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XL 18-06-2020 16:52

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2464583)
Questo paragone non c'entra nulla. Anch'io posso paragonare un cane che mangia crocchette a una persona che si siede sul divano.

E' chiaro che le motivazioni che ho dato non spiegano la totalità delle azioni violente nel mondo.



Esistono più motivazioni per un atto violento, in base al contesto e a chi le compie. Puoi negare quanto vuoi che le motivazioni che ho dato io non esistano.

Sì ma se mi dici che il motivo per cui un maschio o i maschi violentano le femmine è l'ideologia maschilista "io sono superiore a te in tutto", ci credo poco, cosa c'entra? :nonso:
Che il sesso dai maschi venga percepito da molti maschi come un bene, diciamo così, abbastanza prezioso, tanto da spingerli a pagare per averlo, pratica che esiste anche in natura in altre specie, non dipende mica dal fatto che qualcuno gli ha ripetuto fino allo sfinimento di essere superiori alla femmina.

Sintra 18-06-2020 17:19

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464629)
Ho associato "preistorico" al termine per intendere che non è che esistesse il maschilismo o il patriarcato in epoche remote e preculturali come supporrebbe un discorso come il tuo.
Va be' se non hai piú argomenti o voglia di continuare e quello che sai fare è ribattere cosí, ciao, va benissimo per me.
Cose del genere non mi toccano minimamente, io mantengo la calma.

Non ho mai detto che il patriarcato è esistito nella preistoria.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464726)
Sì ma se mi dici che il motivo per cui un maschio o i maschi violentano le femmine è l'ideologia maschilista "io sono superiore a te in tutto", ci credo poco, cosa c'entra? :nonso:

Allora dimmelo tu perché un uomo stupra una donna.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464726)
Che il sesso dai maschi venga percepito da molti maschi come un bene, diciamo così, abbastanza prezioso, tanto da spingerli a pagare per averlo, pratica che esiste anche in natura in altre specie, non dipende mica dal fatto che qualcuno gli ha ripetuto fino allo sfinimento di essere superiori alla femmina.

Cosa c'entra il sesso a pagamento quando parlavamo di stupro? Torniamo alle crocchette e il divano.

XL 18-06-2020 17:29

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2464747)
Cosa c'entra il sesso a pagamento quando parlavamo di stupro? Torniamo alle crocchette e il divano.

C'entra. Se devi derubare qualcuno prendi qualcosa che secondo te ha valore o cose di poco conto? :interrogativo:
Poi ho scritto che esiste anche lo stupro omosessuale, se il motivo per cui un maschio stupra qualcuno è perché è convinto d'essere superiore al genere sessuale stuprato, dato che sono entrambi maschi, questo tipo di stupro non dovrebbe esistere proprio, com'è che esiste? :interrogativo:
Ce ne saranno proporzionalmente di meno perché gli omosessuali sono di meno e anche per altri ovvi motivi.
Perché dovremmo anteporre la motivazione di superiorità di genere e odio per il femminile per spiegare lo stupro quando ce ne possono essere miriadi (più sensate) che spiegano queste dinamiche di predazione sessuale?
Perché fa comodo a te per la tua tesi e sostenere che se esistono tanti stupri nella nostra società è perché c'è un'ideologia maschilista imperante? Io direi anche no, che le due cose potrebbero benissimo essere scollegate.

Sintra 18-06-2020 18:15

Re: Marco Crepaldi !
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464572)
la mia idea è che la cultura non riesce a costruire facilmente certe preferenze diffuse, influisce sull'organizzazione e i prodotti culturali che usiamo, ma ben poco sulle tendenze, nel senso che non riesce a crearle di sana pianta dal nulla.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464572)
che le femmine sarebbero state da sempre succubi delle scelte maschili senza alcuna possibilitá di esprimere preferenze sessuali non riesce a convincermi.

Non ho mai detto neanche queste cose.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464572)
La violenza e l estorsione di un qualsiasi bene o prestazione per me implica che l'estorsore è interessato e dá valore al bene o la prestazione e che ha a disposizione mezzi fisici o di altro tipo per fare una cosa del genere, vogliamo aggiungerci una componente sadica, possiamo aggiungerla, ma solo poi in fondo aggiungerei che c è la convinzionev radicata che il primo sia superiore in tutto rispetto all altro o che questa convinzione quella che motiverebbe il crimine.

Questa parte non l'avevo letta perché hai modificato il commento.
Io non lo metterei affatto in fondo. E poi non si tratta tanto del fatto che lo stupratore ritiene se stesso superiore e la vittima una nullità, quanto di far credere ciò alla vittima.

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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464572)
Spiegare la presenza di certi atteggiamenti come l espressione di una convinzione radicata di questo tipo io non lo trovo corretto, è come supporre che siccome i maschi magari preferiscono la posizione a pecora o quella che so del missionario sessualmente, questo implica che pensano che la femmina sia un essere inferiore, si argomenterebbe "è chiaro questo, preferiscono metterla sotto", anche questa preferenza diffusa la si attribuirebbe poi al maschilismo, ma com è che poi in natura un mucchio di animali si accoppiano in maniera analoga?

Questo tipo di estrapolazioni di significato e convinzioni varie in relazione ad atti locali del genere io personalmente lo trovo scorretto, ma è un'altra cosa che viene usata, ho sentito alcune donne usare anche esempi del genere per dimostrare quanto i maschi siano maschilisti.

Ovviamente uno non è maschilista solo perché gli piacciono quelle posizioni.

Sintra 18-06-2020 18:23

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464752)
Poi ho scritto che esiste anche lo stupro omosessuale, se il motivo per cui un maschio stupra qualcuno è perché è convinto d'essere superiore al genere sessuale stuprato, dato che sono entrambi maschi, questo tipo di stupro non dovrebbe esistere proprio, com'è che esiste? :interrogativo:

A questo avevo già risposto.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464752)
Perché dovremmo anteporre la motivazione di superiorità di genere e odio per il femminile per spiegare lo stupro quando ce ne possono essere miriadi (più sensate) che spiegano queste dinamiche di predazione sessuale?

