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Moonwatcher 25-11-2014 19:37

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407274)
Quello che dico io è che l'associazione "approccio con DC = pazzo" non ha motivo di essere, mentre invece sarebbe l'esito nettamente più probabile

Secondo me non sarebbe l'esito più probabile quello ma "approccio con DC = :yawn:"

muttley 25-11-2014 20:10

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407288)
Se ti dò un cazzotto chi lo decide se c'è una lesione?

Nell'altro caso non c'è affatto lesione

Kody 26-11-2014 01:37

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407199)
Invece sì, se si diffondono mentalità dominanti secondo le quali chi prova a conoscere una persona parlandole del XIII canto dell'Inferno è un fissato, direi che materialmente, ai fini pratici, si è stabilito il divieto di far avvenire conoscenze in quel modo.

Ma LOL. Ci gioco le palle che una persona come Benigni saprebbe benissimo fare amicizia parlando del Divina Commedia. Certo è che non lo si può fare come se si fosse ad una lezione universitaria, bisogna saper esporre un tema pesante come quello in una forma molto molto semplice.

Come ho un amico che, partendo da situazioni di vita serale, fa una metafora fisica [lui studia fisica], trovo altresì possibile fare una metafora riguardante Dante, poi entra in gioco il fatto di saper esporre le cose a seconda del pubblico che si ha davanti. E da lì rispondere a domande di curiosi, magari conosciuti la sera stessa, ed esporre la propria visione e cultura letteraria in modo soft.

Non è negabile che diversi utenti pretenderebbero che il sabato sera le persone, invece di parlare di temi semplici o di figa e calcio, stiano a sentire pipponi universitari su filosofi/fisica/letteratura.

Svers0 26-11-2014 01:41

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Per rimorchiare dovete parlare di uomini e donne :sisi:

muttley 26-11-2014 01:43

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1407631)
Io già non sono felice e non vivo bene, poi arrivano tutte queste teste di cavolo e mi dicono pure che si può risolvere tutto con una "cura delle mie debolezze" che magari è già una vita che si cerca di curarle senza tener conto che per me questa cosa già ha rappresentato un qualcosa che ha amplificato quel che io ritenevo problematico.

Come vedi sei tu che hai la facoltà di decidere di stare bene o male nella tua testa, non sono gli altri a telecomandarti dall'esterno. Quindi se vuoi stare bene adattandoti alla società o non adattandoti, dipende solo da te. Affermare l'impossibilità di essere padroni della propria interiorità significa firmare una resa in merito alle proprie possibilità di autocontrollo e autodominio, consegnandosi virtualmente prigionieri del mondo esterno. I paragoni che hai sempre fatto finora (tipo quello del libro che non può vendere senza che gli altri lo comprino) non sono affatto pertinenti perché afferiscono a situazioni materiali, oggettuali, di conseguenza non del tutto soggette al tuo controllo in quanto esterne a te, mentre la tua testa è sotto il controllo di te stesso unicamente.

muttley 26-11-2014 02:13

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
L'altra alternativa la crei tu se non esiste, come hanno fatto in tanti. A me pare che tu stia cercando di giustificare a tutti i costi la frustrazione e i sentimenti negativi, spostando però il focus da te stesso, reale motivo della tua frustrazione, al mondo circostante, per poter creare il presupposto per continuare a soffrire facendo finta che la sofferenza sia colpa altrui, tipica procedura mentale della dissonanza cognitiva. A volte è più semplice e rassicurante l'insoddisfazione per ciò che già conosciamo che la paura dell'ignoto.

Equilibrium 26-11-2014 02:20

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Reazione:

Eh... e grazie al cazzohttp://i.ebayimg.com/00/s/NzEzWDYwMA...Toq0C/$_35.JPG

muttley 26-11-2014 02:37

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
E questo sarebbe il tuo caso? A che serve estremizzare situazioni ed esempi solo per non ammettere che si vuole andare avanti con la frustrazione come ragion d'essere?

muttley 26-11-2014 02:45

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1407653)
Se io ti dico che vivo male nella prospettiva di dovermi forzare a far certe cose per ottenerne altre in che modo posso creare l'alternativa in cui non devo forzarmi ed ottenere queste cose lo stesso?

