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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Piano con 'ste offese, gli errori cognitivi non sono "minchiate" ma errori che facciamo tutti ed inevitabili. Impariamo insieme a conoscerli... :arrossire:
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Tutti tutti o tutti noi fobici (che in quanto tali non capiamo nu' cazz' secondo la scuola muttleyana :sisi: )?
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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Appari molto etichettante, i personaggi di questa tua "commedia" non sono persone ma delle definizioni monodimensionali e cristallizzate che stanno soltanto nella tua mente. Non sembri concepire minimamente la possibilità di un cambiamento e tanto meno consideri la moltitudine di sfaccettature di cui ogni persona è dotata. Il fobico/insicuro/bloccato è così e così deve essere a vita.
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Magari potessi scrivere una nuova "Commedia" :occhiali:
Non mi pare di aver implicato che la condizione corrispondente alla mia definizione debba essere costante vita natural durante.
Quando vedi uno che conosci di vista e ti riferisci a lui come "il tipo con i capelli a spazzola" stai implicando forse che non si farà mai i capelli rasta?
Io volevo descrivere un modo di porsi e di agire, non una condizione clinica e tantomeno una caratteristica immutabile.
Mi sarò espresso male, ma nella mia testa l'affermazione che sembra aver destato tutta questa contrarietà suonava come (forse così è più chiara):
Non sono a conoscenza di neanche un caso di coppia con lei estroversa/sicura di sé (intesa come una che la fobia sociale/timidezza non sa manco dove sta di casa o quasi) e lui che con lei si sia comportato da fobico/insicuro/bloccato con le donne (magari anche a zero esperienza over 30).
E btw il "con le donne" non era un'aggiunta casuale, ho voluto specificare il particolare problema di cui stiamo parlando perché essere "fobico con le donne" non implica per forza esserlo in altri campi,
e viceversa. Quindi altro che dire che se riesci ad approcciare una in qualche modo allora "non hai problemi".
Ovvio che se il fobico cerca di comportarsi da "meno fobico" ha qualche chance in più con le estroverse, ma se non ci riesce e "resta fobico" quando interagisce con loro, allora direi che torniamo alla mia affermazione di prima. Mi pareva superfluo il precisarlo, ma forse era invece necessario.
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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Neghi subito il controesempio affermando che non soddisfi le ipotesi. Ma poi ammetti tu stesso di non avere sufficienti informazioni per affermare ciò ("magari mi sbaglierò"). Oltretutto il dichiarare di non essere mai stato preso in considerazione può essere esso stesso frutto di una visione distorta, quindi stai chiamando in causa una visione potenzialmente distorta a sostenere la tua visione distorta.
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Sulla visione distorta eviterei di soffermarmi, se no riandiamo di nuovo al discorso di inizio post e a
sanity is not statistical (cit.).
Per il resto, non posso che basarmi su quello che leggo e sulle informazioni di cui dispongo.
Del resto, se noti, la mia affermazione era "Non sono a conoscenza di..." e non "E' impossibile che...". Non ho enunciato leggi universali, ho solo detto che non conosco né per via diretta né indiretta casi in cui si realizzino certe condizioni (il che non vuol dire che non possano esistere in assoluto, anche se mi fanno pensare che siano improbabili: come ti avevo già detto più sopra, la vedo dura anche se non impossibile).
E devo dire che quello che mi è stato detto non ha smentito finora la mia affermazione, per i motivi che ho già esposto e
per quello di cui sono a conoscenza.
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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Ma perché parti dal presupposto questa caratteristica stia a monte e non prendi in considerazione possa essere il frutto di un lavoro su sé stessi?
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Anche qui, non mi pare di aver fatto distinzioni in tal senso. Dire che il modo di fare e di esprimersi di una persona ti dà una certa impressione e ti fa pensare che (non) realizzi una data condizione non presuppone necessariamente che questo derivi da una caratteristica a monte e non da un'evoluzione del comportamento (o viceversa). Il "qualcosa che ti differenzia" non è detto che sia qualcosa di intrinseco dalla nascita e costante da allora.
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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Qui trasmetti un senso di inadeguatezza enorme: se tu sei riuscito ad avere una relazione con una estroversa è perché sei un figo mentre io passo inosservato, non ci provano con me, non mi fanno i ppe ecc. Perché non riesci ad accettare (anche solo come ipotesi di lavoro, non dico di non metterla in dubbio) che se una persona è riuscita dove tu pensi il fobico medio non riuscirebbe è perché ha fatto delle cose e si è messo in gioco e non perché aveva certe caratteristiche che "a priori" gli avrebbero assicurato il successo?
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Veramente c'erano anche altri quesiti posti oltre e prima di quello, proprio per "coprire" anche le alternative a cui fai riferimento tu. Ripeto che non ho parlato necessariamente di caratteristiche "a priori".
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Originariamente inviata da Moonwatcher
(Messaggio 2363580)
Onestamente in tanti anni di forum io ho riscontrato che le relazioni estroverso/fobica durano tanto meno quanto più è il divario di problematicità. Quindi tutta questa differenza di cui parli sul medio/lungo termine a mio avviso si annulla quasi.
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Questo però è un altro discorso, visto che il topic chiede chi non è mai stato fidanzato e che qui si discuteva se potessero formarsi un certo tipo di coppie o no (quindi il punto è sulla nascita/esistenza di una storia, non sulla durata).