I motivi che ho citato io esistono e giocano un ruolo rilevante.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464752)
Perché fa comodo a te per la tua tesi e sostenere che se esistono tanti stupri nella nostra società è perché c'è un'ideologia maschilista imperante? Io direi anche no, che le due cose potrebbero benissimo essere scollegate.

Non ho mai detto neanche questo. Ho detto invece (forse nell'altro topic) che non è vero che il maschilismo oggi non esiste, o che sia presente solo in un'esigua minoranza.

XL 18-06-2020 19:34

Re: Marco Crepaldi !
 
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Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2464787)
Non ho mai detto neanche questo. Ho detto invece (forse nell'altro topic) che non è vero che il maschilismo oggi non esiste, o che sia presente solo in un'esigua minoranza.

Ma stai dicendo che è abbastanza presente praticamente da produrre tutti i casi di stupro!? Questa cosa qua per me non è credibile.

Io poi ti ho chiesto che esperienze hai tu per dire che c'è tutto questo maschilismo. Chi ti ha detto mai di essere inferiore al maschio in quanto femmina, dove sei stata discriminata? Hai fatto un concorso e sei stata esclusa perché femmina?
Quanti sono i maschi che avevano potere e ti hanno messo ingiustamente i bastoni tra le ruote discriminandoti in quanto appartenente all'altro sesso?
Cos'hanno fatto in concreto?

Se mi parli di aggressioni e cose del genere, per me è irrilevante questa cosa qua, perché aggrediscono un po' tutti, non è che è rivolta all'altro genere l'aggressività generale e diffusa dei maschi, è ovvio che poi si conteranno più aggressioni di questo tipo di maschi nei confronti delle femmine, ma il maschilismo qua non c'entra nulla. Si potranno magari contare ancora più vittime tra i bambini ad esempio. Esiste anche lo stupro dove le vittime sono bambini di ambo i sessi.
Insomma lo stesso discorso vale per lo stupro, chi potrebbe mai stuprare un maschio eterosessuale, una pecora? :nonso:

Posso esser d'accordo con te che questo rappresenta comunque un problema da contenere ma non c'entra nulla poi con l'idea che ci sia una sorta di razzismo verso l'altro sesso abbastanza diffuso che produce questi effetti, si ha a che fare con situazioni di disagio sociale specifiche e variegate, maltrattamenti, ambienti violenti, costituzione particolarmente aggressiva ed impulsiva, impunità o pene non abbastanza severe che poi producono effetti del genere. Ci sta pure che alcuni casi dipenderanno ancora dalle frange estremiste di maschilisti educati in tal senso in situazioni sociali di contorno più o meno normali, ma secondo me non sono così rilevanti.

Sintra 18-06-2020 20:06

Re: Marco Crepaldi !
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464834)
Ma stai dicendo che è abbastanza presente praticamente da produrre tutti i casi di stupro!? Questa cosa qua per me non è credibile.

No.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464834)
Chi ti ha detto mai di essere inferiore al maschio in quanto femmina?

A me nessuno.

XL 18-06-2020 20:18

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2464841)
No.

Va bene, non mi sono espresso correttamente. Per te gli stupri causati dall'ideologia maschilista diffusa nella nostra società ai danni dell'altro sesso, in percentuale quanti sarebbero?
Tu hai fatto questo esempio dello stupro per dimostrarmi che il maschilismo è molto presente, non l'ho messo in mezzo io.

Io quando dico che l'aggressione maschile è equa non dico fesserie, ammazzano tutti, anzi poi ammazzano anche di più i maschi, perciò quando si mette in evidenza che si ha a che fare con un femminicidio perché c'è un maschio che uccide una femmina per mostrare che l'omicidio è di natura maschilista si ignora che poi ci sono più della metà di morti ammazzati che sono comunque maschi, persone del loro stesso sesso, come si spiega? Odiano tanto le donne e ammazzano di più i maschi?
Se fossero rilevanti questi dati bisognerebbe concludere che odiano il loro genere e non l'altro.

Angus 18-06-2020 20:33

Re: Marco Crepaldi !
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464834)

Si potranno magari contare ancora più vittime tra i bambini ad esempio.

L'assenza di un movimento per la difesa dei bambini in effetti colpisce. Sono il grande assente nelle battaglie dei giustizieri. Donne, animali, minoranze, categorie deboli o discriminate negativamente di ogni tipo, ma non i bambini, che sono invece (insieme agli animali) le vittime più indifese.

XL 18-06-2020 20:37

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2464861)
L'assenza di un movimento per la difesa dei bambini in effetti colpisce. Sono il grande assente nelle battaglie dei giustizieri. Donne, animali, minoranze, categorie deboli o discriminate negativamente di ogni tipo, ma non i bambini, che sono invece (insieme agli animali) le vittime più indifese.

Ma quello che voglio dire è che se i bambini risultano facili vittime di vari tipi di predazione criminale, stupri, vendita di organi, rapimenti per adozioni e così via, la cosa non è che dipende da un'ideologia razzista adultocentrica (del tipo "io odio i bambini"), qua i problemi sono di natura criminale che hanno genesi diverse. Ci potrebbe essere tranquillamente il pedofilo che i suoi figli li tratta bene e con amore, se fosse ideologicamente orientato contro i bambini una cosa del genere non potrebbe accadere.

Angus 18-06-2020 20:50

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464865)
Ma quello che voglio dire è che se i bambini risultano facili vittime di vari tipi di predazione criminale, stupri, vendita di organi, rapimenti per adozioni e così via, la cosa non è che dipende da un'ideologia razzista adultocentrica (del tipo "io odio i bambini"), qua i problemi sono di natura criminale che hanno genesi diverse. Ci potrebbe essere tranquillamente il pedofilo che i suoi figli li tratta bene e con amore, se fosse ideologicamente orientato contro i bambini una cosa del genere non potrebbe accadere.

Non so, non credo che le cose siano così bianche o nere.
L'ideologia non ha un potere deterministico, ovviamente. A una causalità netta non credo neanch'io. Non credo però neanche che sia il caso di dire che sia ininfluente.

Alle persone che sono aggressive e violente per loro motivi, le ideologie offrono un buon alibi per dare sfogo alle proprie pulsioni.