Ad ogni modo lo decidi tu se vivi male o meno: la qualità della vita interiore dipende dall'integrità della mente, esattamente come la salute del corpo dipende dall'integrità del corpo e così via. Quindi i problemi della mente dipendono dalla mente stessa, è la mente che decide se stare bene o stare male. Puoi decidere solo tu cosa è giusto per te, il controllore finale su di essa sei tu, nessun altro.

muttley 26-11-2014 02:49

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1407657)
Se io ti dico che vivo male nella prospettiva di dovermi forzare a far certe cose per ottenerne altre senza le quali vivo male in che modo posso creare l'alternativa in cui non devo forzarmi per ottenere queste cose lo stesso?

Eccolo il mio caso...

Io ho scelto l'opzione del superamento delle mie debolezze

Warlordmaniac 26-11-2014 04:22

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Una persona non disagiata e felice non penso che stia fino a quest'ora a scrivere e discutere con me.

Porca vacca, pensa che scemo sono io a stare a leggere soltanto le vostre discussioni! Ed il bello è che per me è uno dei piaceri della vita.
Bei tempi quelli in cui avevo le energie di scrivere le mie idee qui.

Winston_Smith 26-11-2014 11:39

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1407373)
Nell'altro caso non c'è affatto lesione

E chi lo dice? (cit.)
Comunque stiamo perdendo di vista il succo della questione (vedi sotto).

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407635)
Ma LOL. Ci gioco le palle che una persona come Benigni saprebbe benissimo fare amicizia parlando del Divina Commedia. Certo è che non lo si può fare come se si fosse ad una lezione universitaria, bisogna saper esporre un tema pesante come quello in una forma molto molto semplice.

Eccone un altro che confonde quello che piace fare alla maggioranza delle persone con quello che si può o che bisogna fare.
Io mi presento snocciolandoti l'esegesi del XIII canto della DC: non ti interessa? Padronissimo di non accettare, ma i LOL e i "ma questo è matto" tieniteli per te, perché non hanno motivo di essere se non nell'equiparazione del menga "piace alla maggioranza = giusto, a posto, bisogna fare così" (@ Moonwatcher: vedi che mi becco le risate pure su questo forum? figuriamoci fuori).

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407635)
Non è negabile che diversi utenti pretenderebbero che il sabato sera le persone, invece di parlare di temi semplici o di figa e calcio, stiano a sentire pipponi universitari su filosofi/fisica/letteratura.

Non è negabile che diversi utenti condividano la pretesa della maggioranza delle persone che il sabato sera, invece di stare a sentire pipponi universitari su filosofi/fisica/letteratura, si debba parlare di temi semplici o di figa e calcio.

Io non pretendo una mazza, "pretendo" solo di non essere considerato male solo perché ho gusti e modalità di socializzazione preferenziali diversi da quelli della maggioranza delle persone.

Warlordmaniac 26-11-2014 12:08

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
XL, come ti ho già fatto capire, ora faccio fatica a fare come qualche mese fa, uno scambio di vedute con commenti lunghi e risposte punto a punto.
Concetti sparsi qua e là:

Ancora non vedo questa netta gerarchia tra piacere vero e proprio (immagino sesso e dintorni) e piacere di ripiego; se il piacere di ripiego serve a scrivere delle opere come quelle di Kafka, allora ben venga.

Quando parli di A, B e C, sembra semplicemente il ripetersi del concetto base di introversione, secondo cui l'introverso è colui che non accetta passivamente il mondo così com'è ed è funzionale all'evoluzione della specie umana.

L'immaginazione è presente anche vivendo la realtà; è un'immaginazione più aggrappata alla realtà, ma di pasta non tanto diversa di chi crea di immaginazione dal 20%. Creare 20 a 100 oppure da 80 a 100, sempre immaginazione è, tant'è che si parla di immaginazione anche in ambito di rapporto sessuale.

