parlare per tutti, ma, per alcuni di noi, certi discorsi sono una sorta di accanimento terapeutico, un invito a rifare cose che hanno già fatto, ottenendo soltanto sofferenza, una sofferenza OGGETTIVA. Ci sentiamo come un malato di cancro a cui viene proposta per l'ennesima volta una terapia che non lo farà star meglio e non allevierà il suo dolore.

Inosservato 26-05-2015 08:18

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1522095)
Non posso parlare per tutti, ma, per alcuni di noi, certi discorsi sono una sorta di accanimento terapeutico, un invito a rifare cose che hanno già fatto, ottenendo soltanto sofferenza, una sofferenza OGGETTIVA. Ci sentiamo come un malato di cancro a cui viene proposta per l'ennesima volta una terapia che non lo farà star meglio e non allevierà il suo dolore.

-_- ma che bella immagine

pensavo fosse un topic di felicità per aver superato una malattia o un forte dolore invece lo state trasformando nel solito polpettone anti fobia -_-

Inosservato 26-05-2015 08:29

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521966)
Non ho tanto capito...:pensando:

ma no scusa, pensavo si trattasse di un altro tipo di topic, che non c'entrassero robe psicologiche o timidezza broccolare e lavoro e cose così
alla fine sulla fobia ne abbiamo sentite di ogni tipo in questi anni
sappiamo che non c'è una ricetta per chi vuole cambiare altrimenti sarebbe già stata pubblicata :nonso:
perciò tutti quelli che si affannano a sviscerare l'argomento non so quanto possano ricavarne
credo che bisogna essere contenti se sei riuscita a sentirti meglio e stop :applauso:

XL 26-05-2015 09:03

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da blimunda
secondo TE ci dovrebbe esser eun SOLO MODO DI VEDERE LE COSE. se fosse così addio all'umanità per come la conosciamo, tanto vale essere cyborg che elaborano i dati tutti allo stesso modo.

Di vedere le cose anche secondo me c'è un solo modo corretto e vero, di giudicarle e valutarle infiniti.
Perciò dipende con "vedere" che intendi, se intendi giudicarle e valutarle ognuno la pensa come gli pare, a te può piacere qualcosa a me qualcos'altro, se intendi osservarle, be', le cose per me sono fatte in un solo modo, se ci sono due tesi contraddittorie una delle due è scorretta e falsa.
Poi c'è la sovrapposizione di stati quantistica che qualcuno potrebbe scambiare per una prova che non vige più questo principio, ma se non si ridescrive tutta questa roba in maniera coerente, supponendo che la sovrapposizione di stati sia una contraddizione vera e propria, non si capirebbe nulla.
In un processo ad esempio si cerca di ricostruire i fatti, quel che è successo davvero, per poi applicare la legge, se esistessero più modi di vedere questi fatti in base ad ogni persona, cosa si cercherebbe di ricostruire? :pensando: :interrogativo:
Quale persona bisognerebbe scegliere per ricostruirli se ognuno può vederla a modo suo?
Anche che un tizio ha ammazzato un altro tizio ognuno può pensarla come gli pare? Per una persona è vero che A ha ammazzato B, per un'altra è vero che non l'ha ammazzato e nessuno si sbaglia?

Quote:

Originariamente inviata da blimunda
Ma come fai a giudicare chi ha pià esperienza di me nel provare ad uscirne? Il tempo non conta niente. Puoi anche essere fobico da vent'anni e per vent'anni aver ripetuto le stesse modalità disfunzionali, e poi dire "ah ci ho provato in tutit i modi, ma per me non funziona". Fare la stessa cosa e aspettarsi un risultato diverso è detta follia.

