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Moonwatcher 07-10-2011 18:34

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 612345)
L'esclusione si manifesta in modo più sottile: per me, invitare una persona a partecipare fisicamente/formalmente ad un evento sociale senza tentare attivamente (in modo serio) di dargli la possibilità di sentirsi a proprio agio equivale ad escluderlo. Che sia un atto consapevole o meno.

Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no? :pensando:

Sampei80 07-10-2011 18:40

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 612356)
C'è un episodio di “Star Trek: The Next Generation” che contiene un esempio molto illuminante, sul tema dell'esclusione. Due personaggi, Guinan e La Forge, stanno discutendo di un terzo, il tenente Barclay (*): La Forge si lamenta dicendo che non riesce neanche a stare vicino a Barclay, perché è sempre teso e questo lo rende irritante, Guinan gli risponde «Se tu sapessi che alla gente dà fastidio stare vicino a te, non saresti sempre teso?»

* Il mio avatar

Chi avrà iniziato questo giochetto causa-effetto....:interrogativo:

Winston_Smith 07-10-2011 18:46

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 612359)
Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no? :pensando:

E viceversa, nella maggior parte dei casi.

Moonwatcher 07-10-2011 18:47

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da LanternaVerde (Messaggio 612363)
Chi avrà iniziato questo giochetto causa-effetto....:interrogativo:

Concordo, salvo casi particolari sporadici, è quasi sempre il timido a dare il via a questo meccanismo, in modo inconsapevole o meno. Ciò non significa che basta-che-lo-vuole o che-si-dia-da-fare perché le cose cambino, però in massima parte è lui al fare il primo passo in una certa direzione.

Winston_Smith 07-10-2011 18:49

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 612365)
Concordo, salvo casi particolari sporadici, è quasi sempre il timido a dare il via a questo meccanismo, in modo inconsapevole o meno. Ciò non significa che basta-che-lo-vuole o che-si-dia-da-fare perché le cose cambino, però in massima parte è lui al fare il primo passo in una certa direzione.

Non conta chi sia il primo, conta come si pongono il timido e il non-timido di fronte a un problema che "viene" dal timido ma che, se impedisce la socializzazione, di solito è per responsabilità e del timido e del non-timido.

Moonwatcher 07-10-2011 18:54

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 612366)
Non conta chi sia il primo, conta come si pongono il timido e il non-timido di fronte a un problema che "viene" dal timido ma che, se impedisce la socializzazione, di solito è per responsabilità e del timido e del non-timido.

Ma nelle interazioni sociali conta chi sia il primo, come fai a dire di no? Ad un certo input segue un certo feedback, e così via.

Yesman 07-10-2011 18:58

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da psmaker (Messaggio 611655)
spiego meglio il dilemma
i timidi sono piu soli perche considerati troppo silenziosi/ menosi / noiosi
o sono piu soli perche loro non danno la possibilità agli altri di interagire con loro

Per me è la seconda...

Winston_Smith 07-10-2011 19:00

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 612368)
Ma nelle interazioni sociali conta chi sia il primo, come fai a dire di no? Ad un certo input segue un certo feedback, e così via.

No no, a un certo input si può reagire con più di un feedback. Dipende anche dalla persona che reagisce. E poi scusa, si sta discutendo di interazione con un timido. Se il timido non si comporta da timido neanche inizialmente, il problema non si pone più, chiusa la discussione.

Sampei80 07-10-2011 19:01

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 612366)
Non conta chi sia il primo, conta come si pongono il timido e il non-timido di fronte a un problema che "viene" dal timido ma che, se impedisce la socializzazione, di solito è per responsabilità e del timido e del non-timido.

Non è per dire di chi è la colpa, ma da cosa derivi la causa, comunque non credo proprio che il motivo scatenante di sta tarantella avvenga contemporaneamente.

Winston_Smith 07-10-2011 19:02

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da LanternaVerde (Messaggio 612375)
Non è per dire di chi è la colpa, ma da cosa derivi la causa, comunque non credo proprio che il motivo scatenante di sta tarantella avvenga contemporaneamente.

La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no. Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.

Sampei80 07-10-2011 19:23

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 612376)
La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no.

Ma non è questione di essere obbligati o meno, qui parliamo di reazioni spontanee e il più delle volte inconsce, cioè è per dire, non è che lo fanno apposta, che poi ci siano delle persone più sensibili e più consapevoli di certi problemi(forse perchè ci son passati) per capire ed andare incontro al timido, ma son davvero pochissime le persone così.

E un meccanismo causa effetto che viene alimentato da ambo le parti, ma solo chi lo ha iniziato, se ne prende atto (consapevolezza) può interromperlo, perchè il problema è suo (del timido).
Che poi non sia facile risolverlo, questo è un altro paio di maniche.

Quote:

Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.
Questo può capitare a tutti x differenze culturali, di vedute, ecc... non è che si và mica tutti d'accordo eh?

monmer88 07-10-2011 19:25

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da psmaker (Messaggio 611655)
spiego meglio il dilemma
i timidi sono piu soli perche considerati troppo silenziosi/ menosi / noiosi
o sono piu soli perche loro non danno la possibilità agli altri di interagire con loro


riporto un esempio per entrambi i casi
caso a)
no cazzo non invitarlo cosa ci portiamo la mummia?
( è stato escluso perche giudicato poco attivo )
caso b)
ciao come ti chiami? pino e come stai ? bene
the end ( si è autoescluso non ponendo a sua volta domande)
potrebbero essere sempre entrambe le cose ma secondo voi quale prevale?

Forse una cosa implica l'altra, l'esclusione incentiva l'isolamento e viceversa. Come una specie di circolo vizioso :( .

muttley 07-10-2011 20:45

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Secondo me la seconda probabilità si verifica più spesso.

bunker 07-10-2011 20:47

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 612443)
Secondo me la seconda probabilità si verifica più spesso.

ci vorrebbero degli interessi attivi :cool:

muttley 07-10-2011 20:50

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da bunker (Messaggio 612445)
ci vorrebbero degli interessi attivi :cool:


Moonwatcher 07-10-2011 22:55

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 612376)
La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no. Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.

Scusa troppi giri di parole, non ci capisco più niente. :D

Comunque mi trovo d'accordo con Lanterna. :pensando:

Who_by_fire 07-10-2011 23:59

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 612359)
Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no? :pensando:

Il timido è colui che esclude chi non si autoesclude. :D

MA il timido si autoesclude? :interrogativo:

Who_by_fire 08-10-2011 00:26

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 612359)
Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no? :pensando:

Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).

Moonwatcher 08-10-2011 00:35

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 612561)
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri non gli accordano condivisione e/o rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).

Ok, così concordo, con la correzione che ho fatto: secondo me basta anche solo che non ci sia condivisione perché si senta a disagio.

Vediamo poi se Winston ha qualcosa da ridire. :D

muttley 08-10-2011 00:42

Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 612561)
Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta)

Bisogna capire se questo mancato accordo sussista realmente oppure sia la percezione del timido/introverso, inevitabilmente condizionata dalla sua idealizzazione dei rapporti umani, a farglielo intendere come tale.


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