"Non accetto né la rinuncia a certi desideri né una forzatura senza fine alla mia natura e alla mia indole", credo che questo sia un problema molto più comune di quanto pensi. Essere forti introversi porta una mancanza di feedback positivi e quindi uno scarso curriculum sessuale, col quale di conseguenza si entra in una spirale di insuccesso sessuale ed in un regime di sessocrazia, il continuo confronto coi valori ambientale porta ad un'inevitabile perdita di autostima.

cancellato13248 26-11-2014 14:37

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Io sono sempre gentilissima anche quando me lo dicono in maniera non simpatica.
Dentro di me pero urlo f***** In generale mi irrrita quando dei diffetti troppo ovvii mi si dicano in faccia. E come se il prossimo offenda anche la mia intelligenza o autoconsapevolezza oltre che il diffetto.
Io riconosco il diffetto , lo vivo 24 ore , non ho bisogno di un illuminazione altrui, ma non ce la faccio a risolverlo .

Kody 26-11-2014 17:29

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407730)
Eccone un altro che confonde quello che piace fare alla maggioranza delle persone con quello che si può o che bisogna fare.
Io mi presento snocciolandoti l'esegesi del XIII canto della DC: non ti interessa? Padronissimo di non accettare, ma i LOL e i "ma questo è matto" tieniteli per te, perché non hanno motivo di essere se non nell'equiparazione del menga "piace alla maggioranza = giusto, a posto, bisogna fare così" (@ Moonwatcher: vedi che mi becco le risate pure su questo forum? figuriamoci fuori).

Ma torna un attimo con i piedi per terra dai. Qui nessuno ti ha dato del matto e di vuol dare del matto. L'equazione fra l'altro è "socializzare in un certo modo = piace di più alla maggioranza (in certi contesti)".

Ti presenti snocciolando un canto della DC? Perfetto, è una tua scelta, ma se lo fai di Sabato sera, in un pub con semi-sconosciuti che magari hanno passato la settimana all'Università e a studiare materie pese, non so quanto ti diano spago [a meno che non siano proprio appassionati dell'argomento]. Stessa cosa se lo fai con persone che non lo hanno studiato. Io se dovessi presentarmi con un canto della DC, andrei ad eventi delle biblioteche, eventi letterari, proverei a chiedere di tenere una sorta di conferenza su dante, ma di certo non sceglierei di parlarne il sabato sera in un bar col primo che mi capita a tiro.
Come non parlo di sesso con i miei genitori, come non parlo di videogiochi con i colleghi, ecc. Negare l'esistenza dei contesti e pretendere di poter socializzare in ogni situazione con un qualsiasi argomento è pura immaturità.
Poi bisogna vedere chi si ha davanti: se hai un super culto che sa tutto di Dante, ci puoi fare anche discorsi profondi, ma se il tuo interlocutore non ne sa quasi nulla, non puoi pretendere che ti dia spago più di tanto: non ne ha le capacità.

Avere social skills significa anche sapere di cosa parlare e come parlarne a seconda di chi ci si trova di fronte e al contesto.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407730)
Non è negabile che diversi utenti condividano la pretesa della maggioranza delle persone che il sabato sera, invece di stare a sentire pipponi universitari su filosofi/fisica/letteratura, si debba parlare di temi semplici o di figa e calcio.

Ma ti rendi conto che tante persone, magari passano la settimana a studiare quelle cose o a lavoro e il sabato sera si vogliono solo riposare? Non hanno la testa nè la voglia di stare a sentire un'altra lezione universitaria. Diverso è se porti l'argomento su un piano semplice e coinvolgente, proprio come fa Benigni sulla DC. Poi bisognerebbe saper saltare di argomento, perchè parlare tutta la sera di DC, di figa o di calcio, annoia comunque. Gli argomenti devono essere vari e comunque trovo che a volte ci sia spazio anche per cose più pesanti fra coloro che sono appassionati e sono più o meno allo stesso livello di conoscenza di un determinato argomento.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407730)
Io non pretendo una mazza, "pretendo" solo di non essere considerato male solo perché ho gusti e modalità di socializzazione preferenziali diversi da quelli della maggioranza delle persone.

Se io pretendo di socializzare con la DC ad un funerale, come mi vedranno i presenti? C'è modo e modo di socializzare ed secondo me l'intelligenza di una persona si vede anche dalla capacità di dire le cose nel modo giusto a seconda del contesto e dell'interlocutore, come ho detto prima.

