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Re: Statue Montanelli e colombo
secondo me anche tutto sto parlare di gente morta è sbagliato .... la vita è dei vivi i morti so andati , nn vanno ricordati , non esistono .... puoi dedicargli un trafiletto al massimo ma poi basta , chi è andato è andato. cioè già tocca avere a che fare coi vivi che nn si levano dalle palle , poi pure i morti che nn muoiono? e maronn
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Re: Statue Montanelli e colombo
Ma non è che se mi linkate duemila articoli dove Indro esponeva il suo pensiero politico e sociale e la sua grandezza come giornalista cambia il fatto che ha violentato una ne*retta.
Cioè allora i pedofili stupratori comuni per cui volete la castrazione e la pena di morte sono moralmente piú colpevoli solo perché non hanno studiato giornalismo? Un atto è sempre lo stesso atto, non importa chi lo compie, si lo so che non c'era reato nel luogo e nel tempo in cui è avvenuto e bla bla, ma perché dovrei cambiare il mio giudizio morale su un atto a seconda di chi lo compie? Anzi, chi ha più strumenti di pensiero e più cultura è più colpevole di chi vive in contesti culturalmente arretrati, poiché mi aspetto maggior consapevolezza e responsabilità. Se nel 2000 dopo il tuo percorso di vita sfavillante ancora ci ridi sopra che uomo sei, un omm'e merd. |
Re: Statue Montanelli e colombo
ho trovato uno scheletro nell'armadio anche di Cristina...qui non si salva nessuno!!
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Re: Statue Montanelli e colombo
Trovata sul webbe: la differenza tra Montanelli e un brufolo? Il brufolo non ti viene in faccia finché non sei un adolescente.
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Re: Statue Montanelli e colombo
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"A novembre 2017, durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, De Mari si è dichiarata contraria alla masturbazione e all'uso di sex toys, sostenendo che allontanerebbero le persone dal sesso inteso come mezzo di procreazione[30] e inoltre si è detta convinta che l'intervento chirurgico di cambio di sesso per le persone transessuali non dovrebbe essere a carico dello Stato.[30] A ottobre 2018 ha dichiarato che dall'omosessualità "si può guarire" [31][32] nonostante l'Ordine degli Psicologi consideri tali pseudo-terapie anti-etiche perché prive di basi scientifiche ed efficacia, oltre che dannose." :figo: |
Re: Statue Montanelli e colombo
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tralatro woody allen regista apprezzatissimo, uomo dai grandi valori morali, perchè non ci mettono lui come statua??? |
Re: Statue Montanelli e colombo
ops, ho consultato wikipedia, forse anche per la statua a woody allen è meglio di no.... .__.
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Re: Statue Montanelli e colombo
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cmq io so quella dei cinesi "che ci fanno 1 mld di cinesi sotto una pressa?" "le pagine gialle" |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
Articolo di Huffington Post
Non si può mai stare tranquilli, con i miti. Dopo Via col vento, il riso Uncle Ben’s e Montanelli, ora perfino Togliatti. Spinto dalla recensione di Adriano Sofri sul Foglio, stavo leggendo l’avvincente biografia di Ferenc Ungar, 83enne console ungherese a Firenze, scritta da Riccardo Catola: ‘Chiamatemi Ungar. Da Budapest all’Italia: guerre, amori e rivoluzioni dell’esimio profugo professor Ferenc’, ed. Polistampa. Sono saltato sulla poltrona: Togliatti nel 1956 non solo approvò la repressione sovietica in Ungheria (2.650 ungheresi e 720 militari sovietici uccisi), ma addirittura la sollecitò, temendo di essere sostituito da Giuseppe Di Vittorio alla guida del Pci. Ungar aveva vent’anni