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Appunto solo mantenersi. O almeno il 99.9 % ti direbbe così. |
Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Per problemi psicologici che non vengono considerati gravi o patologie vere e proprie dubito che sia coai facile ottenerla. |
Re: Nella testa di un nullafacente
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A mio nonno, nonostante avesse già avuto 2 ictus e non fosse più autosufficiente ed in grado di camminare, le prime 2 o 3 volte la commissione non gli ha concesso niente. Anche il medico di base si è stupito dell'accaduto. Io ho diverse patologie psichiatriche diagnosticate ma i medici non vogliono farmi intraprendere la strada dell'invalidità per il momento perché ritengono sia troppo giovane. Forse tra una decina di anni...nella struttura di ricovero insieme a me ci sono un paio di 30enni/35enni che hanno il 70% di invalidità più o meno, vedremo più avanti... Eppure altrove leggo di persone che l'hanno ottenuta anche per problemi minori, non so come abbiano fatto, non mi stupirei se ci fossero di mezzo dei favori per conoscenze o qualche "marchetta". Quote:
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Re: Nella testa di un nullafacente
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credo anche io che ci siano di mezzo conoscenze :mrgreen: comunque credo che lo sconsiglino ai giovani perchè in un certo senso si viene un pò "marchiati" quando la si prende. Soprattutto in un eventuale lavoro. e comunque bisogna anche vedere di quanto sarebbe ahahah perchè se, ad esempio, mi dovessero dare 120 euro... non ci farei una mazza hahaha |
Re: Nella testa di un nullafacente
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Per il marchio sul lavoro, si tratta dell'inserimento nelle categorie protette che in alcuni casi è l'unica soluzione possibile. Io non sono in grado di svolgere un lavoro normale in condizioni normali come le persone comuni quindi sarei anche disposto ad addossarmi questo marchio. |
Re: Nella testa di un nullafacente
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Io non so se ce la farei. Mia madre era una dipendente pubblica e comunque mi diceva che non facevano tutta sta bella vita con colleghi ecc. E per me il giudizio altrui ha sempre pesato troppo.... aggiungiamoci la mia fobia del lavoro... aggiungerei fuoco ad altro fuoco. :mrgreen: |
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Ci può stare che ad uno non piaccia niente, o che le cose che gli piacciono non sono traducibili in lavoro. magari gli piace passeggiare, ma a meno di non mettersi un pannello solare in testa per produrre energia non credo che lo potrà trasformare in lavoro. Poi ci si può sacrificare a fare una cosa che non piace, ma o si scoppia, oppure il datore di lavoro se ne accorge che non sei appassionato e ti caccia lui. Ciò non deve essere una giustificazione, ognuno fa quello che vuole. Può lavorare o non lavorare. |
Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
caro Palmiro ti vedo parecchio carente in empatia cognitiva.
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Re: Nella testa di un nullafacente
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Thread strafottente.
È vero che chi incolpa sempre gli altri fossilizza il fallimento. Ma vi sono situazioni dove proprio il sistema ti schiaccia.Ad esempio chi cerca di entrare nel mondo del lavoro dopo una certa età.È subito estromesso da esso.Esternazioni come " svegliati", " muovi il culo" o addirittura disprezzo e colpevolizzazione del disoccupato sono disgustose.Roba da Salvini. |
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