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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Ma questi processi avvengono in maniera quasi interamente inconscia, per cui è facile trascurarli e dimenticarsene. Come mai Pietro Maso divenne un killer pur provenendo da una rispettata e onorata famiglia e le sue due sorelle erano, in apparenza, persone normalissime? Quando i fatti avvennero gli fecero diverse indagini psicologiche, non certe il test del dna. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Si dice che vi siano circa quattro stili genitoriali: Stile autoritario: controllo elevato, scarsa affettività Stile autorevole: controllo elevato, affettività elevata Stile permissivo: scarso controllo, affettività elevata Stile trascurante: scarso controllo, scarsa affettività. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
Esiste la casta degli psicologi politicamente corretti?
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
un po' offtopic forse:
io ad esempio osservo una foto dove si evidenzia un mio difetto e cerco di ricalcare i tratti mentalmente fino a provare ad abituarmi e a pensare che non è brutto ma diverso. Ad esempio se osservo i lineamenti "tagliati" nella zona della guancia penso al fatto che potrebbe essere la caratteristica di una popolazione particolare non conosciuta (o addirittura di una specie aliena :sisi:) e cerco di convicermi che quindi è solo un tratto poco diffuso nell'ambiente (o nel mondo) in cui vivo e non un tocco di bruttezza, e immagino che anche un'eventuale partner possa vederla in un modo coerente, dello stesso segno, di questa impressione che mi induco ad avere ma dal suo punto di vista non forzatamente, perchè poi immagino che ci possano essere caratteristiche nell'altra persona verso le quali potrei avere uno stesso atteggiamento. Che poi i belli perfetti non mostrano quella personalità estetica che può avere qualcuno che si distingue per qualche peculiarità. Il difetto è un segno di riconoscimento più forte delle simmetrie standardizzate e seguenti un canone univoco. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Comunque il mio messaggio è che vale tutto: ambiente/esperienza e genetica. Prendi Cristiano Ronaldo, fenomeno genetico o costruito? Se fosse nato in Indocina forse farebbe muay thai, se fosse nato a Cuba avrebbe forse fatto salti in estensione, però è anche vero che i suoi compagni di scuola calcio quando iniziò non sembrano essere diventati forti come lui. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Sei tu che dovresti poi spiegare perché può capitare una cosa del genere, in base alla tua teoria che sarebbe solo l'influenza della famiglia fino a 4-5 anni (o fino a 2-3 anni, qua non ho mai capito come la pensi) che determina poi tutto il resto, non io. Quote:
Secondo me non è chiara una cosa, ammesso anche che un certo comportamento dipende dai geni, non è detto che esista un tratto di codice singolo riconoscibile in ogni individuo che provoca quel tipo di comportamento. Ad esempio il sesso non è determinato in tutte le specie dallo stesso meccanismo in termini genetici, può capitare anche che tratti psicologici simili in due individui siano causati dal loro codice ma che hanno comunque un codice diverso. Secondo me in linea di principio è possibile questa cosa, perché la selezione non è che seleziona direttamente i geni seleziona il comportamento adattivo, la forma che funziona e così via. La forma di un pesce e di un delfino è simile ed è molto probabile sia determinata dai geni in entrambi i casi, ma magari i geni che producono a valle quella forma là nei due animali risultano distinti. Se due animali diversi sono ghiotti di zucchero e questa cosa dipende dai geni, ciò non implica che poi si dovrà trovare necessariamente qualcosa che è comune in termini genetici nei due animali, può darsi che il meccanismo che provoca poi a valle questa tendenza comportamentale e psicologica è diverso, anche se dipende comunque dal loro codice in entrambi i casi. Prendendo spunto da un problema relativo alla programmazione, il cosiddetto problema della fermata, si può dire in pratica che il comportamento