quando scoppiò la rivoluzione di Budapest. Vi partecipò, e quando i democratici persero fu uno dei 250mila ungheresi che si rifugiarono in Occidente. Accolto a Roma, studiò medicina all’università, si laureò col professor Valdoni, sposò una ragazza italiana e infine divenne primario di ortopedia a Firenze. Dopo il crollo del comunismo il suo Paese lo ha nominato console onorario. Scrive Catola sul 1956 ungherese: “Lo sdegno che si sollevò fu profondo. Ma Palmiro Togliatti, segretario del Pci, espresse giudizi trancianti e definitivi sui controrivoluzionari al soldo dell’imperialismo, mercenari, fascisti da schiacciare senza pietà. Alla notizia dell’invasione brindò al comunismo e ai suoi trionfi. Della stessa opinione furono anche due futuri presidenti della Repubblica, il socialista Sandro Pertini e il comunista Giorgio Napolitano, per quanto a loro onore vadano ricordate le successive pubbliche ammende”. Il 24 ottobre 1956 l’Unità, diretta da Pietro Ingrao, dettò la linea: “Scontri nelle vie di Budapest provocati da gruppi armati di controrivoluzionari”. Il giorno successivo un editoriale rincarò la dose. Al titolo “Da una parte della barricata a difesa del socialismo” seguivano queste considerazioni: bisogna condannare la sommossa che è stata “un attacco armato meditato chiaramente rivolto a rovesciare con la violenza il regime di democrazia popolare. Forze ostili al regime socialista si sono inserite nel Paese per mutare con la rivolta armata il processo di rinnovamento e di democratizzazione in una restaurazione violenta. I ribelli hanno fatto ricorso alle armi. La rivoluzione socialista ha difeso con le armi le sue conquiste e il potere popolare, come è suo diritto e dovere sacrosanto”. Vari leader comunisti si allinearono. Giancarlo Pajetta: “Bisognava agire, bisognava difendere […] quelle basi senza le quali non c’è altra alternativa che il ritorno alla oppressione e alle miserie del capitalismo, al fascismo che ha insanguinato e sfruttato per decenni l’Ungheria”. Giorgio Amendola: “Quando si attacca con le armi il potere popolare, gli operai e i comunisti non possono che essere da una parte”. E Napolitano: “La reazione sovietica ha evitato che nel cuore dell’Europa si creasse un focolaio di provocazioni” e che “l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione”. Gli studenti comunisti dell’università di Roma, guidati da Mario Tronti e Alberto Asor Rosa, recapitarono invece all’ambasciata d’Ungheria un messaggio di sostegno: “Salutiamo la vostra responsabile azione per il progresso della democrazia, della verità, della libertà nell’Ungheria socialista. Gli studenti progressivi italiani si batteranno sempre per gli stessi obiettivi, nel segno del vero internazionalismo e per una via italiana al socialismo”. Il più esplicito ad appoggiare la rivolta fu il segretario della Cgil Di Vittorio: “Tutti i proclami e le rivendicazioni dei ribelli sono di carattere sociale e rivendicano libertà e indipendenza; sbaglierebbero coloro i quali pensassero che le cose possano continuare ad andare come prima nel mondo socialista”. Il 29 ottobre un gruppo di dissidenti diffuse il cosiddetto Manifesto dei 101.Chiesero al Pci una svolta decisiva: denuncia aperta dello stalinismo, riconoscimento della natura progressista della rivolta ungherese, condanna dell’intervento sovietico, critica del dogmatismo del Partito, distacco formale dall’Urss e rinnovo del gruppo dirigente. Insomma, un attacco personale alla segreteria di Togliatti e, implicitamente, un sostegno alla candidatura Di Vittorio in vista del congresso del Pci in programma quel dicembre. Il documento portava le firme di molti noti intellettuali: gli storici Luciano Cafagna, Renzo De Felice, Paolo Spriano, Piero Melograni e Alberto Caracciolo, i letterati Natalino Sapegno e Gaetano