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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Quanto all'essere in proprio, non credo che il problema del fobico medio sia la fatica fisica, il numero di ore lavorate, quanto invece il dover sottostare ad una persona che ti impone le sue regole. I clienti sono il motivo per cui lavori, ma non ti impongono vere e proprie regole, quanto invece preferenze, e assecondarle risulta molto meno gravoso psicologicamente, specie se sei una persona che teme il confronto diretto con l'autorità. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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col mio carattere fare il sottoposto sarebbe dura |
Re: Paura di lavorare
Capisco come ti senti ma sappi che tra qualche anno potresti aver paura di NON lavorare, come me :(
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Io pure credo che stare sotto qualcuno non faccia per me. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
I capi possono scegliere i loro sottoposti. Sarebbe bello se si potesse fare anche il contrario. Molti non sono adatti a ricoprire certi ruoli.
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Re: Paura di lavorare
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Il fatto e che contro natura non si puo' andare, magari si cerca di migliorare i propri difetti, di smussarli. Ma chi nasce tondo non muore quadro, poi sotto ad alcuni non si riesce proprio a stare, a tutto c'è un limite, specie chi si comporta sempre in modo arrogante e prepotente senza che apprezza il tuo impegno. |
Re: Paura di lavorare
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La linea tra chi riesce a lavorare (grazie a fattori esterni + fattori interni) e chi non riesce a lavorare è sempre stata una netta discriminante tra persone con problemi medio-lievi e persone invece con problemi più gravi. Se si trattasse solo di superare le proprie paure e adattarsi...un gioco da ragazzi? E poi dove mettiamo che se uno già era svantaggiato (per percorsi di studi sfavorevoli, località, mezzi di trasporto ecc.) a 20 anni, a 30 e più anni è ancora peggio. Se si potesse mettersi al pc e invece di scrivere sul forum fare qualcosa che renda anche 200-300 € al mese, facendo una vita al limite veramente della sussistenza, almeno per come la concepiamo noi ai tempi attuali, ma almeno con un minimo di soddisfazione personale... E invece no, perchè il lavoro da casa è praticamente inesistente in Italia o comunque servono competenze che non ho e non ho testa per apprendere, ormai. Come risolvere il problema dell'uscire di casa? dell'affrontare le persone? Farmaci, terapie? di certo si spendono soldi, ma in termini di risultati, quando ci ho provato: chi li ha visti? Un passo avanti, due indietro. Alla fine, nell'indifferenza dello Stato e della gente comune (sul lavoro se possono discriminarti perchè più lento/chiuso/emarginato, al volo!) l'unico appiglio è la famiglia. Ma la preoccupazione del "dopo i miei" è forte. Potrebbe forse riuscire a lavorare la mia ragazza, sempre sperando che la coppia funzioni, altro incubo che mi accompagna quotidianamente. Ma ha davvero molti problemi anche lei. Non so se sta messa meglio di me. E naturalmente non è quello in cui confido, la dipendenza economica da qualcun altro. Ma è ciò a cui mi vedo costretto, se le cose non cambiano. C'è gente che sta nei reparti psichiatrici. Gente in comunità. Gente persino in galera, almeno lì mangi. C'è la Caritas. C'è...beh, anche il gesto estremo. C'è l'alcool che amo/odio, cerco di starci alla larga ma certi momenti mi ci annebbierei volentieri. Sono stanco. Rassegnato. Deluso dal mondo, dalla vita, ma anche da me stesso. Stanco di dover badare a mille pensieri pressanti senza saper dare un minimo di parvenza di normalità a questa vita che va alla completa deriva. Mi si chiede perchè non esco. Ma che senso ha uscire, per svago, vedere gente, parlare, e poi tornare a casa, dopo aver fatto un'immane fatica, e è tutto come prima, nulla è cambiato, nulla cambia, sono anni che nulla cambia. Non me ne importa più niente. Mi trascino a forza avanti verso il nulla più totale. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
m è venuta in mente la vignetta fatta da vanitas anni fa :sisi:
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a5&oe=55C8C806 |
Re: Paura di lavorare
io dico di provarci. il lavoro ti cambia la vita. così come l'amore. anch'io avevo e ho paura del lavoro, anche se è più corretto dire che avevo e ho paura di stare male al lavoro. ho torturato i miei amici del gruppo di auto aiuto con questa "paura di lavorare", ma adesso vado lo stesso perchè so che non andarci sarebbe peggio. ragazzi, è peggio non lavorare. prendo farmaci, e vado al lavoro. così come fa la maggior parte della gente in questa società malata. alcune giornate sono più facili, altre più difficili, alcune quasi piacevoli, altre quasi intollerabili, ma poi passano tutte. parlo con i miei colleghi che sembrano a loro agio e inaspettatamente molti mi confessano di prendere ansiolitici per affrontare le giornate, antidepressivi per periodi di vita difficile, ma nessuno rinuncia al lavoro. perchè ne vale la pena. e perchè stare a casa a farsi manetenere lamentandosi di ciò che non si riesce a fare è peggio, è una vita di merda. poi fate voi, alla fine ho capito che volere stare bene è una scelta.
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Ma voi in una scuola ci lavorereste?
Io pensavo di farcela ma l'idea di stare in mezzo ad adolescenti in piena crisi ormonale mi terrorizza, altro che paura. :testata: |
Re: Paura di lavorare
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Alla primaria pensavo di scamparli... Però ieri ho prestato un assorbente a un'alunna di quinta :O...l'età puberale si abbassa(e io me ne fuggirò alla materna) |
Re: Paura di lavorare
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