Altri tipi di persone, poi, possono avere difficoltà a differenziarsi, a prendere le distanze dalle idee più diffuse, e dunque non essere psicologicamente in grado di non dare credito a idee maschiliste, dove queste sono maggioritarie.

Nel caso dei bambini, poi, l'ideologia non è esplicita, ma pur sempre presente sotto traccia, poiché emerge dal modo in cui vengono trattati.

Anche per gli animali, non c'è mai stato un ideologo che ha scritto un trattato in cui spiega perché è giusto e opportuno trattarli come cose. Un'ideologia però c'è stata e c'è senza ombra di dubbio. La prassi di una società viene sempre tradotta in norme e visioni del mondo, più o meno implicite.

Angus 18-06-2020 20:57

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2464868)
La prassi di una società viene sempre tradotta in norme e visioni del mondo, più o meno implicite.

Direi anzi che le ideologie vengono messe a fuoco quando viene avviato un discorso critico, o proprio un movimento di contestazione. Quando questo non avviene, esse ciò nonostante esistono, e mantengono la propria influenza in modo invisibile. E' come nella parabola dei pesci giovani di David Foster Wallace, che non si accorgono di vivere sott'acqua, perché nessuno gliel'ha fatto mai notare.

Hor 18-06-2020 21:04

Re: Marco Crepaldi !
 
1 allegato(i)
Un contributo concreto alla discussione, ovvero un po' di dati secchi.
La percentuale di chi, in molti paesi del Mondo, afferma che la parità di genere è "molto importante".
In tutti i paesi occidentale si hanno cifre molto alte, in Italia si supera l'80%, in paesi come Canada, USA e Australia si va oltre il 90%.
A voi i commenti...

Angus 18-06-2020 21:08

Re: Marco Crepaldi !
 
Tu XL, ho l'impressione, prima riduci quello che leggi a logiche meccaniciste e impersonali, poi lo squalifichi perché le cose sono più complesse. Ma butti via il bambino con l'acqua sporca.

XL 18-06-2020 23:09

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2464868)
Non so, non credo che le cose siano così bianche o nere.
L'ideologia non ha un potere deterministico, ovviamente. A una causalità netta non credo neanch'io. Non credo però neanche che sia il caso di dire che sia ininfluente.

Alle persone che sono aggressive e violente per loro motivi, le ideologie offrono un buon alibi per dare sfogo alle proprie pulsioni.

Altri tipi di persone, poi, possono avere difficoltà a differenziarsi, a prendere le distanze dalle idee più diffuse, e dunque non essere psicologicamente in grado di non dare credito a idee maschiliste, dove queste sono maggioritarie.

Nel caso dei bambini, poi, l'ideologia non è esplicita, ma pur sempre presente sotto traccia, poiché emerge dal modo in cui vengono trattati.

Anche per gli animali, non c'è mai stato un ideologo che ha scritto un trattato in cui spiega perché è giusto e opportuno trattarli come cose. Un'ideologia però c'è stata e c'è senza ombra di dubbio. La prassi di una società viene sempre tradotta in norme e visioni del mondo, più o meno implicite.

Io penso che la maggior parte delle aggressioni possano essere motivate anche da conflitti individuali, interessi locali e non da una sorta di odio verso tutta una classe di individui, non penso sia corretto questo ragionamento "un uomo uccide una donna -> ah vedi un altro esempio che dimostra che in larga misura gli uomini sono maschilisti e odiano le donne e il femminile".

Un fenomeno come lo sterminio degli ebrei va bene spiegarlo così, dove ci sono validi motivi per credere che rappresenti un'espressione di razzismo dato che è stata più volte ribadita la cosa, ma non una serie di delitti slegati tra loro in cui le vittime sono di sesso femminile e dove gli aggressori sono maschi.
I maschi assassini facevano parte per caso di una sorta di organizzazione nazista con tanto di fascia con logo al braccio e libro di riferimento? No.
La persona specifica che ha ammazzato la donna ha espresso idee del genere in modo continuato ed insistente? No, o meglio, non si sa, non si indaga, basta solo osservare che sia maschio e si arriva a questa conclusione.
E allora da cosa si deduce che il delitto era di natura razzista? :nonso:

Quando parlo di ideologia nel caso specifico mi sto riferendo all'odio di certi individui appartenenti ad una classe per tutta un'altra classe di individui che giudicano in modo generalizzato la seconda classe inferiore rispetto alla prima. Si avrebbe a che fare con un fenomeno simile, anzi direi indistinguibile dal razzismo.

Ma posso fare altri mille esempi dove ci sono fasce deboli (che dispongono di meno sistemi di difesa in relazione alle aggressioni) che vengono colpite di più dove non c'entra nulla il razzismo o l'odio di classe, se un lupo aggredisce la pecora più anziana o l'agnello, non è che sceglie elementi di queste classi perché li odia, né perché crede che in generale è meglio lui (la pecora c'ha un bel maglione che magari è migliore del suo pelo), ma perché vuole mangiar qualcosa e in quel contesto questi sono più facili da attaccare.

Angus 18-06-2020 23:33

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464933)
Io penso che la maggior parte delle aggressioni possano essere motivate anche da conflitti individuali, interessi locali e non da una sorta di odio verso tutta una classe di individui, non penso sia corretto questo ragionamento "un uomo uccide una donna -> ah vedi un altro esempio che dimostra che il larga misura gli uomini sono maschilisti e odiano le donne e il femminile".

Un fenomeno come lo sterminio degli ebrei va bene spiegarlo così, dove ci sono validi motivi per credere che ci sia un'espressione di razzismo, ma non una serie di delitti slegati tra loro in cui le vittime sono di sesso femminile.
Quando parlo di ideologia nel caso specifico mi sto riferendo all'odio di certi individui appartenenti ad una classe per tutta un'altra classe di individui che giudicano in modo generalizzato la seconda classe inferiore rispetto alla prima. Si avrebbe a che fare con un fenomeno simile, anzi direi indistinguibile dal razzismo.

Vale quanto ho già scritto nei messaggi precedenti. Aggiungo che nel modo che hai descritto io non spiegherei neanche l'antisemitismo, come qualsiasi altra cosa. L'odio di cui parli tu può valere per una minoranza di persone "abbattute", le cui facoltà sono così inibite da portare a un tale funzionamento meccanico. Quando si parla di ideologia non si intende questo, ma qualcosa di molto più complesso e sfumato.

