![]() |
Re: timidissimo al ristorante!
Ma riguardo alla confusione ti riferisci al mio post?
|
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
|
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
Sarebbe da prendere atto che la relazione tra introversione e timidezza non e` cosi` scontata, essendo due concetti abbastanza distinti. La dimostrazione sta in questa frase: "Introverts choose solitary over social activities by preference, whereas shy people avoid social encounters out of fear and whereas the social outcast faces solitude, but not by choice". Non sono assimilabili due concetti che portano allo stesso risultato pero` partendo da premesse cosi` diverse. Altrimenti dovremmo aggiungere nel mucchione anche la depressione, che porta anch'essa al ritiro sociale ma per ulteriori e distinte cause. Come non e` assolutamente chiara (anzi, direi PROVATA) la presunta origine genetica dell'introversione. |
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
Poi una cosa fondamentale: la timidezza è più che altro un concetto di linguaggio quotidiano, quindi ha un significato indicativo, non preciso, tecnico come quello dell'introversione. |
Re: timidissimo al ristorante!
Stavolta sono sostanzialmente d'accordo con Warlordmaniac.
E a questa demonizzazione della timidezza (o dell'introversione, se si confondono i due concetti) io non ci sto. La cattiveria e l'insensibilità sono difetti, non la timidezza. Non me ne frega se per altri lo è, che andassero a farsi fottere, tanto comunque non vorrei/potrei avere a che fare con loro. |
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
Non ho parlato di depressione come conseguenza di introversione e timidezza, ti invitavo a non mettere sullo stesso piano due concetti che possono anche portare a conseguenze simili ma che, guardandoli nella loro interezza, partono da premesse completamente diverse. Tu, secondo me, stai accostando e mettendo in relazione i due concetti in maniera eccessiva. Ci sta anche che la societa` possa portare un introverso a sentirsi sbagliato, ma e` solo uno delle 1000 possibili cause (e forse neppure la piu` immediata, dato che, come fattore ambientale, in primis viene la famiglia di origine, da cui dipende in gran parte lo sviluppo della personalita`). Ma, prima di organizzare un "Timido pride", vorrei che ci si ricordasse che non tutti gli introversi sono timidi e non tutti i timidi sono introversi, che la relazione fra loro e` ancora a livello di ipotesi e che la stessa origine dei due fenomeni e` tuttora ambigua. Quando poi dici che la timidezza non avrebbe un significato tecnico e preciso mi metto a ridere, e` semplicemente una balla. Quote:
|
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
Per me il punto fondamentale è questo. Una cosa è dire che la timidezza può (e sottolineo può, non deve esserlo per forza, come sembra credere Oceanus) rendere più difficile il raggiungimento di determinati obiettivi quale ad esempio una vita sociale soddisfacente. Un’altra cosa è considerare, come fa molta gente temo, la timidezza un difetto a prescindere, un “minus” opposto a un “plus”, che fa sì che a priori un timido valga meno di un non timido solo in quanto tale, perché appunto ha un “difetto” che l’altro non ha. Ripeto, io non mi sento “più colpevole” o “meno valido” di un non timido, almeno non in quanto timido (ho anch’io i miei difetti, ma credo siano altri). Ho “solo” il timore che siano troppo poche le persone in grado di accettare la mia timidezza e di non vederla come un difetto in sé, appunto. |
Re: timidissimo al ristorante!
molta gente che mi ha conosciuto da adulto mi considera un non-timido.
i miei genitori mi han sempre considerato timido, e a ragione. diciamo che il mio grado di timidezza non è patologico, ma questo non significa che (soprattutto con l'altro sesso) non sia un handicap. quando si parla di genitori, amici, scuola tra le influenze si tende a dimenticare che anche loro fan parte della società e come tale ne subiscono l'ideologia e l'influenza che poi trasmettono al prossimo. riuscire a fare cose che un tempo la timidezza ti impediva di fare è una cosa, provare piacere nel farle (cioè non avvertire una forzatura nel proprio essere) è un'altra cosa. la strada che qui si tende a tracciare mi sembra quella di sottoporre il timido ad una serie di torture senza capire che anche le cose che poi si riesce ad affrontare non diventano come per magia cose piacevoli e fonte di soddisfazione. restano SFORZI. senza contare che in un'epoca basata su una massificazione delle notizie, si narra di funamboliche realtà fatta di sesso promiscuo, party di milardi di persone, e tutta una serie di cose che sono quasi mitologia anche per un estroverso medio. son d'accordo con WLM e Winston. |
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
Ma e` indubbio che, forse anche piu` spesso (magari no, non ho statistiche), succede il contrario. Lasciando stare il caso umano Oceanus che mi fa venire istinti omicidi ogni volta che scrive, forse sarebbe meglio dire che la timidezza "puo` essere" un difetto che noi riscontriamo in noi stessi quando ci rendiamo conto che la nostra vita` ne e` negativamente influenzata. Ma che, da un'altra persona e solo sulla base dell'elemento timidezza, non dovrebbe essere considerata tale. Ma allo stesso modo non possiamo ignorare che la possibilita` che diventi un difetto c'e`, esiste ed e` reale: altrimenti non credo che tante persone qui dentro la vivrebbero cosi` male, sopratutto considerando che, se diventassimo improvvisamente estroversoni, secondo me in ben pochi finiremmo discotecari tamarri... In pratica, secondo me e` miope dare troppo facilmente per scontato che il senso di delusione di un timido (riguardo la sua vita, quando e` il caso) sia dovuto esclusivamente alla societa`... |
Re: timidissimo al ristorante!
per dirla brutalmente Essere I, se non ci fosse il prb "donne" a me della timidezza mia importerebbe ben poco. :)
|
Re: timidissimo al ristorante!
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 04:47. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.