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Re: Libertà di non amare
Certamente il non dare peso alle cose rende felici.
Ma non credo si possa non amare, ti ci devi abituare. Forse non hai capito cosasia lamore, prova a capirlo meglio. |
Re: Libertà di non amare
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Re: Libertà di non amare
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Mi chiedevo se davvero pensi che sarebbe meglio non provarle più certe cose. Io ad esempio potrei castrarmi per provare meno desiderio sessuale e magari insieme alla caduta di questo desiderio qua verrebbero un po' meno anche altri tipi di interessi. In questi sensi qua si potrebbe riuscire anche a controllarsi piuttosto bene (ho fatto prima l'esempio della lobotomia) ma lo si vuol fare davvero? Ed è davvero così auspicabile fare una cosa del genere? :nonso: Penso che di muri già ne abbiamo attorno parecchi, pensi sia una cosa positiva provare a costruirne ancora un altro che si frappone tra te e quel che provi per controllare di cosa o di chi ti innamori? Si è davvero più liberi così? Può darsi anche che questa cosa si può fare eh, però non so, mi lascia perplesso lo stesso. Da soli o in coppia Quelli che veramente ti amano Camminano su e giù Fuori dal muro |
Re: Libertà di non amare
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Altri si mettono insieme in gruppo I cuori sanguinanti degli artisti li fanno rimanere E quando ti hanno dato tutto loro stessi alcuni vacillano e cadono Dopotutto non è facile sbattere il tuo cuore contro il muro di qualche matto bastardo |
Re: Libertà di non amare
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Re: Libertà di non amare
Sto per scrivere la cavolata delle 18. :ridacchiare:
Durante l'innamoramento i livelli di dopamina e serotonina cambiano. Sono due elementi chiave per indicare l'inizio di un "qualcosa", l'alterazione si riconosce anche da alcuni sintomi (pensieri diretti sempre in una direzione, mancanza di sonno, ecc ecc). In commercio dovrebbero già esistere farmaci in grado di regolarne la presenza nell'organismo, forse medicinali ideati per cure di altro tipo. Non è etico. Non si fa. Ma a questo punto - con le opportune modifiche e tutto lo studio del caso - i dottori potrebbero sviluppare una pillola in grado di condizionare (e forse bloccare) certi sentimenti. :pensando: Comunque davvero, sono soltanto pensieri del cavolo, eh.. Considerazioni senza senso. La smetto subito, giuro. :mrgreen: |
Re: Libertà di non amare
se ti sente winston parla di 1984 , una utopia negativa dove agli uomini viene negato il libero pensiero e anche i sentimenti come l'amore e il sesso è relegato ai prolet sorta di ominidi abbrutiti , un romanzo che mi rappresenta anche, come le paure che una realtà totalitaria mi suscitano
Insomma sarebbe veramente triste prendere la pillolina per 'non innamorarsi' meglio innamorarsi e soffrire che non innamorarsi affatto |
Re: Libertà di non amare
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I rifiuti fanno male, è vero, ma fanno parte della vita e bisogna imparare ad accettarli. |
Re: Libertà di non amare
Il problema è sempre lo stesso: non siamo in grado di tollerare le perdite, le sconfitte, il dolore, neanche come eventualità. Per cui ci precludiamo le possibili gioie.
Perché? :pensando: |
Re: Libertà di non amare
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Se ami qualcuno sul serio metti in gioco tutto te stesso, offri ogni cosa di te.. non ci sono maschere o veli o protezioni di alcun tipo.. |
Re: Libertà di non amare
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Re: Libertà di non amare
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Non è questione di rifiutarci di fare qualcosa: una volta che hai investito emotivamente ogni briciola di te, senza cogliere nessun tipo di frutto (se non indifferenza e - a volte - pure crudeltà) non è che non vuoi investire più in nient'altro.. è che non hai più niente da investire. |
Re: Libertà di non amare
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Specie se in passato si è provato ad investire e tutto è andato perso o è stato inutile. Non dico che la chiusura sia la risposta giusta, ma mi pare perfettamente comprensibile. Una reazione di difesa per evitare l'aggravarsi di una situazione. Negandone allo stesso tempo un possibile miglioramento, ma tant'è. C'è un limite anche al dolore, alle perdite ed alle sconfitte che una persona è disposta a subire se vuole rimanere in una condizione tale da poter quantomeno "sopravvivere" Io stesso se potessi scegliere d'avere la possibilità di non provare più nessuna sensazione legata al bisogno di amare ed essere amato ci metterei la firma senza neanche pensarci in questo momento della mia vita. Ma non essendo immune da questo sentire, per fortuna o meno, posso solo cercare di rapportarmi con questi bisogni al mio meglio. |
Re: Libertà di non amare
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Re: Libertà di non amare
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Re: Libertà di non amare