Quando si è un po' più mentalmente liberi del proletario dell'Alabama cresciuto a cinghiate dal padre, si riesce a non mortificarsi fino al punto di "credere" davvero a un'ideologia scema come il razzismo. Questo non impedisce affatto di iscriversi al Ku Klux Klan, e l'ideologia (che vive in una comunità più che nei singoli individui) permette di giustificare (e giustificarsi) certe azioni, o costituisce, all'interno di un gruppo coeso attorno ad essa, un ostacolo costoso da superare. Non vedo proprio come sia possibile negare il suo peso.

Masterplan92 19-06-2020 00:06

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 2463044)
Un bel giorno le donne si son messe intorno ad un tavolo. La maggioranza ha votato il macho aggressivo ed ha deciso che i timidi non avrebbero dovuto scopare in saecola saecolorum. Poi si è accorta che il macho aggressivo a volte le picchia, le vuole subordinare in vari modi, ma pazienza, è così eccitante. Anzi le donne ricordiamo che amano proprio questo, essere sottomesse. Poi anni dopo ci han ripensato ed han preteso di avere dei diritti, senza però rinunciare ai loro privilegi e senza cmq volerla smollare al maschio timido che è diventato sempre più rancoroso sfociando nelle derive incels. Più o meno è andata così e chi non lo vede è blupillato.
https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7051

Tu ci scherzi ma c è molto di vero in questo...anche se triste

XL 19-06-2020 01:02

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2464949)
Vale quanto ho già scritto nei messaggi precedenti. Aggiungo che nel modo che hai descritto io non spiegherei neanche l'antisemitismo, come qualsiasi altra cosa. L'odio di cui parli tu può valere per una minoranza di persone "abbattute", le cui facoltà sono così inibite da portare a un tale funzionamento meccanico. Quando si parla di ideologia non si intende questo, ma qualcosa di molto più complesso e sfumato.

Quando si è un po' più mentalmente liberi del proletario dell'Alabama cresciuto a cinghiate dal padre, si riesce a non mortificarsi fino al punto di "credere" davvero a un'ideologia scema come il razzismo. Questo non impedisce affatto di iscriversi al Ku Klux Klan, e l'ideologia (che vive in una comunità più che nei singoli individui) permette di giustificare (e giustificarsi) certe azioni, o costituisce, all'interno di un gruppo coeso attorno ad essa, un ostacolo costoso da superare. Non vedo proprio come sia possibile negare il suo peso.

Non sono d'accordo con te Angus, il razzismo non è un fenomeno che riguarda solo il proletario, a quell'ideologia scema hanno aderito anche persone ben diverse dal tipo preso a cinghiate che è poco libero mentalmente.
Ma anche l'odio di cui parlavo (relativo al razzismo presente nel nazismo) non era esercitato mica solo da una minoranza di persone abbattute, può essere rassicurante pensarlo, ma non erano tutte persone abbattute, era stratificato in diverse fasce socio-economiche, c'erano medici e persone di una certa cultura che ritenevano davvero l'altro, l'ebreo, razza inferiore.
Quindi non associerei l'odio o il disprezzo per certi gruppi ad un funzionamento meccanico di persone abbattute, sono sentimenti e credenze come altri, cosa c'entra il funzionamento meccanico? Si ha a che fare con una persona che crede a certe cose e condivide certi valori con altri.
Per questo 'sti fenomeni sono ben diversi dalla criminalità per me (criminalità in senso generale, con atti di stupro, furti, truffe, rapine e così via).

Il mio discorso relativo al maschilismo è questo, qualcuno l'ho trovato anche io, di maschilista, ma sono pochi in base a quel che ho osservato per poter giustificare questa asimmetria (di trattamento?) in relazione a maschi e femmine, per me bisogna trovare altri "colpevoli".

Con maschilismo qua mi riferisco proprio al significato del termine "maschi (o femmine) che credono che le femmine siano inferiori e si comportano di conseguenza", termine e concetto associato li hanno creati le femministe, alcune poi associano a questa cosa anche una componente di disprezzo e odio.

Io mica ho capito se sei d'accordo o no con questa cosa che sto comunicando.

Poi tutto il discorso relativo ai ruoli di genere che vengono sempre associati al maschilismo è un'altra cosa che non condivido, si afferma che il maschilismo esiste usando argomenti relativi al fatto che il lavoro domestico gli uomini non lo svolgono e cose del genere, ma che ci siano cose del genere non è detto che dipende da una forma di razzismo, poi esistono ruoli da ricoprire anche in senso opposto, ci si aspetta che un maschio abbia patente e sappia guidare e così via, quindi sono argomenti inconsistenti per dimostrare che siamo ancora in una società maschilista.

Angus 19-06-2020 13:36

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464995)
Con maschilismo qua mi riferisco proprio al significato del termine "maschi (o femmine) che credono che le femmine siano inferiori e si comportano di conseguenza", termine e concetto associato li hanno creati le femministe, alcune poi associano a questa cosa anche una componente di disprezzo e odio.

Io mica ho capito se sei d'accordo o no con questa cosa che sto comunicando.

Non tanto, perché mi sembra una definizione estremamente riduttiva, come ho provato a spiegarti.

muttley 19-06-2020 15:40

Re: Marco Crepaldi !
 
Che dite di questo video? Troppo di parte?


Moonwatcher 19-06-2020 16:27

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Masterplan92 (Messaggio 2464972)
Tu ci scherzi ma c è molto di vero in questo...anche se triste

https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7474

Sintra 19-06-2020 19:12

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2465142)
Non tanto, perché mi sembra una definizione estremamente riduttiva, come ho provato a spiegarti.

Penso sia riduttiva se per maschilismo si intende solo "persona maschilista", quando invece uno/a può non credere all'inferiorità della donna ma usare comunque espressioni maschiliste.

Angus 19-06-2020 19:45

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2465280)
Penso sia riduttiva se per maschilismo si intende solo "persona maschilista", quando invece uno/a può non credere all'inferiorità della donna ma usare comunque espressioni maschiliste.

