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Re: Timidezza e verginità
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Re: Timidezza e verginità
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Re: Timidezza e verginità
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Mi sbagliavo, ero timido perché non facevo nulla per superare la mia timidezza. Non credevo di poter cambiare attivamente la mia vita in nessun modo. Da quando ho iniziato a crederlo e ad avere prove reali che fosse possibile le cose sono cambiate. La prima prova la ebbi quando decisi di raggiungere un obbiettivo: sarei dovuto riuscire a prendere un determinato voto in una materia alle superiori, di riuscire a migliorare almeno in quello. Capii che quando ci mettiamo con costanza a lavoro, ogni singolo giorno per arrivare a qualcosa di specifico, e non ci arrendiamo alla prima difficoltà che incontriamo, scopriamo che tutti, nessuno escluso, abbiamo le capacità per riuscire ad ottenere quello che vogliamo. |
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Anche con la timidezza ho fatto lo stesso ma a 35 anni, prima non ci sarei riuscita. Ho iniziato ad imitare i non timidi. Pensavo se loro fanno ridere e sono simpatici dicendo boiate, se le dico anche io il risultato dovrebbe essere uguale. La voglia di superare la timidezza mi venne quando vidi la trasformazione di un mio amico ex timidone. Pensai se ce l,ha fatta lui, posso anche io. |
Re: Timidezza e verginità
Credo che non ci sia una età ideale per perdere la propria verginità. Parla uno che ha coitato per la prima volta poco prima della trentina d'anni. Comunque molte persone estroverse d'oggi perdono la verginità intorno ai 13 anni. Sperimentano prima il sesso poiché più disinibiti/e ed essendo socialmente molto attivi/e.
Sul fatto di sentirsi a disagio :piangere: per essere arrivati ad una certa età e non aver avuto ancora il tanto desiderato rapporto sessuale completo...beh comprendo specialmente i miei "colleghi" timidi maschi del forum. Ci sono passato, si sta male, inutile negarlo... Poi arrivò il momento...Alleluia! :pregare: |
Re: Timidezza e verginità
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Anch'io, sapendo i miei limiti, ero andato in fissa con le chat: tampinavo ragazze e dopo una mezz'oretta di "conversazione" chiedevo il numero di cellulare...spesso andava male, qualche volta è andata bene: ho ricevuto 3 numeri di telefono e 1 vero appuntamento. Una ragazza di Ferrara mi diede il suo indirizzo di casa, ma ero neo patentato e non me la sentivo di partire da Busto Arsizio per raggiungerla. Gli risposi che più avanti ci saremmo visti, ma tagliammo i ponti qualche giorno dopo. Fu un discreto rimpianto, per me e lo è ancora oggi, quando ci ripenso. L'epoca delle chat è finita da diversi anni Per quanto riguarda la verginità, devo dire che non ne ho mai fatta una malattia, pur sapendo che non è normale arrivare a 30 anni ancora vergine: per un maschio è facile, voglio dire...basterebbe pagare (non penso di scandalizzare nessuno/a) e le occasioni ci sono sia per strada, o meglio ancora, esiste un bordello a 1 oretta da casa (Lugano), ma mi voglio sbloccare con una ragazza per la quale provo un minimo di sentimento :arrossire: |
Re: Timidezza e verginità
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Non ho molto da dire, non ho la verità in tasca. Però ti dico questo: hai 31 anni e l'aspettativa di vita media degli uomini in Italia e 80 anni, ciò vuol dire che hai (in teoria) ancora "solo" 49 anni per amare e avere rapporti sessuali, pensa questo quando ti viene timidezza nell'approcciare una donna. Il tempo fugge... Ps: Scusa la schiettezza, ma penso che a volte ragionare in negativo possa essere più utile per motivare. |
Re: Timidezza e verginità
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Il mio caso e' tra i piu' estremi secondo me, ma ho l' impressione di essere in buona compagnia. Dico di essere estremo perche' so che non valgono per me le spiegazioni normalmente date nel forum sulla verginita' maschile...Forse non le ho lette tutte... Io delle donne ho paura; quindi dovrebbero forse legarmi ad una sedia e violentarmi per avere ragione di me. Aggiungiamo a questo un sentimento recondito e in parte mascherato (spero) di misoginia mista a misantropia, a cui si deve aggiungere timidezza e forte introversione. Forse sono troppo critico verso me stesso, boh. Conoscendo quindi abbastanza bene me stesso, ho subito un pensiero sospettoso e indagatore quando qui leggo lamentele tipo: le donne se la tirano, ma in fondo non mi piaceva, la donna non fa il PPE, ho pochi soldi, sono sfigato ecc... Potrei provare a smontarle parecchie di queste lamentele. Ma non vorrei sembrare un sofista, e inoltre: chi sono io per giudicare ? |
Re: Timidezza e verginità
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Mi piacerebbe sentire qualche dettaglio in più circa l'atteggiamento che avete usato per sfidare la "timidezza". Poi attenzione che c'è differenza tra timidezza e FS purtroppo... |
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Re: Timidezza e verginità
Secondo me ci sta arrivare ancora vergini a 20 anni, diciamo che si comincia a dimostrare di avere "qualche problema" quando gli anni sono 22-23, e vieni visto come "problematico", dopo i 25 sei invece un caso umano. E' chiaro che comunque le occasioni uno se le deve anche creare, non ti vengono a suonare alla porta, quindi senza vita sociale e un po' di estroversione non si va da nessuna parte, aspetto fisico o meno. Si rischia anzi di entrare in un tunnel dal quale non si riesce più ad uscire, e gli anni a quel punto volano; trovarsi oggi vergini a 23 anni e svegliarsi domani essendo nella stessa situazione a 30 anni è facilissimo.
