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Re: Le donne della porta accanto
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Man mano che l'ansia diminuisce anche l'espressione cambia di conseguenza. |
Re: Le donne della porta accanto
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Re: Le donne della porta accanto
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Re: Le donne della porta accanto
Comunque mi pare che anche i normali non se la spassino con l'altro sesso se non hanno tante altre qualità.
Magari servisse solo non essere complessati per trovare. |
Re: Le donne della porta accanto
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E quindi va da sé che una su mille ce la può da |
Re: Le donne della porta accanto
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Non conta nemmeno la macchina presto....io ce l'avevo ma non sapevo con chi usarla. Non conta un cavolo! Bastava pochissimo......bastava entrare nel giro giusto ed eri apposto. Potevi essere un emerito fesso ma ti desensibilizzavi grazie a certe esperienze...non dovevi nemmeno faticare certe abilità le aprendeci per osmosi. Questo nel decennio 15-25 |
Re: Le donne della porta accanto
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Se sai fare le cose sei te stesso, se non le sai fare certe cose non sei te stesso? :nonso: In entrambi i casi a me sembra che sempre noi siamo, in un caso non sappiamo fare certe cose, in un altro le sappiamo fare. La persona immatura (in un qualsiasi senso si abbia in mente) potrebbe essere sé stessa quanto la persona matura. Anche chi spara balle gigantesche è comunque se stesso. Non è la persona che mente a non esser se stessa, sono le persone intorno a lei che si costruiscono un'immagine fallace di questa persona attribuendo poi l'errore che fanno loro all'oggetto osservato sostenendo una cosa davvero assurda per me, che l'oggetto non era se stesso. Se io credo che la terra è piatta e poi scopro che questa in realtà è sferica non è che la terra è diventata se stessa da questo punto in poi, la terra è sempre stata se stessa, ero io a credere una cosa falsa relativamente a cosa fosse. Secondo me non si diventa mai sé stessi, sé stessi lo si è sempre e comunque, qualsiasi cosa si faccia o si creda. Si potrebbe essere più felici o meno felici in questo o quel contesto, questo magari è vero ma non credo sia vero che quando si è felici si è più se stessi di quando si era infelici, quando si è maturi si è più sé stessi di quando non lo si è, quando si hanno credenze false si è più se stessi di quando si hanno credenze vere. Toglierei di mezzo di sana pianta queste espressioni fuorvianti che servono a mascherare e confondere giudizi relativi a certe preferenze soggettive di qualcuno con giudizi su stati di fatto. "Cerca di essere te stesso" è un'espressione che cancellerei perché o priva di senso oppure perché retorica e manipolatrice. Si eprime una preferenza su come si desidera sia fatta una persona e la si vuol far passare come un giudizio oggettivo su qualcosa che è già adesso quella persona. Invece di dire appropriatamente "Preferirei che tu facessi questo e ti comportassi così" si dice all'altro che se non fa questa cosa qua non è sé stesso associando questa preferenza qua ad una sorta di incoerenza ontologica in cui non è soddisfatto il principio di identità. La persona immatura non sarebbe sé stessa? Quindi tutti i ragazzi prima di una certa età e che non si comportano in certi modi sono persone diverse da quel che sono? Se si ragiona a fondo c'è da chiedersi: ma che significa questa cosa? Non è meglio non usarla proprio visto che poi quando si vanno a specificare certe cose si vuol dire tutt'altro? |
Re: Le donne della porta accanto
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L'espressione è comunque odiosa e fuorviante, se presa alla lettera. "Smettila di recitare" o "stai facendo finta di essere chi non sei, smettila" sarebbero molto più tollerabili, per chi non si sente o non se la sente di essere libero. "Sii te stesso" suona spaventosamente come una svalutazione personale. Dato che "essere" non è un'azione, paradossalmente, equivale a dire "diventa un altro". Se non sei te stesso, chi sei non va bene. Devi dunque smettere di essere... te stesso (chi altri) per diventare... te stesso (che è però un altro, diverso dal te stesso che eri prima). La risposta appropriata è "mavvaffanculo". |
Re: Le donne della porta accanto
Tra l'altro per chi ci casca è una vera fregatura. Perché un conto è dire "reagisco timidamente (ma che significa di preciso?) a certe situazioni", un altro dire "sono timido".
Alla seconda ovviamente non segue alcuna soluzione, ma solo il folle e inconcludente proposito di "cambiare come persona". "Sei/sono in un certo modo" è sostanzialmente una squalificazione dell'altro/di sé, una riduzione a oggetto. |
Re: Le donne della porta accanto
Avete scritto tante cose interessanti ma visto che si partiva dal mio post, preciso che con "essere sé stessi" intendevo un'altra cosa.
