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muttley 08-01-2013 16:14

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
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Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 969944)
Credo che il vostro ottimismo causi delle frustrazioni a chi vi segue.
Se continuate a dire che è normalissimo trovarsi le donne nel letto, o che prima o poi è naturale e inevitabile, che una ragazza prima di 30 - 35 anni la si trova, perché al 99% succede così, vorrei sapere che ne pensa uno che non è stato avvantaggiato da questa regola. E in questo forum ce ne sono diversi.

Voi positivisti pensate di dare coraggio, invece secondo me fate l'effetto contrario.

Bisogna partire dal presupposto che siamo noi in larga parte i soggetti artefici non soltanto dei propri accadimenti, ma anche di quello che viene comunemente definito come carattere: i limiti imposti da ciò che siamo soliti considerare come carattere "minoritario" (quello introverso) sono più spesso autoimposizioni della mente, cosciente o meno. Un approccio disfattista, negativo e catastrofista alla materia trattata (ma anche a tutte le altre) non è certo ciò che avvantaggia. A mio avviso, qualsiasi individuo normodotato può accedere ed essere parte della regola. Ciò che fa la differenza è la forma mentis con la quale ci si approccia all'argomento.

Winston_Smith 08-01-2013 16:23

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 970157)
Bisogna partire dal presupposto che siamo noi in larga parte i soggetti artefici non soltanto dei propri accadimenti, ma anche di quello che viene comunemente definito come carattere: i limiti imposti da ciò che siamo soliti considerare come carattere "minoritario" (quello introverso) sono più spesso autoimposizioni della mente, cosciente o meno.

Come a dire che tutti possono andare d'accordo e anche instaurare una relazione di coppia con tutti, pressappoco. Basta volerlo e approcciarsi con la forma mentis giusta... no?
Va bene un approccio non catastrofista, ma sempre rimanendo nell'ambito della realtà e non del velleitarismo.

In più, se vale questo principio (IMHO azzardato ed estremo) per cui noi siamo sempre in larga parte gli artefici di quello che viene definito (e quindi percepito) come carattere, allora anche quando ci sembra che gli altri siano incompatibili con noi e che il loro carattere sia, per dire, troppo estroverso rispetto al nostro, buona parte della responsabilità è da attribuire proprio agli altri, visto che ognuno è in larga parte artefice di come viene definito il proprio carattere.

muttley 08-01-2013 16:32

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
As usual

http://www.skepticalraptor.com/blog/...wman-light.jpg

Winston_Smith 08-01-2013 16:33

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 970166)

As usual, le battute e le vignette fioccano quando non si sa o si ha voglia di argomentare le proprie posizioni.
Se a un "introverso" basta cambiare approccio e forma mentis per "accedere alla regola" e andare d'accordo con un "estroverso", nulla impedisce che accada il contrario e che un estroverso possa cambiare forma mentis per "accedere all'eccezione". Non sta scritto da nessuna parte che debba essere solo Muhammad ad andare verso la montagna.

muttley 08-01-2013 16:34

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 970161)
Va bene un approccio non catastrofista, ma sempre rimanendo nell'ambito della realtà e non del velleitarismo.

Dire che qualsiasi individuo normodotato può avere accesso ad una vita sentimentale significa secondo te propalare un approccio esageratamente ottimistico o velleitario?

Winston_Smith 08-01-2013 16:37

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 970171)
Dire che qualsiasi individuo normodotato può avere accesso ad una vita sentimentale significa secondo te propalare un approccio esageratamente ottimistico o velleitario?

No, tu parlavi di "accedere alla regola", frase che io ho inteso come omologarsi alla media delle altre persone. E comunque non tutti hanno le stesse possibilità di fare tutto, non siamo tutti uguali e non viviamo in un mondo ideale e perfettamente equilibrato. Questo non equivale a dire che ci siano individui a cui è impossibile ogni accesso a una vita sentimentale.

vetmuar 08-01-2013 16:40

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
A quell'età bisogna accontentarsi, anzi è già tardi per accontentarsi, bisogna buttarsi su ogni sembianza di donna che respira.

muttley 08-01-2013 16:44

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 970174)
No, tu parlavi di "accedere alla regola", frase che io ho inteso come omologarsi alla media delle altre persone. E comunque non tutti hanno le stesse possibilità di fare tutto, non siamo tutti uguali e non viviamo in un mondo ideale e perfettamente equilibrato. Questo non equivale a dire che ci siano individui a cui è impossibile ogni accesso a una vita sentimentale.

Ok, equivoco chiarito. Non tutti hanno le possibilità di fare tutto allo stesso modo, ma il messaggio di wlm mi risultava sinceramente poco condivisibile, figlio di un approccio finto-realista, viziato in realtà da un fatalismo che non rientra nel mio schema di pensiero e che ho ritenuto giusto confutare. Nell'attesa lascio a lui la palla.

Warlordmaniac 08-01-2013 16:57

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 970157)
Bisogna partire dal presupposto che siamo noi in larga parte i soggetti artefici non soltanto dei propri accadimenti, ma anche di quello che viene comunemente definito come carattere: i limiti imposti da ciò che siamo soliti considerare come carattere "minoritario" (quello introverso) sono più spesso autoimposizioni della mente, cosciente o meno. Un approccio disfattista, negativo e catastrofista alla materia trattata (ma anche a tutte le altre) non è certo ciò che avvantaggia. A mio avviso, qualsiasi individuo normodotato può accedere ed essere parte della regola. Ciò che fa la differenza è la forma mentis con la quale ci si approccia all'argomento.