Altra cosa: le regole sociali, sono dettate dalla natura, non dalla società. Non possono essere più di tanto cambiate. Ho visto utenti pretendere che la socializzazione diventasse 100% "verbale", quando la regola è "90% paraverbale e 10% verbale" e nessuno può farci nulla.
Come non si può pretendere che le donne ci provino quanto gli uomini, perchè anche qui la genetica ci ha messo le mani.

Hai modalità di socializzazione differente dagli altri? Benissimo, ma ciò non ti pone in alcun modo superiore agli altri, e devi accettare le conseguenze di tale scelta, senza lamentarti.

Winston_Smith 26-11-2014 17:47

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Ma torna un attimo con i piedi per terra dai. Qui nessuno ti ha dato del matto e di vuol dare del matto.

No, a parte uno che si è fatto un LOL per l'assurdità di quello che scrivo.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Ti presenti snocciolando un canto della DC? Perfetto, è una tua scelta, ma se lo fai di Sabato sera, in un pub con semi-sconosciuti che magari hanno passato la settimana all'Università e a studiare materie pese, non so quanto ti diano spago [a meno che non siano proprio appassionati dell'argomento]. Stessa cosa se lo fai con persone che non lo hanno studiato. Io se dovessi presentarmi con un canto della DC, andrei ad eventi delle biblioteche, eventi letterari, proverei a chiedere di tenere una sorta di conferenza su dante, ma di certo non sceglierei di parlarne il sabato sera in un bar col primo che mi capita a tiro.
Come non parlo di sesso con i miei genitori, come non parlo di videogiochi con i colleghi, ecc. Negare l'esistenza dei contesti e pretendere di poter socializzare in ogni situazione con un qualsiasi argomento è pura immaturità.
Poi bisogna vedere chi si ha davanti: se hai un super culto che sa tutto di Dante, ci puoi fare anche discorsi profondi, ma se il tuo interlocutore non ne sa quasi nulla, non puoi pretendere che ti dia spago più di tanto: non ne ha le capacità.

A tutta questa parte del post rispondo ripetendo ancora una volta che io NON, ripeto NON, pretendo che tutti mi "diano spago" con un approccio di quel genere.
Però desidererei che fosse possibile provare, ripeto provare a comunicare e socializzare in quel modo, e che gli altri accettassero o meno, ma senza guardarmi con l'aria di avere di fronte un marziano. In parole povere, vorrei che un simile modo di socializzare venisse "sdoganato" come perfettamente praticabile, poi ognuno può fare come vuole.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Avere social skills significa anche sapere di cosa parlare e come parlarne a seconda di chi ci si trova di fronte e al contesto.

Ecco, questa è un'altra concezione imposta dalla dittatura della maggioranza. Chi decide cosa sono le social skills e quanto debbano essere indispensabili? @ muttley: a me, in qualità di "addetto ai lavori", nessuno ha chiesto niente di ciò, sia messo a verbale :mrgreen:
Io parlo di quello che trovo più congeniale, se a te non interessa allora pazienza, arrivederci e grazie, vado avanti finché non trovo uno a cui piace socializzare allo stesso modo.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Ma ti rendi conto che tante persone, magari passano la settimana a studiare quelle cose o a lavoro e il sabato sera si vogliono solo riposare? Non hanno la testa nè la voglia di stare a sentire un'altra lezione universitaria. Diverso è se porti l'argomento su un piano semplice e coinvolgente, proprio come fa Benigni sulla DC. Poi bisognerebbe saper saltare di argomento, perchè parlare tutta la sera di DC, di figa o di calcio, annoia comunque. Gli argomenti devono essere vari e comunque trovo che a volte ci sia spazio anche per cose più pesanti fra coloro che sono appassionati e sono più o meno allo stesso livello di conoscenza di un determinato argomento.

Ancora, bisognerebbe, devono... non ci siamo, non ci siamo proprio.
Ma chi le impone queste regole? Che ognuno socializzi nel modo che gli è più congeniale.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Se io pretendo di socializzare con la DC ad un funerale, come mi vedranno i presenti?