Dipende però, se il contesto può cambiare fare la stessa cosa non è affatto follia. Quando cerco un posto per l'auto ad esempio io faccio la stessa cosa, ripasso in un posto dove ero già passato...
Se il contesto può cambiare rifacendo la stessa cosa puoi ottenere un risultato differente. Se pensi erroneamente che dipende tutto da te non arriveresti mai a ripassare in uno stesso posto per trovare un posto auto perché ragioneresti così "già l'ho fatto questo quindi non posso risolvere il problema così, è follia".
Pensi erroneamente che dipende solo dalle tue mosse il cambiamento di qualcosa là fuori, mentre non è così poi effettivamente, questo controllo completo non ce l'hai.
Quindi dipende per me, a rigor di logica non posso affermare che rifare la stessa cosa è assolutamente sciocco. Dipende da una serie di presupposti.
Se il contesto si assume che dipende da ogni nostra mossa e solo queste modificano questo contesto allora si potrebbe essere d'accordo con te.
Ma questa cosa è davvero superstizione, pure i piccioni iniziano a credere che sono loro a provocare un effetto quando poi non è così, è lo sperimentatore che costruisce una situazione apposita per convincere il piccione che è stata una sua mossa a modificare l'ambiente cioé l'apertura di una gabbiola col cibo sbattendo le ali.
Io questa credenza assoluta, "tutto dipende dalle mie mosse", non ce l'ho, e l'ho mostrato sopra con l'esempio del parcheggio che non ce l'ho, non controllo affatto il flusso delle auto con qualcosa che faccio io e non controllo nemmeno miriadi di altri avvenimenti con i quali quel che faccio non ha alcuna connessione causale.

Poi certe cose non le si fa perché non le si vuol fare, ed il problema perciò è molto più complicato, che si mostri che sono funzionali per ottenere certi risultati non basta. Ho fatto questo esempio altrove... lo ripeto.
Se una bella donna si lamentasse di avere pochi soldi, potrei suggerirle che prostituirsi sarebbe un'ottima fonte di reddito. Per far soldi prostituirsi è molto funzionale (visto che vi piacciono questi termini li uso anche io) ma poi magari per questa persona è costoso dal punto di vista psicologico fare questa cosa e lo stesso starebbe molto male (così la penso io, non tutti reggono certi tipi di esistenze per svariati motivi).
Che osserviamo che ci sono altre persone che si prostituiscono per avere un buon guadagno, e non sbroccano più di tanto nel far questo, questo implica in automatico che potrebbe farlo chiunque, anche questa donna qua (senza sbroccare), per risolvere i suoi problemi economici?
E' molto funzionale prostituirsi per far soldi, lo mettete in dubbio? I soldi funzionalmente si guadagnano così.
Ma anche se è una strategia che dal punto razionale non ha difetti (rispetto al singolo obiettivo specifico), poi secondo me bisogna chiedersi se questa donna lo vuol fare davvero e se le sue motivazioni non vanno troppo contro questa attività.

Per questo io credo che 'sti termini, funzionale e disfunzionale, per me finiscono col non tener presenti tutti i fattori psicologici in gioco. Si focalizza l'attenzione su un aspetto o una mancanza specifica senza pensare poi che costringendo qualcuno a far qualcosa (che per certi motivi non vuol fare ma gli permetterebbe di ottenere certe cose che gli mancano) per colmare questa mancanza può produrre degli scompensi e altri problemi altrove.

Non dico che non possa funzionare questa strategia con tutti, ma la persona non dovrebbe avere a monte una volontà eccessivamente avversa nel fare certe cose "più funzionali" per la psicoterapia comportamentale X. Per l'obiettivo specifico magari sono più funzionali queste cose qua, ma per l'equilibrio psicologico di questo tipo di individui possono produrre danni ben peggiori di quelli che si vorrebbe curare.

tersite 26-05-2015 09:15

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Karen_ (Messaggio 1522019)
Ma perché fate tutta questa resistenza?

porquè siamo compagneros :applauso:


Ansiaboy 26-05-2015 10:16

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
bliminda se avessi più umiltà e buon senso capiresti che il tuo caso non vale per tutti.

hai detto la tua esperienze e adesso? chi vuoi convincere e di cosa?

trovo che l'utilità dei tuoi commenti si limita a dir che quello che hai fatto da dove sei partita e dire che per te ha funzionato.

