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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
Molta dell'utenza che ha risposto al topic ha frainteso il significato dello stesso.
Si fa l'elogio della vita "di una volta" avendo a riferimento le comunità della provincia italiana di quegli anni. Ovviamente è solo un'esercizio di finzione perché noi non esistevamo negli anni '50 e interpretiamo la realtà con occhi "moderni". La nostra personalità si è sviluppata oggi e non ieri. Certi hanno letto troppi libri di storia o leggono la storia con occhi eccessivamente materialisti. Inoltre non si sono mai sognati di "guardare" con occhio attento la realtà delle loro città e paesi, o dei loro nonni o genitori. |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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E' innegabile che certe doti da estroverso sono oggi, più che ieri, determinanti in alcuni campi del "vivere": pensiamo ai colloqui di lavoro. "Ieri", a parità di competenze, la maggiore o minore introversione non avrebbe causato una discriminazione ad es. in un colloquio per l'assunzione. Cosi come certi comportamenti "da estroversi" sarebbero stati considerati maggiormente devianti dalla norma. Per converso certi tratti "fobici" sarebbero risultati più in linea coi canoni dell'epoca. In questo senso si parla di punti di forza Quote:
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Che c'entrano Nazismo, Fascismo e Urss? Questo topic è scevro da connotazione politiche Quote:
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Quesro lo penso sempre oltre per la fobia anche e soprattutto per il lavoro. All'epoca avrei avuto molte possibilità.
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Saper parlare in pubblico era considerata una grande virtù anche ai tempi dei Greci e dei Romani, per dirne una. Non mi risulta che l'estroversione sia stata "sdoganata" come qualità positiva solo di recente. Quote:
Se certe cose vengono meno allo scoperto non è detto che avvengano di meno. Il discorso può valere anche per matrimoni non combinati dalle famiglie, ma in cui uno dei due cerca più che altro di "sistemarsi" (più probabile che fosse lei, data l'indipendenza economica femminile pressoché nulla in passato) e quindi è più soggetto a tradire in presenza di persona più attraente. Tra l'altro, se non si può divorziare, l'unica via di fuga a un matrimonio non d'amore è proprio il tradimento. Quote:
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E anche senza arrivare a quella definizione, pensi che uno che avesse paura di farsi vedere in giro e in occasioni pubbliche (festa del paese, messa, osteria, ecc.) non avrebbe dato luogo quantomeno a un giro di voci sul perché di tanta riservatezza? Quote:
E come fai a parlare di anni '20,'30 o '50 senza parlare di regimi politici totalitari? Pensi che la vita di un fobico a quell'epoca non potesse essere condizionata dal regime politico in vigore? |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Sul parlare in pubblico: per me ad esempio non è mai stato un problema, anzi. E' un'abilità apprezzata a certi livelli, ma in media non fa differenza. Quote:
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Questo per lo meno nel centro Italia dove si viveva in case sparse o frazioncine e al di fuori delle città non c'erano veri e propri paesoni, come al Sud, dove, ammetto, era più probabile accadesse quello che dici. Quote:
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Non mi puoi venire a dire che la fobia sociale non possa influenzare in negativo questa capacità. Quote:
Anche fosse così, comunque, ciò verrebbe "compensato" dalla maggiore propensione allo sposarsi per il "buon partito". Non mi pare un grande vantaggio quello di avere qualche possibilità in più di trovare partner solo perché si dispone di un certo reddito: la vedo come una forma di prostituzione surrettizia. Da questo punto di vista oggi c'è un po' meno ipocrisia. Quote:
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Non puoi parlare di com'era la vita in quell'epoca senza far riferimento al regime vigente. Impossibile dire se per un fobico la vita sarebbe stata migliore o no senza ricordare che le sue tendenze "asociali" non sarebbero state viste di buon occhio. Ce lo vedi il fobico a sfilare tutto impettito o a saltare nel cerchio di fuoco il sabato? Ce lo vedi il fobico in guerra? E se il fobico in questione fosse stato omosessuale o ebreo? Mi sembra troppo comodo sorvolare su questi pesanti "contro" della vita dell'epoca per concludere che allora un fobico sarebbe stato meglio. Trovo estremamente grave il solo ipotizzare di poter rimpiangere la vita sotto il fascismo, e ho paura di chi auspica un ritorno a quelle condizioni. La fobia sociale, in senso lato, è paura della società. Anche decenni fa esisteva una società, sebbene diversa da adesso. Di conseguenza, non vedo motivi per sostenere che un fobico avrebbe dovuto averne paura meno di quella attuale (fatte salve le sfumature individuali delle problematiche psicologiche). A meno che il succo del thread non sia: "Eh ma una volta la gnocca ce la recapitavano a domicilio i parenti o comunque ci bastava avere un qualunque lavoretto per averla" che sostanzialmente equivale per me a un elogio del matrimonio combinato o della prostituzione. In tal caso, beh, in effetti il primo è (fortunatamente) scomparso, ma la seconda esiste ancora e ad essa possono ricorrere eventuali nostalgici. |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Il fascismo era una dottrina ad uso e consumo della piccola borghesia a reddito fisso. Un 10% scarso della popolazione, se aggiungiamo qualche "fascista" per convenienza o obbligo arriviamo al 25% si e no. Che abbia avuto un forte impatto su questa parte della società è innegabile, ma non a livelli "totalizzanti" e generalizzati per tutta la popolazione, come si vorrebbe far credere. Erano "contro" più pesanti in teoria che in pratica. Quote:
Ovviamente i fobici non sarebbero stati gli stessi nelle due epoche, poiché la nostra personalità è il frutto dell'ambiente e del momento storico in cui si vive. La triste realtà è che per molti ci sarebbe stato un problema di "stretta sopravvivenza" tale da far passare la fobia sociale in secondo piano. Questo anche per gli "estro". Ovviamente la "gnocca" è uno degli aspetti, ma non quello fondamentale, anche se "citata" nel post d'apertura (altrimenti il topic sarebbe morto alla prima pagina :mrgreen:). L'impressione che ho avuto, per tutta una serie di esperienze, è che all'epoca nessuno si sarebbe sognato di dare dello "sfigato" ad uno magari chiuso, timido e introverso e che per questo lo stesso non avrebbe dovuto affrontare una società completamente respingente come quella di oggi. Poiché è pacifico che le condizioni materiali della popolazione fossero ben diverse e quindi anche i relativi problemi. |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
Con il mio carattere di ora io avrei patito molto di più 40-50 anni fa, mi immagino già vecchi burberi ed esaltati che mi urlano in dialetto di darmi una mossa perchè c'è da portare il pane a casa, mentre io sono un totale impedito nei lavori manuali, l unica cosa che avrei potuto fare vista la mia famiglia, non c'era internet, non potevo avere interessi come musica e film sempre per colpa della famiglia, insomma sarebbe stato uno schifo assurdo, mi vedo tipo Ranocchio in Rosso Malpelo
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
Gli anni '50 non mi attirano, mi ispira più l'Età Vittoriana: niente viaggi, niente telefoni, niente uscite il sabato/domenica ecc.… e soprattutto niente obbligo di sorridere sempre come adesso.