Il modo per farlo ci sarebbe, ma non mi ci soffermo perché tanto ormai ho capito dove vuoi andare a parare. Ripeto: i presenti non sono obbligati a "darmi spago", ma non hanno motivo per vedermi come uno schizzato o per pensare "E questo mo' che vuole?" se non a causa delle convenzioni sociali non scritte.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Altra cosa: le regole sociali, sono dettate dalla natura, non dalla società. Non possono essere più di tanto cambiate. Ho visto utenti pretendere che la socializzazione diventasse 100% "verbale", quando la regola è "90% paraverbale e 10% verbale" e nessuno può farci nulla.
Come non si può pretendere che le donne ci provino quanto gli uomini, perchè anche qui la genetica ci ha messo le mani.

Questi sono tutti tuoi assiomi NON dimostrati.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Hai modalità di socializzazione differente dagli altri? Benissimo, ma ciò non ti pone in alcun modo superiore agli altri, e devi accettare le conseguenze di tale scelta, senza lamentarti.

Dove avrei scritto di essere 'sto superman?
Io non accetto di passare per matto o di essere visto male solo perché sono diverso dagli altri, e su questo non transigo.

DownwardSpiral2 26-11-2014 17:56

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1407988)
Altra cosa: le regole sociali, sono dettate dalla natura, non dalla società. Non possono essere più di tanto cambiate. Ho visto utenti pretendere che la socializzazione diventasse 100% "verbale", quando la regola è "90% paraverbale e 10% verbale" e nessuno può farci nulla.
Come non si può pretendere che le donne ci provino quanto gli uomini, perchè anche qui la genetica ci ha messo le mani.

Questa è proprio una cavolata,lo stesso comportamento paraverbale può essere benissimo condizionato dalla società, altrimenti come si spiega che gli italiani sono famosi nel mondo per essere quelli che "gesticolano sempre", genetica?eppure siamo uno dei popoli più meticci del mondo, dati tutti i popoli che ci hanno conquistato nella storia.
Io non gesticolo molto eppure che io sappia nel mio albero genealogico non c'è nessuno che non sia nato in italia (almeno fino a dove sono riuscito a risalire)

Poi sul fatto che chi conosce bene il linguaggio comportamentale possa usare questa conoscenza per manipolare o altro, ti do ragione, ma fino a un certo punto e cmq riguarda dinamiche inconsce che poi di solito passano al vaglio della coscienza.
Per fare un esempio banale e forse non del tutto adeguato, se l'uomo più brutto del mondo proprio qualcosa che non si può guardare, fosse il più grande ipnotista o manipolatore del mondo, dubito che cascherebbero tutte ai suoi piedi.

Moonwatcher 26-11-2014 17:59

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1407999)
Però desidererei che fosse possibile provare, ripeto provare a comunicare e socializzare in quel modo, e che gli altri accettassero o meno, ma senza guardarmi con l'aria di avere di fronte un marziano. In parole povere, vorrei che un simile modo di socializzare venisse "sdoganato" come perfettamente praticabile, poi ognuno può fare come vuole.

Puoi provare ed è lecito, così come qualsivoglia reazione che non trasgredisca il codice penale è altrettanto lecita. Boh, mi pare un discorso davvero assurdo il tuo.

Svers0 26-11-2014 18:01

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
A me dissero direttamente che ero un coglione perchè non uscivo e preferivo restare a casa, altro che timido, vi scandalizzate per poco.

Winston_Smith 26-11-2014 18:11

Re: Dire a un timido che è timido: reazioni
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1408008)
Puoi provare ed è lecito, così come qualsivoglia reazione che non trasgredisca il codice penale è altrettanto lecita. Boh, mi pare un discorso davvero assurdo il tuo.

Il punto non è cosa è lecito e cosa no, ma cosa è "assurdo" e cosa no, appunto.
Considerare uno un mezzo svitato o uno "strano" (nonostante tu lo abbia negato, è prassi comune: altrimenti prova a farlo in giro e poi fammi sapere), se si presenta con un'esegesi del XIII canto dell'Inferno NON HA MOTIVAZIONE RAZIONALE se non sulla base di usanze PURAMENTE CONVENZIONALI e legate all'equiparazione "piace alla maggioranza = bene così". Preferire certe modalità di socializzazione è un conto, ma dare del mezzo matto a uno che ne preferirebbe altre più "alternative" non lo trovo fondato.


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