Re: frasi e immagini per il vostro stato d'animo attuale
Artemis entrò nell’acqua con cautela. Teneva le gambe strette e sollevava il chitone appena l’acqua lo lambiva. Aura la fissò con un empio sguardo scrutatore. Studiava il corpo della sua padrona. Poi le nuotò intorno, allungandosi tutta nell’acqua. Si fermò accanto alla dea, scosse qualche goccia dai seni, e disse: «Artemis, perché i tuoi seni sono morbidi e gonfi, perché le tue guance hanno un roseo splendore? Non sei come Atena, che ha il petto teso come quello di un ragazzo. O guarda il mio corpo, fragrante di vigore. I miei seni sono rotondi come scudi. La mia pelle è tesa come una corda. Forse sei più adatta a usare, a subire le frecce di Eros. Nessuno penserebbe, guardandoti, all’inviolabile verginità». Artemis la ascoltò in silenzio. «I suoi occhi sprizzavano scintille assassine». Balzò fuori dall’acqua, rivestì il chitone e il cinto. Scomparve senza dire una parola. Era andata subito a chiedere consiglio a Nemesi, sulle cime del Tauro. La trovò, come sempre, seduta davanti alla sua ruota.
Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia, II Io non so perché, ma questa scena è per me potentissima.
Molto più per Nemesi che per Artemide. La si immagina, a voltar le spalle al mondo intero.
Vediamola un attimo.
È pensiero puro, determinato, fisso, concentratissimo, saldo e selettivo, intento ad un solo obiettivo.
È bellissima.
Un grifone stava appollaiato sul suo trono. Di molti oltraggi ad Artemis si ricordava, Nemesi. Ma sempre da parte di uomini, o se mai di una donna feconda, come Niobe, ora un’umida roccia fra quelle montagne. O si trattava forse della vecchia commedia matrimoniale? Forse Zeus l’aveva punzecchiata ancora, perché si maritasse? No, disse Artemis, questa volta era una vergine, la figlia di Lelanto. Non osava ripetere le calunnie che Aura aveva azzardato sul suo corpo e sui suoi seni. Nemesi disse che non avrebbe pietrificato Aura come Niobe. Fra l’altro erano parenti, quella ragazza apparteneva alla antica stirpe dei Titani, come Nemesi stessa. Ma le avrebbe tolto la verginità, forse un castigo non meno crudele… Sarebbe stato Dioniso, questa volta, a provvedere. Artemis annuì.
Ibidem Così il laconico è il segno che distingue la necessità dalla vendetta.
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