Esatto, trovo riduttivo intendere il maschilismo come una causalità troppo diretta e semplice tra credenze e comportamenti. "Tizia non ha avuto la promozione perché il capo è convinto che le donne siano inferiori", senza altre specificazioni, raramente coglie la realtà, ed è per questo che è un argomento facilmente criticabile.

"Il capo è carico di rabbia e la scarica arbitrariamente su Tizia, trovando psicologicamente utile schermarsi dietro un'ideologia maschilista" parla comunque di maschilismo, ma in modo diverso e più profondo.

XL 19-06-2020 20:03

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2465306)
"Il capo è carico di rabbia e la scarica arbitrariamente su Tizia, trovando psicologicamente utile schermarsi dietro un'ideologia maschilista" parla comunque di maschilismo, ma in modo diverso e più profondo.

Io questo lo chiamerei mobbing, non maschilismo. Per questo non siamo d'accordo a monte. Che il mobbing possa poi colpire di piú certe categorie potrebbe essere vero, ma tutti poi possono accedere agli stessi sistemi legali per difendersi. Che sia causato dal maschilismo non si sa, e se sto tizio diventa predatorio di fronte a persone piú piccole? Il sesso della vittima centrerebbe, ma indirettamente. Secondo me se si fa cosí si può interpretare come razzistico qualsiasi atto.

Ora parlo di una piccola vicenda familiare che mi è rimasta impressa. A casa ci fu un guasto idraulico, non ricordo piú di preciso cos era capitato fatto sta che mia madre inizia a lamentarsi con mio padre che non sa occuparsi di queste faccende, mio padre cosí decide di provare a riparare il guasto da solo, dopo qualche minuto che mio padre armeggia con certi arnesi sento un fragoroso rumore d acqua tipo cascate del Niagara :mrgreen:.

Questi sono pregiudizi legati al sesso, ma li usiamo tutti per orientarci. Se il capo pensa che una donna sa incassare meglio o non reagisce userà questa come sfogatoio, associa caratteristiche psicologiche al genere ma non direi comunque che è maschilista. Ma qua comunque ci troviamo di fronte ad un atto illegale e in linea di principio punibile.

In altri ambiti i comportamenti potrebbero essere anche consentiti, ma come potremmo mai liberarcene di queste cose? Secondo me catalogarle tutte come razziste io non lo trovo corretto, deve essere una cosa molto piú pervasiva.

Anche a me da basso le donne mi trattano diversamente, ora che dovrei fare? Qua di categorie trattate diversamente ce ne sono miriadi, ma di qui a dire che la persona che le tratta diversamente sia razzista ce ne vuole.

Io parlerei di svantaggio sociale e iniquità, ma la nostra societá è strutturalmente iniqua, c è chi parte ricco, chi povero, chi bello, chi brutto, chi intelligente, chi stupido, se è l iniquità che si vuol correggere per me il problema non è il maschilismo o il razzismo o roba del genere.

Non ci si concentri su qualche classe si osservi che certi individui scopano si riproducono e altri non lo fanno, sul fatto che certi individui vivono a lungo, altri muoiono, e non su classi dicotomiche di comodo che dividono gli individui in certi modi.

Angus 19-06-2020 20:18

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2465320)
Io questo lo chiamerei mobbing non maschilismo. Per questo non siamo d accordo a monte.

Essì, è ovvio che è una questione di definizioni e modi di usare le parole.

XL 19-06-2020 22:19

Re: Marco Crepaldi !
 
Io per questo non sono d' accordo con alcuna di queste divisioni che tenderá a rappresentare la societá come permeata da un ideologia razzista, per me per arrivare ad accusare la societá di una cosa del genere ci vogliono presupposti piú forti. Che l'individuo x sia trattato diversamente dall' individuo y nell ambito della libertà di movimento sociale degli altri è una cosa ineliminabile e che creerá sempre gerarchie, a meno che non diventiamo tutti molto simili.
L odio e un pregiudizio pervasivo della superiorità di classe è una cosa, la libera espressione di preferenze e anche pregiudizi (nell ambito della libertá di movimento) un'altra per me, non si possono mettere sullo stesso piano.
Siccome si parte dall osservazione del secondo per poi scivolare sul primo, critico prima di tutto questo atteggiamento qua.
Se poi delle persone aggrediscono le donne in svariati modi perchè convinte che siano predabili perché non si difendono, ci sono due casi, se il pregiudizio non è vero questi comportamenti qua dovrebbero sparire dopo un pò, se è vero, cioè generalmente sono davvero piú facilmente predabili in vari sensi si ha a che fare con una categoria svantaggiata, ma che è svantaggiata accanto a tutte le altre facilmente predabili, e il discorso sessista o femminista dovrebbe proprio dissolversi comunque.

Angus 19-06-2020 22:30

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2465414)
Io per questo non sono d' accordo con alcuna di queste divisioni che tenderá a rappresentare la societá come permeata da un ideologia razzista, per me per arrivare ad accusare la societá di una cosa del genere ci vogliono presupposti piú forti. Che l'individuo x sia trattato diversamente dall' individuo y nell ambito della libertà di movimento sociale degli altri è una cosa ineliminabile e che creerá sempre gerarchie, a meno che non diventiamo tutti molto simili.
L odio e un pregiudizio pervasivo della superiorità di classe è una cosa, la libera espressione di preferenze e anche pregiudizi (nell ambito della libertá di movimento) un'altra per me, non si possono mettere sullo stesso piano.
Siccome si parte dall osservazione del secondo per poi scivolare sul primo, critico prima di tutto questo atteggiamento qua.
Se poi delle persone aggrediscono le donne in svariati modi perchè convinte che siano predabili perché non si difendono, ci sono due casi, se il pregiudizio non è vero questi comportamenti qua dovrebbero sparire dopo un pò, se è vero, cioè generalmente sono davvero piú facilmente predabili in vari sensi si ha a che fare con una categoria svantaggiata, ma che è svantaggiata accanto a tutte le altre facilmente predabili, e il discorso sessista o femminista dovrebbe proprio dissolversi comunque.

