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re: Una vita da disoccupati
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Poi si può dire che quel modo di vivere non corrisponde al tenore di vita che personalmente si considera minimo secondo i propri standard, ma questo è tutt' altro discorso. |
re: Una vita da disoccupati
Essì, 800 euro con alloggio di proprietà sono 1200 senza. Ci vivono in molti.
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re: Una vita da disoccupati
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Albergatori, bagnini e ristoratori abbandonano le loro villone e iniziano mesi di lavorazioni alle loro attività, manco dovessero restaurare la Cappella Sistina. Io potrei anche sopravvivere con solo 700/800 al mese, finché vivo con i miei (e nella mia condizione non c'è nemmeno la volontà di andare altrove; sono adulto solo per la burocrazia), ci si dividono le spese e la mia vita rimane vuota e spartana com'è ora (non credo che lei abbia intenzione di fare qualche cambiamento nei prossimi anni :mrgreen:) non credo di avere troppi problemi. Il brutto è quando poi ti rendi conto che in altri ambienti c'è gente che guadagna 20.000€ al mese solo per stare seduto su una sedia o partecipare a qualche riunione... O, come dicevo prima, quando d'estate nella mia zona comincia la movida e spuntano fuori come funghi i ricconi, i fighetti palestrati e abbronzati, i figli di papà con orologi dai quadranti più grossi della mia testa e più abbaglianti dei fari nella mia povera macchina del 1998; e loro con le loro Audi, bmw, Mercedes, Ferrari, Jaguar, Maserati, Lamborghini, Porsche, Range rover ecc. Capisci ancora di più che sei solo un poveraccio, uno scarto della società, uno schiavetto sacrificabile. |
re: Una vita da disoccupati
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Avere una casa di proprietà fà tanto in questo senso. Avere un lavoro stabile fa tanto in questo senso. La garanzia di avere uno stipendio fino all'età della pensione (seppur sono 700-800 euro al mese) fa tanto in questo senso. Avere dei genitori che possono pararti il culo in caso di necessità fa tanto in questo senso. Convivere con un partner che lavora fa tanto in questo senso. Essere richiesti nel mondo del lavoro fa tanto in questo senso. Anche avere una buona autostima nelle proprie capacità fa molto in questo senso, perchè nell'eventualità le cose non vanno come previsto si puo contare almeno su quello. Avere una mentalità positiva che ti permette di attivarti in caso di problemi, invece di restare immobile a piangerti addosso e cadere in depressione, fa tanto in questo senso. Poichè la vita non è un continum piatto e quindi ci si deve sentire sicuri nell'eventualità qualcosa cambi. Sono le basi. Se troppe basi non sono sicure ci si sentirà sempre angosciati e questo ovviamente influirà sulla nostra qualità di vita. |
re: Una vita da disoccupati
Visto che si parlava di spese che si possono mettere in conto, una cosa che mi permetto di consigliare a chi prevede di entrare nel mondo del lavoro più tardi dell'età media, e ha un corso di laurea alle spalle (insomma una situazione abbastanza diffusa tra i giovani laureati che hanno difficoltà ad inserirsi nel lavoro e rimangono inoccupati per qualche tempo), è di valutare di riscattare gli anni di studio ai fini previdenziali.
Secondo le attuali regole il riscatto è molto molto molto agevolato. Io purtroppo feci domanda alle condizioni precedenti, che comunque sono di favore perché la legge vuole incentivare le persone a versare contributi stante la situazione del nostro sistema pensionistico. La domanda va fatta presto quando si inizia a lavorare perché il contributo viene calcolato sulla base dello stipendio che si ha al momento della domanda (basso, primo stipendio). Se lo si fa dopo, si avranno più contributi ma diventa davvero una spesa troppo importante, che in età matura magari non si ha possibilità di sostenere. Altra possibilità è fare la domanda anche prima di trovare un lavoro, ma in quel caso senza avere un reddito come la paghi? È un debito, anche se rateizzabile in 10 anni senza interessi, però se si ha la possibilità e la fortuna, la stabilità ecc., di poter mettere da parte ogni mese quella somma, può essere una buona idea. Inoltre è soggetto a una detrazione fiscale nel 730 di ogni anno. Permette in qualche modo di colmare parte di quel gap di contributi versati rispetto alla media dei coetanei, che purtroppo una persona che si è laureata ed è rimasta inoccupata si trova ad avere. |
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re: Una vita da disoccupati
7 anni da neet con solo il diploma, i colloqui non servono a niente in questa condizione, non c'è niente di cui parlare. Solo con conoscenze e raccomandazioni potrebbe esserci ancora qualche speranza.