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Che la vita diventi una condanna non è mica scontato: è solo un rischio. Al mondo di persone che vivono bene ne esistono. Quote:
Chiudersi al mondo delle emozioni porta ad evitare sia gioie che dolori. Cercare una fidanzata per il sesso, o per essere normali, o... Discutere cercando ossessivamente di avere ragione, negando la possibilità di avere torto ma anche di avere uno scambio sincero con gli altri. Evitare occasioni sociali di ogni tipo, per paura di essere feriti. Non ballare, per paura di essere derisi. E così via. Quote:
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Re: Libertà di non amare
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Come se l'unica determinate a riguardo fosse il "chiudersi al mondo delle emozioni". Io al mondo delle emozioni non mi ci sono chiuso.. Ho rischiato. Ho investito tutto quel che avevo. Ho offerto tutto di me. Ho ballato, pure (pur non sapendo ballare e temendo d'esser deriso). Ma il "mondo delle emozioni" mica m'ha accolto, per questo, eh ? M'è rimasto precluso del tutto, a prescindere dagli sforzi immensi che ho fatto io. Non si riduce tutto al discorso che ne fai tu, di auto-precludersi qualcosa. A volte, quel qualcosa, ti è proprio precluso a prescindere da quel che fai.. e più ci provi e più te ne rendi conto. E' questo che drena le energie emotive e che ti fa alla fine collassare sempre più dentro te stesso. |
Re: Libertà di non amare
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Qua conta anche la valutazione del rischio. Con che probabilità si rischia qualcosa? Chi se n'è andato a lavorare in certi paesi e poi si è trovato con la testa mozzata non rischiava di certo allo stesso modo di finire con la testa mozzata come chi ha scelto e ha avuto la possibilità di trovare altre sistemazioni. Se sei bello, hai un lavoro, non sei timido e così via il rischio di essere rifiutato da certi tipi di persone non è identico a quello che corre qualsiasi altro tipo di individuo. Dire a questi tipi di persone così diversi che "è solo un rischio essere rifiutati" come se le due situazioni fossero equivalenti significa far finta di non capire. Per sopravvivere non troppo male bisogna anche difendersi da certi rischi di sconfitta quasi certi, perciò non condivido il tuo discorso che poi dovrebbe comportare un barcamenarsi a testa di cavolo. Ad esempio il suggerimento dato ad una persona che non sa ballare di ballare (e non saper ballare significa che questa performance non viene apprezzata da nessuno o quasi nessuno)... A cosa servirebbe? Si balla anche per condividere qualcosa, se quel che fai risulta (con buone probabilità) estremamente sgradevole agli altri... Cosa si condivide? :nonso: Magari una persona non balla perché già ha provato a farlo con esiti disastrosi, insistere a fare quel che con buone probabilità non verrà apprezzato per caso è una buona strategia? Ma per far cosa? In un caso remoto poi troverà qualcuno che la apprezzi se continua a farlo negli stessi posti in cui ha già sperimentato abbondantemente degli insuccessi! Nel far questo prima di trovare questa persona, ammesso che la trovi, avrà dato fondo a tutte le energie psicologiche, non avendo mai ricavato nulla in positivo. Mi si dovrebbe spiegare in che senso può diventare fruttuosa questa strategia qua. Perché non l'ho proprio capito come dovrebbe funzionare. Forse sarebbe meglio provare a cercare di essere apprezzati per qualcos'altro piuttosto che insistere a fare certe cose perché bisogna rischiare qualsiasi sia il rischio. O a monte c'è una credenza errata, e cioé che le probabilità di essere apprezzati nel ballo non erano così scarse davvero come si credeva, oppure non capisco in che senso può essere di aiuto il dire a qualcuno "è solo un rischio che le cose vadano male" per convincerlo ad insistere e investire energie su di un progetto che magari nel suo caso poi può attecchire con delle probabilità scarsissime. Poi se una persona balla perché le piace farlo in sé, non vedo nemmeno il rischio dove sia visto che non le interessa ricevere apprezzamenti o la disturba essere disprezzata. |
Re: Libertà di non amare
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Del resto siamo umani, abbiamo bisogno di confrontarci con dualismi opposti e complementari. Il bene e il male, la pace e la guerra, la serietà e la frivolezza. Un'esistenza costellata di sole sconfitte (in determinati ambiti) causa delle mancanze, altera la percezione del nostro io e ci porta a ragionare considerando elementi noti. Ieri è andata male, oggi è andata male e domani andrà pure peggio perché questa è l'unica realtà conosciuta. In casi simili diventa pressoché impossibile valutare l'ipotesi di una vittoria, senza tale eventualità mettersi in gioco è complicato. Le colline si trasformano in montagne. I laghetti in mari tempestosi. Insomma, non è tanto una questione di paura quanto di consapevolezza e di esperienze.. |
Re: Libertà di non amare
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