Ma la critica delle ideologie non pretende di spiegare in modo esaustivo la violenza sociale, il punto è questo. Tu stai fraintendendo e sbagliando bersaglio, secondo me.

Vuole solo mettere in luce il modo in cui l'adozione di determinati principi asseconda, in alcuni casi giustifica, in altri induce a rivolgere comportamenti violenti nei confronti di determinate categorie invece che altre.

Demistificarle non porta alla scomparsa della violenza, ma a rivelarla per quello che è. Combatterle, quantomeno a dare un po' di respiro alle vittime designate.

Il livello del discorso femminista secondo me non è un granché (e anzi spesso aggiunge confusione). Questo però non squalifica in alcun modo il femminismo in sé, che non coincide con il modo in cui viene vissuto e divulgato.

E tra l'altro non mi sembra il caso di mettersi a fare l'analisi logica di tutto. A un certo punto, si può esprimere simpatia per le vittime e basta, senza fissarsi sulle parole.

Da'at 20-06-2020 02:18

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2465418)
Il livello del discorso femminista secondo me non è un granché (e anzi spesso aggiunge confusione). Questo però non squalifica in alcun modo il femminismo in sé, che non coincide con il modo in cui viene vissuto e divulgato.

Sicuro sicuro?

Angus 20-06-2020 03:18

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2465481)
Sicuro sicuro?

Per me sì, dai, anche solo pensando alle origini del movimento. Le terf non squalificano il femminismo proprio come il sionismo radicale non lo fa con l'antirazzismo.

Da'at 20-06-2020 10:26

Re: Marco Crepaldi !
 
Quindi sono solo mele marce, l'ideologia in sé non è strutturata in modo da promuovere (anche solo implicitamente) la radicalizzazione e scoraggiare (anche implicitamente) le posizioni moderate che fungono da anticorpi contro gli estremismi.

Questo?

Perché a me, mano a mano che scopro il tema, mi sembra sempre più il contrario (ma è un fenomeno che riscontro con praticamente tutti gli -ismi), e anzi rileggendo le esperienze passate sotto questa chiave di lettura mi accorgo che sono sempre esistite due forme del movimento: una per profani più all'acqua di rose e meno conflittuale, e una per gli iniziati che tende a radicalizzare e partizionare in noi/loro.


Premesso che non ho letto più nulla del dialogo tra te e XL (per il quale mi complimento per l'esercizio della notevole pazienza), volevo solo fare un inciso sulla frase quotata perché quando i frutti sono scadenti mi viene istintivo provare a dare un'occhiata all'albero.

Sintra 21-06-2020 17:58

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2464995)
si afferma che il maschilismo esiste usando argomenti relativi al fatto che il lavoro domestico gli uomini non lo svolgono e cose del genere, ma che ci siano cose del genere non è detto che dipende da una forma di razzismo

Fino a non molti decenni fa era sicuramente una forma di maschilismo. Si relegava la donna all'ambito domestico perché il suo intelletto era considerato inferiore e quindi non adatto a occuparsi di altri ambiti.

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2465523)
Quindi sono solo mele marce, l'ideologia in sé non è strutturata in modo da promuovere (anche solo implicitamente) la radicalizzazione e scoraggiare (anche implicitamente) le posizioni moderate che fungono da anticorpi contro gli estremismi.

Questo?

Perché a me, mano a mano che scopro il tema, mi sembra sempre più il contrario (ma è un fenomeno che riscontro con praticamente tutti gli -ismi), e anzi rileggendo le esperienze passate sotto questa chiave di lettura mi accorgo che sono sempre esistite due forme del movimento: una per profani più all'acqua di rose e meno conflittuale, e una per gli iniziati che tende a radicalizzare e partizionare in noi/loro.


Premesso che non ho letto più nulla del dialogo tra te e XL (per il quale mi complimento per l'esercizio della notevole pazienza), volevo solo fare un inciso sulla frase quotata perché quando i frutti sono scadenti mi viene istintivo provare a dare un'occhiata all'albero.

Non mi risulta che la letteratura fondante del femminismo contenga elementi radicali. Non credo che "Il secondo sesso" di Simone de Beauvoir implichi un noi-contro-di-loro. Poi è vero che già nella seconda ondata c'erano femministe con una visione del mondo dicotomica: matriarcato o patriarcato, sei vittima o carnefice, Justine o Juliette, non riuscivano a contemplare una società dove l'uomo e la donna vivono in maniera serena e collaborativa. Questo radicalismo è presente anche oggi ma non è corretto attribuirlo a tutto il femminismo, di ieri e di oggi, tantomeno alla sua ideologia fondante. Poi sono d'accordo che il termine "femminismo" sia discutibile, soprattutto oggi.

Da'at 21-06-2020 19:19

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2466201)
Non mi risulta che la letteratura fondante del femminismo contenga elementi radicali. Non credo che "Il secondo sesso" di Simone de Beauvoir implichi un noi-contro-di-loro. Poi è vero che già nella seconda ondata c'erano femministe con una visione del mondo dicotomica: matriarcato o patriarcato, sei vittima o carnefice, Justine o Juliette, non riuscivano a contemplare una società dove l'uomo e la donna vivono in maniera serena e collaborativa. Questo radicalismo è presente anche oggi ma non è corretto attribuirlo a tutto il femminismo, di ieri e di oggi, tantomeno alla sua ideologia fondante. Poi sono d'accordo che il termine "femminismo" sia discutibile, soprattutto oggi.

Il fatto è che non è un problema esclusivo del femminismo, ma praticamente di tutto l'attivismo in genere. E' un fenomeno da cui stare in guardia, e a giudicare dai risultati direi che nel femminismo odierno tale tendenza al radicalismo non è stata adeguatamente contenuta e contrastata.

Angus 21-06-2020 20:42

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2465523)
Quindi sono solo mele marce, l'ideologia in sé non è strutturata in modo da promuovere (anche solo implicitamente) la radicalizzazione e scoraggiare (anche implicitamente) le posizioni moderate che fungono da anticorpi contro gli estremismi.

Questo?