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Cosa ho detto di sbagliato? |
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Anche io sono uno che non ama avere vie di mezzo.
Di base io avrei bisogno di avere e sentire una totale sicurezza finanziaria, che non significherebbe spendere e spandere, ma sentire che anche qualora dovessi affrontare delle situazioni avverse sfortunate, la mia forza finanziaria non sarebbe messa in discussione e sotto quel punto di vista potrebbe darmi sicurezza. Non amo invece l'idea di dover vivere nella paura e di esser sempre costantemente sotto paura e ricatto di perdere quel poco che possiedo. A quel punto anche per me, tanto varrebbe vivere nell'indigenza e alla giornata, dove almeno non si avrebbe la paura di perdere tutto. |
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Comunque è interessante come si trova sempre qualche motivo per lamentarsi. I diplomati sono più sfigati dei laureati, i laureati non hanno comunque speranze, chi lavora si sente un criceto in gabbia, chi ha un dottorato non è diventato professore, ecc.
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Già il fatto di poter aver motivi per lamentarsi è qualcosa. Pensate a chi non ha nemmeno quelli!
(battuta no-sense) |
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(Piuma che mi sono procurato con il sudore della fronte, quando invece stormi di gabbiani ne hanno una quantità straordinaria senza fare nulla!) |
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È quasi meglio che tu tenga questa visione idealizzata dell'ambiente, da una parte, perché se ci dovessi entrare veramente ci sarebbe un'altissima possibilità di delusione (per le dinamiche interpersonali e di stress,non per il lavoro in sé) 😁 |
re: Una vita da disoccupati
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Molte delle spese che si fanno sono superflue, o possono essere ridotte; che poi questo rappresenti uno stile di vita minimale che non è particolarmente gratificante è un altro paio di maniche. |
re: Una vita da disoccupati
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in ogni caso fanno una vita normalissima (casa, macchina, tecnologia ecc) anche se allo stesso tempo abbastanza sobria per altre cose (ovvio che se vai 2 volte a settimana a mangiare al ristorante o fai tutte le settimane "shopping" non ci staresti dentro... ). Se pure un giovane ha poche esigenze e vive magari in campagna potrebbe farcela benissimo con 700/800 euro al mese (tra l'altro se deve pagare un affitto trova a prezzi molto bassi, oppure puo' andare a vivere nel casolare avuto in eredità dai nonni..), ovvio che se invece vuoi vivere a Milano centro con 700 euro al mese non ti basta neanche per pagare l'affitto di uno stanzino :ridacchiare: |
re: Una vita da disoccupati
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il mondo del lavoro è una giungla, spesso non tanto per il lavoro in sè ma per il rapporto con colleghi e superiori...molto difficile e complesso, bisogna trovare degli equilibri difficili da mantenere (bastano anche uno o due colleghi, o un capo, teste di c. o a rovinare la possibile armonia che si potrebbe creare in un contesto lavorativo). Per esperienza mi sono trovato bene solo in ambienti molto ristretti, in un paio di lavori ero solo io e un altro collega (e si andava d'accordo quindi il tutto procedeva a meraviglia)... altro che decine di colleghi, cene di lavoro ambienti stimolanti, meeting, riunioni, ecc ecc:D |
re: Una vita da disoccupati
Episodio recente:
Ricevo una chiamata per un colloquio da un'aziendaalla quale ho mandato CV secoli fa. Attualmente Vivo Una condizione di precariato ma ricevo il sostegno economico statale per le attivita' soggette a chiusura causa Covid, infatti non lavoro da ottobre. La proposta e' abbastanza buona, ma vorrei approfondire perche' anche una sola giornata di prova comprometterebbe il mio diritto Al sostegno economico che sto ricevendo: potrei quindi trovarmi senza nulla in mano. Al colloquio specifico la situazione ma faccio domande, ignorando quella dello stipendio perche' mi e' stato insegnato a non chiederlo in contesto di colloquio (anche se ritengo sia fondamentale saperlo prima di poter effettuare una scelta). Avrei dovuto sostenere una prova "informale" oggi...ma niente. Saltato tutto da parte loro. Purtroppo la mia insicurezza e le mie perplessita' li hanno fatto fare marcia indietro. Adesso mi mangio le mani ma allo stesso tempo sono arrabbiata e nervosa: avrei dovuto saltare nel vuoto sputando sul poco ma attualmente "sicuro"? |
re: Una vita da disoccupati
Secondo me hai fatto bene, io avrei fatto lo stesso.