che poi fattene una ragione ma il lavoro può agevolare e di parecchio.... non capisco perche
è cosi difficile ammetterlo..
e le statistiche sono l'essenza.. non capisco nemmeno come fai a sminuir e a dir che le statistiche son una cosa astratta.. :o
potevo capire se la mettevi cosi "okay che le statistiche son utili però c'è sempre la possibilità che anche percorsi con statistiche basse posson andar bene per te, perche alla fine siam tutti diversi e abbiam problemi diversi e magari il percorso che a molti non funziona a te può funzionar" e allora avrei condiviso
ma non l'hai messa cosi..

io quando ho certe occasioni positive mi dico "eh per fortuna ho avuto quelle occasioni e lo status mentale adatto, ho avuto la botta di conoscere person giuste".
poi certo cerco di esser consapevole, quando voglio cambiare, che per aver le botte di fortuna devo "aumentar le probabilità di imbattermi nelle botte di fortuna"

chi non parte da cosi, tornerò a ripetermi, secondo me più che voler spronare vuole ostentare...
e se ostenta in fondo non è poi cosi soddisfatto.

i miei miglioramenti dalla fobiasociale mi son dovuti ad avere il più possibile una mentalità che porta a "giustificarmi sempre" rimandendo il più realista e obbiettivo possibile.
mi rasserena e di parecchio

Fantasia 26-05-2015 10:22

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Per me blimunda è una psicoterapeuta infiltrata :D;)

Ansiaboy 26-05-2015 10:25

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Fantasia (Messaggio 1522142)
Per me blimunda è una psicoterapeuta infiltrata :D;)

secondo me una promoter di psicoterapeuta..:D

gli psicoterapeuti(quelli bravi) so che si rapportano diversamente

Fantasia 26-05-2015 10:30

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1522144)
secondo me una promoter di psicoterapeuta..:D

gli psicoterapeuti(quelli bravi) so che si rapportano diversamente

Per mancanza di tempo non ho potuto leggere tutti i messaggi, ma ho prestato molta attenzione a quelli di Blimunda, io ho trovato dei consigli utilissimi :nonso:

Ansiaboy 26-05-2015 10:32

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Fantasia (Messaggio 1522145)
Per mancanza di tempo non ho potuto leggere tutti i messaggi, ma ho prestato molta attenzione a quelli di Blimunda, io ho trovato dei consigli utilissimi :nonso:

anche io li ho trovati utili fin quando si è limitata a dir la sua esperienza nei dettagli, sia chiaro :sisi:

Fantasia 26-05-2015 10:39

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1522148)
anche io li ho trovati utili fin quando si è limitata a dir la sua esperienza nei dettagli, sia chiaro :sisi:

Prendi il buono e scarta quello che non ti va :bene:

dotrue 26-05-2015 10:40

Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
 
Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Devo credere ai dogmi allora? Ognuno è libero di contraddirmi. Eh no, qui non ci sto a farmi dire che la mia guarigione è autosuggestione, allora ogni nostra visione, opinione, preferenza, è autosuggestione, allora tutta la vita è un illusione e bla bla bla. Ma spiegami un po' di cos'è che sei consapevole e io no, illuminami ti prego.

Quali dogmi? i dogmi sono per definizione principi presi alla cieca, solo perchè lo dice una persona o una teoria...che è quello che fai già visto che credi nelle teorie psicologiche. Io sono consapevole del fatto che la conoscenza dell'umanità è arrivata a certi livelli grazie a metodi di procedere scientifici, al fatto di verificare nella realtà quello che si afferma.

Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
secondo TE ci dovrebbe esser eun SOLO MODO DI VEDERE LE COSE. se fosse così addio all'umanità per come la conosciamo, tanto vale essere cyborg che elaborano i dati tutti allo stesso modo. I problemi non si risolvono a caso, come dici tu, si risolvono lavorandoci sopra in tutti i modi possibili finchè trovi la TUA strada per vivere la TUA vita. C'è chi ha curato il cancro senza le terapie non tradizionali, dieta, preghiera, meditazione, vanno dai dottori che dicono "ma è scientificamente impossibile, non ce lo spieghiamo" ma intanto è successo.