Perché a me, mano a mano che scopro il tema, mi sembra sempre più il contrario (ma è un fenomeno che riscontro con praticamente tutti gli -ismi), e anzi rileggendo le esperienze passate sotto questa chiave di lettura mi accorgo che sono sempre esistite due forme del movimento: una per profani più all'acqua di rose e meno conflittuale, e una per gli iniziati che tende a radicalizzare e partizionare in noi/loro.

Premesso che non ho letto più nulla del dialogo tra te e XL (per il quale mi complimento per l'esercizio della notevole pazienza), volevo solo fare un inciso sulla frase quotata perché quando i frutti sono scadenti mi viene istintivo provare a dare un'occhiata all'albero.

Non lo so, non ne sono troppo sicuro. Dipende dai riferimenti che adotti.

L'individuazione di un nemico è comune in tutti i movimenti ma, almeno in quelli che sono stati influenzati dal marxismo (come alcune fronde del femminismo), l'analisi porta a non attribuire una responsabilità assoluta agli individui (cosa invece tipica del modo di pensare liberale).

Ad esempio, persone come Judith Butler o l'italiana Nicla Vassallo non ce le vedo proprio a puntare il dito contro "gli uomini".

E infatti, dalla pagina wiki sulla prima:

"In Giving an Account of Oneself (2005), Butler sviluppa un'etica basata sull'opacità del soggetto a se stesso. Ispirandosi al pensiero di Theodor Adorno, Michel Foucault, Friedrich Nietzsche, Jean Laplanche, Adriana Cavarero e Emmanuel Lévinas, Butler teorizza che la formazione del soggetto è sociale, relativa a una comunità di altri e alle sue norme, che sono all'origine del suo "io" grammaticale. L'opacità del soggetto a se stesso lo rende, pertanto, non pienamente responsabile delle sue azioni. Butler teorizza dunque un'etica in cui il sé responsabile riconosca i limiti della propria capacità di rendere conto di se stesso agli altri e rispetti questi limiti in quanto intrinsecamente umani. La società in cui uno diventa umano è ciò che il soggetto non può sapere di se stesso. In tal modo, Butler situa la critica sociale e politica al centro della pratica etica.

Subjects of sex/gender/desire (2005) è una critica al movimento femminista contemporaneo, che rischia, secondo Butler, di imitare le strategie dell'oppressore, specie quando lo riduce a soggetto singolo. Butler identifica vari livelli di oppressione, non riassumibili nei termini di una gerarchia che situa le donne al livello più basso."

Angus 21-06-2020 20:56

Re: Marco Crepaldi !
 
Ovviamente, il giudizio che diamo dipende da ciò su cui ci focalizziamo. Il movimento femminista reale e attuale, esemplificato dalle azioni e dalle parole della femminista mediana (posto che esista, date le infinite varianti che si danno)? Il femminismo come fenomeno storico? Le teorie femministe?

I critici che leggo io si limitano in genere al primo, tra l'altro prendendo come riferimento persone e argomenti caricaturali e scelti in modo abbastanza arbitrario.

La domanda che pongo io è: perché non fare di più? Il discorso sarebbe davvero più interessante.

Sintra 21-06-2020 21:21

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466234)
Il fatto è che non è un problema esclusivo del femminismo, ma praticamente di tutto l'attivismo in genere.

Certo, però l'attivismo serve.

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466234)
E' un fenomeno da cui stare in guardia, e a giudicare dai risultati direi che nel femminismo odierno tale tendenza al radicalismo non è stata adeguatamente contenuta e contrastata.

Io qualche idea sulla vera causa di ciò ce l'avrei (che non è l'ideologia fondante). Se la tendenza generale (non solo di oggi) è "mi tolgo dal femminismo (o non mi ci associo) perché non sono d'accordo con la sua parte radicale" è ovvio che poi la percentuale di elementi radicali al suo interno aumenta. E' un circolo vizioso, più gente si toglie da esso o non ne vuole far parte per tali motivi, più aumentano i motivi per non aderirvi. Resta da spiegare il perché dell'inizio di questa tendenza. Qualche idea anche su questo ce l'avrei.

Da'at 22-06-2020 12:39

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2466298)
Certo, però l'attivismo serve.

Più passa il tempo più mi convinco del contrario. Ma magari mi sbaglio. Forse dipende dal fatto che l'attivismo che più riceve attenzione e clamore dai media è quello fracassone e di gregge.
Esempi di attivismo contemporaneo che ha ottenuto risultati concreti?

Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2466298)
Io qualche idea sulla vera causa di ciò ce l'avrei (che non è l'ideologia fondante). Se la tendenza generale (non solo di oggi) è "mi tolgo dal femminismo (o non mi ci associo) perché non sono d'accordo con la sua parte radicale" è ovvio che poi la percentuale di elementi radicali al suo interno aumenta. E' un circolo vizioso, più gente si toglie da esso o non ne vuole far parte per tali motivi, più aumentano i motivi per non aderirvi. Resta da spiegare il perché dell'inizio di questa tendenza. Qualche idea anche su questo ce l'avrei.

Parliamone.

Una caratteristica che ho notato all'interno dei gruppi di femministi è che c'è una forte tolleranza al vittimismo. Non credo che chi si toglie dai gruppi femministi lo faccia "perché non è d'accordo con la sua parte radicale". Magari è una motivazione usata da chi non vi partecipa in prima istanza. Credo che chi "esce dal femminismo" lo fa perché ritiene che le istanze moderate e ragionevoli non godano di sufficiente attenzione e viceversa quelle radicali del doveroso stigma.

Ma magari mi sbaglio.

Sintra 23-06-2020 00:04

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466588)
Esempi di attivismo contemporaneo che ha ottenuto risultati concreti?

Eh ma dipende che cosa intendi esattamente per "attivismo", "contemporaneo" e "concreti" ^^

Ad ogni modo mi viene in mente l'attivismo LGBT, o altri a cui si potrebbe ribattere che quelli non sono risultati (del tutto) positivi.

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466588)
Una caratteristica che ho notato all'interno dei gruppi di femministi è che c'è una forte tolleranza al vittimismo.

Sicuramente, fa parte della logica dicotomica che accennavo prima, che non riconosce il maschilismo nelle donne o comunque la connivenza col patriarcato o con gli stereotipi.

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466588)
Magari è una motivazione usata da chi non vi partecipa in prima istanza.