dell'andare in loop è simile in tutti i programmi che vanno in loop ed è determinato dal codice, ma il codice che poi provoca questo tipo di comportamento può essere molto diverso in ogni programma, anche per questo poi non si riesce a tirar fuori un programma capace di analizzarli tutti e dirci quali andranno in loop (si comporteranno così) e quali no. Insomma in conclusione l'idea secondo cui un certo tratto psicologico può dipendere dai geni va distinta da quella per cui dato questo tratto psicologico esiste un tratto di codice corrispondente riconoscibile in ogni individuo, la prima idea è molto più debole della seconda. Comunque tornando al tema principale volevo fare un'altra considerazione... Supponiamo che un genitore tratti un figlio fino ad un certo momento in un modo e fa lo stesso con l'altro, secondo te non è possibile poi che i due bambini rispondano diversamente alle stesse sollecitazioni del genitore? E questo come fa a dipendere da quello che ha fatto il genitore prima? Magari cerchi di allattare due bambini al seno e uno gradisce il latte mentre all'altro fa schifo, dai il caffé ad entrambi, uno lo sputa via e l'altro no, può dipendere mai da quel che ha fatto il genitore? :nonso: Io poi quando dico che un tratto è innato, nel senso che comparirà in certi frangenti senza che sia stato appreso, ciò non implica necessariamente che debba essere permanente per tutto l'arco dell'esistenza, se un bambino nella culla si agita per la giostrina di api e il tratto è innato questo non implica mica che questa reazione sarà stabile per tutto l'arco dell'esistenza della persona. Quasi nessun adulto poi si agita per una giostrina. Quasi tutti i bambini di fronte a dei rumori molto forti si agitano molto, anche gli animali lo fanno, queste reazioni innate però non risultano stabili per tutto l'arco dell'esistenza delle persone, i forti rumori, se poi risultano riconoscibili (che so un tuono) possono provocare un sussulto nell'immediato ma poi una persona generalmente riesce a calmarsi forse usando la ragione o qualcosa del genere. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Ma qui si parla di carattere, e alla base di un carattere forte c'é soprattutto l'esposizione ad un determinato ambiente nei primi anni di vita. Se le condizioni sono quelle giuste, si sviluppa la base per un carattere forte e resiliente che andrà poi ad interagire con l'ambiente. L'ambiente potrà essere ostile o favorevole, ma gli sviluppi esistenziali che questa persona andrà a prendere non potranno prescindere da questa base. Quote:
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Quanto al fatto che esistano persone, animali o vegetali che sviluppano reazioni differenti a stimoli uguali, in quale misura possiamo calcolare quanto siano stati uguali i suddetti stimoli? Ad esempio due fratelli che hanno caratteri simili ma uno dei due è più sensibile ai rimproveri del padre...sarà stato anche perché a lui è capitato un giorno di avere a che fare col padre in uno stato di particolare aggressività e all'altro no, e questo abbia determinato nel primo l'evoluzione di tratti leggermente dissimili e così via. Insomma, si dice stimoli uguali ma siamo sicuri che fossero proprio la stessa cosa? Dovremmo prendere due persone e sottoporle ad esprimenti calibrati in maniera identica come fossero delle cavie da laboratorio per capirci di più. Questo non è mai stato fatto, quindi dire che due persone sono cresciute nello stesso ambiente è un discorso che lascia il tempo che trova...hanno subito le stesse stimolazione nella medesima, identica, esatta maniera? Non credo proprio. E se è vero che il cervello è molto più flessibile e "assorbente" nelle prime fasi di vita, ecco una possibile maniera per spiegare differenze tra persone che altrimenti sembrano inspiegabili. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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E' la storia dei microtraumi di cui parli che mi convince poco. Spiegami chiaramente un genitore cosa avrebbe fatto nella mia infanzia di sbagliato e vediamo se è vero, perché tu parli sempre in modo vago della cosa, io ad esempio non sono cresciuto in orfanotrofio, questo esempio non serve. Quote:
Perché se un genitore si gratta il capo un giorno e un altro non lo fa e si suppone sia questa poi la causa di un percorso di vita diverso non è che poi si può dire che il genitore s'è comportato male, queste cose qua sono pressappoco incontrollabili. Ora se a me il caffé piace mentre invece non piace a mio fratello, questa cosa è vera perché i nostri genitori ci hanno educato diversamente in relazione al caffè? Hanno microtraumatizzato mio fratello e gli hanno impedito di fargli apprezzare la bevanda, oppure microtraumatizzato me costringendomi a berlo con la forza? Ma poi in che modo avrebbero creato questi microtraumi, in concreto cos'avrebbero fatto? :nonso: Rimane sempre vaga questa cosa qua. A me sinceramente non convince molto 'sta cosa, risulta convincente nei casi di maltrattamento eclatanti, e là dove si è chiarito cosa avrebbe fatto (o non fatto) il genitore, ma per cose come carattere, affettività e relazioni in questi pochi casi qua, il resto rimane sempre un po' indeterminato e non controllabile dal tipo di educazione. Io sono convinto che anche se educhi allo stesso ed identico modo persone differenti, possono comunque emergere problemi in un caso che nell'altro non ci sono. Io immagino però che forse in linea di principio magari esiste il tipo di comportamento migliore da tenere in relazione ad ogni tipo di persona, cioé un'educazione calibrata che permetterebbe di raggiungere il massimo in qualche senso. Questo significherebbe che in un caso una punizione, che per un tipo di persona sarebbe traumatizzante e dannosa, funzionerebbe come supporto ad un'altra per non farla mettere nei guai, quel che dubito è che esista un metodo effettivo per tirare fuori 'sta cosa. Ma comunque non si riuscirebbe a controllare tutto. Secondo me forse è rassicurante questa idea qua che in base a poche cose che si fanno o non fanno si può determinare facilmente tutto il corso di un'esistenza, per me ci sono troppe variabili in gioco, se non si riesce a prevedere manco un temporale, figuriamoci 'sta roba qua. Che io poi non dico che se la causa principale di una preferenza o altro non è l'educazione familiare permissiva o repressiva o vattelappesca nei primi anni di vita, allora è sicuramente genetica, dico che può essere stato anche altro che ha spinto a seguire un percorso diverso le due persone. Comunque questo confronto di idee con te mi sta facendo cambiare idea su altro, è tutto il malloppo di cose che nell'insieme produce certi effetti, non è responsabile la famiglia, non l'aspetto, non la timidezza, non la genetica, non la volontà, è tutto un mix di cose che messe insieme poi produce un certo effetto e magari non si riesce ad afferrare mai chiaramente il meccanismo per cui questo effetto viene prodotto perché le variabili in gioco sono tante e non si sa nemmeno bene che effetti può produrre il cambiamento di alcune o anche il lasciarle così, perché anche se non si fa attivamente nulla le cose cambiano comunque, se non faccio nulla attivamente scende comunque la notte e domani farà giorno e cambiano le stagioni, 'sta roba non la si controlla, anche se Maometto non va alla montagna può essere comunque che la montagna va a Maometto. :pensando: Ci si muove brancolando nel buio, sperando poi di imbroccare la strada giusta. Perché magari si riesce anche a collegare statisticamente le cose, ma poi non è detto che non esista un qualche sistema o magari anche un evento casuale in ogni caso capace di invertire certe tendenze. Il problema è che non lo si conosce in ogni caso e non si è mai sicuri se esiste o no. Torniamo anche all'esempio delle due persone maltrattate, ora magari statisticamente si può dire che c'è una correlazione tra maltrattamento e sviluppo di questi problemi, ma si è sicuri che non c'è alcun sistema o evento che può invertire queste tendenze? No, questa cosa qua resta sempre aperta. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
Messi:talento puro