Trombatore, il filosofo Lucio Colletti, gli scrittori Enzo Siciliano e Mario Socrate, i costituzionalisti Vezio Crisafulli e Antonio Maccanico, il regista Elio Petri, l’architetto Carlo Aymonino. Mai nel Pci si era verificata una simile pubblica spaccatura. I vertici del Partito erano furibondi. Alcuni firmatari ritrattarono, ma non pochi restituirono la tessera. Antonio Giolitti, nipote dello statista Giovanni, e Colletti confluirono poi nel Partito Socialista. Togliatti replicò il 30 ottobre: “La sommossa è cosa ben diversa da qualsiasi dibattito e da qualsiasi confusione, e soprattutto una sommossa organizzata, che ha una sua ben elaborata tattica, obiettivi precisi, e non finisce quando, nell’ambito del regime esistente, sono attuate misure tali che garantiscono nel modo più ampio un indirizzo politico del tutto nuovo”. Quello stesso giorno il segretario comunista inviò a Mosca un telegramma cifrato di cui si sarebbe saputo solo nel ’92, quando il presidente russo Boris Eltsin consegnò al governo ungherese documenti sulla rivolta. Togliatti faceva presente il rischio di una frattura all’interno del Pci, temendo in particolare di essere sostituito da Di Vittorio. Spiegava che l’insurrezione stava danneggiando il partito e che, dunque, doveva essere fermata. Togliatti era il leader comunista occidentale più autorevole, e spinse i sovietici all’invasione. Quel telegramma influenzò il Presidium del Pcus, che il 31 decise di far intervenire l’Armata Rossa. L’Unità esultò titolando “Sbarrata la strada alla controrivoluzione e alle minacce di provocazioni internazionali. Le truppe sovietiche intervengono in Ungheria per porre fine all’anarchia e al terrore bianco”. “Nel giugno ’58”, conclude Ungar, “l’ex presidente ungherese Imre Nagy e il ministro della Difesa Pál Maléter furono giustiziati per tradimento dopo un processo farsa. Molti anni dopo si è saputo che Togliatti aveva detto sì all’esecuzione, chiedendo però ai compagni sovietici di rimandarla a dopo le elezioni politiche italiane del maggio ’58”. |
Re: Statue Montanelli e colombo
io ho sentito dire che la storia di Montanelli che ha comprato una bambina africana è probabilmente una trollata che si è inventato lui.
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Re: Statue Montanelli e colombo
San Michele Arcangelo.....beccato!!
oh, li stanno stanando tutti, non ne rimarrà neppure uno!! https://www.huffingtonpost.it/entry/...b663ecc8556765 |
Re: Statue Montanelli e colombo
Buttano giù statue (o appoggiano chi lo fa) di cui manco conoscevano l'esistenza, di persone che neppure sanno chi siano, magari morte da secoli.
La gente si vede che sta ancora troppo bene se ha tutto questo tempo da perdere; simili "manifestazioni" possono trovare spazio principalmente in società opulente, oltre che mollaccione. |
Statue Montanelli e colombo
Dunque, ho una vespa 50 del 1965, ha i suoi anni ma mi piacerebbe restaurarla ripristinando il colore originale e rendendola con I ricambi giusti il più fedele alle origini.
Il problema è che fu regalata da mio nonno a mio zio, mentre mia madre (sua sorella) non ha mai ricevuto un fico secco perché era una ragazzA, questo a detta sua. Ora, che faccio... la restauro o la demolisco essendo un simbolo discriminatorio dal punto di vista sessuale? |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Io di certo quella vespa non la trasformerei in monumento in un parco intitolato. |
Re: Statue Montanelli e colombo
1 allegato(i)
Cottarelli...
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Re: Statue Montanelli e colombo
Dice che non giustifica, però non spiega perché...io non credo che Montanelli abbia avuto tutti questi meriti da giornalista, perché come ho già spiegato che non è che fosse così libero, era senz'altro molto divo, molto protagonista.