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Re: Le donne della porta accanto
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E' paradossale questa cosa comunque. "Mostra quel che sei, non recitare!"... Ma se sono un mentitore cronico o un truffatore per mostrare quel che sono adesso devo in fin dei conti mentire e truffare. Il fatto stesso di mentire o dissimulare non fa parte comunque della mia personalità adesso? Perché è qualcosa di alieno o diverso? E' sempre l'altro che erroneamente giudica e suppone che io agendo così non sto esprimendo quel che sono davvero (inventando questa cosa della persona reale che si contrappone a quella fittizia, il vero sé e il falso sé). Sarebbe più corretto dire "Smetti di mentire" (ammesso che la persona abbia credenze distinte da quelle che dice di avere), ma anche qua si ha a che fare con una preferenza di qualcuno nei confronti di come dovrebbe esser fatto qualcun altro. La falsità crea disturbo a qualcuno (così come il mimetizzarsi di un predatore o una preda crea disturbo rispettivamente a certi predati e certi predatori) ma di nuovo non è che chi afferma cose diverse da quelle che pensa consapevolmente è più personaggio di chi dice la verità, sono tutti sullo stesso piano per me così come sono sullo stesso piano il predatore che sfrutta la forza e il predatore che sfrutta la possibilità di mimetizzarsi, non è che il secondo è più personaggio del primo. Sono strategie adattive, fanno parte anche queste della personalità, non penso che si crei questa spaccatura di cui parlano sempre in certi libri di psicologia. Solo in base a certi giudizi di valore si potrebbe iniziare a giudicar peggio qualcuno e meglio qualcun altro ma non è che uno dei due corrisponde o è più vicino a quel che è (il vero sé) tanto da poter generare una differenza in termini oggettivi basata su cose del genere. Si è messo in mezzo qualcosa che non si capisce né cosa sia né dove bisognerebbe andare ad osservarla... Il vero sé... Per scopi puramente manipolativi per poter parlare di una forma di incoerenza tra persona reale e fittizia. Io dico che esiste solo la persona reale, la fittizia al più la crea l'osservatore incapace di giudicare e discernere non è che qualcuno può diventare una persona fittizia lasciando sullo sfondo quella reale o producendo un'incoerenza in termini di azioni con questa. Qualsiasi cosa si fa la si può fare solo in coerenza con quel che si è. Si può mentire, ma non recitare una parte nel senso di agire in modo incoerente con quel che si è. Anche il proprio mentire sarà coerente con quel che si è adesso, altrimenti risulterebbe impossibile poterlo fare. Il contenuto di una credenza potrebbe non essere in linea con quel che si è, ma non il credere stesso a certe cose false. Comunque sono andato fuori tema, è saltata fuori questa cosa qua e mi è venuta voglia di intervenire. Chiudo l'OT. |
Re: Le donne della porta accanto
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Qui c'è ancora la cultura religiosa e il fatto che te la devi sudare, non si vive in modo spensierato e giocoso, come dovrebbe essere. Troppe sovrastrutture. |
Re: Le donne della porta accanto
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Che la normalità sia fare sesso con 10 donne diverse a sera è una cosa che non sta ne in cielo e ne in terra. |
Re: Le donne della porta accanto
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Re: Le donne della porta accanto
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Se intendi una vita sessual sentimentle nella norma come quella che ha la maggioranza della gente, non sono richieste particolari doti o qualità o coltivare interessi ecc...se non si è fobici o particolarmente brutti o poverissimi. |
Comunque conosco anche ragazzi che sono abbastanza estroversi, non particolarmente brutti (neanche belli eh) ma che non hanno nessuna relazione con le ragazze, non capisco il perché, forse sbagliano nel rapportarsi con l'altro sesso boh...
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Re: Le donne della porta accanto
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Re: Le donne della porta accanto
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Re: Le donne della porta accanto
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A parte che non è così semplice, e non parlo di fare sesso con 10 donne a sera, ma semplicemente c'è chi davvero ne cambia 1 a settimana e chi invece ne vede 1 ogni 2 anni. C'è una miriade di gente che è vergine già dopo i 20-30. Io ho visto pure gente esteticamente bella magari messa anche peggio di me come timidezza e tutto, eppure... Anzi, che poi nel momento in cui vedi che sono quelle a farsi avanti, già un po' di autostima ti viene. |
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