Ronaldo:sacrificio e lavoro |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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tu mi dirai che ti serve per sopravvivere, ma tanto a sopravvivere in qualche modo si fa.. ma poi che te frega, fra un po' sei vecchio e prendi la pensione.. vedi ognuno poi ha la sua scala di valori.. uno con lavoro stabile potrebbe pure dire "si vabbé ciò lo stipendiuccio ma che campo a fare se sono un coglione, tutti mi prendono per il culo, faccio schifo al cazzo, e il mio cervello funziona sempre male e mi rema contro ogni minuto dell'esistenza.." |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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E' un po' quando si dice che Del Vecchio il patron di Luxottica, che oggi si vuole 'mangiare' Mediobanca è partito da semplice operaio in una fabbrica di occhiali nel bellunese. Certamente il sacrificio è la molla per raggiungere ogni traguardo, ma non è che basti quello eh? Se non hai le qualità puoi pure lavorare 15 ore il gg e ti rompi solo il sedere e basta |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Mica poi si possono spiegare 'ste cose con l'educazione familiare o la genetica, c'è anche la sfiga pura. Il caso in un attimo distrugge un certo tipo di carriera. Se sono arrivato a questa età mentre altri hanno già tirato le cuoia (e ce ne sono diversi, adesso che ci penso), non è certo per chissà quale merito. Io a questo punto devo ammettere la mia ignoranza, in concreto io non lo so perché sono come sono. Perché mi piace il caffé? Perché non sono omosessuale? Perché non fumo e non lo gradisco? Perché parlo poco e mi scoccia conversare quando non trovo cose interessanti di cui parlare? Perché in certe cose sono insicuro? Perché sono tendenzialmente pessimista? ... Mi hanno educato i genitori a essere così? I miei geni mi hanno "costruito" così? Sono stato io a scegliere di essere così? E' stata la società circostante e le esperienze a formarmi o impormi o suggerirmi di essere così? ... Sono tutte risposte incomplete, e forse questi racconti con cui spieghiamo perché siamo come siamo e che usiamo sono scorretti perché parziali, perché il quadro completo non lo vediamo praticamente mai. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Tanti hanno dovuto abbandonare, ma ce ne sono vagonate in attività che non è che non arrivino ai massimi risultati solo perché non si impegnano abbastanza. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Mi pare di aver finito i "ringrazia" :/ |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Oltre ovviamente a quello che si legge in giro, specie sul web… |
L'aspetto estetico ovviamente non conta niente, chi pensa il contrario è molto superficiale e limitato.
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
Beati voi che sapete tutto e che potete giudicarmi senza neanche conoscermi di persona e senza conoscere il mio vissuto personale e comunque superficiale e limitato non lo sono, vi lascio alle vostre certezze e ai vostri giudizi sprezzanti sul prossimo, spero che non veniate mai trattati come lo sono stato io nella vita, anzi, se vi accadesse forse imparereste qualcosa.
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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io è vero nn posso parlare da bullato perchè nn m hanno mai bullato per qualche motivo , a volte però difendevo qualche tizio che non riusciva da solo .... il fatto è che dal mio punto di vista che probabilmente non viene capito perchè si hanno caratteri diversi e vissuti diversi , io alle angherie non sarei stato sicuramente buono li a subirle , come nn stavo buono manco quando le vedevo sugli altri ..... è successo una volta e ho tirato un banco a uno , ma se succedeva ancora nn so cosa avrei fatto .... passavo a dargli fuoco al motorino , di sicuro fermo nn ce sto , ma manco ci riuscirei sinceramente . ma è sempre un fatto di carattere , l estetica nn centra veramente na mazza ... uno bello o brutto puo dare fuoco a motorini XD |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Ritengo che l’aspetto influenzi molto il giudizio altrui , una persona molto attraente che fa o dice la stessa cosa di una persona brutta e/o poco attraente viene giudicata e/o vista diversamente
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