Discordo su tutto, tranne che sul pezzo dove dici che il normodotato può essere parte della regola; ma basta fare 1+1 e si evince che se non piaci a nessuno sei ipodotato.
Il mio approccio non vuole essere più catastrofista di quello che la realtà dice. Molti di noi hanno bisogno di sentirsi raccontare la realtà, perché è quella che vedono e vivono (magari non è quella che raccontano). Non bisogna distorcere la realtà, né in peggio né in meglio.
Voi positivisti descrivete ogni persona con problemi sociali come una persona che ha delle qualità, che però a causa di un tappo non riesce a valorizzarle e preferisce autosabotarsi. Magari avete anche ragione, ma quel tappo fa parte della persona e magari sono anni che cerca di toglierlo.
Non credo nel fai-da-te e non credo neanche nella psicoterapia; dall'introvertimento se ne esce seguendo delle fasi successive che devono essere rispettate.

muttley 08-01-2013 17:03

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 970194)
ma quel tappo fa parte della persona

E' qui che si gioca il fulcro di tutta la discussione: quel tappo fa parte di quella persona ma non in quanto espressione di un genoma, elemento inscindibile dal corredo genetico della persona stessa (e le neuroscienze si stanno esprimendo in maniera sempre più chiara sull'argomento), ma quanto "traccia mnestica" maggiormente interiorizzata della propria esperienza di vita. Sei tu a dettare il tuo codice di comportamento, la tua stessa legislazione, indipendentemente dal fatto che tu ne sia cosciente o meno.
E la stessa introversione non è secondo me il vero ostacolo alla realizzazione dell'obiettivo "primario" di molti utenti di questo forum, quanto invece il modo in cui si è soliti "accogliere" e processare le informazioni provenienti dall'esterno.

Warlordmaniac 08-01-2013 17:36

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Muttley, non penserai mica che tutto dipenda dalla forza di volontà? Le psicoterapie hanno così scarso successo, perché siamo indietro, perché sappiamo ancora poco. Per alcuni versi, siamo ancora allo stato in cui i mancini venivano forzati ad usare la destra.

Anepeta stesso parla positivamente dell'introversione, ma negativamente dell'introvertimento, purché non crediate che per curarlo, basti urlargli "TIRA FUORI LE PALLE!!!"

muttley 08-01-2013 19:26

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
No, dove avrei scritto cio? Il mio punto di vista è che il carattere non consiste in un elemento oggettuale provvisto di una sua fenomenicità e pertanto immodificabile, ma piuttosto in un insieme di coordinate e appunto "tracce mnestiche" la cui assimilazione si perde nei meandri della biografia personale di ognuno. Sta al singolo riconoscere l'inconsistenza dell'importanza data al carattere (un insieme di ricordi fondamentalmente) e alla visione tetragona dell'identità e del sé. Affermare la fattiblità di tale processo non implica affermarne parimenti la semplicità di esecuzione.

y 08-01-2013 19:54

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
parlate potabile, plis.:miodio:

Warlordmaniac 08-01-2013 19:59

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Invece per me non è difficile cambiare, adesso è semplicemente impossibile, sotto controllo. Si può cambiare, certo, ma casualmente, senza accompagnare il cambiamento per dosarlo o direzionarlo.

Who_by_fire 08-01-2013 20:00

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 970157)
Bisogna partire dal presupposto che siamo noi in larga parte i soggetti artefici non soltanto dei propri accadimenti, ma anche di quello che viene comunemente definito come carattere: i limiti imposti da ciò che siamo soliti considerare come carattere "minoritario" (quello introverso) sono più spesso autoimposizioni della mente, cosciente o meno. Un approccio disfattista, negativo e catastrofista alla materia trattata (ma anche a tutte le altre) non è certo ciò che avvantaggia. A mio avviso, qualsiasi individuo normodotato può accedere ed essere parte della regola. Ciò che fa la differenza è la forma mentis con la quale ci si approccia all'argomento.



muttley 08-01-2013 22:15

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 970465)
Invece per me non è difficile cambiare, adesso è semplicemente impossibile, sotto controllo. Si può cambiare, certo, ma casualmente, senza accompagnare il cambiamento per dosarlo o direzionarlo.

Vero solo in parte. Si può cambiare, iniziando con un atto volontaristico e, qualora il caso girasse a favore, si può apportare ulteriore linfa al cambiamento. Sono stato io d'altronde a sostenere che il cambiamento non è sempre autodeterminato dal singolo.

panda minore 08-01-2013 22:43

Re: dopo una certa eta accontentarsi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kalimero (Messaggio 969565)
invece arrivare a 50 anni single, vergine o al massimo qualche fugace rapporto con qualche prostituta, stipendio permettendo è il massimo
magari per te si, ma c'è gente che non riesce a stare tutto questo tempo privo di rapporti sessuali regolari
parlo ovviamente dei brutti, che è un miracolo se trovano una donna qualsiasi
non i single per scelta propria, magari di bell'aspetto, o le donne, che se vogliono un partner lo trovano sotto casa come e quando vogliono

Per me il massimo è accontentarsi di vivere un rapporto prendendo quello che capita di bello salvo poi, magari dopo tanto tempo, accorgersi di non aver mai amato chi ti sta vicino...in pratica di aver buttato via anni della propria vita: se qualcuno ci vuole provare si accomodi....:interrogativo:


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