Anzi, già il fatto di esser andata al colloquio dovrebbe farti stare bene, io avrei proprio evitato. Chiaramente io non essendo una persona normale non ragiono da persona normale e quindi le mie opinioni in questi ambiti lasciano il tempo che trovano. |
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Secondo me invece queste battutine, se non tirate fuori con disprezzo e se sporadiche, sono quasi tollerabili; alla fine siccome magari le persone non hanno appigli in ambito lavorativo per interagire, la buttano su questo... può voler dire che magari gli sei pure simpatico a tuo modo. Io, per dire, trovo molto più umilianti le commiserazioni o le reazioni sorprese a metà tra lo shock e il dramma.
Se però sono continue e racchiudono una certa punta di disprezzo o sfottó la questione è diversa e oltre che essere sgradevoli, necessitano di una risposta ferma e adeguata che li colga alla sprovvista, in maniera tale che non si ripeta più. Comunque è vero... la mancanza di lavoro ti taglia fuori in gran parte degli ambiti sociali, proprio perché prima di tutto ci si sente a disagio e si tende ad autoescludersi da vari contesti e possibili interazioni. |
Qua al sud nessuno ti da lavoro al momento, poi inutile dire che ci sono tutti gli over 50 che fanno gli scienziati su come loro lavoravano già a 15 anni, che è vergogna a non lavorare dopo i 20 anni...tutti fenomeni, però col culo degli altri
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E' pieno di lecchini, raccomandati e furbi.. quando va bene.. sennò c'è il mobbing e la sopraffazioni. Amicizie scordatele, al massimo conoscenze molto volatili. Le colleghe son belle, ma non ballano con te. Le cene di lavoro? Sorvoliamo. Il lavoro è solo un miserabile mezzo per guadagnarsi di vivere.. non c'è niente di figo, se uno fosse capace a guadagnare con le azioni o con i bitcoin sarebbe molto ma molto meglio. |
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Secondo me con 700 800 euro in una citta di provincia senza famiglia e con casa di proprieta si puo anche vivere centellinando un po le spese.non in una grande citta cara.sul lavoro al sud sotto i 35 anni non lavora quasi nessuno con la pandemia vergognarsi di cosa non lavora nessuno.poi io sono diventato ironico e strafottente mi scivola prendero linvalidita possono pensare pure che sono fortunato che potrei stare anche sul divano.cosa che non faro perche sono uno dinamico e comunwue voglio guadagnare di piu.ma per ora tra ristori e invalidita per un anno posso rilassarmi e poi pianificare il futuro.
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Apriamo un'attività insieme noi fobici. Un locale chiamato "silenzi imbarazzanti" le persone si siedono a un tavolo ma non possono parlare, ordinano qualcosa (rigorosamente senza parlare) e magnano.
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Quando poi l'indicazione è "cancello a destra" loro vanno a sinistra, e poi rimangono lì fermi a riflettere (li vedo dalla finestra) :/ |
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Un casino trovare lavoro nel 2021
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è impossibile, siamo spacciati.
pochi posti disponibili anche per lavori schifosi e sottopagati/da sfruttati..e devi pure baciare per terra se qualcuno ti prende! |
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Parole, parole, soltanto parole, come i politici |
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tempo fa qui nel topic si parlo' del collocamento mirato, ecco un articolo interessante
https://www.ilfattoquotidiano.it/202...source=twitter |
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Che schifo. Io volevo solo fare la cantante, nient'altro.
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Io volevo fare il quarto membro dei Bee Hive in "Kiss me Licia", ma mi manca il ciuffo cotonato. |
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Mio fratello, più piccolo di 5 anni, ha trovato lavoro per questa estate grazie alle conoscenze, grazie ad un amico che poi lavorerà con lui e ha lavorato già lì le scorse stagioni.
Ovviamente sempre con contratto da presa in culo, cioè in regola per 4 ore ma ne deve fare 8 al giorno, però non è un lavoro pesante o difficile e gli lascia comunque metà pomeriggio libero per poter studiare o riposarsi. Così adesso anche lui si farà i suoi 1000 al mese fino la fine della stagione e poi magari andrà in vacanza con la morosa da qualche parte all'estero. Io invece passerò un'altra estate chiuso nella mia camera buia a patire il caldo e fissare il monitor o il muro vuoto (come negli ultimi 10 anni), sentendomi ancora più una merda, un'inutile parassita e senza sapere più dove sbattere la testa. |
re: Una vita da disoccupati
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