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Esattamente nella misura di oggi l'introverso era più o meno uno sfigato, come oggi. L'equivalente del figobullo coi tatuaggi esisteva, aveva i capelli appunto, stile anni '80, gli stivali rigorosamente da "el Charro", motorino di un certo tipo e così via. Ogni epoca ha le sue divise, e modo di conciarsi e di fare per tutti i tipi caratteriali. Ma il modo di percepirli al di là del codice di abbigliamento e moda, era ed è sempre lo stesso. Era anche difficile cercare di conoscere qualcuno nel senso che non c'erano i social, toccava solo uscire di casa. Oggi mi sembra incredibile che esistano mezzi che io potevo solo sognare. Per molte altre cose, però, la vita è nettamente peggiorata e ammetto, per queste cose non mi dispiace non essere nato in un momento, come ora, in cui si preparano nuovi assetti mondiali non certo favorevoli all'Europa. Ma credo che per ogni generazione sia lo stesso, e quelli che nasceranno tra 40 anni vedranno i tempi di oggi come meravigliosi. |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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ma che film hai vistooo! non posso parlare per i 70enni che non conosco ma per i 60enni sì e ti assicuro che i timidi, i bravi ragazzi, per non dire dei repressi e chiusi erano schifati come la peste: guuarda che quella è la generazione di woodstock , John Lennon, gli Stones le barricate e le occupazioni di facoltà , del sex and drug and rock & roll ma ci faccia il piacere cmq di ultra 60enni non sposati e con difficoltà di relazione con l'altro sesso ne conosco un casino |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
I miei genitori erano entrambi timidi, oggi sarebbero stati quasi sicuramente definiti sf. Diciamo che l'unica differenza è che c'erano i matrimoni combinati, perciò eccomi qua.
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
Sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di vivere in eremitaggio. Scusate l'OT.
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
Con una sola gif, Tersite ha fatto a pezzi, con metodo scientifico - matematico, la teoria di inizio thread. :bene:
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
A me certe usanze di un tempo non dispiacevano per niente. Ad esempio, i matrimoni combinati di per sé non sono una cattiva idea, almeno fino a quando i futuri coniugi non sono d'accordo.
Ma per il resto, vivere in quell'epoca doveva essere un incubo, socialmente parlando, e specialmente per le donne. I depressi, gli autistici, gli schizofrenici e tutti i tipi un po' "strani" venivano internati in manicomio senza tanti complimenti. Gli omosessuali idem. Le donne vittime di violenza sessuale passavano per donne di malaffare e non se le filava più nessuno. Se una non si sposava entro i 25 anni rimaneva zitella a vita. Le vedove si risposavano solo molti anni dopo la morte del marito per evitare di essere prese per "facili". Inoltre, il tasso di omicidi era enormemente più alto dell'attuale, per non parlare delle violenze, che erano all'ordine del giorno e solo raramente finivano in tribunale. La droga non esisteva, in compenso c'erano altissimi tassi di alcolismo. Si lavorava tanto, in modo inefficiente e per pochi spiccioli. Si mangiava sano, ma in modiche quantità e con scarsissima varietà. Ci si ammalava spesso e a volte si passava all'altro mondo in modo atroce per malattie che noi oggi consideriamo poco più che seccature. E poi avete presente come doveva essere per un timido/fobico vivere in un mondo dove non esistono libri, non esiste la TV o la radio, non esiste Internet, non esistono i videogiochi... essere solidari doveva essere di una noia mortale. Per quanto ci fossero dei lati positivi nella vita pre-industriale (per esempio, un ambiente sano, un ritmo di vita più lento e naturale, rapporti sociali più stretti ecc.), è fuori discussione che oggi si viva meglio. |
Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
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Re: Abbiamo sbagliato epoca: FS anni '50
I fobici, gli strani, i timidi, taciturni etc. erano più accettati e inclusi, però li prendevano un sacco in giro, avevano i soprannomi "il muto", "lo scialbo", "l'insignificante" etc. Questo mi ricordo degli anni '80.
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