Sono meriti questi? |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
comunque giorni fa leggevo un articolo di riotta, in america la questione delle statue è molto meno banale che da noi in europa coi punkabbestia e radical chic che fanno colore (colore bianco, meglio specificare :sisi:)
lì ci sono statue di personalità veramente "ambigue" a dir poco, erette più a scopo politico che altro onestamente la statua di un "eroe" della guerra di secessione militante degli stati confederati, eretta magari ai giorni nostri da un suprematista bianco, capisco possa abbastanza star sulle balle, perchè il motivo della sua presenza è solamente politico/razzista, non rappresenta valori condivisi e non ha nessun valore artistico e men che meno storico essendo di recente creazione |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
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sopratutto Il Giornale (che non assomigliava affatto a quella gazzetta di partito che è quello di oggi) è stata una palestra di libertà, bisogna aver vissuto quegli anni per capirlo quando tutta la stampa nessun giornale escluso era schierata a sinistra a cominciare dal Corriere della sera, per continuare coi grandi settimanali tipo l'Espresso o quotidiani come "Repubblica", se volevo avere solo un parere differente se volevo leggere come veramente stavano le cose, non potevo che leggere Montanelli e il suo Giornale :) Racconto solo un episodio: a Firenze compravo tutti i gg il Giornale e l'edicolante bofonchiava insulti a bassa voce, io li dicevo "come?" e lui "niente, niente" il clima era quello, se giravi col Giornale nella tasca del giaccone dovevi guardarti le spalle . Ma tu eri troppo piccolo per vedere queste cose, erano anni terribili e la libertà l'ho trovata solo a destra, fuori dal 'conformismo rosso' bastasse questo a Montanelli andrebbe fatto un monumento uno vero ;) |
Re: Statue Montanelli e colombo
Inosservato, questo tuo stare sempre nella zona di comfort ti porta a non uscire dal buco spazio-temporale che ti relega alla tua adolescenza e non ti fa vedere che i punkabbastia non si vedono più da una vita.
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Re: Statue Montanelli e colombo
Il Giornale era il quotidiano dei paninari negli anni 80 ._.
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Dovevano essere gli ultimi esemplari rimasti. |
Re: Statue Montanelli e colombo
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-__________- https://www.milanopost.info/2020/06/...tia-con-video/ scusa se io viaggio ancora in metropolitana con la plebaglia e vivo il degrado urbano mentre tu sei passato al monopattino trendy e vai da porta venezia a san babila avanti e indietro tutto il giorno -___- (che poi su quel tragitto la statua di montanelli neppure la vedi, in quanto è dall'altra parte del parco) |
Re: Statue Montanelli e colombo
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la statua di montanelli non è eretta per rappresentare un monumento alla pedofilia, ma rappresenta altri valori esempio molto stupido (ora non ho voglia di pensarci su e dico questo) San Francesco saremo d'accordo o no su San Francesco? San Francesco da giovane beveva, donneggiava, viveva di riccanza, faceva le guerre, probabilmente avrà pure ammazzato qualche nemico non so ma San Francesco è santo ed è icona per ciò che riguarda le virtù post conversione vabbè l'esempio fa cag.... ma oramai non lo cancello, non sto paragonando montanelli a San Francesco poi non so, tutti sti indignati per sta statua quando la stazione centrale di milano è un mastodontico complesso ricoperto da fasci e simboli del ventennio, eppure la bazzicano e non poco, sfruttando le numerose attività commerciali collaterali.... |
Re: Statue Montanelli e colombo
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L'Italia ha avuto una differenziazione geografica tale che tante "verità" sono ugualmente vere, semplicemente qualche km più a nord o più a sud. Non lo dico in tono polemico verso Tersite, di cui ho apprezzato la testimonianza, non che fossero cose sconosciute. |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Nessuno sapeva nulla di nulla della vicenda di Montanelli, che nella sua vita ha fatto altro come lavoro. Sì, qualcuno informatissimo e virtuoso, ok. Detto ciò, io credo che non ci siano "regole" in queste cose. Ciò che ha fatto Montanelli sarà risalente agli anni '30 ma è obiettivamente condannabile. Con gli occhi di oggi? sì, con gli occhi di oggi. Ma oggi abbiamo gli occhi di oggi. I monumenti non sono istituzioni divine, sono simboli che ogni giorno devono confermare la propria legittimazione. Se oggi la maggior parte delle persone interessate non si ritrova in quella tal statua, si toglie la statua, as simple as that. |
Re: Statue Montanelli e colombo
Aggiungo una cosa. Il Novecento è stata una brutta epoca, piena di storture e di pieghe. Non mi strappo i capelli per non averlo vissuto.