La risposta è si, proprio per quello che ho detto sopra. E' una cosa difficile da fare, ma quello dovrebbe essere l'obiettivo. Hai ragione a dire: addio all'umanità...ma se tutti la pensassero come te...infatti saremo ancora in Africa a mangiar banane e spostarci sulle liane, altro che telefonini, automobili, macchine di tutti i tipi che ci tolgono la fatica fisica, progressi medici che ci fanno stare meglio ecc...
Dire che hanno curato il cancro con la dieta, preghiera e meditazione è ASSURDO! Sono semplicemente guariti in un modo che la scienza medica ORA nn sa spiegare perchè nn ha tutta la conoscenza adatta. Ma nn è che puoi dare il merito a qualche dio quando accade qualcosa che al momento nn sai spiegare.


Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Quindi io credo a cose opinabili, mentre la medicina tradizionale ha la verità in tasca a quanto pare. Ma che te ne fai della statistica? è un astrazione! non ha niente a che vedere con la realtà che sperimentiamo. Se aspetti uno studio statisticamente significativo, aspetterai in eterno.

Mai detto che ha la verità in tasca, ma utilizza il metodo migliore per raggiungerla questa verità. Infatti io sono disposto a cambiare idea sulle psicoterapie diciamo di stampo psicoanalitico, ma nn sicuramente perchè me lo dicono 2-3 persone. La statistica nn ha niente a che vedere con la realtà che sperimentiamo?? E' invece una delle discipline che meglio spiega i fenomeni che avvengono


Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Ma che tono di miracolosità? NON ACCETTO che la mia esperienza venga sminuita per la mia età, non accetto di essere messa in una fantomatica cateria di piccoli/adolescenti che superata una certa età guariscono da soli.

.

Nn ho mica detto che è andata così, perchè ti alteri. Ho detto che potresti essere "guarita" per altri motivi, nn necessariamente per la terapia junghiana. Era un'ipotesi, tu invece hai dato tutto il merito a quest'ultima.

Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Poi fammi fare due conti, che chi ha 30 anni e lotta da quando aveva la mia età cioè 24, allora lotta da 6 anni, comunque meno di me.
Ma come fai a giudicare chi ha pià esperienza di me nel provare ad uscirne? Il tempo non conta niente. Puoi anche essere fobico da vent'anni e per vent'anni aver ripetuto le stesse modalità disfunzionali, e poi dire "ah ci ho provato in tutit i modi, ma per me non funziona". Fare la stessa cosa e aspettarsi un risultato diverso è detta follia.

Lascia perdere i conticini, ho fatto un esempio più vasto, ho detto 30/40 e circa la tua età: potrebbe aver cominciato a 22 e adesso averne 38. Ti attacchi a queste cavolate? L'esperienza si basa sul tempo che ne soffri e su quante cose hai fatto per uscirne, mai detto il contrario.


Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Forse in generale dà fastidio vedere che c'è chi ce l'ha fatta e allora si cerca di sminuire la sua "riuscita", eh ma lei è una ragazza di 23 anni, eh ma lei ha un lavoro, eh ma lei non era così fobica come lo siamo noi, eh ma lei non stava male come noi, eh ma lei è guarita per miracolo, eh ma lei si autosuggestione.
Inizio a pensare questo.

Ripeto che da fastidio il tono che hai usato nel riportare la tua esperienza, aggiungendo pure che la cognitivo-comportamentale nn è molto adatta xchè nn va a lavorare sulle cause...ma che ne sai tu di quali siano le cause?e soprattutto: chi ti dice che le cause siano psicologiche e bisogna lavorare nel passato per cui è adatta la psicanalisi?


Quote:

Originariamente inviata da Blimunda (Messaggio 1521965)
Puoi sapere una cosa razionalmente ma non averla compresa emotivamente.

Si certo....infatti nn ho compreso quello che intendi dire: nè emotivamente, nè spiritualmente, nè moralmente :mrgreen:


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