Quello sicuramente.

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2466588)
Credo che chi "esce dal femminismo" lo fa perché ritiene che le istanze moderate e ragionevoli non godano di sufficiente attenzione e viceversa quelle radicali del doveroso stigma.

Penso che in tal caso il problema è che sono proprio LORO a non essere in grado di realizzare la parte in grassetto.

XL 23-06-2020 07:14

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra
Sicuramente, fa parte della logica dicotomica che accennavo prima, che non riconosce il maschilismo nelle donne o comunque la connivenza col patriarcato o con gli stereotipi.

Ma ripeto per l'ennesima volta che magari certe cose le desidera anche una donna, non è detto che c'entri il patriarcato o il desiderio dell'uomo, anche questo è l'ennesimo modo per vittimizzarsi.

Una cosa è parlare di uno stereotipo, di quel che si preferisce e così via, altra cosa è supporre che lo stereotipo e i propri desideri esistono solo perché rappresentano un vantaggio per l'altro sesso.

Secondo questa costruzione qua...

Se ad una donna piacciono certe caratteristiche attribuite allo stereotipo maschile dipende quasi sempre dal maschilismo e il patriarcato, ed in pratica la donna se non cambia dipende solo dal fatto che non riconosce il maschilismo dentro di sé.
Se ad un uomo piacciono certe caratteristiche attribuite allo stereotipo femminile ha fatto sempre tutto da solo perché il patriarcato l'ha istituito lui ed è una cosa che difende lui.

Le femmine, secondo questo tipo di descrizione, spariscono magicamente dal quadro come agenti responsabili di quel che desiderano e diventano agenti totalmente irresponsabili e marionette mosse dai fili controllati dal maschio tramite patriarcato e maschilismo.

Si insiste sempre su questa cosa qua. Ma non si metta in mezzo sempre il maschilismo e si assuma la responsabilità di quel che si desidera.

Anche nel sesso questo tipo di femminismo predilige questa lettura irresponsabile o meglio con distribuzione della responsabilità un po' discutibile per me...
Se un uomo fa cilecca è sempre e solo colpa sua, se una donna non raggiunge l'orgasmo è colpa del maschio cattivo maschilista che non si preoccupa abbastanza delle esigenze della sua partner.

E' questo modo di presentare le cose che per me è sbilanciato e quindi non posso poi dire che il femminismo che descrive tutte queste cose in questi modi lotti per una forma di parità o interessi comuni.
E' un movimento legittimo, come ce ne sono tanti altri relativi a certe classi (i sindacati per i lavoratori dipendenti, confindustria per gli imprenditori), quel che poi non mi sta bene è che si arroghi la pretesa di essere oggettivo e neutrale, quando a me pare non lo sia affatto.

Alcune lotte che trovo giuste io le posso anche condividere, ma non si aspettino da me che dica che è un movimento che difende gli interessi di tutti in modo equo in ogni sua espansione, per me questo non è vero.
E' già il tipo di ideologia a monte (o almeno questa che insiste sempre sul maschilismo introiettato) che è squilibrata.

Sintra 23-06-2020 22:05

Re: Marco Crepaldi !
 
Sì XL, esiste anche la componente masochistica nella donna. Per esempio l'essere trattate dal marito come bambine da accudire o da punire può (poteva, più che altro) dare anche piacere.

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2466925)
Se un uomo fa cilecca è sempre e solo colpa sua, se una donna non raggiunge l'orgasmo è colpa del maschio cattivo maschilista che non si preoccupa abbastanza delle esigenze della sua partner.

Questo fa sempre parte dei ruoli di genere che abbiamo ereditato dal patriarcato e dei danni che ha fatto. L'uomo col ruolo attivo e la donna col ruolo passivo. Ancora oggi la sessualità femminile è demonizzata o da reprimere, e quindi da parte delle donne c'è ancora molta ignoranza sul proprio corpo. Penso che i casi che hai descritto succedano anche perché la donna in questione non è in grado di spiegare al partner come preferisce essere toccata ecc. (o ha reticenze nel toccare, fare ecc.), perché non sa neanche lei cosa preferisce. Penso.

XL 23-06-2020 22:25

Re: Marco Crepaldi !
 
Quote:

Originariamente inviata da Sintra (Messaggio 2467167)
Sì XL, esiste anche la componente masochistica nella donna. Per esempio l'essere trattate dal marito come bambine da accudire o da punire può (poteva, più che altro) dare anche piacere.
Questo fa sempre parte dei ruoli di genere che abbiamo ereditato dal patriarcato e dei danni che ha fatto. L'uomo col ruolo attivo e la donna col ruolo passivo. Ancora oggi la sessualità femminile è demonizzata o da reprimere, e quindi da parte delle donne c'è ancora molta ignoranza sul proprio corpo. Penso che i casi che hai descritto succedano anche perché la donna in questione non è in grado di spiegare al partner come preferisce essere toccata ecc. (o ha reticenze nel toccare, fare ecc.), perché non sa neanche lei cosa preferisce. Penso.

Se una donna ha una componente masochista nella sessualità è per colpa dei maschi e del patriarcato?

Sono proprio questi discorsi qua che io non condivido.

Allora perché non diciamo che anche il ruolo affettuoso e materno della donna l'ha costruito il patriarcato?
Perché non diciamo che il ruolo meno aggressivo e violento della donna l'ha costruito il patriarcato?
Perché non diciamo che anche il femminismo stesso l'ha costruito il patriarcato?

Visto che qua qualsiasi cosa una donna desideri gliel'ha messa in testa il patriarcato, perché allora a questo punto non si deresponsabilizza del tutto?

No, questo discorso qua non conviene farlo, perché il discorso ideologico femminista consiste nell'attribuire al patriarcato quello che in qualche maniera non si accetta di sé per certi motivi morali o di altro tipo, mentre il resto lo si riconosce come opera della donna.

Tutto il negativo che c'è nella donna o meglio che la donna riconosce come tale gliel'ha ficcato in testa il patriarcato, il resto invece è sempre e solo opera sua.

Continuo sempre più a non condividere questo punto di vista.
Secondo me queste spiegazioni dal punto di vista scientifico fanno acqua da tutte le parti.


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