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Re: Timidezza e verginità
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Comunque io ho fatto le cose che dice sole ma la timidezza si è sempre aggravata,ci sono casi più o meno gravi.A me l'esposizione ha aiutato solo a sopravvivere (lavorare,fare la spesa...)Ma non a superare la fs.Anch'io avevo amiche timide che si sono sfobicate, ma con me niente da fare,anzi si peggiora. |
Re: Timidezza e verginità
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Re: Timidezza e verginità
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Re: Timidezza e verginità
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Re: Timidezza e verginità
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Per quanto riguarda noi ragazzi, nel rapporto sessuale: 14-15 anni penso che sei esageratamente precoce, 16-17 anni è l'età perfetta per fare le prime esperienze, 18-19 comincia ad essere tardi, 20-21 vieni visto come uno sfigato irrimediabile, dai 22 in su il problema è decisamente palpabile. Discorso fatto a spanne, ma non penso sia molto distante dalla realtà |
Re: Timidezza e verginità
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Ho letto un thread del gennaio 2015 che avevi aperto su una tua collega che manifestava interesse per te. Secondo me mi somigli parecchio; sicuro che se fosse stata miss universo te la saresti portata a letto? Faccio sempre una fatica bestia a non mentire a me stesso, ma e' necessario farlo in tutte le cose per poter progredire. |
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Forse sostituirei giusto introverso con timido nella frase, ma sono cose abbastanza collegate. In ambo i casi è più difficile mostrarsi rispetto alla media, valorizzare i propri aspetti positivi. Ed è un peccato perché di persone timide ed introverse che se avessero il coraggio di mostrarsi, esporsi apertamente ed anche in contrasto ogni tanto, cacherebbero in testa a estroversi vari ce ne sono. L' essere estroversi aiuta perché porta a "vendersi"' meglio da un lato e, soprattutto, perché permette di creare agganci, alle altre persone. Una persona estroversa fa sentire più facilmente a proprio agio perché mostrandosi più facilmente per prima libera gli altri dalle insicurezze sulle fasi iniziali dell'interazione, che tutti e tutte hanno, richiede meno sforzo e libera dall'onere del mettersi in gioco attivamente. Le donne spesso e volentieri sono molto insicure ed in difficoltà, più degli uomini, nel mostrarsi e mettersi in gioco nelle fasi iniziali di conoscenza. Per tutta una serie di motivi. Diciamo che nella società occidentale è molto meno richiesto ed "insegnato" ad una donna come relazionarsi col sesso opposto, che non il contrario. C'è un volere e validare la passività femminile. L'estroverso è spesso preferito perché libera da questo peso, mostrandosi per primo aiuta a superare uno scoglio di insicurezze che altrimenti potrebbe essere insuperabile (e spesso lo è), se non sussiste alla base un forte interesse a prescindere. Non è neanche questione di provarci, l'estroverso piace di più per una questione di convenienza, maggiore facilità nell'interargirci, minore sforzo nel doversi mettere in gioco a livello personale per instaurare un legame - che rimane il cruccio delle persone insicure nei rapporti, cioè la maggioranza di uomini e (soprattutto) donne che stanno al mondo. |
Re: Timidezza e verginità
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Spostare il focus sulla società e sulle sue storture è il modo migliore per condannarsi all'inerzia a vita e, di conseguenza, alla recriminazione perenne. Si instaura così il circolo perverso di rancore e sfogo tanto caro a chi (consciamente o meno), non vuol fare nulla per cambiare ma non vuole ammetterlo a se stesso. Sappiamo bene che il mondo gira in un certo modo (ed è inutile lambiccarsi il cervello alla ricerca di colpevoli, visto che le cose vanno come vanno perché regna l'entropia cosmica), e gli spazi di manovra sono per tutti più o meno limitati...una volta accortisi di ciò, ha davvero senso spendere tempo ed energie mentali nel recriminare contro ciò che non è o dovrebbe essere stato? No, l'unica cosa da fare per progredire, è muoversi all'interno di questi stretti margini che ci sono concessi... |
Re: Timidezza e verginità
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