I secoli prima non parliamone nemmeno. E' veramente molto difficile trovare personaggi "al di sopra" di qualsivoglia macchia. Disonore a Montanelli, per carità, non lo contesto, sono d'accordo, non si pronunci più nemmeno il nome. Ma chi, che sia vissuto fino al Novecento, è "pulito"? a parte Madre Teresa di Calcutta, e altri personaggi della società civile o della vita religiosa? Non faccio benaltrismo o relativismo, è un tema. |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Le personalità o coloro che ambiscono a diventarlo oggigiorno si costruiscono i monumenti a loro stessi sui social, e questi almeno hanno il vantaggio di svanire senza lasciare traccia. Al limite secondo me si possono innalzare monumenti a questo o a quel concetto, per quanto poi qualsiasi manufatto lasciato a se stesso e non vitalizzato tramite iniziative e dibattito intellettuale tende più che giustamente a trasformarsi in un cagatoio per piccioni. |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Ma, davvero, con buona fede e la massima onestà/umiltà intellettuale, penso che in pochi lo sapessero. Montanelli è noto per essere stato un giornalista, di una certa area. Questo. Proprio perché io per primo non sono iper-informato, credo che non si debba cadere nell'errore di pensare che le persone siano molto informate di certe cose. Quote:
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Questo articolo risale al marzo del 2019 https://www.ilpost.it/2019/03/10/sta...li-imbrattata/ |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Il punto però è che ora Montanelli è diventato a tutti gli effetti "quello che aveva comprato la negretta", e il dibattito ( in parte anche qui ) mi sembra più orientato pretestuosamente a difendere la statua per dar fastidio a "quelli là" ( i komunistih, le femministe ) che a preservare davvero la memoria del defunto Montanelli intellettuale e giornalista ( che a suo tempo è stato sicuramente un gran personaggio, ma la cui influenza sulla realtà odierna quale sarebbe? ). |
Re: Statue Montanelli e colombo
Comunque che Montanelli sia stato un grande giornalista è un mito da sfatare.
Indubbiamente era allergico al potere, quando esercitato direttamente su di lui ma, seppure indipendente, imparziale non lo è mai stato, neanche vagamente, e ha sempre fatto politica e scritto articoli mistificanti. Non era un ruffiano come Sallusti, ma era altrettanto fazioso. Altro che "dire come stanno le cose". |
Re: Statue Montanelli e colombo
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Re: Statue Montanelli e colombo
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Per dire, un Cristoforo Colombo è comunque stato l' artefice della colonizzazione europea a cui ha fatto seguito una storia secolare, e può essere ancora un simbolo del complesso rapporto tra quel continente e il nostro, quindi può agevolmente non essere visto solo e unicamente come l' iniziatore di un' epoca di schiavitù: con Montanelli si riesce ad impostare un discorso analogo? L' antesignano degli attuali giornalisti-divi stigmatizzati da Muttley? La vedo dura. |
Re: Statue Montanelli e colombo
Visto che di Colombo non si vuol proprio parlare, ho trovato questo 'ritratto' di Montanelli di Marcello Veneziani...
Veramente l'ha inquadrato bene secondo me... Parla dei pregi, ma anche dei difetti che sono emersi in questa discussione... http://www.marcelloveneziani.com/rit...vo-montanelli/ |
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